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Allarme rosso per i furti
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Le moto si rubano sempre di più e si ritrovano sempre di meno. Mancano i parcheggi ma anche i motociclisti a volte si comportano come dei gonzi. Ne parliamo con un ispettore di polizia che è un esperto del settore. Ecco i suoi consigli
Le moto si rubano sempre di più e si ritrovano sempre di meno. Mancano i parcheggi ma anche i motociclisti a volte si comportano come dei gonzi. Ne parliamo con un ispettore di polizia che è un esperto del settore. Ecco i suoi consigli
di Riccardo Matesic
Un deposito di moto sequestrate
Dal 2000 al 2003, i furti di moto sono cresciuti del 76%, mentre la percentuale dei ritrovamenti è calata dal 35% al 33,7%. Va meglio per i motorini, che hanno visto un calo dei furti del 9% nello stesso periodo, ma in questo caso i ritrovamenti sono passati dal 32 al 29%. Tutt?altro discorso per le automobili, che nello stesso periodo hanno visto i furti calare del 13,1%, con i ritrovamenti stabili al 55,5%!
Dunque le moto sono sempre più nel mirino dei ladri. Un problema grave, perché, come minimo, porta all?aumento delle tariffe assicurative, al punto che fra premio, franchigia e scoperto, sono molti i motociclisti che si fanno due conti e scelgono di rischiare, non coprendo la loro amata due ruote con una polizza per il furto. Per contro, ce ne sono altri che rinunciano alla moto, magari a quella nuova, perché poi avrebbero problemi a lasciarla in strada, a usarla tutti i giorni piuttosto che solo per il giretto domenicale, quando la si può tenere sotto controllo.
Ne abbiamo parlato con l?ispettore capo Raffaele Chianca, della Polstrada di Rimini, che della guerra ai furti di moto ha fatto una missione, al punto che insieme ad altri colleghi appassionati al loro lavoro, ha dato vita a un sito Internet (www.vehicle-documents.it) che fornisce elementi utili contro il riciclaggio di veicoli rubati.
di Riccardo Matesic
Un deposito di moto sequestrate
Dal 2000 al 2003, i furti di moto sono cresciuti del 76%, mentre la percentuale dei ritrovamenti è calata dal 35% al 33,7%. Va meglio per i motorini, che hanno visto un calo dei furti del 9% nello stesso periodo, ma in questo caso i ritrovamenti sono passati dal 32 al 29%. Tutt?altro discorso per le automobili, che nello stesso periodo hanno visto i furti calare del 13,1%, con i ritrovamenti stabili al 55,5%!
Dunque le moto sono sempre più nel mirino dei ladri. Un problema grave, perché, come minimo, porta all?aumento delle tariffe assicurative, al punto che fra premio, franchigia e scoperto, sono molti i motociclisti che si fanno due conti e scelgono di rischiare, non coprendo la loro amata due ruote con una polizza per il furto. Per contro, ce ne sono altri che rinunciano alla moto, magari a quella nuova, perché poi avrebbero problemi a lasciarla in strada, a usarla tutti i giorni piuttosto che solo per il giretto domenicale, quando la si può tenere sotto controllo.
Ne abbiamo parlato con l?ispettore capo Raffaele Chianca, della Polstrada di Rimini, che della guerra ai furti di moto ha fatto una missione, al punto che insieme ad altri colleghi appassionati al loro lavoro, ha dato vita a un sito Internet (www.vehicle-documents.it) che fornisce elementi utili contro il riciclaggio di veicoli rubati.
Come non farsela rubare: i consigli del poliziotto
Come non farsela rubare: i consigli del poliziotto
Un telaio chiaramente contraffatto
- Dunque ispettore Chianca, perché i furti di moto sono in crescita mentre quelli delle auto regrediscono?
"Il motivo risiede probabilmente nel fatto che negli ultimi anni le moto sono diventate più appetibili commercialmente rispetto al passato, anche perché costano sempre di più. Le auto per contro, adottano antifurto sempre più sofisticati".
- Rubare le moto è più facile?
