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I viaggi dei lettori

Da Cosenza a Caponord in scooter

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La punta estrema dell'Europa si può raggiungere anche così. Una coppia di lettori ci racconta il loro viaggio partito dalla Calabria e concluso in Norvegia in sella ad un Piaggio Beverly 500

Norvegia la città di Bergen


Da oltre trent’anni vado in motocicletta; la uso sempre, d’estate e d’inverno, per lavoro e per diletto, amo il piacere di non avere un tetto sulla testa.
Ho viaggiato con tante moto e scooter in lungo ed in largo per tutta l’Europa ma, da molti anni sognavo di fare “Il Viaggio” ; sì “ il viaggio” e non “un viaggio”, perché Capo Nord, per quello che rappresenta e per le emozioni che ti da, è sicuramente “il viaggio” che ogni motociclista DEVE fare almeno una volta nella vita.
Insieme a mia moglie Sara abbiamo deciso, quest’estate, di partire ed abbiamo deciso di condividere l’esperienza con altri motociclisti optando per un viaggio organizzato dalla Fullmonty Travel di Latina (rivelatasi poi ottima organizzatrice).
Con questo resoconto voglio raccontarvi le mie impressioni sperando che qualcuno, leggendo le mie parole, possa trovare dentro di sé la spinta per partire; le belle cose della vita vanno condivise con più persone possibili!
E’ finalmente arrivato il grande giorno! In un assolato e caldissimo pomeriggio calabrese io e mia moglie ci facciamo accompagnare dal concessionario Piaggio di Cosenza Ottorino Gualtieri per ritirare lo scooter appena tagliandato, affidato alle amorevoli cure del capo officina Ottorino Gualtieri jr. e dell’esperto Tonino Esposito. Destinazione: Bari.
Perchè Bari? La risposta è semplice: perché la moto…è un mezzo invernale! La moto cessa d’essere un piacere con le torride temperature estive italiane e, quindi, abbiamo deciso di arrivare al Nord dell’Italia….in traghetto.



A mezzanotte ci siamo imbarcati su una nave croata che ci ha portato – senza fatica - fino a Rijeka, al Nord della Croazia.
Giornata di grande relax. Il tempo trascorre piacevolmente tra lunghe dormite (di mia moglie) e grandi mangiate nel ristorante della nave.
Il nostro era un traghetto itinerante e così abbiamo avuto anche l’occasione di dare una veloce occhiata ad alcuni bellissimi posti della Croazia.
Ci siamo fermati a Dubrovinik (meraviglioso il centro storico), nelle splendide isole di Korcula, Hvar (Stari Grad) e a Spalato.
Sbarcati in terra croata ci siamo chiesti: che facciamo? Raggiungiamo l’Italia da Trieste o scegliamo la via più lunga e passiamo dalla Slovenia?
E qui ha prevalso l’istinto del mototurista! Perché il mototurista prova un sottile piacere nell’allungare un percorso per il solo gusto di scoprire posti nuovi.
E così, di buon ora, c’incamminiamo verso la Slovenia ed in particolare verso Bled, con il suo magico lago dove prevediamo di dormire.



