Attualità
Già 5 città fuorilegge con il PM10
Non siamo neanche alla fine di febbraio e già ci sono centri che hanno già coperto i 35 giorni di tolleranza concessi dall'Unione Europea. In lista d'attesa altre dieci
Frosinone, Torino, Cesena, Modena e Lucca sono le prime città italiane fuorilegge del 2008. Lo denuncia Legambiente con un comunicato stampa. Il riferimento è allo smog e all'incapacità delle amministrazioni locali di attuare serie misure anti-inquinamento.
Secondo i dati registrati dalle centraline di monitoraggio della qualità dell'aria, aggiornati al 19 febbraio 2008, il quadro dei primi 51 giorni dell'anno è già allarmante: 40 giorni di superamento a Frosinone e Torino, 38 giorni a Cesena e 36 a Modena e Lucca.
Secondo i dati registrati dalle centraline di monitoraggio della qualità dell'aria, aggiornati al 19 febbraio 2008, il quadro dei primi 51 giorni dell'anno è già allarmante: 40 giorni di superamento a Frosinone e Torino, 38 giorni a Cesena e 36 a Modena e Lucca.
Contro i 35 giorni all'anno consentiti dalla legge. E altre 10 capoluoghi hanno già raggiunto o oltrepassato 30 giorni di superamento del limite medio giornaliero per le polveri sottili di 50 µg/mc, apprestandosi anch'esse a superare presto il tetto massimo.
"La situazione è preoccupante – dice il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza - non solo per il numero elevato di superamenti e per le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini, ma anche per la disperante cronicità con cui si ripropone l'allarme. Il quadro, infatti, è pressoché identico a quello dello scorso anno e di quello ancora precedente".
Il PM10 non cala. L'emergenza non cambia, i problemi rimangono gli stessi e i provvedimenti adottati nel tentativo di risolverli pure. "Purtroppo non aiuta una normativa europea che fissa precisi standard di qualità dell'aria, ma non punisce chi non rispetta le soglie previste dalla legge. Attualmente, infatti, non è presente un sistema sanzionatorio utile a spronare gli amministratori ad attuare interventi realmente efficaci per migliorare la qualità dell'aria".
Questo il parere di Legambiente, che evidentemente vorrebbe sanzioni ancora più severe di quelle attuali. Che comunque ci sono, anche se è vero che prima che vengano comminate… passa del tempo. E per le regioni c'è modo di discutere ed argomentare a propria difesa. Magari giustificandosi con l'adozione di provvedimenti inutili, quali il blocco degli Euro 0, che in realtà incidono assai poco sulle polveri sottili.
Ciò non toglie che questa situazione di allarme conduca a sempre maggiori blocchi della circolazione.
"La situazione è preoccupante – dice il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza - non solo per il numero elevato di superamenti e per le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini, ma anche per la disperante cronicità con cui si ripropone l'allarme. Il quadro, infatti, è pressoché identico a quello dello scorso anno e di quello ancora precedente".
Il PM10 non cala. L'emergenza non cambia, i problemi rimangono gli stessi e i provvedimenti adottati nel tentativo di risolverli pure. "Purtroppo non aiuta una normativa europea che fissa precisi standard di qualità dell'aria, ma non punisce chi non rispetta le soglie previste dalla legge. Attualmente, infatti, non è presente un sistema sanzionatorio utile a spronare gli amministratori ad attuare interventi realmente efficaci per migliorare la qualità dell'aria".
Questo il parere di Legambiente, che evidentemente vorrebbe sanzioni ancora più severe di quelle attuali. Che comunque ci sono, anche se è vero che prima che vengano comminate… passa del tempo. E per le regioni c'è modo di discutere ed argomentare a propria difesa. Magari giustificandosi con l'adozione di provvedimenti inutili, quali il blocco degli Euro 0, che in realtà incidono assai poco sulle polveri sottili.
Ciò non toglie che questa situazione di allarme conduca a sempre maggiori blocchi della circolazione.