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Attualità

Dakar 11a tappa: botta e risposta

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Meoni demoralizzato? Meoni rassegnato? Quando mai? Il toscanaccio, per rifarsi della botta di ieri, oggi ha aperto il gas al massimo e l'ha lasciato così fino alla fine. E gli altri dietro, ma lontani

Il numero 1 ancora una volta davanti a tutti

110 motociclette prendono il via per l'undicesima tappa della Dakar 2003 che da Sarir porta a Siwa, in Egitto, dopo 586 chilometri complessivi, di cui 438 di speciale. Per i berberi, Siwa, una bellissima oasi, è una delle culle della civiltà. Evidentemente a Fabrizio Meoni ne avevano parlato molto e con molta enfasi, tanto è vero che appena lasciata Sarir, si è scatenato come solo lui sa fare sulla sabbia, per riuscire a verificare di persona tanto splendore il più presto possibile.

Scherzi a parte, oggi Meoni è stato semplicemente imprendibile. Assecondato finalmente dalla sua bicilindrica, sulla quale i meccanici avevano lavorato tutta la notte, è filato come un razzo sulla sabbia pesante ed ha volteggiato fra dune alte anche più di 100 metri come se per tutta la vita non avesse fatto altro che divorare spazi in quel difficile paesaggio.
Più veloce di tutti al primo controllo, ha mantenuto il comando anche al secondo, precedendo Sainct di un minuto e Despres di sei. Il più veloce, sì, ma per recuperare i 37' che lo separavano da Sainct in classifica generale, Meoni doveva chiedere a se stesso un'azione di forza al limite dell'impossibile.
Se l'è imposta, e il risultato si è visto al terzo controllo, quando, dopo 405 km di speciale, la KTM 950 recante il numero 1 è passata davanti a tutti con 8'33" di vantaggio Sainct, 10'31" su Despres e oltre 12' su Lundmark, il vincitore di ieri.
Prima del traguardo finale della speciale, raggiunto in 3h45'52" (438 km di sabbia e dune, ripetiamo, non di asfalto a quattro corsie, tanto per intenderci...) Meoni ha guadagnato ancora un altro minuto sul leader della classifica generale, che mantiene sì la testa, con Despres a rispettosa distanza (+12'47"), ma che ha constatato con quanta facilità l'italiano possa recuperare anche un disastroso risultato come quello di ieri, riducendo in un colpo solo il gap da 37 a 28 minuti.
Domani la Dakar si ferma per un riposino.
Il numero 1 ancora una volta davanti a tutti

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