Lungo la strada ci fermiamo alle grotte di Postumia che vale veramente la pena di visitare; sono chilometri e chilometri sotterranei di stalattiti e stalagmiti splendidamente modellate dall’umidità e dal tempo.
I motociclisti bruciano energie e, quindi, i motociclisti devono mangiare!! Il castello di Predijama (e soprattutto l’accogliente ristorantino lì vicino) meritano una breve sosta.
L’ottima carne e la deliziosa birra slovena hanno reso il trasferimento verso Bled…veramente piacevole, tranne che per il caldo massacrante.
Nel tardo pomeriggio, all’arrivo, veniamo improvvisamente incantati dalla bellezza del lago di Bled, con il suo affascinante isolotto proprio in mezzo; la strada che lo circonda è paesaggisticamente e motociclisticamente eccellente, tanto che decidiamo di percorrerla tutta fino a raggiungere il lago di Boijni.
In Slovenia si sta proprio bene. La gente è civile ed accogliente, si dorme e si mangia alla grande; il tutto pagando il giusto prezzo
La strada che va da Bled a Boijni è proprio…da moto! E’ tutta grandi curve, con asfalto in buone condizioni ed inserita in un contesto paesaggistico veramente notevole.
Fiumi, alberi e verde vegetazione scorrono ai bordi, gli accoglienti bar e ristoranti fanno il resto.
Infatti è percorsa da un buon numero di motociclisti sloveni e non tutti, tutti in sovreccitazione da piega e ben disposti verso il classico saluto che fa sentire un motociclista mai solo.
Ritorniamo a Bled e dormiamo in un accogliente e pulito chalet (anche economico nel prezzo) e ci godiamo una meritata cena (ovviamente innaffiata da un’ottima birra) in riva al lago.
Oggi è il giorno del rientro in Italia. Abbiamo volutamente evitato la strada più agevole per arrampicarci sul passo Vrsic, passare da Bovec ed oltrepassare il confine dal passo del Predil.
Il percorso inizia da Kranjska Gora ed è in brutte condizioni d’asfalto, ma vale la pena percorrerlo poiché è capace di regalare grandi emozioni; i suoi tornanti in salita immersi tra il verde degli alberi portano d’un fiato fino ai 1.611 m del Vrsic
Dopo un buon pranzo nella trattoria proprio sul confine, iniziamo a scendere verso l’Italia. Il nostro intento è di arrivare a Cortina d’Ampezzo senza mai entrare in autostrada e percorrendo solo passi alpini. E così abbiamo fatto.
Abbiamo percorso la S.S. n. 52 e siamo entrati in Veneto dal Passo della Mauria dove…è vietato bere, perché sono capaci di chiedere €. 2,50 per una piccola bottiglia d’acqua minerale giustificando il prezzo con la difficoltà di far arrivare le merci fin lassù.


