I viaggi dei lettori
Dal Lago Maggiore alla Normandia
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Quattro coppie di amici sono partiti da Verbania alla scoperta della suggestiva regione francese. Teatro del celebre sbarco, è anche famosa per le suggestive spiagge e il paese di Mont Saint Michel. Peccato per la pioggia...
L'estate 2010 è ormai lontana e nelle umide sere della stagione fredda non si può fare altro che ricordare la bella avventura, vissuta nel mese di agosto, che ora vogliamo raccontare.
Siamo quattro coppie di amici: due di Verbania (Lidia e Armando, Rita e Antonio) e due di Biella (Claudia e Domenico, Aurelia e Raffaele) che amano organizzare brevi escursioni fuori porta accompagnate da grandi "mangiate".
Questa volta però abbiamo voluto fare le cose in grande, preparando un viaggio in Normandia che ci ha impegnati per diverse settimane durante l'inverno scorso.
Siamo quattro coppie di amici: due di Verbania (Lidia e Armando, Rita e Antonio) e due di Biella (Claudia e Domenico, Aurelia e Raffaele) che amano organizzare brevi escursioni fuori porta accompagnate da grandi "mangiate".
Questa volta però abbiamo voluto fare le cose in grande, preparando un viaggio in Normandia che ci ha impegnati per diverse settimane durante l'inverno scorso.
L'avventura inizia il 2 agosto, a Verbania, dove ci ritroviamo per la partenza.
Il tempo è incerto, ma alle 8:00, puntuali, arrivano le due coppie di Biella inzuppate d'acqua perché hanno dovuto affrontare di buon'ora il primo acquazzone.
Saliamo sulle nostre moto (due Varadero 1000 XL, un Triumph Tiger 1050 , un Guzzi Stelvio 1200) e partiamo in direzione di Colmar (Francia).
Percorriamo pochi chilometri e dobbiamo fermarci per indossare le tute antipioggia: il tempo ha deciso di complicarci il viaggio.
Vorremmo attraversare la Svizzera per goderci il verde dei suoi ameni paesaggi, ma a Bellinzona siamo costretti ad imboccare l'autostrada per arrivare a destinazione nel più breve tempo possibile.
La scelta però si rivela inopportuna perché incappiamo in una coda che ci rallenta per diverse ore sotto la pioggia battente.
In serata, finalmente, arriviamo a Colmar, dove trascorriamo la prima notte in camere matrimoniali piccolissime, in cui si fatica a sistemare i tre bauletti (sarà così in quasi tutti gli alberghi).
Il tempo è incerto, ma alle 8:00, puntuali, arrivano le due coppie di Biella inzuppate d'acqua perché hanno dovuto affrontare di buon'ora il primo acquazzone.
Saliamo sulle nostre moto (due Varadero 1000 XL, un Triumph Tiger 1050 , un Guzzi Stelvio 1200) e partiamo in direzione di Colmar (Francia).
Percorriamo pochi chilometri e dobbiamo fermarci per indossare le tute antipioggia: il tempo ha deciso di complicarci il viaggio.
Vorremmo attraversare la Svizzera per goderci il verde dei suoi ameni paesaggi, ma a Bellinzona siamo costretti ad imboccare l'autostrada per arrivare a destinazione nel più breve tempo possibile.
La scelta però si rivela inopportuna perché incappiamo in una coda che ci rallenta per diverse ore sotto la pioggia battente.
In serata, finalmente, arriviamo a Colmar, dove trascorriamo la prima notte in camere matrimoniali piccolissime, in cui si fatica a sistemare i tre bauletti (sarà così in quasi tutti gli alberghi).
Il giorno successivo la partenza per Parigi, accompagnati da nuvoloni minacciosi. Dopo aver percorso il primo tratto Colmar-Nancy, il navigatore, impostato su percorsi che escludono le autostrade, indica il primo incrocio a 93 Km: pensiamo che sia impazzito, ma non è così.
