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Trentino Alto Adige

Itinerari in moto, Trentino Alto Adige: viaggio intorno al Latemar

Valli incontaminate, laghi cristallini e boschi incantati un viaggio in motocicletta che gira attorno all'imponente massiccio dolomitico del Latemar. Ecco un itinerario da fare in moto e le strade da non perdere per un week-end di relax in Trentino Alto Adige

Il laghetto al Passo di Lavazè, un valico alpino a 1.805 m s.l.m., nel territorio del comune di Varena in provincia di Trento
Una vista dell'imponenente massiccio dolomitico del Latemar
Il Santuario di Pietralba
Il Passo Oclini
Una cartolina da Nova Ponente
Sullo sfondo Cornedo all'Isarco, un comune di 3 354 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, situato all'imbocco della valle Isarco, nonché della val d'Ega
Il percorso motociclistico che abbiamo tracciato gira intorno al massiccio del Latemar, questo gigante di roccia calcarea e dolomia: dalle strade che attraversano Alto Adige e Trentino, si avvistano le cime zigrinate del Latemar da quasi tutte le angolazioni. E tutto parte e si conclude a Bolzano. La città, vista dall'alto della strada che sale ripida verso Colle, è distesa e placida nella valle. La moto s'inerpica e segue curve e svolte repentine tra vigneti e castagni: intorno c'è il fermento dell'autunno, che sa di vendemmia.
IL SILENZIO DEI BOSCHI
Si punta verso Ora e l'ingresso nel parco naturale del monte Corno. Poi è di nuovo in salita verso Montagna: intorno spariscono i segni della presenza umana: passando per la strada di Trodena si sceglie il silenzio dei boschi che avvolge la moto e il viaggiatore. Il campanile della parrocchiale di Aldino svetta pretenzioso, quasi a gareggiare con le guglie di roccia alle sue spalle. Poi sono ancora boschi: il verde cupo delle conifere copre i dintorni, fino a quando gli alpeggi e i pascoli cambiano la prospettiva. Gli impianti di risalita di San Floriano, poco più avanti, funzionano anche d'estate: sono utili per arrivare in cima al Latemar e intraprendere i magnifici percorsi e le vie ferrate che portano sulle vette di roccia spoglia. I rifugi sono sparsi e raggiungibili solo con lunghe camminate, da affrontare con chi ha esperienza alpinistica: alcuni rifugi richiedono anche di portarsi la legna per accendere la stufa nelle ore notturne. In moto invece, si prosegue ai piedi del Massiccio, in salita verso il passo di Lavazè. Una breve sosta per poi ripartire in sella e girare verso il passo di Oclini: questa è una deviazione che vi consigliamo, non tanto per la strada, un po' rovinata, quanto per la piacevolezza del contorno. Infatti, il percorso taglia tra i boschi e qui gli scorci sul Latemar sono mozzafiato. E si va, fino a dove le conifere lasciano spazio ai prati e la strada finisce a una sbarra: oltre si prosegue a piedi, se avete le scarpe da trekking!