La sera, una rilassante passeggiata nel centro storico di Cortina d’Ampezzo, abbastanza retrò, ed una buona dormita.
Oggi rimaniamo in Italia e decidiamo di andare a trovare alcuni amici in vacanza in Trentino. E’ dall’inizio del viaggio che il caldo ci opprime! Pensavamo di rinfrescarci un po’ sui passi alpini ma…niente. E così abbiamo chiesto al proprietario dell’albergo di Cortina (motociclista anche lui) di venderci un ragno per caricare sul Beverly tutto l’abbigliamento tecnico e poter viaggiare in maglietta; l’albergatore ci consigliava di fare il Passo Giau e non il Falzarego, a suo parere più bello da fare in moto e meno battuto dai turisti. Accettiamo il consiglio.
Così, denudati, i meravigliosi saliscendi che solo le nostre Alpi possono regalare ci hanno dato delle emozioni diverse. Noi abbiamo smesso di soffrire il caldo ma il Beverly no!
Lo scooter viaggiava costantemente con la ventola accesa ma non lasciava trasparire alcun segno di cedimento; il suo passo era sempre deciso, sicuro e rassicurante.
Che incanto, che paesaggi, che strade!
Le Alpi sono il regno delle moto! Ed infatti lungo il percorso siamo accompagnati da un notevole numero di motociclisti di tutta Europa che godono, come noi, della bellezza delle montagne e delle curve.
Dopo il Giau…il passo del Pordoi!
Per la verità avremmo voluto fare il giro dei classici quattro passi dolomitici (già fatto con gli sci) ma la voglia di rivedere gli amici carissimi ci ha fatto propendere per far solo il Pordoi e raggiungere Bolzano e poi Folgarida dalla strada più breve (anche, purtroppo, attraverso l’odiata autostrada).
Oggi ce la siamo presa comoda. La giornata è stata dedicata ad una breve visita a Madonna di Campiglio e, soprattutto, ad un luculliano pranzo al ristorante La Buca a Folgarida (gestito da Giuseppe, un calabrese), proprio ai piedi degli impianti di risalita; dopo mangiato (benissimo) è stato veramente duro riprendere il cammino.
Nel tardo pomeriggio, sempre attraverso la strada più breve, abbiamo raggiunto Chiusa, punto di partenza del viaggio organizzato dalla Fullmonty Travel.
In serata, con un po’ d’emozione, abbiamo iniziato ad organizzare i bagagli, prima di partire per il lungo viaggio.
Finalmente abbiamo scaricato un po’ il nostro scooter e ci apprestiamo a trascorrere una giornata rilassante in attesa dei chilometri dei giorni successivi. Ci svegliamo tardi e decidiamo di scorazzare un po’ tra Ortisei e Selva di Val Gardena.
Inizia oggi il vero e proprio viaggio. Il caldo non demorde. Partiamo da Chiusa e percorriamo l’Autostrada del Brennero fino al confine con l’Austria. Ci dirigiamo, lungo una strada fatta di dolci saliscendi verso Fernpass, Fussen e la Germania.
A parte il primo tratto veramente bello, oggi… si cammina!!
E sì, perché a Kempten iniziamo a percorrere le autostrade tedesche (senza limiti di velocità) che invogliano il viaggiatore a correre, a correre, ed ancora a correre fino alla meta.
Le nostre preoccupazioni della vigilia (ce la farà il Beverly a reggere il ritmo degli altri motociclisti?) si sono rivelate infondate.
Era un piacere vedere lo scooter (a pieno carico) “volare” a 150/160 Km/h di tachimetro per 500, 600, 700 Km. consecutivi.
E la sera, raggiunta Kassel, freschi come rose, via per una bella cena innaffiata da una buonissima ed abbondante birra tedesca.
Anche oggi è prevista una lunga tappa interamente autostradale ed anche oggi il Beverly si è comportato egregiamente, sia nel tratto tedesco (senza limiti di velocità) che su quello danese, più tranquillo con limite 110 Km./h .
La cosa stupefacente, in autostrada, sono stati i consumi, mai al di sotto dei 17/18 Km./l.
Dopo tanti viaggi in moto non ho ancora capito se è più bello camminare o fermarsi.
Copenaghen è una città bella, con le sue case piene di colori e con un’aria giovane ed allegra. Anche la gente è bella, elegante e civilissima.
L’unico problema (per noi italiani) è il costo delle cose. Tutto è estremamente caro, dall’acqua minerale ai ristoranti, dalla benzina ai piccoli souvenir.
E dopo questa giornata di grande relax…prepariamoci a raggiungere Stoccolma.
Sarà per il fatto che siamo veramente lontani da casa, sarà per i paesaggi così diversi dai nostri, sarà per la pace dovuta alla quasi totale assenza di traffico ma l’autostrada svedese è un piacere percorrerla.
L’emozione più grande della giornata l’abbiamo provata nell’attraversamento dello splendido ponte che collega la Danimarca alla Svezia.
In pochi chilometri, dopo un nastro d’asfalto letteralmente sospeso sul mare, ci siamo trovati in un altro Stato.

