ADV
I viaggi dei lettori
Sette giorni in Corsica
di Dennis
il 07/04/2010 in I viaggi dei lettori
Dennis e Cri sono partiti per una vacanza improvvisata nell'isola francese: ecco il racconto del loro bel viaggio
Sette giorni in Corsica
La decisione è stata fulminea, addirittura ad una settimana prima della partenza! Dove si va per sette giorni disponibili di ferie? Beh in Corsica naturalmente!
Ho già in testa, come una nebulosa solo da afferrare, di fare il giro completo, e cioè da Bastia a Bastia.
In primis bisogna prenotare il traghetto: sul sito Corsica Ferries trovo una tariffa scontata del 70% (andata e ritorno da venerdì 10 a venerdì 17… non siamo superstiziosi!).
Prendo al volo questa offerta, 63 euro andata e ritorno in due più la moto!
Ho già in testa, come una nebulosa solo da afferrare, di fare il giro completo, e cioè da Bastia a Bastia.
In primis bisogna prenotare il traghetto: sul sito Corsica Ferries trovo una tariffa scontata del 70% (andata e ritorno da venerdì 10 a venerdì 17… non siamo superstiziosi!).
Prendo al volo questa offerta, 63 euro andata e ritorno in due più la moto!
Dopo aver prenotato chiamo a casa:"Cri sei pronta? Venerdì prossimo si parte!Si ho fatto tutto online…A posto, venerdì siamo in Corsica!"
Dall'altra parte del telefono… Ovazione tipo stadio!
La partenza da Savona Vado è alle 8,15 del mattino di venerdì 10 e bisogna essere all'imbarco un'ora prima.
E così alle ore 7,00 siam gia lì pronti sotto la murata della nave per essere imbarcati.
Di motociclisti siamo in tanti, con moto di tutti i tipi e di tutti i "carichi": mi ricordo di un vicino che era come se avesse avuto il passeggero tanto era alta la torre di roba che aveva dietro la schiena!
Ci si imbarca velocissimi e dopo sei ore ci sbarcano a Bastia altrettanto velocemente.
Si comincia la ricerca dell'albergo visto che quello prenotato era talmente sperduto e desolato che ci ha fatto subito cambiare idea.
Dall'altra parte del telefono… Ovazione tipo stadio!
La partenza da Savona Vado è alle 8,15 del mattino di venerdì 10 e bisogna essere all'imbarco un'ora prima.
E così alle ore 7,00 siam gia lì pronti sotto la murata della nave per essere imbarcati.
Di motociclisti siamo in tanti, con moto di tutti i tipi e di tutti i "carichi": mi ricordo di un vicino che era come se avesse avuto il passeggero tanto era alta la torre di roba che aveva dietro la schiena!
Ci si imbarca velocissimi e dopo sei ore ci sbarcano a Bastia altrettanto velocemente.
Si comincia la ricerca dell'albergo visto che quello prenotato era talmente sperduto e desolato che ci ha fatto subito cambiare idea.
In direzione Macinaggio troviamo da dormire a Porticciolo, lasciamo subito i bagagli e andiamo a fare un bel bagno ristoratore a Pietracorbara, spiaggia bella e rinomata.
Per la cena andiamo a Macinaggio (quando andate a mangiare in Corsica guardate sempre i prezzi dei menù fuori e ancor più se c'è gente che mangia dentro!).
Mangiamo e andiamo subito a dormire e quasi "sveniamo" nel letto dalla stanchezza.
Per la cena andiamo a Macinaggio (quando andate a mangiare in Corsica guardate sempre i prezzi dei menù fuori e ancor più se c'è gente che mangia dentro!).
Mangiamo e andiamo subito a dormire e quasi "sveniamo" nel letto dalla stanchezza.
La sveglia di buon ora ber tenerci al passo con la tabella di marcia: oggi tappa a St. Florent che è un posto gradevolissimo giusto in fondo al "dito" della Corsica.
Facciamo colazione e subito comincio a gustarmi anche qualche curva del dito e i panorami fino a Macinaggio.
Strada facendo ci aggreghiamo ad un variegato gruppo di motociclisti toscani: la strada è un disastro quasi fino a Pinu e può succedere veramente di tutto.
L'asfalto è dissestato con buche e avvallamenti e in qualche punto la larghezza totale della strada arriva a 1,80 metri.
