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Tappa 7: tris per Fretigné
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Il francese dalla Yamaha ancora il più veloce nella lunghissima speciale che ha portato i piloti all’oasi di Tichit. Ottavo Meoni che scende al quinto posto della classifica generale dove ha preso il comando Coma. Bene Sala, giunto sesto
Il francese
Una tappa interminabile quella che ha portato oggi la carovana della Dakar da Zouerat a Tichit: 669 chilometri con la speciale di 660, la più lunga di tutta la competizione. Una tappa dura, tra dune e passaggi impervi - e oltre a tutto, un vento forte e imprevisto - che ha visto un grande avvicendamento tra i piloti protagonisti della 27.
ma edizione della maratona del deserto: prima l’americano Walch (KTM) in testa nei primi due checkpoints, inseguito dal nostro Giovanni Sala, dallo spagnolo Marc Coma, dai francesi David Fretigné e Cyril Despres. Poi un altro cambio di scenario, al chilometro 500 della speciale, con Meoni e Despres a capo di un gruppo compatto completato da Cox, Coma e Ullevalseter. Ma nel tratto finale, più rapido, ha avuto la meglio, per la terza volta dall’inizio della competizione, il francese Fretigné, l’unico tra i piloti protagonisti di questa corsa a guidare una Yamaha tra un mare di KTM. Fretigné ha distaccato Coma di 4 minuti e mezzo e Despres, terzo, di cinque minuti e 22 secondi. Ora è sesto in classifica generale, alle spalle di Meoni, sceso al quinto posto con un ritardo rispetto a Coma, attuale numero uno, di 7 minuti e trentadue secondi. Il toscano oggi è giunto ottavo. Meglio di lui ha fatto Giovanni Sala, sesto, e salito dal 15° al 9° posto in classifica generale.Tra gli altri azzurri in evidenza Matteo Graziani, sedicesimo.
Questa notte la carovana della Dakar riposerà nella fresca oasi di Tichit. Domani, per l’ottava tappa, l’aspetta una delle più belle speciali svoltesi nella regione da vent’anni. Una traversata di 520 chilometri, tutta nella sabbia, fino a Tidjikja. Ma oltre a tante dune da cavalcare, ci saranno anche alcuni passaggi difficili da rintracciare che renderanno necessario per alcuni piloti l’uso del GPS. Altra difficoltà, l’impegnativa salita del passo del Nega e, ducis in fundo, il tracciato sinuoso e roccioso che condurrà i concorrenti fino a Tidjikja.
Questa notte la carovana della Dakar riposerà nella fresca oasi di Tichit. Domani, per l’ottava tappa, l’aspetta una delle più belle speciali svoltesi nella regione da vent’anni. Una traversata di 520 chilometri, tutta nella sabbia, fino a Tidjikja. Ma oltre a tante dune da cavalcare, ci saranno anche alcuni passaggi difficili da rintracciare che renderanno necessario per alcuni piloti l’uso del GPS. Altra difficoltà, l’impegnativa salita del passo del Nega e, ducis in fundo, il tracciato sinuoso e roccioso che condurrà i concorrenti fino a Tidjikja.
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