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I viaggi dei lettori

Garfagnana: la grande selva

Di Alessandro Pozzo
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I nostri lettori di Genova ci portano alla scoperta della Valle del Serchio, prezioso scrigno racchiuso tra le alpi Apuane e l'Appennino Tosco-Emiliano

Garfagnana: la grande selva
Garfagnana: la grande selva
Il poeta Ludovico Ariosto, tra il 1522 e il 1525, ebbe l'incarico di commissario Ducale della Garfagnana, al tempo, sotto il dominio estense. La regione era inospitale e soprattutto infestata da animali feroci e briganti e l'Ariosto con grande perseveranza cercò di riportare l'ordine in quel territorio di confine.
Qui scrisse le sue famose "Epistole", indirizzate al Duca Alfonso D' Este per dovere d'ufficio: "Questa è una fossa, ove abito, donde non si muove piè senza salire del silvoso Appennin la fiera sponda".

Oggi non ci sono né briganti né animali feroci ma, come allora, la Garfagnana si presenta con un territorio impervio, con i borghi medievali aggrappati alle montagne e l'ambiente naturale particolarmente suggestivo con boschi fitti e verdissimi.
Il nostro itinerario inizia al confine con la Lunigiana precisamente a Casola. Qui lasciamo la SS 63 e proseguiamo in direzione Minucciano, la strada è stretta e sale repentinamente sino a raggiungere il paese che sorge sulla sommità di un colle, dominato da una torre circolare di origine medievale.
Proseguiamo per Gramolazzo dove il monte Pisanino, una delle cime di maggior rilievo escursionistico e alpinistico delle Apuane si specchia nelle verdi acque del lago artificiale.
Da qui, con una deviazione, si può raggiungere Campocatino, una bellissima conca di origine glaciale e antico alpeggio di pastori ai piedi del monte Roccandagia, che ospita oggi un' oasi della Lipu utilizzato come set del film "Il mio west" di Pieraccioni.
Torniamo in direzione del lago di Gramolazzo, la suggestione degli ambienti non finisce di stupirci, qui la natura è tutta da vivere, con vaste zone coltivate a farro, cereale - registrato sotto il marchio IGP - antichissimo che i romani utilizzavano per nutrire le loro legioni e che ancora oggi ritroviamo in molti piatti tipici garfagnini.
A Piazza al Serchio il paesaggio è caratterizzato dai "Doglioni", imponenti coni di materiale vulcanico che emergono dal letto del fiume Serchio. Il paese, le cui origini si perdono nell' epoca pre-romana, ha una posizione geografica che ha sempre favorito i commerci, già nel medioevo qui si teneva un importante mercato. Non si dimentichi anche una visita al Borgo San Michele piccolo nucleo fortificato dall'aspetto feudale che si raggiunge da un bel ponte in pietra, unica via d'accesso.
A questo punto decidiamo di visitare il Parco Naturale dell' Orecchiella, un balcone naturale sull'alta Garfagnana. Superato il paese di San Romano la strada si fa ripida e un'altra meraviglia ci appare davanti, la Fortezza delle Verrucose, di cui le prime notizie risalgono al medioevo. Contesa tra potenti signorie feudali, nella prima metà del 1400 passò nelle mani degli Estensi.
Considerata la più importante vestigia medievale della zona, grazie alla sua posizione dominante la storia della Garfagnana è passata di qui, e gli Estensi esercitarono qui il loro dominio costruendo due bastioni nell'intenzione di rafforzare le difese del castello, mantenendo un presidio armato sino alla metà del 1600.
Recentemente restaurata ospita spesso manifestazioni e rievocazioni storiche, dalle sue mura il panorama è insuperabile, si possono osservare tutte le cime delle Alpi Apuane e tutto il fondo valle della Garfagnana.
Risaliamo in moto e riprendiamo quota rapidamente attraverso un territorio di rara bellezza paesaggistica, siamo all'interno del Parco dell'Orecchiella tra vasti boschi di faggi e castagni.
Il parco si estende per oltre 52 km ed è dominato dalla Pania di Corfino (le Panie sono massicci rocciosi con alti strapiombi nda). Molte sono le specie vegetali, ma la vera ricchezza è costituita dalla fauna: dai cervi ai caprioli alle volpi e persino il lupo ha fatto nuovamente la sua comparsa; sono molte anche le varietà di uccelli come l'aquila reale e il falco.
