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Veneto

Un weekend sui Colli Berici

Per un rilassante fine settimana ecco un breve itinerario alla scoperta dei capolavori palladiani. Partenza da Vicenza per salire sulle colline tra affascinanti ville e gustosi ristoranti  

Le strade si allungano sui crinali
Villa Fracanzan Piovene, il portico
Una città nel segno del Palladio. È così che si presenta Vicenza, il cui centro gravita attorno ai palazzi del celebre architetto che in città si formò e visse.
Una città elegante, con logge e colonne, porticati e statue, molte statue. Una città che si visita proprio seguendo un ben identificato itinerario palladiano, che si snoda nel sontuoso centro storico e che culmina al Teatro Olimpico, ultimato dopo la morte dell'architetto e considerato uno dei suoi più grandi capolavori.
Una città che l'Unesco ha dichiarato Patrimonio dell'Umanità insieme alle Ville Palladiane sparse per tutta la provincia.
Sono proprio le Ville a costituire un filo conduttore per la nostra breve gita sui Colli Berici. Il Monte Berico, per primo, si incontra appena fuori Vicenza, per incontrare la mole del Santuario di Monte Berico, una monumentale costruzione che incorpora una chiesa gotica e una seicentesca.
Poi si prosegue lungo quella che viene identificata come la dorsale dei Colli Berici: inizia così un'incredibile saliscendi attraverso moderati rilievi che risaltano nettamente sulla pianura alluvionale.
Dolci colline carsiche che raggiungono la quota massima di 445 metri con il Monte Lungo, nei pressi di San Giovanni in Monte; eppure è piacevole scorrervi, guardare da sopra in giù piccoli gruppi di case nelle vallette, spesso aggrappate alle mura di una imponente villa. Sullo sfondo, anche il cielo più lattiginoso scopre l'inconfondibile profilo delle Dolomiti Bellunesi.
E se sulla carta stradale, la dorsale sembra svolgersi per poco più di 25 chilometri appena, alla fine del giro sui Colli di chilometri se ne possono accumulare ben più di 100: è difficile mantenere fede a un itinerario, mentre è molto più affascinante seguire un cartello, un'insegna o la propria curiosità che spinge a vedere dove si perdono quei tornanti ripidissimi, piuttosto che sin dove si spinge una stradina sterrata.
Così, cercando la salita verso i resti della Rocca dei Vescovi a Brendola, ci troviamo nella suggestiva piazza della Chiesa di San Michele Arcangelo, con la vivace facciata. Poi, le Ville ci raccontano tutta la storia e la vita del Palladio: Villa Pisani Ferri, a Lonigo, fu edificata da Vincenzo Scamozzi, allievo del Palladio, all'inizio della sua carriera, ma esprime tutta la grande capacità creativa del giovane architetto. In perfetto stato di conservazione, la villa ospita mostre e ha una enorme cucina ancora funzionante, nel seminterrato.
Una stradina che taglia i Colli, porta dritto a Villa del Ferro, dove incontriamo la cinquecentesca Villa Priuli, edificata in contemporanea con il Teatro Olimpico che Palladio progettò per Vicenza. E, ancora lungo una traiettoria sinuosa, ci imbattiamo nel lungo muro di cinta di Villa Fracanzan Piovene, dimora del 1700 di architettura barocca: al di sopra del muro, scorgiamo, nel vasto prato antistante la barchessa, decine di trattori d'epoca ben allineati.
Pensiamo: se fuori è così, chissà dentro. Qui ci accoglie un loquace custode che ci porta a visitare gli interni, arredati e attrezzati come se la casa non fosse mai stata disabitata: la sala da pranzo, con decine di piatti a riempire l'enorme parete; le camere con i lini e gli oggetti per la toilette. Per ultima, l'enorme, famosa cucina. Il loquace custode sa che tutti arrivano lì più o meno con la stessa impazienza di entrare in uno degli ambienti più fotografati – la cucina è stata anche set cinematografico - e ce lo riserva per ultimo, così l'aspettativa cresce.
