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Attualità

Fate qualcosa per le nostre strade!

di Riccardo Matesic il 28/03/2013 in Attualità

La chiedono quelli dell'ASAPS, denunciando lo stato intollerabile del dissesto stradale, che comporta rischi pesanti soprattutto per i mezzi a due ruote, costi economici e calo del turismo

E' assurdo che in un Paese in cui i guidatori pagano 60 miliardi di euro l'anno fra tasse, imposte e accise, ci si ritrovi con una situazione delle strade che non si può più neppure definire, come un tempo, balcanizzata, perché sarebbe offensivo per i paesi balcanici, che hanno vie sicuramente migliori delle nostre.
Fate qualcosa per le nostre strade!
Lo scrive l'ASAPS, l'Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, nel comunicato con il quale annuncia la richiesta di una commissione d'inchiesta lanciata a tutte le istituzioni sullo stato delle strade.
Perché -continua il comunicato- "fra patti di stabilità, che bloccano il portafoglio degli enti locali, e tagli nelle assegnazioni agli enti proprietari delle strade, la situazione sta diventando insostenibile".

Dunque secondo l'ASAPS serve un'indagine nazionale "sullo stato delle strade, sulle modalità delle loro riparazioni e sui rischi corsi o che corrono i conducenti e trasportati; su quale incidenza hanno i dissesti delle strutture stradali sulle lesioni o addirittura gli incidenti gravi e mortali".
Tutto condivisibile secondo noi, anche se, purtroppo, siamo scettici circa la possibilità di ottenere qualcosa. Ovunque vai è sempre lo stesso scaricabarile che parla di assenza dei fondi necessari per la manutenzione. Verissimo, anche se continuano gli sprechi che bruciano risorse.
Giusto però rilanciare e appoggiare la richiesta dell'ASAPS, perché bisogna continuare a denunciare lo stato vergognoso delle nostre vie. Considerandone tutti i risvolti negativi. Perché, come si legge nel comunicato, "il dissesto stradale ha conseguenze enormi sulla già affaticata economia, e ne avrà notevoli sui flussi turistici della prossima estate. E ora rischia di comportare rilevanti costi economici per gli automobilisti e addirittura costi umani, soprattutto per i conducenti e trasportati dei veicoli a due ruote".

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