Finito il peggio ci fermiamo, facciamo due chiacchere e due risate con i toscani e subito ripartiamo: la strada qui comincia a farsi divertente e si prende anche il ritmo "giusto".
Arriviamo a St. Florent e fortuna vuole che il primo albergo in cui incappiamo abbia posto: costa 68 euro ed ha pure la piscina!
Neanche il tempo di fare il check in che siamo già in acqua e ci rilassiamo alla grande.
Il pomeriggio lo passiamo a far due passi in paese, per sera ci fermiamo a mangiare in un ristorantino carinissimo nel centro; ha un cortiletto all'aperto con le pareti in pietra con appeso di tutto.
Domenica 12 si carica la moto e si va a far colazione in piazza prima di partire, un bel "petit dejeuner" che per soli sei euro permette di "abbuffarsi" a volontà.
Ci lasciamo cosi alle spalle St. Florent per prendere la D81 in direzione dell' Ile Rousse, di lì puntiamo verso Porto… Qui "il gioco si fa duro", con curve e contro curve e qualche tornante. Ragazzi che divertimento, che soddisfazione!
In strada non c'è nessuno, siamo in mezzo al "deserto" e per chilometri non si vede una casa.
L'asfalto è perfetto e proseguiamo fino a che, nei pressi di Ogliastro (dove c'è uno scollinamento "da paura" a picco sul mare) la D81 diventa N197.
Qui comincia il bello: da una statale bella ma strettina ad una superstrada larghissima con curvoni e dritti lunghi e velocissimi con un asfalto nero come il petrolio…
Passiamo Ile Rousse e un po' prima di Calvi prendiamo ancora la D81 per andare a Porto.
La strada si fa impegnativa con tante e tante curve; ogni tanto si aprono degli scorci bellissimi e (incredibile) fa anche freschino… Per fortuna abbiamo le tute di pelle.
Siamo circa a 700 metri sul mare e con piacere ci fermiamo a bere alle sorgenti che ci sono in strada.
Finalmente dopo tre ore si arriva a Porto: prendiamo subito posto in albergo e andiamo al mare. La spiaggia di Porto è un bel ghiaione enorme, le onde sono fragorose e divertenti.
Nel pomeriggio stiamo in albergo ed approfittiamo della piscina, la sera facciamo un giro in paese che al tramonto è bellissimo.
Strada facendo ci aggreghiamo ad un variegato gruppo di motociclisti toscani: la strada è un disastro quasi fino a Pinu e può succedere veramente di tutto.
L'asfalto è dissestato con buche e avvallamenti e in qualche punto la larghezza totale della strada arriva a 1,80 metri.
Finito il peggio ci fermiamo, facciamo due chiacchere e due risate con i toscani e subito ripartiamo: la strada qui comincia a farsi divertente e si prende anche il ritmo "giusto".
Arriviamo a St. Florent e fortuna vuole che il primo albergo in cui incappiamo abbia posto: costa 68 euro ed ha pure la piscina!
Neanche il tempo di fare il check in che siamo già in acqua e ci rilassiamo alla grande.
Il pomeriggio lo passiamo a far due passi in paese, per sera ci fermiamo a mangiare in un ristorantino carinissimo nel centro; ha un cortiletto all'aperto con le pareti in pietra con appeso di tutto.
Domenica 12 si carica la moto e si va a far colazione in piazza prima di partire, un bel "petit dejeuner" che per soli sei euro permette di "abbuffarsi" a volontà.
Ci lasciamo cosi alle spalle St. Florent per prendere la D81 in direzione dell' Ile Rousse, di lì puntiamo verso Porto… Qui "il gioco si fa duro", con curve e contro curve e qualche tornante. Ragazzi che divertimento, che soddisfazione!
In strada non c'è nessuno, siamo in mezzo al "deserto" e per chilometri non si vede una casa.
L'asfalto è perfetto e proseguiamo fino a che, nei pressi di Ogliastro (dove c'è uno scollinamento "da paura" a picco sul mare) la D81 diventa N197.
Qui comincia il bello: da una statale bella ma strettina ad una superstrada larghissima con curvoni e dritti lunghi e velocissimi con un asfalto nero come il petrolio…
Passiamo Ile Rousse e un po' prima di Calvi prendiamo ancora la D81 per andare a Porto.