E non rimane disattesa: pentole, rami e arnesi ben conservati riempiono ogni mensola, ogni spazio di parete sopra la madia; il grande acquaio in marmo è praticamente un monumento, come l'enorme camino che ha annerito di fumo le volte, fissando per sempre i profumi di un tempo.
Ma quante vie dedicate al culto del cibo: Tra Strada del Baccalà alla Vicentina, Strada dell'Olio Extravergine di Oliva e Strada del Vino dei Colli Berici, sembra di doversi orientare in una giungla di traiettorie. In realtà, i Colli Berici rappresentano un'area ben circoscritta e precisa, dove strade, stradine, salite e discese si incrociano e si perdono che, a volerle fare tutte, non si torna più a casa.
Belle da guidare, mai trafficate – anzi, in giro non c'è proprio nessuno – sembrano prima di tutto un buon campo scuola per quei motociclisti che vogliano perdere qualche inibizione in relativa spensieratezza, ma sono anche buone da gustare! Insomma, strade da inforcare senza una rotta precisa, ma seguendo un po' il proprio istinto e lasciandosi trasportare da qualcosa che stuzzica la curiosità.
Ripide e "curiose" quanto basta per assicurare un relativo divertimento – la nostra R1200R si sfoga quando può e trotterella quando serve – le strade, in effetti, sono piene di cose che stimolano la curiosità. Un enorme cartello turistico ci informa che stiamo scorrendo sulla neonata Strada dell'Olio Extravergine di Oliva e sbandiera uno slogan che non ci sfugge: "Mangia genuino, mangia vicentino"; se è un monito, noi ubbidiamo volentieri! L'olio dei Colli ha ottenuto la Dop lo scorso anno: un traguardo importante che ha impegnato gli olivicoltori a puntare sulla qualità e i ristoratori a promuovere il prodotto.
La Strada del Vino dei Colli Berici è quella che ci ispira di più. Il vino lo cerchiamo sempre e di certo non si fatica a trovarlo: non c'è regione, in Italia, che non sia generosa di etichette. Neanche a dirlo, incappiamo in una serata di lancio di un nuovo vino: non sia mai detto che ce la perdiamo!
Protagonista il Creorosso, fratello "minore" del Desmorosso, il vino ufficialmente licenziato dalla Ducati.
L'azienda che lo produce ha un aspetto moderno e l'unica costruzione che ingloba la cantina, gli uffici e i locali per le degustazioni si staglia tra i lunghi filari sulle pendici di Brendola. La visita è una imperdibile sosta, con un valore aggiunto: ci sono 15 cavalli che aspettano solo di uscire passeggiata con qualche cliente, offrendo un'altra modalità interessante di visita e di scoperta di questi luoghi.
Finalmente seduti a tavola, la sera non possiamo esimerci dall'assaggiare la ricetta locale per eccellenza: il baccalà alla vicentina. Baccalà o stoccafisso? Un dubbio che assume quasi le proporzioni di giallo gastronomico! Ma baccalà e stoccafisso sono semplicemente due modi diversi di trattare un unico pesce: il merluzzo.
Per ottenere il baccalà, il merluzzo viene privato di testa, pinne, coda e intestini e, direttamente sulla barca da pesca, viene messo in barile con abbondantissimo sale. Lo stoccafisso, invece, altro non è che il merluzzo posto a seccare, su graticci di legna, per alcuni mesi e sottoposto, anch'esso, a salatura, in funzione del clima e della temperatura del periodo di pesca. Sui Colli Berici, a tavola, di questo si discute! Ma, soprattutto, si confrontano le sottilissime differenze nel procedimento per preparare quel gustosissimo e sorprendentemente delicato piatto più famoso di tutta la provincia.
Arcugnano (VI)
Trattoria Nogarazza, Via Sant'Agostino 61, tel. 0444 288900; www.nogarazza.com. Cucina genuina della tradizione vicentina, con pasta fatta in casa, pane cotto nel forno e ricca carta dei vini. Da non perdere, il baccalà alla Vicentina, approvato, in questo locale, dalla Venerabile Confraternita del Baccalà. Ottima lista vini delle migliori etichette locali.