A Stoccolma siamo arrivati nel tardo pomeriggio e la cosa che più ci ha colpito è stata la luce. Le 19, le 20, le 21…ed era sempre giorno!!
Stoccolma è sicuramente più bella di Copenaghen; sarà perché è più grande, sarà perché è stata costruita su tanti piccoli isolotti, sarà perché s’inizia a respirare quel inebriante profumo del grande Nord.
Appena arrivati, dopo una doccia ristoratrice, senza avvertire la minima stanchezza nonostante i chilometri (lo scooter è veramente eccellente!!), abbiamo iniziato a girovagare per la città alla ricerca di un buon posto per mangiare.
Salmone e fiumi di birra ci hanno fatto compagnia in Svezia e per tutto il resto del viaggio.
Anche oggi è una giornata senza scooter. Nella tarda mattinata abbiamo iniziato a girare per il centro della città.
Bella la cerimonia del cambio della guardia davanti al Palazzo Reale (ogni giorno alle ore 12).
Più affascinanti sono i vicoli di Glam Stad, nel centro storico, pieni di graziosi negozi e di bei locali dove bere e mangiare o la riproduzione dell’hotel di ghiaccio, ricostruito ogni anno.
Stamattina, appena scesi dal traghetto, la Finlandia ci ha salutato con una fortissima pioggia (forse per ricordarci che siamo nel Grande Nord); non è stato un problema, tuta antipioggia e via, sempre più su!!
Da quel momento non abbiamo più imboccato autostrade ma solo bellissime strade con dolci curve e paesaggi unici e mozzafiato.
I laghi finlandesi sono un vero spettacolo; la vegetazione tutt’intorno, forse a causa delle piogge frequenti, ti avvolge e ti coinvolge.
Ecco a cosa serve la moto (o lo scooter)!! Ad immergerti nella natura, a respirare quell’aria che solo in moto si riesce a sentire!
L’emozione sale a mille. Oggi raggiungeremo il Circolo Polare Artico.
Una calda e bellissima giornata di sole ci accoglie al risveglio. Prepariamo i bagagli e ricominciamo a percorrere la bellissima e tranquilla strada.
Ci vengono in mente tutti i nefasti pensieri dei mesi precedenti (chissà che freddo, chissà come saremo stanchi, forse non ci arriveremo mai) ed invece, niente di tutto ciò.
Abbiamo viaggiato in maglietta, grazie al Beverly non eravamo stanchi ed avevamo, dentro di noi, la voglia di non fermarci più!
Il Circolo Polare Artico (qualche chilometro dopo Rovaniemi) è un bel business; c’è la casa di Babbo Natale (ogni foto costa!), la linea di demarcazione ed innumerevoli negozi di souvenir che vendono di tutto. Però, bisogna andarci!

Oggi comincia a sentirsi il freddo, niente di particolarmente duro ma niente più sole e piacere di viaggiare a mezze maniche. Stiamo salendo ancor più su per la Finlandia e tra l’incanto di una natura rigogliosa, ecco le prime renne che ci attraversano la strada. E’ bello vederle correre libere e felici senza paura dell’uomo.
La strada è pianeggiante, con asfalto ottimo e passa proprio in mezzo ai laghi; se non fosse per il freddo pungente tutto sarebbe ancor più bello.
Dopo tanti chilometri ci vuole una sosta pranzo. Se non si chiedono prodotti italiani, nel nord Europa si mangia proprio bene!
E dopo pranzo, via verso Inari ed il suo splendido lago. Arrivati in albergo abbiamo consultato una carta geografica affissa su una parete e ci siamo resi conto che eravamo ad un centinaio di Km dal confine russo.
Stasera a letto presto. Domani raggiungeremo Capo Nord!!
Che dire di questa tappa? E’ il sogno che si realizza!!
Tutte le ore trascorse a guardare foto, a leggere libri, a preparare itinerari si materializzano come d’incanto:OGGI!
La natura cambia completamente; niente più alberi, niente più verde. Passiamo con lo scooter su un nastro d’asfalto in mezzo ad un deserto. Non ci sono auto, ma solo, ogni tanto, piccoli gruppi di motociclisti (in prevalenza italiani) che ci salutano affettuosamente.
Proseguendo in questo paesaggio irreale ma bellissimo notiamo che più si sale e più l’adrenalina scorre dentro di noi.
C’è freddo oggi, ma la voglia di viaggiare e di raggiungere la meta rende i brividi addirittura piacevoli
Il fatto poi che è sempre giorno ci fa perdere la percezione del tempo; in tutti c’è una sola voglia dentro: raggiungere prima possibile il Capo.

Ed allora camminiamo, camminiamo, camminiamo senza stancarci senza avvertire più il freddo: dobbiamo arrivare!
Ci fermiamo ad Honningsvag (il comune più a Nord d’Europa) per l’ultimo rifornimento prima di raggiungere la rupe ed incontriamo due splendide bambine appena uscite da scuola che ci salutano con grande tenerezza.
Man mano che saliamo verso il Capo la nebbia ci avvolge sempre più. All’arrivo, con grande emozione, ci affacciamo per guardare il panorama che (dicono!) sia bellissimo. Noi non abbiamo visto niente.
Pazienza, domani saremo di nuovo qui e ritenteremo!!

