Attualità
Bike Expo: Tutti insieme per la sicurezza
Una tavola rotonda per cercare soluzioni ai grandi temi della sicurezza sulle strade e della prevenzione degli incidenti in moto
PADOVA – Uno degli eventi clou della seconda giornata del Bike Expo è stato il confronto tra istituzioni ed associazioni sul tema della sicurezza stradale e della prevenzione degli incidenti.
L'idea è quella di creare un'agenzia unica della sicurezza stradale che raccolga tutti i soggetti che si occupano di questo tema, dalle associazioni agli enti locali, al Ministero dei Trasporti, e realizzare immediatamente alcune proposte attuabili senza interventi ingenti ma che potrebbero ridurre gli incidenti in modo determinante: è stata questa la proposta emersa al termine della tavola rotonda sulla sicurezza stradale che ha visto riuniti intorno al tavolo rappresentanti di una decina di associazioni, Ministero dei Trasporti, Federazione Motociclistica Italiana, medici e ricercatori.
L'idea è quella di creare un'agenzia unica della sicurezza stradale che raccolga tutti i soggetti che si occupano di questo tema, dalle associazioni agli enti locali, al Ministero dei Trasporti, e realizzare immediatamente alcune proposte attuabili senza interventi ingenti ma che potrebbero ridurre gli incidenti in modo determinante: è stata questa la proposta emersa al termine della tavola rotonda sulla sicurezza stradale che ha visto riuniti intorno al tavolo rappresentanti di una decina di associazioni, Ministero dei Trasporti, Federazione Motociclistica Italiana, medici e ricercatori.
Per realizzare questo proposito bisogna agire su due fronti: quello dell'educazione dei ragazzi nella scuola dell'obbligo e quello di un immediato intervento su infrastrutture e strade dall'alto tasso di incidentalità. Contemporaneamente bisogna giungere a una applicazione rigida dei limiti di velocità, che potrebbero scendere, nelle zone urbane ad alta pericolosità, a 30 km/h: secondo alcuni basterebbero questi provvedimenti per abbattere del 50% il numero delle vittime degli incidenti stradali.
Non è un'utopia: in altri paesi d'Europa dove sono stati realizzati interventi del genere, si sono ottenuti risultati apprezzabili. Da parte sua il Ministero dei Trasporti, Dipartimento della sicurezza stradale, ha individuato due linee di intervento precise. La prima, a medio termine, prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro all'anno per il prossimo quinquennio (per l'adeguamento minimo di alcune infrastrutture); la seconda linea di intervento consta di quindici punti di immediata realizzazione. Tra essi, quattro direttive principali: "contrastare i comportamenti ad alto rischio come guida sotto effetti di alcool, stupefacenti e parlando al telefono" ha affermato il portavoce del Ministero, dottor Pietro Maturano, "far rispettare i limiti di velocità, con sistemi di controllo tipo TUTOR, ben segnalati e non nascosti che servono solo a "fare cassa", con la piena attuazione del decreto Bianchi. Revisione della patente a punti e aumento dei test alcolimetrici, dagli attuali 800.000 ai 2 milioni annui entro il 2008".