I viaggi dei lettori
Le meraviglie del Trentino
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Moglie, marito e una Honda Transalp affrontano un lungo week-end tra valli e montagne, fino allo Stelvio
Come al, solito quando organizzo un viaggio in moto qualcosa si mette di traverso.
Il mio viaggio con mia moglie doveva partire da Como verso la Valtellina, quindi Aprica, Ponte di Legno, Passo Gavia, Passo Stelvio, Val Venosta, ma il Giro d'Italia mi ha impedito questo itinerario.
Allora opto per una variante al mio giro, cioè: Como, Chiavenna, Val Bregaglia, Maloja, Zernez, Pass del Fuorn, Val Venosta, Lasa (BZ).
Il mio viaggio con mia moglie doveva partire da Como verso la Valtellina, quindi Aprica, Ponte di Legno, Passo Gavia, Passo Stelvio, Val Venosta, ma il Giro d'Italia mi ha impedito questo itinerario.
Allora opto per una variante al mio giro, cioè: Como, Chiavenna, Val Bregaglia, Maloja, Zernez, Pass del Fuorn, Val Venosta, Lasa (BZ).
La settimana che precede il ponte del 2 giugno viene giù il diluvio, quindi il sabato mattina non avevo ancora deciso se partire o no e ho passato un'ora davanti alla tv ed al Pc. A guardare le previsioni meteo, c'erano degli spiragli di sole!
Decido quindi di partire, carico la moto con l'occorrente per 3 giorni di viaggio, e con mia moglie – dopo aver salutato le figlie - partiamo per il nostro viaggio da Faloppio (CO) ci dirigiamo verso il lago di Como, quindi Chiavenna, il sole ci segue, saliamo verso il Maloja e anche qui niente traffico: i 13 tornanti finali li facciamo tutti d'un fiato. Arriviamo a Silvaplana ci fermiamo a mangiare un panino, immersi nella natura, le montagne si specchiano nel lago, si riparte.
A Zernez decidiamo di proseguire per Guarda, un paesino arroccato sulla montagna della bassa Engadina: qui gli abitanti parlano il Romancio, una lingua di origine latina, i saluti sono "Allegra" e "Bainvenù". Foto di rito, dopo di che si riparte: decidiamo di andare verso Scuol per visitare le famose terme, anche se scopriamo che occorre la prenotazione, quindi decidiamo di proseguire, all'ufficio informazioni ci indicano la strada più breve per Lasa (BZ) dove abbiamo prenotato e ci dicono che dal passo Resia o dal passo del Forno sono gli stessi km. Decidiamo per il Resia.
Strade e panorami sono mozzafiato fino a Saunders dove troviamo la dogana tra Svizzera e Austria, ma noi deviamo poco prima per il Reisenpass e ci troviamo in Austria senza quasi accorgerci , si sale verso il passo tra pascoli che sembrano passati col pettine, arriviamo al lago di Resia in alta Val Venosta con il campanile che emerge dall'acqua.
Ci fermiamo per le foto e ad osservare il popolo motociclista, in prevalenza tedeschi come al solito molto sociali e simpatici. Si riparte: a Malles (BZ) sostiamo per uno strudel e anche lì prevale il popolo delle due ruote con targhe di mezza Europa.
Si riparte e finalmente arriviamo a Lasa dopo aver percorso 300 km circa.
Al Gastoff Zur Sonne abbiamo a disposizione il garage per la moto e un ottimo alloggio per noi alla modica cifra di 36 euro a mezza pensione: ottima cena e poi a nanna.
Allo Stelvio e ritorno
Il mattino seguente fatta colazione (devo dire ottima e abbondante) e assistito a una funzione religiosa dove tutti gli abitanti erano vestiti con i costumi tradizionali con tanto di picchetto militare, ci ritroviamo bloccati proprio dalla manifestazione, visto che si svolgeva sulla piazza adiacente l'albergo quindi il garage e l'impossibilità di prendere la moto, ma ne è valsa la pena assistere perchè molto bello.
Si parte direzione Merano, la Val Venosta è bellissima sembra fatta apposta per la moto, tantissimi castelli e monasteri, troviamo l'indicazione Val Martello e decidiamo di andare a visitarla, siamo arrivati fino alla diga: 1815 m attraverso una vallata bellissima, una foto e poi si riparte per Merano dove arriviamo prima di mezzogiorno. Passeggiata nei giardini lungo il Passirio, ma siccome fa molto caldo, decidiamo di andare a Foresta (Forst) dove c'è il birrificio per mangiare qualcosa. Un bel posto dove si servono specialità altoatesine (o sudtirolesi come preferiscono gli abitanti del posto) in un giardino tutto all'ombra, con un continuo andirivieni di ragazze che servono birra a fiumi (buonissima) e varie pietanze (stinco alla griglia per due, patatine e birra a 30 euro).
Si sono fatte le tre del pomeriggio, cosa si fa? "Andiamo sullo Stelvio?" chiedo a mia moglie che mi guarda stralunata e mi chiede se sono matto. Apro la cartina e facendo 4 conti eravamo a 70 km circa dal passo.
Partiamo in direzione Stelvio: da Spondigna la strada comincia a salire abbastanza dolcemente, ma a un certo punto si restringe e comincia
lo Stelvio vero e proprio, segnalato dal cartello "48° tornante"!