A mezzanotte, dopo un’ottima cena a base di spaghetti (portati dall’Italia) decidiamo di riandare sulla rupe. Il tempo è in miglioramento.
I venti chilometri che ci separano dal Capo (noi abbiamo dormito nei pressi di Honningsvag) ci regalano emozioni uniche. La nebbia si sta diradando ed intravediamo uno spettacolo entusiasmante: il mare che entra ovunque in una vegetazione desertica. La nebbia non demorde quindi, demordiamo noi. Pazienza, vedremo il paesaggio la prossima volta!
Inizia la parte più bella, dal punto di vista motociclistico, dell’intero viaggio. Migliaia di chilometri di curve ci aspettano nei prossimi giorni, tutte curve circondate da panorami mozzafiato.
Con nel cuore ancora l’emozione d’aver raggiunto Capo Nord, cominciamo a discendere la Norvegia ed i suoi bellissimi fiordi.
Le temperature diventano improvvisamente più umane e ci fanno godere, ancor di più, dello splendore che abbiamo intorno.
Il sole ci bacia lungo il viaggio e ci accompagnerà fino a sera. E’ una bellissima sensazione stare a mezze maniche, alle 9 di sera, con il sole in faccia. Tromso è una città abbastanza grande con una bella gioventù, vogliosa di divertirsi.
Peccato che per loro (i norvegesi) divertirsi significa bere a dismisura. Anche a Tromso abbiamo mangiato bene …e bevuto ancor meglio!

E’ la volta di un altro spettacolo della natura: le isole Lofoten!
Sono isole bellissime che si trovano al di sopra del Circolo Polare Artico e che presentano una vegetazione decisamente mediterranea; spiagge bianchissime, alberi, fiori.
Se la temperatura fosse un po’ più calda sarebbe bellissimo fare un bel bagno
Dopo una bella “cavalcata” tra le curve, annaffiata – per una parte – da una sana pioggia, arriviamo in serata (si fa per dire) a Svolvaer, capoluogo dell’arcipelago delle Lofoten.
Ci sistemiamo in uno splendido e romantico chalet interamente in legno immerso in una vegetazione rigogliosissima. C’è voglia di non tornare più a casa!!
Alle Lofoten siamo rimasti due giorni. Le abbiamo girate tutte, in lungo ed in largo; certamente, da sole, meritano un viaggio.
Il mare è veramente meraviglioso tanto che se la natura le avesse collocate nel mediterraneo anche la nostra splendida Sardegna ne rimarrebbe offuscata.
Abbiamo girato e mangiato. Pochi chilometri e tante foto. Peccato che il primo giorno la pioggia l’ha fatta da padrona.
Nonostante ciò le emozioni che questi isolotti ci hanno regalato rimarranno per sempre dentro di noi. Forse, a questo punto, è meglio che parlino le foto.
Con un po’ di rammarico lasciamo le Lofoten e ci dirigiamo verso il sud della Norvegia. L’itinerario scelto è di quelli entusiasmanti. Dopo una traversata in traghetto di circa due ore ritorniamo sulla terraferma e cominciamo a camminare.
Purtroppo, nel pomeriggio troviamo una compagna di viaggio estremamente violenta: la pioggia.
Arriviamo a Nesna veramente fradici. Abbiamo potuto apprezzare la grande propensione del Beverly per i viaggi bagnati. Ottima tenuta, grande protettività e nessun problema.
Oggi abbiamo riattraversato il Circolo Polare Artico dalla parte norvegese; che differenza con l’andata (in maglietta)!!
Il freddo era veramente pungente e l’umidità ci entrava dappertutto. Abbiamo capito, però, che con la giusta attrezzatura si può andare in scooter con ogni tempo.
La sera…il meritato riposo dopo una giornata veramente dura.
Il viaggio sta finendo, ed in noi comincia a subentrare una profonda tristezza. Forse il male del “grande Nord” che, dicono, è assimilabile al “mal d’Africa” ci sta “prendendo”.
Dopo l’acqua di ieri oggi siamo stati graziati! Un bel sole ci ha condotto d’un fiato a Trondheim.
Le strade cominciano a popolarsi, ma il traffico è comunque quasi inesistente; come se i pochi norvegesi avessero deciso di abitare solo la parte sud del loro territorio lasciando il nord…come natura l’ha fatto.
Probabilmente tutto ciò è dovuto al clima, decisamente più mite.
Oggi abbiamo provato un vero e proprio orgasmo motociclistico. Siamo stati in sella dalle 8,30 del mattino alle 10 di sera ed avremmo voluto…che la giornata non finisse mai!!
Abbiamo attraversato la strada delle aquile, i sentieri dei Troll, le cascate delle sette sorelle ed infine il Geiranger fjord (un fiordo che entra all’interno per oltre 200 Km.)
Sono stati i 600 Km forse più entusiasmanti di tutto il viaggio; non abbiamo scelto la via più breve ma, volutamente abbiamo allungato (non poco) per godere della bellezza dei paesaggi.
Oggi è l’ultima tappa del viaggio. La prossima volta che ci metteremo sulla sella sarà per effettuare il lunghissimo trasferimento che ci riporterà a casa.