La strada si fa impegnativa con tante e tante curve; ogni tanto si aprono degli scorci bellissimi e (incredibile) fa anche freschino… Per fortuna abbiamo le tute di pelle.
Siamo circa a 700 metri sul mare e con piacere ci fermiamo a bere alle sorgenti che ci sono in strada.
Finalmente dopo tre ore si arriva a Porto: prendiamo subito posto in albergo e andiamo al mare. La spiaggia di Porto è un bel ghiaione enorme, le onde sono fragorose e divertenti.
Nel pomeriggio stiamo in albergo ed approfittiamo della piscina, la sera facciamo un giro in paese che al tramonto è bellissimo.
Lunedì 13 carichiamo la moto, sempre di buon ora, facciamo colazione vicino all'albergo… Anche perché è l'unico bar sempre aperto a "petit dejeuner"!
Si parte riprendiamo la D81, che tra le solite belle curve ci porterà fino a Cargese e dove poi ad Ajaccio si trasforma di nuovo in superstrada N196.
Lì salutiamo in stile motociclistico due BMW K1200 avvicinamento, che ovviamente contraccambiano.
Chi erano? Ovviamente la Gendarmeria… Grandi!
In Francia succede spesso, abbiamo riso mezza giornata.
Ora si passa più al centro della Corsica, pieno di alberi e foreste.
Qui la strada è un saliscendi continuo e si fila via veloci e divertiti su un asfalto che in Italia spesso ci sogniamo.
Procediamo in direzione Bonifacio: passata Propriano la strada è più dritta ma non priva di soddisfazioni, di "umano" non c'è proprio niente… Solo natura.
Si arriva a Bonifacio in tre ore e mezzo: un bel tempo tenendo conto delle tre soste fatte.
Trovato il residence-hotel che abbiamo prenotato per tre giorni, andiamo a far un mini pranzo alla cittadella nella piazzetta del belvedere per poi andare a far il bagno sotto le bianche scogliere.
Ritorniamo poi in albergo, dove nel tardo pomeriggio prendiamo frescura sotto i sugheri della tenuta.
Il giorno seguente non sapendo cosa fare al mattino andiamo in una spiaggia vista il giorno prima mentre si arrivava nel discendere notiamo che qui ci sono solo quattro-cinque persone.
Come mai così poca gente in un posto così bello a parte un po' di alghe secche intorno?
Per avere la risposta ci son bastati due minuti: si alza il vento e non voglio raccontare fin dove ci siam trovati quelle alghe.
Decidiamo di spostarci e andiamo alla Spiaggia Della Tonnara, sempre nei pressi.
Devo ammettere che non ha nulla da invidiare ai Caraibi: qui trascorriamo la giornata fino al pomeriggio e troviamo anche il modo di bruciarci un po' per il sole.
Per la cena andiamo giù al porto in un tipico ristorantino con tutte specialità corse e nel mentre prendiamo i biglietti per fare l'indomani l'escursione in barca all'isola di Lavezzi.
Si parte riprendiamo la D81, che tra le solite belle curve ci porterà fino a Cargese e dove poi ad Ajaccio si trasforma di nuovo in superstrada N196.
Lì salutiamo in stile motociclistico due BMW K1200 avvicinamento, che ovviamente contraccambiano.
Chi erano? Ovviamente la Gendarmeria… Grandi!
In Francia succede spesso, abbiamo riso mezza giornata.
Ora si passa più al centro della Corsica, pieno di alberi e foreste.
Qui la strada è un saliscendi continuo e si fila via veloci e divertiti su un asfalto che in Italia spesso ci sogniamo.
Procediamo in direzione Bonifacio: passata Propriano la strada è più dritta ma non priva di soddisfazioni, di "umano" non c'è proprio niente… Solo natura.
Si arriva a Bonifacio in tre ore e mezzo: un bel tempo tenendo conto delle tre soste fatte.
Trovato il residence-hotel che abbiamo prenotato per tre giorni, andiamo a far un mini pranzo alla cittadella nella piazzetta del belvedere per poi andare a far il bagno sotto le bianche scogliere.
Ritorniamo poi in albergo, dove nel tardo pomeriggio prendiamo frescura sotto i sugheri della tenuta.
Il giorno seguente non sapendo cosa fare al mattino andiamo in una spiaggia vista il giorno prima mentre si arrivava nel discendere notiamo che qui ci sono solo quattro-cinque persone.