LO SPECCHIO D'ACQUA TRA I MONTI
Il manubrio della nostra moto punta in discesa verso Cavalese: dal passo di Lavazè al fondovalle si guida senza fretta, girando poi verso Predazzo: dalle pendici irte del tratto precedente si passa alla morbida val di Fiemme, larga e luminosa.
I paesi che si attraversano, sanno di buono: nel casco arrivano gli aromi erba tagliata e di cannella. Nei bar e nelle stube, invece, si annusa l'essenza del cirmolo. Ancora più avanti, tra le vie di Moena, comune ladino, riesce ad arrivare il vento delle cime, quello che ha raccolto gli aromi del passo San Pellegrino e dei Monzoni, che ha sfiorato il Latemar e che porta la sensazione dei luoghi lontani, incontaminati. Si dice che tutto questo si senta anche nel retrogusto del famoso formaggio Puzzone, prodotto solo in val di Fiemme e in val di Fassa: se avete un angolino libero nella borsa laterale, ecco il souvenir imperdibile. Ancora una scorpacciata di curve, seguendo l'andamento sinuoso della strada dall'asfalto pastoso e compatto. Si sale e poi si scende verso il lago di Carezza, incastrato tra il Latemar e il Catinaccio. Dopo Nova consiglio di imboccare la via per Collepietra, una stradetta che non usa nessuno e che passa molto più in alto della trafficata statale. Ci si immerge tra boschi e radure, dove le case sono sporadiche come gli incontri con viandanti e motociclisti. Questo è l'ultimo pezzetto nella natura più selvatica: la moto si muove agile verso Bolzano, la parte conclusiva del viaggio.
A San Valentino in Campo sorge l'unico planetario dell'Alto Adige
CORNEDO ALL'ISARCO (BZ)
Astrovillaggio
Un'occasione ecco cosa rappresenta la visita a Cornedo e ai villaggi limitrofi. Qui sorge il primo astro villaggio d'Europa. Infatti, a San Valentino in Campo sorge l'unico planetario dell'Alto Adige, dove si possono osservare le stelle, i pianeti ma anche seguire le spiegazioni dedicate ai fenomeni delle stagioni, alla formazione delle nuvole e alle Dolomiti tenuti dall'astrofisico David Gruber e dall'astronomo Luca Cipriani. Sempre a San Valentino in Campo di Sopra sorgono anche l'osservatorio astronomico Max Valier e l'osservatorio solare Peter Anich (foto), dove si possono prenotare le visite guidate del giovedì sera. In autonomia invece si percorre il sentiero dei pianeti: un percorso tra i boschi della val d'Ega che racconta, in varie tappe, il sistema solare.
Inoltre tanti paesi e ristoranti limitrofi aderiscono all'astrovillaggio: vi si trovano meridiane e pannelli informativi, ma anche telescopi messi a disposizione degli ospiti che vogliono osservare la volta celeste. E nelle settimane di luna piena sono previste cene a tema. www.astrovillaggio.it
NOVA LEVANTE (BZ)
Santuario della Madonna di Pietralba
Meta di pellegrinaggio e preghiera, il Santuario venne edificato nel XVII secolo, sopra alla cappelletta originaria del XVI secolo. Lo si può raggiungere anche da un bel sentiero che parte da Laives e che in quattro ore conduce ai prati che circondano la struttura sacra. I corridoi del Santuario sono tappezzati di ex-voto dei miracolati. È aperto tutti i giorni dalle 7:30 fino alle 19. Attorno al santuario sono presenti vari servizi, tra cui l'albergo, l'ostello, un bar e un ristorante self service. NOVA LEVANTE (BZ)
Il lago di Carezza e le escursioni
Le leggende raccontano di ninfe e stregoni, di arcobaleni e di bellezza. E non poteva essere altrimenti, visto che osservando questo spettacolare lago si colgono sia le sfumature di blu e turchese sia le immagini del Latemar e del Catinaccio che vi si specchiano. Lo si raggiunge con una bella e facile escursione ad anello di circa due ore, che parte da Ega di Sopra e raggiunge il lago, seguendone la costa. In altre due ore si torna al principio del giro.
Il roadbook del viaggio
In moto fra le vie di Moena
Sullo sfondo Nova Levante
Il Massiccio del Latemar
Il lago al Passo di Lavazé
Trentino Alto Adige in moto sulle Dolomiti
Sulla strada per Aldino
Sulla strada per Aldino
Uno scorcio di Novale
Il Lago Carezza incastrato tra il Latemar e il Catinaccio.
Nova Levante
A San Valentino in Campo sorge l'unico planetario dell'Alto Adige
Una sosta a Collepietra
Sullo sfondo
Cornedo all'Isarco
Cornedo all'Isarco è un comune italiano di 3 354 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, situato all'imbocco della valle Isarco, nonché della val d'Ega
La moto del viaggio una Honda Crosstourer 800

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