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I viaggi dei lettori

I Paesi Baltici, la Russia e l'Ucraina

di Tiziana Arena
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Eccovi il racconto di un lunghissimo tour organizzato dal moto club BMW Catania. Ben i 62 partecipanti che, partiti da monaco di Baviera in sella a 38 moto hanno percorso 5500 chilometri

I Paesi Baltici, la Russia e l'Ucraina
I Paesi Baltici, la Russia e l'Ucraina
Il nostro viaggio ha inizio a Monaco, nella Casa madre del "nostro" marchio. Qui avviene il primo incontro: siamo in 62 su 38 moto BMW, tra GS Adventure, GS, R1200, GTL 1600, GT 1300, RT 1200, LT, provenienti da tutta Italia, Catania, Palermo, Agrigento, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Roma, Milano, Parma, Modena, Torino, Verbania, Venezia, Vicenza. Presentazione dei partecipanti, non tutti ci conosciamo, briefing e consegna dei gadget con il logo del viaggio. Siamo guidati dal presidente del Motoclub BMW Catania, Marco Musumeci, inarrestabile tour leader impostato costantemente in modalità "problem solving" grazie anche alla collaborazione di altri due membri del direttivo. Si tratta del vicepresidente Michele Battiato, sempre pronto e disponibile alle problematiche del gruppo e Tiziana Arena, instancabile centaura che compare ad ogni cambio di direzione per segnalare la svolta.
Prima tappa a Monaco: visita del Museo BMW, per assaporare il fascino del marchio. Cena in hotel e giro di notte con una birra speciale. Il giorno dopo la partenza da Monaco con direzione Praga. Il tempo non è per niente clemente, tuta antipioggia e si arriva nella fredda ma bellissima capitale Ceca. Visita della città con il suo Castello e il Vicolo D'Oro ed infine il Ponte Carlo.
La prossima destinazione è Varsavia (Polonia): il paesaggio è molto bello ma le strade, spesso ad una sola corsia, intasate dal traffico di camion. La trasferta dura 12 ore: un tratto molto lungo tra scrosci d'acqua, cieli azzurri e arcobaleni perfetti. Arriviamo quando ormai si fa scuro e la città si accende. Il giorno seguente la sveglia a Varsavia è col sole, ma appena fuori dall'hotel la pioggia riprende. L'alternanza delle condizioni meteo ci accompagna tutto il giorno. Visitiamo la città con un trenino: ci appare ricca di storia, di cultura e di opere d'arte, ma forse un po' triste. Alcuni visitano il museo di Chopin.
Lasciamo Varsavia e partiamo tutti in moto direzione Vilnius (Lituania).
Visitiamo la città molto velocemente, non abbiamo molto tempo purtroppo ed inoltre le lancette scivolano un'ora avanti per il fuso orario. Da Vilnius la prossima tappa è Riga (Lettonia): ci appare molto curata, piena di fiori e di verde, ma purtroppo la pioggia rende tutto più faticoso. Il percorso punta più a nord per attraversare l'ultimo dei paesi Baltici e raggiungere Tallin (Estonia), affacciata sulle sponde meridionali del Golfo di Finlandia. Qui non piove, ma c'è freddo.
Lungo la strada si intravede il mar Baltico tra gli alberi. La città medievale è molto carina anche perché è baciata dal sole.
Una stranezza? Alle 22.00 c'è ancora tanta luce.
La mattina seguente ci aspetta il passaggio doganale dall'Estonia alla Russia, che ci permetterà di arrivare al punto più a nord del nostro Tour, San Pietroburgo. Per fortuna non piove: arriviamo alla frontiera russa poco prima delle 11.00 e siamo divisi in 3 gruppi. L'attraversamento della frontiera richiede del tempo.
