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Attualità

Motor Show: Malaguti Super Climber 600 Prototipo

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L?Azienda bolognese, leader nella produzione di scooter, sogna il ritorno alla motociclette. E chissà che il Super Climber non sia l?inizio?

L?Azienda bolognese, leader nella produzione di scooter, sogna il ritorno alla motociclette. E chissà che il Super Climber non sia l?inizio?

L?Azienda bolognese, leader nella produzione di scooter, sogna il ritorno alla motociclette. E chissà che il Super Climber non sia l?inizio?
di Daniele Massari, foto Porrozzi




Bologna - L?intenzione ventilata dalla Malaguti di tornare alla produzione di motocicli trova riscontro nella presentazione del prototipo Super Climber, con motore monocilindrico di 600cc, progettato dalla Engine Engineering di Alberto Strazzari ,lo stesso Studio autore del progetto F 12, per anni best seller della Malaguti.
Disegnando questa fun-bike, Strazzari si è ispirato al concetto che portò al successo le Ducati Scrambler: e lascia ben sperare il fatto che si tratti non di un manichino da fiera, ma di un prototipo in avanzato stadio di realizzazione.

Spicca la totale assenza di orpelli, eccezion fatta per il puntale rosso in cui sono ?infilzati? i tubi di scarico, che culminano con degli splendidi terminali, corti e sparati verso l?alto. Ampio e rialzato il manubrio, la cui parte inferiore è ancorata alla piastra di sterzo e passa dietro al fanale, lo stesso dello scooter ?Ciak?, sormontato dalla strumentazione: un unico elemento circolare con display digitale. Il serbatoio, minimalista, è colorato di rosso, così come il parafango anteriore e quello posteriore, che fuoriesce da sotto al fanale posteriore, incastonato nella porzione di sella destinata al passeggero.

Veniamo alla sostanza: la motocicletta sfrutta un propulsore Yamaha monocilindrico di 600cc raffreddato ad aria, erogante la potenza di 31,5 kW a 6700 giri/min.
Il telaio è costituito da una coppia di tubi pressoché orizzontali, innestati nelle piastre posteriori (un caso la somiglianza con quello della Benelli?), da cui parte il forcellone in tubi, esteticamente accattivante ed in grado di ospitare una gomma posteriore da 160. Il motivo dei tubi curvi viene ripreso un po? dovunque, dal manubrio, alle maniglie per un eventuale passeggero, che sbucano da sotto la sella.
I cerchi sono rigorosamente a raggi, da 18? l?anteriore e da 17? il posteriore; le sospensioni sono imponenti e dal look corsaiolo: una forcella tradizionale, ma con steli di grande diametro e freno a diaco flottante da 320mm (con pinza Grimeca a sei pistoncini!), ed una coppia di ammortizzatori regolabili con serbatoio separato. Il peso è contenuto al di sotto dei 140 kg.

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