Residence Nogarazza, Via Sant'Agostino 61, tel. 0444 288900. Annesso alla trattoria, dispone di appartamenti con camera doppia e soggiorno con angolo cottura e divano letto. Il proprietario, motociclista, accoglie chi viaggia su due ruote con grande calore e dispensa preziose informazioni su come apprezzare al meglio il soggiorno sui Colli.

Antica Osteria Da Penacio, Via Soghe 62, tel. 0444 273081. Da scegliere in stagione, soprattutto per i piatti a base di tartufo. Meglio prenotare.

Grancona (VI)
Trattoria Isetta, Via Pederiva 96, tel. 0444 889521; www.trattoriaalbergoisetta.it. Eccellenti grigliate di carne, ma anche piatti a base di cacciagione, funghi, zucca e radicchio. Con camere.
Villa Fracanzan Piovene
La visita è un'esperienza straordinaria: le stanze arredate con oggetti d'epoca non sembrano un museo, bensì un'abitazione in uso. Il giro culmina nella famosa cucina, l'ambiente che, più di tutti, restituisce l'atmosfera del tempo persino attraverso i profumi. Visite guidate domenica e festivi o tutti i giorni per piccoli gruppi. www.villafracanzanpiovene.com.
Il vino Desmorosso
Una moto, un vino! Prodotto artigianalmente, frutto di un mix di uve Cabernet Sauvignon, Merlot e Carmenere, condivide con la casa di Borgo Panigale la filosofia, la passione e la voglia di emergere. Per vedere dove nasce: Le Pignole, a Brendola, tel. 0444 405440, www.lepignole.com; accanto alla distesa di vigneti, un maneggio a disposizione dei clienti. Al Desmorosso, ottenuto dopo 14 mesi di affinamento in barrique, si affianca il Desmorosso Bollicine, entrambi acquistabili sul sito www.desmorosso.com.
Il baccalà alla vicentina
www.baccalaallavicentina.it è il sito della Confraternita del Baccalà, con l'elenco dei ristoranti che lo propongono. La ricetta "approvata" dalla Confraternita? Eccola!
Ingredienti per 12 persone: 1 chilo di stoccafisso secco, mezzo chilo di cipolle, 1 litro di olio d'oliva extravergine, 3 o 4 acciughe, 1/2 litro di latte fresco, poca farina bianca, 50 grammi di grana grattuggiato, un ciuffo di prezzemolo tritato, sale e pepe.
Esecuzione: ammollare lo stoccafisso, già ben battuto, in acqua fredda, cambiandola ogni 4 ore per 2-3 giorni. Levare parte della pelle; aprire il pesce per il lungo, togliere la lisca e le spine, quindi tagliarlo a pezzi quadrati, possibilmente uguali. Preparare un soffritto con le cipolle affettate finemente le cipolle, le acciughe dissalate, diliscate e tagliuzzate, e il prezzemolo tritato. Infarinare i pezzi di stoccafisso, irrorarli con il soffritto, quindi disporli uno accanto all'altro, in un tegame di cotto o di alluminio, oppure in una pirofila, dopo aver versato sul fondo qualche cucchiaiata di soffritto. Ricoprire il pesce con il resto del soffritto aggiungendo anche il latte, il grana grattugiato, il sale, il pepe. Unire l'olio, fino a ricoprire tutti i pezzi, livellandoli.
Cuocere a fuoco molto dolce per circa 4 ore e mezzo, muovendo ogni tanto il recipiente in senso rotatorio, senza MAI mescolare. In termine vicentino questa fase di cottura si chiama "pipare". Solamente l'esperienza può determinare l'esatta cottura dello stoccafisso che, da esemplare ad esemplare, può differire di consistenza. Servire ben caldo con polenta a fette: il baccalà alla vicentina è ottimo anche dopo un riposo di 12-24 ore.
L'olio extravergine di oliva dei Colli Berici
La Strada dell'Olio è nata da poco, ma si trovano insegne ovunque e l'olio si può acquistare direttamente dalle aziende produttrici; da visitare l'Azienda Piovene Porto Godi, a Toara, www.piovene.com, per l'olio, ma anche per i pregiatissimi vini.
L'abbigliamento motociclistico
La provincia di Vicenza è, insieme a quella di Treviso, una sorta di fashion-valley dell'abbigliamento motociclistico, per le molte case che hanno sede in zona. Non lontano dall'itinerario, si trovano Spike e M-Tech. Spidi ha un avveniristico show room proprio a Meledo di Sarego. Invece, per comprare abbigliamento e accessori con un risparmio del 40%, l'Outlet Dainese è aperto dalle 11 alle 18 a Vicenza, in Via Dell'Economia 64, tel. 0444 224153.
La struttura moderna dell'Azienda Agricola Le Pignole, dove nasce il Desmorosso
La bottaia dell'Azienda Piovene Porto Godi
L'etichetta del DesmoRosso
L'ultimo nato all'Azienda Agricola Le Pignole
Nella tenuta Piovene Porto Godi
Palazzo Chiericati, l'angolo su Corso Palladio, a Vicenza
Passaggio su un crinale
Scorrendo accanto agli ulivi
Sguardo sulla pianura e sul lago
Sosta
Sul Lago di Fimon
Sullo sfondo del lago di Fimon si intravedono le montagne
Tra i prati fioriti
Un cartello con uno slogan che ci piace!
Vicenza, itinerario palladiano
Vicenza, le vie del centro
Villa Fracanzan Piovene, i trattori d'epoca
Villa Fracanzan Piovene, il portico
Villa Fracanzan Piovene, la cucina
Villa Pisani Bonetti
Villa Priuli Lazzarini, di fine XVI secolo, a Villa del Ferro
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