Ci aprono i bagagli, ci fanno compilare moduli scritti solo nella loro lingua. Il secondo gruppo ha aspettato il terzo ed insieme viaggiamo verso San Pietroburgo dove arriviamo in tarda notte, alla una locale (in Russia le lancette scivolano in avanti di un'altra ora). Il giorno di ferragosto visitiamo la città sull'acqua dai cento ponti, detta anche la "Venezia del nord", accompagnati da una guida su un pullman. Le condizioni climatiche non sono delle migliori, il tempo è instabile.
Visitiamo l'Hermitage, che esternamente è molto sfarzoso: verde e oro, come tutta la città del resto!
Usciti dal museo ci siamo diretti alla celebre prospettiva Nevsky. La sera finiamo in un ristorante tipico russo con musica dal vivo!
Sistemiamo i bagagli, pronti per ripartire per il cuore della Russia. La strada è infernale per il traffico e per il manto stradale pessimo. Due moto del gruppo prendono una grande buca che sembra un cratere, Fabio ed Annamaria danneggiano il cerchione della loro GS 1200 e sono costretti a fermarsi. Restano in attesa di un carro attrezzi che non arriverà mai, per poi decidere di proseguire a 30 Km/h fino a destinazione, scortati da Michele e Roberto che ha accolto Annamaria come sua passeggera. Una GT 1600 con Fabio e Francesca a bordo, danneggia il cerchione anteriore, ma la moto fortunatamente non sembra risentirne. Alla prima sosta benzina un'altra moto non è più in grado di accendersi. Marco recupera una batteria, anche se non facilmente, e viene sostituita abilmente dal silenzioso Piero, meccanico BMW. C'è il sole e fa caldo: alleggeriamo l'abbigliamento e ripartiamo. Dopo poco inizia un acquazzone violento che dura pochissimo e non ci da il tempo di mettere la tuta antipioggia. Qualcuno si ferma, altri procedono, dopo pochi chilometri la pioggia cessa e torna il caldo, ma nel frattempo il gruppo si è disperso. Lentamente recuperiamo alcuni compagni fino a ricongiungerci con tutti.
Arriviamo alla caotica Mosca esausti dopo quasi 13 ore di viaggio. Da quando siamo in Russia abbiamo anche collezionato varie "multe", piccole tangenti richieste dalla polizia stradale. Il 18 agosto a Mosca visita della città con la guida.
Il nostro giro inizia ovviamente dalla Piazza Rossa: sembra quasi di essere in un posto incantato e non sai cosa guardare prima. Ogni piccolo angolo ci riserva delle sorprese: la prima cosa che ci colpisce è la chiesa di San Basilio che sembra quasi un castello fatato, e poi il Cremlino con le sue mura massicce, le sue cattedrali dalle cupole dorate a cipolla e le sue torri.
La città è bella, ma molto trafficata: tanta confusione e poca allegria. La gente è perlopiù inospitale e non si mangia per niente bene. La sera ci dedichiamo ad un giretto con la metro.
Uscire da Mosca è una vera impresa.Lungo il percorso un guasto alla moto di Gianfranco e Imen, RT 1200, costretti a proseguire sul carro attrezzi. Anche in questo caso, Michele e Cettina si "immolano" a temporeggiare per supportarli.
Inizialmente pensavamo un guasto risolvibile in giornata, ma poi il diretto interessato ci comunica che è costretto a rientrare in Italia in aereo. Arriviamo ad Orel, nei pressi del confine ucraino. Adesso siamo in 60 su 37 moto; l'hotel è piuttosto originale, il posto è veramente tipico russo, il paesaggio si addolcisce… Sicuramente meglio di Mosca!
In direzione Kiev (Ucraina) la strada è terribile, ma fortunatamente non ci sono "vittime". Alla frontiera facciamo quattro ore di coda. Inizia a diluviare, ma Kiev ci accoglie con il sole e un paesaggio favoloso.