Per saperne di più ci si può recare al centro visitatori dove si può approfondire la conoscenza del Parco, per i più volenterosi molti sono i sentieri dove avventurarsi per vivere un' esperienza a diretto contatto con la natura.
Lasciamo a malincuore questo paradiso con i suoi panorami, il suo silenzio rotto solo dal rumore del nostro bicilindrico e come ultimo regalo un falco volteggia sopra i nostri caschi.
Procediamo in direzione Corfino e a colpirci di questo paese è il superbo silenzio, si ha subito l'impressione che qui il tempo non corra, la gente è tranquillamente seduta nella piazzetta del ripido abitato, immagini ormai dimenticate nelle nostre metropoli.
Un simpatico abitante del paese ci consiglia di visitare l'abitato di Sassorosso, ci dice che non resteremo delusi e noi non disdegniamo l'invito. Con una deviazione sul percorso raggiungiamo il singolare borgo, aggrappato ad un colle di colore rosso dal quale veniva estratto il "rosso ammonitico", una pietra calcarea ornamentale ricca di fossili. Quasi tutte le case sono caratterizzate da questo colore, anche qui un panorama di grande effetto si apre davanti a noi, insomma la natura con la magia dei suoi colori non delude mai.
Questa è la tappa finale dell'itinerario, non per mancanza di cose da vedere o luoghi da visitare ma la giornata volge al termine e allora Castiglione Garfagnana, Camporgiano e molti altri bellissimi borghi... alla prossima.
Il termine Garfagnana probabilmente deriva dal termine celtico "hehr" - grandissimo, da cui har-char e infine gar - e di quello umbro "faniana", selva. Già in principio era una foresta sconfinata che univa le due dorsali Apuana e Appenninica.
In epoca preistorica è attestata la presenza degli Umbri soppiantati poi dagli Etruschi, ma la popolazione che maggiormente si insediò nella valle fu quella Ligure-Apuana, di cui restano vestigia nelle numerose tombe a incenerazione scoperte un po' su tutto il territorio, che energicamente ostacolò l'espansione romana.
Ma nel 179 a.c. subentrò la colonizzazione romana che lasciò una viabilità di alto interesse militare ed economico come le strade romane che dal fondovalle salivano ai valichi appenninici Carpinelli, di Pradarena, delle Radici ed empori commerciali di notevole importanza come quello già citato di Piazza al Serchio.
Caduto l'impero romano furono poi i Longobardi che nell'alto medioevo lasciarono i segni più evidenti: con i loro insediamenti in Garfagnana si ha la rapida diffusione del cristianesimo.
Successivamente, intorno al 1400, venne occupata dai Duchi Estensi e dai Fiorentini (territorio di Barga). Occupazioni che dovevano essere temporanee e invece si protrassero sino all'unità d'Italia con temporaneo periodo di occupazione Francese.
Nel 1859 venne unita alla provincia di Massa e nel 1923 tornò sotto Lucca.
Anche durante l'ultimo conflitto mondiale le vicende militari dell'alta valle del Serchio furono terribili in quanto attraversata dalla Linea Gotica teatro di una violenta guerra di posizioni che procurò immani sacrifici sia alle sue genti sia alla sua terra.
Ristorante La Greppia Parco Dell'orecchiella Tel. 0583-619018
Situato nel meraviglioso parco dell' orecchiella offre la cucina tipica della garfagnana

Pizzeria Rosticceria Sirenella Via Roma, 48 Piazza Al Serchio
Tel. 0583-696047
(consigliate le tipiche focacce calde farcite con salumi e formaggi della zona)

Tipo di fondo:
asfalto generalmente buono, in alcuni tratti dissestato
Periodo consigliato:
dalla tarda primavera all' autunno

Indirizzi utili
Comunità Montana della Garfagnana Via delle Erbe, 1 Castelnuovo Garfagnana tel. 0583-65169

Da visitare
Museo Naturalistico del Parco Centro Visitatori Parco Orecchiella
tel. 0583-619098 aperto tutti i giorni da luglio a meta' settembre, solo week end nel restante periodo

Fortezza Medievale delle Verrucole a San Romano in Garfagnana
tel. 0583-613181

Da non perdere
Una sosta al lago di Gramolazzo;
Una passeggiata all'interno del Parco;
Una visita al borgo San Michele;
Uno spuntino con focaccia alla pizzeria Sirenella a Piazza Al Serchio
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