Negli occhi abbiamo ancora lo spettacolo di ieri ma anche la tappa odierna non è male.
Forse è perché il sogno sta finendo ma le curve che affrontiamo hanno un “sapore “ diverso, stranamente sono più difficili da percorrere, la strada sembra più brutta, i paesaggi meno belli.
Stasera si arriva a Bergen, città della Norvegia meridionale, e già pregustiamo il delizioso pesce che ci aspetta.
Tutte veloci tappe autostradali di trasferimento; abbiano dovuto pernottare un giorno in più in Germania perché il 22/08 tutti i valichi con l’Austria erano chiusi per l’alluvione
In compenso abbiano trovato ospitalità in un albergo di proprietà di un harleista convinto.. ed abbiamo trascorso una bella serata.
Prima di partire pensavamo che raggiungere Capo Nord fosse difficile e faticoso; ebbene…abbiamo cambiato idea.
E’ solo una questione di tempo a disposizione. Se si fa tutto con calma, del viaggio rimane dentro solo la parte più piacevole.

Probabilmente siamo stati anche fortunati. Non abbiamo sofferto il freddo né il caldo, abbiamo avuto, in tutto il viaggio, solo tre mezze giornate di pioggia (ma che pioggia!)
Il Piaggio Beverly 500 poi è stato veramente incredibile. In 12.000 Km non ha dato alcun problema. Non ha neanche consumato olio! Infatti dopo aver ripristinato il livello prima di partire dall’Alto Adige abbiamo effettuato un cambio olio e filtro solo al ritorno, in un Piaggio center di Orvieto, dopo 10.000 Km.
In un viaggio così lungo abbiamo potuto apprezzare la propensione dello scooter a macinare chilometri; si è sempre dimostrato stabile e sicuro (nonostante viaggiasse sempre a pieno carico) in ogni condizione di tempo e di strada, si è rivelato comodissimo (per entrambi) ed estremamente protettivo sia per l’acqua e sia per il vento, maneggevole nelle città.
E’ senz’altro un mezzo progettato per il mototurismo!
Per finire, un grazie di cuore a chi ci ha consentito questo viaggio. Alla Piaggio per aver progettato un veicolo così poliedrico e divertente, al concessionario Piaggio di Cosenza sig. Ottorino Gualtieri per la competenza, la professionalità e l’onestà manifestate sia nella fase pre-vendita che in quella post-vendita ed infine all’intera officina, con in testa il suo capo sig. Ottorino Gualtieri jr., ch’è riuscita a mettere perfettamente a punto lo scooter regalandoci le sole gioie della moto.
Un grazie anche alla Fullmonty Travel di Latina, nella persona del suo titolare sig. Orlando Battisti, che ha organizzato il viaggio nei minimi dettagli, creando un itinerario stupendo sia da un punto di vista paesaggistico che da quello più strettamente tecnico-motociclistico.
Grazie, grazie a tutti per le indimenticabili emozioni che ci avete regalato!!!

Stoccolma,  il quartiere antico

Slovenia il lago di Bled

Norvegia la città di Bergen

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