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I viaggi dei lettori

Desert Challenge 2001: il gran finale

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E' finalmente terminata la spedizione di Edi Orioli e dei 10 uomini del suo staff. Qualche consiglio utile se voleste anche voi intraprendere la sua avventura ai confini del mondo

La conferenza finale Honda a Santiago


Testo e Foto di Piero Batini







Il Desert Challenge Atacama Chile 2001 è stato un viaggio straordinario in un Paese meraviglioso, un'avventura con il sapore, a tratti, della sfida.
L’obbiettivo di Edi era di attraversare con la Honda questo deserto, ma non immaginava certo che si sarebbe sottoposto alle bizze del tempo, passando dal caldo più torrido ed insopportabile al freddo, alla pioggia battente; incrociando una rivoluzione climatica che da sessant'anni nell'Atacama non causava simili conseguenze.
Per questo motivo ha dovuto rinunciare alla prima parte del programma, saltando i salar della Bolivia, che avrebbe rischiato di fagocitare la spedizione nei suoi laghi salati trasformati in acquitrini melmosi. Poi, nella parte centrale del Desert Challenge, è stato un fuggire dal maltempo, infilandosi di forza nei buchi tra le nuvole che il sole riempiva con la sua calda, per raggiungere le mete prefissate.

L'Atacama dei suoi record e dei suoi contrasti meravigliosi è stato "forzato" dalla Honda del più forte pilota italiano del deserto, di tutti i tempi, per immortalare, in tre stupende fasi, un viaggio bellissimo: l'altopiano dei parchi e dei laghi dell'estremo Nord del Cile, la traversata del deserto più arido e difficile al mondo, dove cultura e storia si fondono insieme. E, per finire, l'incanto della zona delle grandi lagune e dei picchi innevati della Cordillera delle Ande.







Il Desert Challenge Atacama Chile 2001 è stato preparato accuratamente, e a novembre era stata fatta una ricognizione della parte centro meridionale del tracciato. Nei 18 giorni della spedizione sono state impegnate costantemente 10 persone di supporto al progetto.
Roberto Boano, ex "Dakariano" e preparatore della Honda Transalp, ha avuto poco da fare, se si esclude la continua messa a punto della carburazione, necessaria a causa delle variazioni di quota.



Alessandro Beltrame, sportivo a 360°, ed Eliana Ciardi, hanno provveduto alle riprese televisive dell'intero Desert Challenge. Carlo "Lecter" Peano, alpinista (ed "andinista") espertissimo e medico della spedizione, ha dovuto limitare il proprio lavoro (per fortuna) solo al costante monitoraggio dei parametri fisici del protagonista e dei componenti della spedizione. I "cileni" sono stati protagonisti dell'Atacama Chile 2001. Primi fra tutti Giorgio e Titi De Gavardo, impeccabili organizzatori in loco dela logistica del raid, e squisiti. Rodrigo "Negro" e Cristian li accompagnavano con diverse mansioni, tra cui la "bouffe". Da Calama a San Pedro abbiamo potuto contare sulla collaborazione esperta degli amici Teresa e Toto, a El Salvador su quella del "guru" Eric "The Guide" (che conosce la zona come le sue tasche), ed a Copiapo siamo stati ospiti di "Focho" e di Franklin. Tutti amici da tenere stretti nel cuore.


Velocità massima raggiunta dalla Honda Transalp: 161km/h (Salar de Atacama)
Km Totali percorsi: 2.700
Litri benzina consumati: 225
Mezzi d’appoggio: 3 Pick-Up Chevrolet
Componenti della spedizione: 10
Comunicazioni: 3 Telefoni GlobalStar Telit
Temp. Max: 40°C (Pampa Union)
Temp. Min.: -5°C Salar Pedernales
Quote massime raggiunte: Volcan Lascar 5.240 m slm, Volcan Ojos del Salado 5.592 m slm.
Media giornaliera escursione temperatura: 25°C
Durata Desert Challenge: 18 giorni
Bivacchi: 9 notti
Ostelli: 5 notti (San Pedro de Atacama, Putre)
Hotel: 2 notti (Santiago)
Luogo Partenza: Arica
Luogo Arrivo: Copiapo
Trasferimento aereo Europa - Cile: LanChile
Trasferimenti aerei interni: LanChile






Organizzare un "surrogato" del Desert Challenge, o uno dei tre viaggi che hanno ispirato vuol dire conoscere un po' di cose e di ordini di grandezza.