Come mai così poca gente in un posto così bello a parte un po' di alghe secche intorno?
Per avere la risposta ci son bastati due minuti: si alza il vento e non voglio raccontare fin dove ci siam trovati quelle alghe.
Decidiamo di spostarci e andiamo alla Spiaggia Della Tonnara, sempre nei pressi.
Devo ammettere che non ha nulla da invidiare ai Caraibi: qui trascorriamo la giornata fino al pomeriggio e troviamo anche il modo di bruciarci un po' per il sole.
Per la cena andiamo giù al porto in un tipico ristorantino con tutte specialità corse e nel mentre prendiamo i biglietti per fare l'indomani l'escursione in barca all'isola di Lavezzi.
Con tutta tranquillità ci svegliamo e facciamo colazione al porto, alle 11.30 prendiamo il battello che ci fa visitare la grotta di Sdragonato e a seguire il capo Pertusato , l'isola Piana e il porto dell' isola Cavallo (residenza estiva dei "vip"…).
Sbarchiamo a Lavezzi sotto un sole che spacca le pietre e ci affrettiamo a prendere posto alla spiaggetta che ormai già brulica di persone.
Infatti non riusciamo neanche a mettere l'asciugamano in terra e dopo aver fatto un bagno di 40 minuti mi son detto: "Qui se non troviamo un riparo stasera ci prendiamo un eritema che brilliamo di luce propria!".
Nel mentre mi guardavo attorno invidiando e agognando gli ombrelloni altrui… ma purtroppo la scelta di essere motociclista comporta anche questo.
Vagabondando un po' per l'isola trovo una roccia che per grande che sia fa giusto una striscia d'ombra di 1 / 1,5 metri…
Bisogna per forza "farsela bastare" e così ci accampammo ben sotto per due ore nell'attesa del rientro.
Da quella posizione vediamo gente che cammina "stremata" con le braccia a ciondoloni: sull'isola non c'è proprio niente, neanche un chiosco che venda l'acqua a peso d'oro.
Finalmente si torna indietro e la sera si mangia alla fortezza.
Episodio serale prima di coricarsi: "Cri hai messo la sveglia x domani 7.30?" Risposta:" si tutto a posto…"
L'importante è attrezzarsi per tempo…
Questa la scena al mattino seguente: "Ehi ma che ora è? Sto telefono è possibile che non suona?" .
Guardo l'ora: 8,15! " Orca miseria! Siamo in ritardo!"
Ci organizziamo alla bene e meglio, colazione "sportiva" e alle ore 10,00 siamo in sella.
La strada da percorrere è la N19 che arriva a Bastia e insomma… Non so se per la fretta o per il gusto della guida, ma "ci do dentro" non poco.
La strada ha sempre un asfalto eccezionale ed è tutta dritta, raramente ci imbattiamo in un curvone, l'unico problema è che ogni paese trovi il trenino di auto che ingorga la strada.
Sosta pausa/benzina ad Aleria e si riparte.
Arriviamo a Pietranera dopo i vari ingorghi di Bastia (attraversarla è sempre un' impresa!) guardo l'orologio: 12.30. Quasi un record!
Però alla fine di ogni frenata comincio a sentire una strana vibrazione: che sarà?
Arrivati nel parcheggio dell'albergo ispeziono i freni e vedo tutto il disco sinistro rigato.
Si è distaccato il ferodo dalla pastiglia.
Prendiamo posto in stanza e andiamo al mare: si accede alla spiaggia tramite l' accesso privato dell'hotel e lì c'è anche un chiosco con il pergolato che fa un po' tutto, un buon pranzo è proprio benvenuto.
Passiamo il pomeriggio in albergo che ha proprio un bel giardino e la sera ceniamo in piazza a Bastia davanti agli imbarchi dei traghetti.
Il giorno del rientro passiamo la mattina nel giardino dell'albergo e alle 14 andiamo ad imbarcarci sotto il solleone e chiaramente con le tute addosso diventa un'ora di "sudario".
Arriviamo a Savona alle 21.00: il ritorno frenando solo con il posteriore è stato un po' una pena, comunque rientriamo a casa alla perfezione.
Solo per il giro della Corsica abbiamo percorso 1.000 km belli ma duri.
Si è speso poco, tutto compreso (nave ,alberghi, mangiare), circa 1.200 euro in due.