"Sì, soprattutto perché sono facilmente trasportabili con un furgone. Io stesso mi sono occupato di organizzazioni criminali internazionali, che dopo aver rubato il veicolo lo smontavano e lo spedivano via aerea in paesi del centro e nord Africa. È difficile intercettare questo tipo di traffici".
- Ma... e gli antifurto?
"Purtroppo servono poco, perché un ladro esperto impiega pochi istanti per neutralizzare un antifurto meccanico, soprattutto se è di quelli meno sofisticati, privo di omologazione europea. E poi in Italia non ci sono le aree di sosta attrezzate per moto, con i ganci per ancorare il veicolo, come invece ci sono a Parigi, a Londra e in altre città europee. Servono a poco anche i dispositivi satellitari, utili per le auto ma non per le moto, che possono essere caricate facilmente su un furgone schermato che parte immediatamente e a bordo del quale si può tranquillamente disattivare il trasmettitore".
- Ma allora come possiamo fare?
"Rendete comunque la vita difficile ai ladri: adottate sempre il doppio sistema meccanico, con blocca disco anteriore e lucchetti ad arco rigido o catena posteriore, meglio soprattutto se vincolata a un palo infisso nel terreno. Evitate di lasciare la moto in posti troppo isolati e parcheggiatela in modo che sia difficile caricarla su un furgone sollevandola. Non lasciate mai le chiavi inserite, anche in caso di fermate di pochi secondi! E quando possibile, adottate i nuovi antifurto elettronici o valutate la possibilità di passare ai dissuasori".
Il sistema di antifurto Datatag
- Dissuasori?
"Sì, gli antifurto del futuro, quelli elettronici a marcatura, magari abbinati ad altri sistemi antifurto di ultima generazione. Con questi sistemi, i componenti principali della moto sono marchiati indelebilmente con dei trasponder istallati in posti difficilmente accessibili e in modo che la rimozione danneggerebbe le parti protette, rendendole prive di valore. Oltre ai trasponder, il sistema prevede anche la marchiatura di altre parti del veicolo. Questo da una parte scoraggia il ladro dal furto e dall?altra facilita le forze di polizia nella identificazione del veicolo rubato".
Fra tutte le aziende che producono antifurto di questo tipo - aggiungiamo noi - la più radicata sembra essere la Datatag (www.datatag.it), che ha collaborazioni con le polizie di diversi paesi d?Europa e che in Italia ha fornito i suoi scanner a tutti i comandi di Polizia Stradale, le questure, le dogane e adesso anche ai principali comandi dei vigili urbani.
Un telaio chiaramente contraffatto
- Dunque ispettore Chianca, perché i furti di moto sono in crescita mentre quelli delle auto regrediscono?
"Il motivo risiede probabilmente nel fatto che negli ultimi anni le moto sono diventate più appetibili commercialmente rispetto al passato, anche perché costano sempre di più. Le auto per contro, adottano antifurto sempre più sofisticati".
- Rubare le moto è più facile?
"Sì, soprattutto perché sono facilmente trasportabili con un furgone. Io stesso mi sono occupato di organizzazioni criminali internazionali, che dopo aver rubato il veicolo lo smontavano e lo spedivano via aerea in paesi del centro e nord Africa. È difficile intercettare questo tipo di traffici".
- Ma... e gli antifurto?
"Purtroppo servono poco, perché un ladro esperto impiega pochi istanti per neutralizzare un antifurto meccanico, soprattutto se è di quelli meno sofisticati, privo di omologazione europea. E poi in Italia non ci sono le aree di sosta attrezzate per moto, con i ganci per ancorare il veicolo, come invece ci sono a Parigi, a Londra e in altre città europee. Servono a poco anche i dispositivi satellitari, utili per le auto ma non per le moto, che possono essere caricate facilmente su un furgone schermato che parte immediatamente e a bordo del quale si può tranquillamente disattivare il trasmettitore".
- Ma allora come possiamo fare?