La strada appare un puntino bianco a perdita d'occhio, attraversiamo pianure infinte, a destra e a sinistra, mandrie di mucche di colori diversi, tutte sdraiate o in piedi e rivolte nella stessa direzione!
Sostiamo a Parigi quattro giorni e la visitiamo velocemente, senza tralasciare però i luoghi e i monumenti più significativi, compresa la reggia di Versailles.
La strada appare un puntino bianco a perdita d'occhio, attraversiamo pianure infinte, a destra e a sinistra, mandrie di mucche di colori diversi, tutte sdraiate o in piedi e rivolte nella stessa direzione!
Sostiamo a Parigi quattro giorni e la visitiamo velocemente, senza tralasciare però i luoghi e i monumenti più significativi, compresa la reggia di Versailles.
Verso la Normandia
Il mattino successivo partenza per Caen, naturalmente con la pioggia che ci accompagnerà per tutto il tragitto.
Nonostante la brutta giornata, decidiamo di allungare il percorso di una cinquantina di chilometri per attraversare il Ponte di Normandia, sull'estuario della Senna.
Peccato che pioggia, nebbia e vento ci abbiano impedito di ammirarne l'imponenza.
Arriviamo in Normandia nel pomeriggio, visitiamo Arromanches les Bains, tratto di spiaggia dove è avvenuto lo sbarco degli Alleati il 6 giugno 1944 durante la seconda guerra mondiale e il cimitero americano di Colleville sur Mer dove sono sepolti 9387 soldati.
Inutile sottolineare la commozione che si prova di fronte a quelle croci bianche allineate su un tappeto verde, in quell'ambiente silenzioso che ci riporta col pensiero al sacrificio di tanti ragazzi morti per la nostra libertà.
In serata arriviamo a Caen, esausti, ma rallegrati da qualche ora di sole. L'indomani partenza per Dinan, dove sostiamo due giorni per ammirare il paese con le sue caratteristiche abitazioni e le bellezze dei centri vicini come Saint Malo e Mont Saint Michel.
Abbiamo la fortuna di assistere al suggestivo fenomeno dell'alta marea, mentre i riflettori che illuminano l'abbazia creano un'atmosfera magica e indimenticabile.
Il mattino seguente partenza per Anger, naturalmente accompagnati dalla pioggia! Attraversiamo di nuovo pianure che si distendono a perdita d'occhio, siamo stanchissimi e invidiamo le decine di mucche sdraiate sui prati indifferenti all'inclemenza del tempo.
La strada che percorriamo è però agevole ed invitante per le nostre "divoratrici" di chilometri!
Visitiamo la città, pernottiamo ed il giorno successivo arriviamo a Orleans. Visita alla città, rientro con il solito acquazzone e cena in un locale caratteristico, un vecchio mulino, per festeggiare il compleanno di Rita.
Si sta avvicinando la conclusione del viaggio e l'ultima tappa francese è Lons Le Saunier, dove ci sistemiamo, finalmente, in un albergo con camere grandi ed accoglienti, circondato da verdi boschi.
Forse l'atmosfera diversa, la stanchezza, o forse l'idea che la prossima sera dormiremo nel nostro letto, ci rende contenti e dispiaciuti allo stesso tempo.
Nonostante la brutta giornata, decidiamo di allungare il percorso di una cinquantina di chilometri per attraversare il Ponte di Normandia, sull'estuario della Senna.
Peccato che pioggia, nebbia e vento ci abbiano impedito di ammirarne l'imponenza.
Arriviamo in Normandia nel pomeriggio, visitiamo Arromanches les Bains, tratto di spiaggia dove è avvenuto lo sbarco degli Alleati il 6 giugno 1944 durante la seconda guerra mondiale e il cimitero americano di Colleville sur Mer dove sono sepolti 9387 soldati.
Inutile sottolineare la commozione che si prova di fronte a quelle croci bianche allineate su un tappeto verde, in quell'ambiente silenzioso che ci riporta col pensiero al sacrificio di tanti ragazzi morti per la nostra libertà.