Chi volesse intraprendere questo viaggio, più che dei chilometri tenga conto delle ore di percorrenza che servono per arrivare da un posto all'altro.
Sulla nave ci si deve accaparrare i posti a sedere "tipo Fantozzi" e non è detto che anche per terra ci sia del posto, date le abitudini dei francesi che arrivano un po' come i "profughi".
Ma nel complesso anche questa volta abbiamo portato a casa il ricordo di una bellissima vacanza e di posti che quasi sembrano fatti apposta per andarci in moto.
Sbarchiamo a Lavezzi sotto un sole che spacca le pietre e ci affrettiamo a prendere posto alla spiaggetta che ormai già brulica di persone.
Infatti non riusciamo neanche a mettere l'asciugamano in terra e dopo aver fatto un bagno di 40 minuti mi son detto: "Qui se non troviamo un riparo stasera ci prendiamo un eritema che brilliamo di luce propria!".
Nel mentre mi guardavo attorno invidiando e agognando gli ombrelloni altrui… ma purtroppo la scelta di essere motociclista comporta anche questo.
Vagabondando un po' per l'isola trovo una roccia che per grande che sia fa giusto una striscia d'ombra di 1 / 1,5 metri…
Bisogna per forza "farsela bastare" e così ci accampammo ben sotto per due ore nell'attesa del rientro.
Da quella posizione vediamo gente che cammina "stremata" con le braccia a ciondoloni: sull'isola non c'è proprio niente, neanche un chiosco che venda l'acqua a peso d'oro.
Finalmente si torna indietro e la sera si mangia alla fortezza.
Episodio serale prima di coricarsi: "Cri hai messo la sveglia x domani 7.30?" Risposta:" si tutto a posto…"
L'importante è attrezzarsi per tempo…
Questa la scena al mattino seguente: "Ehi ma che ora è? Sto telefono è possibile che non suona?" .
Guardo l'ora: 8,15! " Orca miseria! Siamo in ritardo!"
Ci organizziamo alla bene e meglio, colazione "sportiva" e alle ore 10,00 siamo in sella.
La strada da percorrere è la N19 che arriva a Bastia e insomma… Non so se per la fretta o per il gusto della guida, ma "ci do dentro" non poco.
La strada ha sempre un asfalto eccezionale ed è tutta dritta, raramente ci imbattiamo in un curvone, l'unico problema è che ogni paese trovi il trenino di auto che ingorga la strada.
Sosta pausa/benzina ad Aleria e si riparte.
Arriviamo a Pietranera dopo i vari ingorghi di Bastia (attraversarla è sempre un' impresa!) guardo l'orologio: 12.30. Quasi un record!
Però alla fine di ogni frenata comincio a sentire una strana vibrazione: che sarà?
Arrivati nel parcheggio dell'albergo ispeziono i freni e vedo tutto il disco sinistro rigato.
Si è distaccato il ferodo dalla pastiglia.
Prendiamo posto in stanza e andiamo al mare: si accede alla spiaggia tramite l' accesso privato dell'hotel e lì c'è anche un chiosco con il pergolato che fa un po' tutto, un buon pranzo è proprio benvenuto.
Passiamo il pomeriggio in albergo che ha proprio un bel giardino e la sera ceniamo in piazza a Bastia davanti agli imbarchi dei traghetti.
Il giorno del rientro passiamo la mattina nel giardino dell'albergo e alle 14 andiamo ad imbarcarci sotto il solleone e chiaramente con le tute addosso diventa un'ora di "sudario".
Arriviamo a Savona alle 21.00: il ritorno frenando solo con il posteriore è stato un po' una pena, comunque rientriamo a casa alla perfezione.
Solo per il giro della Corsica abbiamo percorso 1.000 km belli ma duri.
Si è speso poco, tutto compreso (nave ,alberghi, mangiare), circa 1.200 euro in due.
Chi volesse intraprendere questo viaggio, più che dei chilometri tenga conto delle ore di percorrenza che servono per arrivare da un posto all'altro.
Sulla nave ci si deve accaparrare i posti a sedere "tipo Fantozzi" e non è detto che anche per terra ci sia del posto, date le abitudini dei francesi che arrivano un po' come i "profughi".
Ma nel complesso anche questa volta abbiamo portato a casa il ricordo di una bellissima vacanza e di posti che quasi sembrano fatti apposta per andarci in moto.
Sette giorni in Corsica
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.