I viaggi dei lettori
A caccia di curve in Svizzera
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Prendete un gruppo di amici, metteteli sulle loro moto e dategli come obiettivo di andare alla ricerca delle strade dove si piega di più. Il risultato di questo esperimento lo potete leggere nel divertente racconto dei nostri lettori
... e finalmente venne il giorno!
Sì, era parecchio che aspettavo che arrivasse l'ultimo weekend di giugno per partire con tre amici alla volta delle Alpi, ma l'idea che mi girava per la testa era un po' diversa da quello che vi sto per raccontare.
No, no, nulla di trascendentale, solo che fino ad un giorno prima di partire mi ero organizzato alla perfezione (e non esagero, rasentavo quasi il patologico) per un tappone dolomitico con i fiocchi, peccato che il meteo ci ha messo lo zampino. Così giovedì sera ho cambiato tutto e mi sono studiato un nuovo giro che ci ha portato fino in Svizzera. Il nostro obiettivo era vedere se anche lì si piega per scalare le montagne!
Sì, era parecchio che aspettavo che arrivasse l'ultimo weekend di giugno per partire con tre amici alla volta delle Alpi, ma l'idea che mi girava per la testa era un po' diversa da quello che vi sto per raccontare.
No, no, nulla di trascendentale, solo che fino ad un giorno prima di partire mi ero organizzato alla perfezione (e non esagero, rasentavo quasi il patologico) per un tappone dolomitico con i fiocchi, peccato che il meteo ci ha messo lo zampino. Così giovedì sera ho cambiato tutto e mi sono studiato un nuovo giro che ci ha portato fino in Svizzera. Il nostro obiettivo era vedere se anche lì si piega per scalare le montagne!
Partiamo da Pavia il venerdì pomeriggio e subito la gita per me inizia alla grande, salendo sulla moto urto una freccia e la faccio saltare! Così tra imprecazioni che avrebbero fatto arrossire anche Satana, riesco a metter a posto il tutto (da buon endurista, con un po' di nastro adesivo riuscirei anche a rettificare un cilindro) e ci dirigiamo verso la più ardua prova che un motociclista può affrontare: attraversare Milano da sud a nord il venerdì sera alle diciassette durante uno sciopero dei trasporti pubblici.
Il tour inizia!
Il tour inizia!
La curva del lago
Arriviamo quindi a Lecco e da lì ci dirigiamo verso la val Chiavenna, poi, per una strada che sembra una giostra per quante curve ci sono, giungiamo a Madesimo dove, dopo una cena degna della Confraternita del Cotechino, passiamo la notte.
La mattina ci svegliamo di buon'ora e tra tuoni e pioggia a catinelle facciamo colazione e così tra una risata uno sguardo ansioso alla finestra spunta anche il sole. Ci facciamo preparare qualche panino con la bresaola per il pranzo e partiamo per il primo dei dieci passi che ci attendono.
Lo Spluga, unico passo italiano, ci accoglie immerso nelle nuvole e con un clima poco estivo; la strada comunque è asciutta e in buono stato anche l'impressionante versante svizzero. Non aspettatevi comunque una pista, dove buttare manciate di gas ad ogni curva, anzi direi che è più da contemplazione.
Da Splugen proseguiamo (rispettando sempre il più possibile i limiti di velocità, cosa caldamente consigliata in Svizzera) per il passo San Bernardino, che si fa scalare con tante curve, anche da ginocchio a terra, e tanto freddo.
Giunti in cima scendiamo su una splendida strada anche se bagnata verso Biasca, e da qui il sole ci accompagnerà per tutto il resto del viaggio.
Il tour continua!
La mattina ci svegliamo di buon'ora e tra tuoni e pioggia a catinelle facciamo colazione e così tra una risata uno sguardo ansioso alla finestra spunta anche il sole. Ci facciamo preparare qualche panino con la bresaola per il pranzo e partiamo per il primo dei dieci passi che ci attendono.