In serata arriviamo a Caen, esausti, ma rallegrati da qualche ora di sole. L'indomani partenza per Dinan, dove sostiamo due giorni per ammirare il paese con le sue caratteristiche abitazioni e le bellezze dei centri vicini come Saint Malo e Mont Saint Michel.
Abbiamo la fortuna di assistere al suggestivo fenomeno dell'alta marea, mentre i riflettori che illuminano l'abbazia creano un'atmosfera magica e indimenticabile.
Il mattino seguente partenza per Anger, naturalmente accompagnati dalla pioggia! Attraversiamo di nuovo pianure che si distendono a perdita d'occhio, siamo stanchissimi e invidiamo le decine di mucche sdraiate sui prati indifferenti all'inclemenza del tempo.
La strada che percorriamo è però agevole ed invitante per le nostre "divoratrici" di chilometri!
Visitiamo la città, pernottiamo ed il giorno successivo arriviamo a Orleans. Visita alla città, rientro con il solito acquazzone e cena in un locale caratteristico, un vecchio mulino, per festeggiare il compleanno di Rita.
Si sta avvicinando la conclusione del viaggio e l'ultima tappa francese è Lons Le Saunier, dove ci sistemiamo, finalmente, in un albergo con camere grandi ed accoglienti, circondato da verdi boschi.
Forse l'atmosfera diversa, la stanchezza, o forse l'idea che la prossima sera dormiremo nel nostro letto, ci rende contenti e dispiaciuti allo stesso tempo.
Il rientro a casa
Il mattino seguente carichiamo le moto per l'ultima volta e partiamo.
Attraversiamo la Svizzera e le sue foreste di incantevole bellezza, ci lasciamo coinvolgere dal colore intenso di faggi e abeti, dalla nebbiolina estiva che ricorda l'autunno.
Ci attende il Passo del Sempione e l'aquila che domina le montagne svizzere e poi la discesa verso l'Italia.
Siamo a casa dopo 13 giorni e 2980 chilometri!
Alla fine del viaggio sono necessarie alcune considerazioni.
Innanzitutto dobbiamo riconoscere l'efficienza e la serietà di Booking a cui ci siamo rivolti per la prenotazione degli hotel tutto corrispondeva al dettaglio e non c'è stato alcun problema.
Non altrettanto possiamo dire di alcuni ristoranti francesi in cui la pulizia lasciava molto a desiderare.
Per non parlare dei prezzi e del costo della benzina: in certi distributori, lontani dai supermercati, superava 1,60 euro al litro.
I "cugini" francesi non hanno perso occasione per dimostrare la poca simpatia verso gli Italiani e stupisce il fatto che anche a Parigi, in un albergo della categoria Campanile, nessuno alla reception, conoscesse una sola parola di italiano.
I luoghi che abbiamo visitato sono comunque bellissimi e l'avventura motociclistica indimenticabile!
Attraversiamo la Svizzera e le sue foreste di incantevole bellezza, ci lasciamo coinvolgere dal colore intenso di faggi e abeti, dalla nebbiolina estiva che ricorda l'autunno.
Ci attende il Passo del Sempione e l'aquila che domina le montagne svizzere e poi la discesa verso l'Italia.
Siamo a casa dopo 13 giorni e 2980 chilometri!
Alla fine del viaggio sono necessarie alcune considerazioni.
Innanzitutto dobbiamo riconoscere l'efficienza e la serietà di Booking a cui ci siamo rivolti per la prenotazione degli hotel tutto corrispondeva al dettaglio e non c'è stato alcun problema.
Non altrettanto possiamo dire di alcuni ristoranti francesi in cui la pulizia lasciava molto a desiderare.
Per non parlare dei prezzi e del costo della benzina: in certi distributori, lontani dai supermercati, superava 1,60 euro al litro.
I "cugini" francesi non hanno perso occasione per dimostrare la poca simpatia verso gli Italiani e stupisce il fatto che anche a Parigi, in un albergo della categoria Campanile, nessuno alla reception, conoscesse una sola parola di italiano.
I luoghi che abbiamo visitato sono comunque bellissimi e l'avventura motociclistica indimenticabile!
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