Alzo gli occhi al cielo e vedo la cima e il tetto dell'albergo Pirovano che fa capolino: "Vorrai mica arrampicarti su di lì?" mi chiede mia moglie. "Certo", dico e per sdrammatizzare: "mica ho preso la Transalp per niente!". Comincio a salire con timore reverenziale; la moto si comporta benissimo. A metà salita una marmotta ci attraversa la strada, ci fermiamo giusto il tempo per fare due foto e poi si riparte fino in cima a 2758 m; con la mia Transalp mi sono quasi commosso. Un caffè al Pirovano e torniamo sui nostri passi; la discesa è altrettanto emozionante, ero concentratissimo: un errore in quella discesa potrebbe essere l'ultimo.
Rientriamo in albergo stanchi ma felici.
3° giorno: relax e rientro
Partiamo di buon'ora direzione Passo del Forno (Offenpass) si rientra in Svizzera attraverso la Val Monastero; la strada sale dolcemente tra paesaggi da cartolina fino ai 2015 m, niente a che vedere con i tornanti dello Stelvio Altoatesino.
La discesa è interrotta da cantieri stradali, ma procede tutto bene fino a Zernez. Da lì prendo la strada che mi riporta alle terme di Scuol (avevo prenotato il giorno prima) Le Terme Romano Irlandesi sauna e bagno turco Ci hanno rimesso in sesto per l'umido viaggio di ritorno.
Si riparte, sono le 4 del pomeriggio rifacciamo a ritroso tutta la Vall'Engadina dopo S.Moritz il cielo nero e basso non promette nulla di buono, decido di indossare le tute da lì in poi è stato il diluvio, tutto il Maloja a 40kml?ora max fino ad Argegno più di cento km sotto il temporale.
Siamo rientrati a casa alle 19:30 dopo 770 km e le ns. figlie per festeggiare ci hanno accolto con spaghetti, torta e una bottiglia di bonarda.
In moto non hai la comodità, il climatizzatore, airbag, ecc., ma hai la cosa più importante: la libertà di stravolgere il programma come vuoi, senza problemi di fermarti e ripartire.
Ringrazio mia moglie che mi segue in queste avventure, dandomi la possibilità di godere di questi momenti bellissimi.
Si parte direzione Merano, la Val Venosta è bellissima sembra fatta apposta per la moto, tantissimi castelli e monasteri, troviamo l'indicazione Val Martello e decidiamo di andare a visitarla, siamo arrivati fino alla diga: 1815 m attraverso una vallata bellissima, una foto e poi si riparte per Merano dove arriviamo prima di mezzogiorno. Passeggiata nei giardini lungo il Passirio, ma siccome fa molto caldo, decidiamo di andare a Foresta (Forst) dove c'è il birrificio per mangiare qualcosa. Un bel posto dove si servono specialità altoatesine (o sudtirolesi come preferiscono gli abitanti del posto) in un giardino tutto all'ombra, con un continuo andirivieni di ragazze che servono birra a fiumi (buonissima) e varie pietanze (stinco alla griglia per due, patatine e birra a 30 euro).
Si sono fatte le tre del pomeriggio, cosa si fa? "Andiamo sullo Stelvio?" chiedo a mia moglie che mi guarda stralunata e mi chiede se sono matto. Apro la cartina e facendo 4 conti eravamo a 70 km circa dal passo.
Partiamo in direzione Stelvio: da Spondigna la strada comincia a salire abbastanza dolcemente, ma a un certo punto si restringe e comincia
lo Stelvio vero e proprio, segnalato dal cartello "48° tornante"!
Alzo gli occhi al cielo e vedo la cima e il tetto dell'albergo Pirovano che fa capolino: "Vorrai mica arrampicarti su di lì?" mi chiede mia moglie. "Certo", dico e per sdrammatizzare: "mica ho preso la Transalp per niente!". Comincio a salire con timore reverenziale; la moto si comporta benissimo. A metà salita una marmotta ci attraversa la strada, ci fermiamo giusto il tempo per fare due foto e poi si riparte fino in cima a 2758 m; con la mia Transalp mi sono quasi commosso. Un caffè al Pirovano e torniamo sui nostri passi; la discesa è altrettanto emozionante, ero concentratissimo: un errore in quella discesa potrebbe essere l'ultimo.
Rientriamo in albergo stanchi ma felici.
3° giorno: relax e rientro
Partiamo di buon'ora direzione Passo del Forno (Offenpass) si rientra in Svizzera attraverso la Val Monastero; la strada sale dolcemente tra paesaggi da cartolina fino ai 2015 m, niente a che vedere con i tornanti dello Stelvio Altoatesino.
La discesa è interrotta da cantieri stradali, ma procede tutto bene fino a Zernez. Da lì prendo la strada che mi riporta alle terme di Scuol (avevo prenotato il giorno prima) Le Terme Romano Irlandesi sauna e bagno turco Ci hanno rimesso in sesto per l'umido viaggio di ritorno.
Si riparte, sono le 4 del pomeriggio rifacciamo a ritroso tutta la Vall'Engadina dopo S.Moritz il cielo nero e basso non promette nulla di buono, decido di indossare le tute da lì in poi è stato il diluvio, tutto il Maloja a 40kml?ora max fino ad Argegno più di cento km sotto il temporale.
Siamo rientrati a casa alle 19:30 dopo 770 km e le ns. figlie per festeggiare ci hanno accolto con spaghetti, torta e una bottiglia di bonarda.
In moto non hai la comodità, il climatizzatore, airbag, ecc., ma hai la cosa più importante: la libertà di stravolgere il programma come vuoi, senza problemi di fermarti e ripartire.
Ringrazio mia moglie che mi segue in queste avventure, dandomi la possibilità di godere di questi momenti bellissimi.
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