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I viaggi dei lettori
Undici passi tra Italia e Svizzera
di Grabriele Restelli
il 18/09/2008 in I viaggi dei lettori
Una BMW R1150GS, una macchina fotografica e tanta voglia di curve. Tre giorni di moto in un suggestivo scenario alpino
Tre giorni undici passi... matto vero?? Forse ma... non voglio guarire!!!
Partito dall'afosa provincia di Pavia prendo l'autostrada Gravellona Toce (si comincia bene: già una bella foto con il Monte Rosa) fino al capolinea, poi superstrada fino all'indicazione Passo del Sempione. Ed eccolo il passo… bello davvero anche se è solo un valico di frontiera, strutture turistiche poche.
Partito dall'afosa provincia di Pavia prendo l'autostrada Gravellona Toce (si comincia bene: già una bella foto con il Monte Rosa) fino al capolinea, poi superstrada fino all'indicazione Passo del Sempione. Ed eccolo il passo… bello davvero anche se è solo un valico di frontiera, strutture turistiche poche.
Qui mentre scatto una foto incontro Fabrizio di Bellinzona con un'Harley-Davidson dal suono davvero "hard rock". Gli lascio fare strada dato che siamo a casa sua, anche se la sua cavalcatura quasi stordisce soprattutto in galleria.
Scendiamo in Svizzera. Al bivio del Furkapass ci salutiamo, ringraziandolo per la piacevole compagnia, dopo una sosta caffè. Salita al Furkapass (m. 2436) davvero bella. Discesa verso il Passo del S. Gottardo. Consiglio la salita al detto passo e la discesa attraverso la strada vecchia interamente in porfido, su cui passano quasi solo moto e qualche rara e temeraria auto. Talmente poco trafficata (almeno quando sono passato io) che nel primo tratto mi è venuto il dubbio che fosse una ciclabile finché non ho incrociato motociclisti tedeschi. Discesa verso Airolo.
Dato che è ancora presto salgo anche al Passo della Novena (m. 2478) distante 25 km circa. Ne vale la pena davvero. Pernotto ad Airolo e riparto il giorno dopo. Scendo verso Bellinzona e prendo la direzione del S. Bernardino. Come il S. Gottardo (m. 2091) è un valico di frontiera molto utilizzato. Infatti c'è una statale (che naturalmente ho preso) e l'autostrada che passa sotto la montagna… perdendo un bel panorama.
Sceso dal S. Bernardino sempre in verdi vallate (ma quanto è bella la Svizzera, non solo per il prezzo della benzina) prendo la direzione del Passo dello Spluga per tornare in Italia.
Scendo verso Chiavenna attraverso stretti tornanti, alcuni in galleria. Poi, attraverso il Passo del Maloja, torno in Svizzera verso S. Moritz (dove sono stato un sacco di volte… solo una foto per non fare torti). Poi salgo il Bernina verso Livigno, attraverso il passo della Forcola. Cena abbondante e rivitalizzante e pernottamento.
Il giorno dopo, attraverso il Passo del Foscagno, scendo a Bormio e prendo per il Passo Gavia. Che cambiamento rispetto a una quindicina d'anni fa… ora la strada è completamente asfaltata e la parte verso Ponte di Legno è nuovissima, una vera tavola da biliardo. Il panorama invece è sempre lo stesso: strepitoso. Da Ponte di Legno scendo verso Brescia. Ma a un certo punto leggo: Passo Crocedomini. Ne ho sentito parlare. Bene naturalmente. La tentazione è troppo forte. Svolto e salgo. Arrivo quasi in cima dove c'è il rifugio e scopro che gli ultimi 6 km sono sterrati. Mi fermo prendo un caffè e penso. Intanto vedo passare un sacco di moto. Di tutte le nazionalità. Faccio mezz'ora i conti con la parte più razionale di me. Ho già sulle spalle quasi 1000 km, ho le borse laterali sono piuttosto carico e stanco. Dopo un'altra mezz'ora di ripensamenti decido: lo farò un'altra volta senza valigie, il pezzo sterrato. Ho già fatto il Colle delle Finestre ed il Colle dell'Assietta sopra Sestriere due anni fa: tutto ok, ma ho capito che la mia BMW GS non è una fuoristrada vera (almeno con le gomme stradali) né io sono un fuoristradista. Scendo verso il lago d'Iseo in cerca di una strada alternativa. Che peraltro esiste: Passo Maniva, che gira proprio attorno al Crocedomini. Bello anche questo passo e splendide queste montagne, che non sono mica basse. Si arriva quasi a 2000 (forse si superano, non ho presente bene le altimetrie).
Scendo verso Brescia e prendo l'autostrada verso casa. Vi dirò che dopo tutte queste montagne un po' di autostrada in pianura non mi fa male. Ma poca però. Presto, molto presto, avrò ancora voglia di curve, tornanti e panorami. Un salutone e un lamp a tutti.
Undici passi tra Italia e Svizzera
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