"Rendete comunque la vita difficile ai ladri: adottate sempre il doppio sistema meccanico, con blocca disco anteriore e lucchetti ad arco rigido o catena posteriore, meglio soprattutto se vincolata a un palo infisso nel terreno. Evitate di lasciare la moto in posti troppo isolati e parcheggiatela in modo che sia difficile caricarla su un furgone sollevandola. Non lasciate mai le chiavi inserite, anche in caso di fermate di pochi secondi! E quando possibile, adottate i nuovi antifurto elettronici o valutate la possibilità di passare ai dissuasori".
Il sistema di antifurto Datatag
- Dissuasori?
"Sì, gli antifurto del futuro, quelli elettronici a marcatura, magari abbinati ad altri sistemi antifurto di ultima generazione. Con questi sistemi, i componenti principali della moto sono marchiati indelebilmente con dei trasponder istallati in posti difficilmente accessibili e in modo che la rimozione danneggerebbe le parti protette, rendendole prive di valore. Oltre ai trasponder, il sistema prevede anche la marchiatura di altre parti del veicolo. Questo da una parte scoraggia il ladro dal furto e dall?altra facilita le forze di polizia nella identificazione del veicolo rubato".
Fra tutte le aziende che producono antifurto di questo tipo - aggiungiamo noi - la più radicata sembra essere la Datatag (www.datatag.it), che ha collaborazioni con le polizie di diversi paesi d?Europa e che in Italia ha fornito i suoi scanner a tutti i comandi di Polizia Stradale, le questure, le dogane e adesso anche ai principali comandi dei vigili urbani.
Un CD per identificare i pezzi rubati
Un CD per identificare i pezzi rubati
Un altro esempio di telaio contraffatto
Si chiama EU-VID ed è un CD già in dotazione alle polizie europee. Contiene i dati identificativi di tutti i componenti delle auto, marca per marca e modello per modello, per i quali il fabbricante ha previsto dei codici. Qualcosa di simile dovrebbe essere pronto presto anche per le moto.
"Su mandato di EUROPOL ? ci dice l?ispettore Chianca-, la Terza Divisione Polizia Giudiziaria del Servizio Polizia Stradale, sta lavorando su un CD che sarà un valido ausilio per l?identificazione dei componenti motociclistici rubati. Sarà una raccolta di tutti gli elementi identificativi che la casa costruttrice ha previsto per i mezzi e le parti da lei prodotti. Lo stiamo ultimando con la collaborazione dei costruttori italiani, che voglio ringraziare. Sarà un aiuto importante per gli operatori di tutte le forze di Polizia che debbono controllare veicoli sospetti, perché sapranno quali elementi cercare e dove andarli a cercare, per capire se il numero di telaio è stato contraffatto o i pezzi sono compatibili fra loro o se, piuttosto, si trovano di fronte a un veicolo dove sono montati dei pezzi provenienti da altre serie di veicoli. Sarà pronto a breve".
Un altro esempio di telaio contraffatto
Si chiama EU-VID ed è un CD già in dotazione alle polizie europee. Contiene i dati identificativi di tutti i componenti delle auto, marca per marca e modello per modello, per i quali il fabbricante ha previsto dei codici. Qualcosa di simile dovrebbe essere pronto presto anche per le moto.
"Su mandato di EUROPOL ? ci dice l?ispettore Chianca-, la Terza Divisione Polizia Giudiziaria del Servizio Polizia Stradale, sta lavorando su un CD che sarà un valido ausilio per l?identificazione dei componenti motociclistici rubati. Sarà una raccolta di tutti gli elementi identificativi che la casa costruttrice ha previsto per i mezzi e le parti da lei prodotti. Lo stiamo ultimando con la collaborazione dei costruttori italiani, che voglio ringraziare. Sarà un aiuto importante per gli operatori di tutte le forze di Polizia che debbono controllare veicoli sospetti, perché sapranno quali elementi cercare e dove andarli a cercare, per capire se il numero di telaio è stato contraffatto o i pezzi sono compatibili fra loro o se, piuttosto, si trovano di fronte a un veicolo dove sono montati dei pezzi provenienti da altre serie di veicoli. Sarà pronto a breve".