Il viaggio aereo dall'Europa costa circa 1.5 milioni di lire (LanChile è perfetta, via Madrid), i voli interni (Arica, Calama, Copiapo, e ritorno) sono sui 170 dollari USA. In Chile c'è una buona copertura GSM, ma si utilizza il telefono a tre bande (la frequenza americana a 1900 MHz, per intenderci), o meglio ancora uno satellitare GlobalStar che copre tutto l'area con ottima connesione. Il fuso orario in Cile porta l’orologio indietro di 4 ore, e la benzina costa circa 1.500 lire al litro.
Noleggiare un'auto 4x4 (è il mezzo più adatto per il Deserto dell'Atacama) costa dai 70 ai 100 dollari USA al giorno (si può scegliere tra diverse offerte e opportunità).




Considerato che gli ospedali si pagano e sono cari è opportuno stipulare un’assicurazione sanitaria prima di partire.

Per la documentazione sul Cile è in vendita ovunque la guida Turistel, tascabile e completa, che comprende anche la cartografia necessaria per muoversi nelle aree interessate al viaggio.

In Cile si parla lo spagnolo (spesso anche un buon inglese). La moneta locale, il peso, vale 3,8 lire. Il costo della vita è decisamente abbordabile. Per quanto riguarda la dotazione di ciascuno, c'è da ricordare che è meglio equipaggiarsi di abbigliamento da tempi "da lupi" oltre alle tenute balneari: infatti, il clima è buono tutto l'anno, ma in questo periodo gli effetti dell'inverno Boliviano - come abbiamo potuto constatare – sono sempre in agguato. Scarpe da montagna, occhiali da sole, creme protettive, sali minarali e integratori, un buon altimetro ed un GPS, insieme ai graditissimi e universali "verdoni” sono tra le cose che ancora mi vengono in mente, insieme al numero di telefono di un buon amico cileno.

Edi mi interrompe per dirvi: "Se volete andare in quota, non scordatevi di programmare il viaggio in modo da consentirvi una buona acclimatazione". Per parte mia, fossi in voi non partirei senza aver prima letto uno dei romanzi di Hernan Rivera Letelier.






Non è necessario stare molto tempo nella capitale. Non ci sono molte cose da vedere, ma una visita al museo precolombiano vale la pena di essere appuntata nell’agenda.

Al ritorno dal Desert Challenge la Honda Cile ha organizzato un mega party in onore di Edi Orioli e del Condor di Huelken, Carlo De Gavardo. Conferenze stampa e rinfreschi sontuosi, ma il round finale si è avuto nella tenuta di Giorgio De Gavardo, nella valle del Maipo, in compagnia di Mario Ravenna, il grande assente del Desert Challenge impegnato con le sue innumerevoli attività imprenditoriali.

E nel sole caldo filtrato dal patio della tenuta di Huelken abbiamo dato veramente fondo alle nostre attitudini pantagrueliche nella più felice delle feste familiari del Desert Challenge.
Edi Orioli e Roberto Boano per le strade di Santiago
Edi Orioli mentre scherza con l'amico clieno Toto
Roberto Boano, ex "Dakariano", è stato il preparatore della Honda Transalp
Titi De Gavardo, l'organizzatrice "in loco" del Desert Challenge 2001
Eliana Ciardi (nella foto) con Alessandro Beltrame si è occupata delle riprese televisive
Edi Orioli: la sfida è compiuta. Ora si torna a casa
In taxi: da sinistra Edi Orioli, Roberto Boano e Carlo Peano, medico ed esperto alpinista
Il team al completo: i dieci componenti del Desert Challenge dopo i 2.700 km percorsi
L'occhio della Tv: Alessandro Beltrame ed Eliana Ciardi, responsabili delle riprese
Carlo Peano, alpinista e medico e Piero Batini, il nostro reporter
La conferenza finale Honda a Santiago
Roberto Boano, responsabile tecnico della Honda Transalp e Edi Orioli per le strade di Santiago
Eliana Ciardi, grande avventuriera con telecamera in spalla
Eric "The Guide": conosce la Cordillera meglio delle sue tasche
Il team ha utilizzato due pick-up
Edi Orioli: la missione e compiuta. Ora si vola in Italia
Piero Batini che ha seguito per Motonline il Desert Challenge 2001
Roberto Boano, ex Dakariano e preparatore della Honda Transalp
Qualcuno ha avvertito il peso dei festeggiamenti
Grazie a Dio un taxi! da sinistra Edi Orioli, Roberto Boano e Carlo Peano
Titi De Gavardo con alle spalle lo splenddore delle lagune della Cordillera
Edi Orioli mentre scherza con Toto, infaticabile amico cileno

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