Facciamo quindi una passeggiata notturna in moto e nel frattempo le lancette tornano un'ora indietro. Prossima tappa direzione ovest, Lviv. Contrariamente alla russa Kiev, Leopoli è tipicamente ucraina, una delle città più antiche e particolari dell'intera Europa. Ci attende il sole, ma le strade in pavè attraversate dalle rotaie del tram risultano molto pericolose, uno di noi cade a causa di queste intersezioni.
Ceniamo in hotel e poi la nostra passeggiata notturna ci permette di ammirare le bellezze del luogo.
In centro stanno girando un film: ci avviciniamo simpaticamente come fossimo delle comparse.
L'indomani visitiamo Leopoli che, inizialmente semideserta, va animandosi con il passare delle ore.
La temperatura sale, facciamo un giro sul trenino turistico per uno sguardo d'insieme e poi una passeggiata al mercato.
Tante signore anziane vendono le verdure ma non vogliono farsi fotografare! Si respira molta povertà.
I Paesi Baltici, la Russia e l'Ucraina
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Adesso è la volta di Budapest (Ungheria).
Alla partenza la caduta della moto di Renato fa sì che il gruppo si divide in due, e poi ancora in tre… Poi ritroviamo Marco.
La polizia ferma nove moto, anche per loro la "tangente"… Che rabbia! Marco riesce a trattare: spassoso il dibattere da una parte in ucraino dall'altra italo-siciliano che comunque porta a un accordo di 50 euro cadauno.
Attraversiamo la dogana velocemente e puntiamo su Budapest.
Vedere il sole che tramonta negli specchietti della tua moto mentre stai per raggiungere la meta è una sensazione meravigliosa! Il panorama è dolce e piacevole, la temperatura sale fino a 38 gradi.
Budapest sembra tranquilla, ma il caldo è soffocante fino a sera anche se ci rifacciamo con un tour notturno "le luci di Budapest" dei suoi monumenti illuminati. Che fascino!
Il giorno seguente visita in pullman della città che ha visto l'incoronazione di Sissi e del suo quarto figlio.
Il pranzo lo facciamo in navigazione sul Danubio; la guida che ci accompagna è preparata.
La città è stupenda, ma ci sono 40 gradi…Partiamo quindi per Lubiana (Slovenia), decimo paese attraversato dal nostro viaggio. Alcuni si separano dal gruppo perché è prevista una sosta sul lago Balaton.
Lubiana è molto vivace, la sera dopo cena ci salutiamo e commentiamo il viaggio.
Mentre il nostro corpo è stato impegnato nel percorso in moto, negli ostacoli incontrati, la nostra mente è stata libera di pensare e concentrarsi sul senso della vita stessa!
Il 26 agosto ognuno di noi parte con vari gruppi, in base alle destinazioni. Il rientro è un po' triste, ma subito ritorna il sorriso quando si pensa al prossimo viaggio! Abbiamo attraversato dieci Paesi con splendide "compagne di viaggio" (le nostre moto) partendo dalla Germania fino ad arrivare in Slovenia, percorrendo in 21 giorni 5.500 Km, visitando molte capitali europee in un unico viaggio… Un viaggio unico! Viaggiare in moto ti fa sentire libero, fiero di essere motociclista!
Resta il ricordo di una splendida esperienza vissuta con persone che oggi possono chiamarsi "amici".

Il gruppo: 62 persone tra conduttori e passeggeri.

Chilometri percorsi da Monaco a Lubiana: 5500 km.

Le tappe: Monaco-Praga (Km 380); Praga – Varsavia (km 610); Varsavia – Vilnius (Km 440); Vilnius – Riga (Km 330); Riga – Tallin (Km 300); Tallin – San Pietroburgo (Km 350); San Pietroburgo – Mosca (Km 700); Mosca – Orel (km 380); Orel – Kiev (Km 520); Kiev – Lviv (Km 550); Lviv – Budapest (Km 590); Budapest – Lubiana (Km 450); Lubiana – propria destinazione (km…..).
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