Lo Spluga, unico passo italiano, ci accoglie immerso nelle nuvole e con un clima poco estivo; la strada comunque è asciutta e in buono stato anche l'impressionante versante svizzero. Non aspettatevi comunque una pista, dove buttare manciate di gas ad ogni curva, anzi direi che è più da contemplazione.
Da Splugen proseguiamo (rispettando sempre il più possibile i limiti di velocità, cosa caldamente consigliata in Svizzera) per il passo San Bernardino, che si fa scalare con tante curve, anche da ginocchio a terra, e tanto freddo.
Giunti in cima scendiamo su una splendida strada anche se bagnata verso Biasca, e da qui il sole ci accompagnerà per tutto il resto del viaggio.
Il tour continua!
Le saponette ringraziano
Saliamo verso il passo del Lucomagno, su una strada avara di sensazioni ma ricca di splendidi scorci e quindi scendiamo verso Muster dove incomincia la divertente strada che ci condurrà all'Oberalp pass. Dopo aver pranzato a pane e bresaola italiani ci fiondiamo verso Andermatt su una striscia di bitume che sembra dipinta da un pittore! Le saponette ringraziano. Attraversiamo la famosa località sciistica e ci incamminiamo per il Passo della Furka, forse il più famoso ed anche il più bello di tutti (paesaggisticamente), ma anche sicuramente il più trafficato. Ciò nonostante è una goduria sia per gli occhi che per la moto, soprattutto la discesa verso ovest.
Ora non ci resta che salire verso il Grimsel pass, quella che ogni motociclista sogna esser una strada! Qui ci accoglie uno spettacolo di ghiaccio, laghi e montagne. Scendiamo verso valle e quindi sempre divertendoci a raccordare curve perfette "cabriamo" per atterrare sull'ultimo passo della giornata cioè il Susten pass.
Da qui nuovamente in picchiata ad Andermatt dove ceniamo in un tipico localino dalle caratteristiche tinte teutoniche (senza spendere eccessivamente) e poi a nanna. La domenica mattina partiamo subito alla grande poiché la salita al San Gottardo è decisamente esaltante e, giunti al passo, lasciamo la strada principale per affrontare la famosa via Tremola (un budello di curve appiccicate al fianco della montagna fatte tutte di sampietrini).
Il viaggio prosegue sul passo più alto della Svizzera!
Ora non ci resta che salire verso il Grimsel pass, quella che ogni motociclista sogna esser una strada! Qui ci accoglie uno spettacolo di ghiaccio, laghi e montagne. Scendiamo verso valle e quindi sempre divertendoci a raccordare curve perfette "cabriamo" per atterrare sull'ultimo passo della giornata cioè il Susten pass.
Da qui nuovamente in picchiata ad Andermatt dove ceniamo in un tipico localino dalle caratteristiche tinte teutoniche (senza spendere eccessivamente) e poi a nanna. La domenica mattina partiamo subito alla grande poiché la salita al San Gottardo è decisamente esaltante e, giunti al passo, lasciamo la strada principale per affrontare la famosa via Tremola (un budello di curve appiccicate al fianco della montagna fatte tutte di sampietrini).
Il viaggio prosegue sul passo più alto della Svizzera!
Sul passo più alto della Svizzera
Arrivati ad Airolo proseguiamo per il passo più alto della Svizzera cioè il passo della Novena. Qui ad accoglierci troviamo due altissimi muri di neve e un'aria che chiamarla frizzante è un eufemismo. Scesi a valle proseguiamo a sinistra per Briga, bei paesaggi ma le temperature tornano a esser un po' caldine poiché viaggiamo con le imbottiture nelle giacche... Ma non possiamo ancora denudarci poiché resta l'ultimo passo da scalare ovvero, il passo del Sempione che raggiungiamo su una "quasi autostrada" (a parte una deviazione sul primo tratto che ho trovato grazie a Google Maps, sulla quale abbiamo "pulito le spalle") e da li seguendo lo sguardo della famosa aquila torniamo verso il Bel Paese, quindi a casa!
Grazie a Cece, Tommy e Walter x questo magnifico weekend!
E adesso la gallery!
Grazie a Cece, Tommy e Walter x questo magnifico weekend!
E adesso la gallery!
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