Sardegna
Sardegna, il Nord-Ovest
Pagina principale
Un anello che porta alla scoperta della zona nord-ovest della splendida Sardegna, lungo strade solitarie zeppe di curve e cittadine a picco su un mare di zaffiro e smeraldo, passando l'incantevole interno coperto di sughere e ginestre
Un viaggio lungo strade che si perdono in un intricato groviglio di curve incrociando sentieri che svaniscono nello scintillio del mare. Le carreggiate dipinte in antracite portano dove non ci si aspetta, quando ci s'inoltra nell'interno, per poi sbucare su una delle statali più affascinanti, a picco sul Mediterraneo. Sbarcando a Porto Torres, occorre fermarsi. La città nasconde alcuni angoli poco conosciuti come chiese di particolare pregio da scoprire senza fretta. Il viaggio vero e proprio ha inizio: la via segue la costa nord, passando da Castelsardo dove ci si può fermare a far rifornimento non solo di benzina ma anche di frutta e verdura nei negozietti che vendono prodotti locali, come da Enzino a Badesi.
Nella zona attorno a Tempio Pausania il paesaggio cambia: dai campi coltivati lungo la costa si passa a una vegetazione cespugliosa da cui spuntano i massi argento che punteggiano la valle della Luna. Qui piccole stradine sterrate, che a volte s'interrompono all'improvviso mentre altre proseguono in un reticolo di sentieri che porta ad altre provinciali, sono scorciatoie non segnate sulle cartine. Seguendo il vento e le curve meravigliose attorno al lago di Coghinas, ci s'immerge in un paesaggio silenzioso e solitario: l'oro colora i campi arsi dal sole che risparmia solo le piante selvatiche. Il paesaggio attorno a Osilo è di un'ocra intenso che sfuma nel bruno, immobile. Lo si può gustare dalle rovine del castello Malastrana, in cima a una salita ripida a cui si accede da strettissimi vicoli lastricati a ciottoli, e resi irregolari dai canali di scolo dell'acqua: il panorama è da conquistare!
Verso il mare, puntando a sud: sempre nell'interno si raggiunge Bosa, imboccando la bella strada provinciale 105 a picco sul mare, tra rocce rosse e verdi che scivolano nell'acqua cristallina, dopo un volo di parecchi metri. Il ritorno è da gustare, sostando nella genovese Alghero, per poi rientrare a Porto Torres.
Nella zona attorno a Tempio Pausania il paesaggio cambia: dai campi coltivati lungo la costa si passa a una vegetazione cespugliosa da cui spuntano i massi argento che punteggiano la valle della Luna. Qui piccole stradine sterrate, che a volte s'interrompono all'improvviso mentre altre proseguono in un reticolo di sentieri che porta ad altre provinciali, sono scorciatoie non segnate sulle cartine. Seguendo il vento e le curve meravigliose attorno al lago di Coghinas, ci s'immerge in un paesaggio silenzioso e solitario: l'oro colora i campi arsi dal sole che risparmia solo le piante selvatiche. Il paesaggio attorno a Osilo è di un'ocra intenso che sfuma nel bruno, immobile. Lo si può gustare dalle rovine del castello Malastrana, in cima a una salita ripida a cui si accede da strettissimi vicoli lastricati a ciottoli, e resi irregolari dai canali di scolo dell'acqua: il panorama è da conquistare!
Verso il mare, puntando a sud: sempre nell'interno si raggiunge Bosa, imboccando la bella strada provinciale 105 a picco sul mare, tra rocce rosse e verdi che scivolano nell'acqua cristallina, dopo un volo di parecchi metri. Il ritorno è da gustare, sostando nella genovese Alghero, per poi rientrare a Porto Torres.
In queste pagine trovate un estratto del servizio pubblicato sul numero 77 di Dueruote, uscito nel mese di settembre 2011, oltre alle informazioni da non perdere e, soprattutto, il perché intraprendere questo splendido viaggio in moto!
Se volete leggere l'itinerario completo potete trovare Dueruote settembre 2011 anche nella Digital Edition, clicca qui!
Se volete leggere l'itinerario completo potete trovare Dueruote settembre 2011 anche nella Digital Edition, clicca qui!
Perché intraprendere il viaggio
Questa zona della Sardegna, costa a parte, è poco battuta dal turismo di massa, anche nei mesi estivi. La moto è il mezzo ideale per scoprirne gli angoli più suggestivi, dove i cespugli di macchia mediterranea, i lecci e le sughere colorano e profumano ogni cosa. Le strade sono nella maggior parte del tracciato ben tenute e facili da imboccare. Occorre fare attenzione solo nell'attraversamento di Sassari, dove è facile perdersi o prendere la statale sbagliata. Imperdibili le colline verso il lago di Coghinas, dove la vegetazione si piega sotto la forza del vento. La Sardegna è definita a ragione "isola del vento" e in questa zona è punteggiata di maestose pale eoliche che tagliano le raffiche con il loro suono ritmico. Spegnendo per un istante il motore, lontano dal chiasso della costa, si può ascoltare solo Eolo e il canto insistente delle cicale. Il lago appare all'improvviso, una pietra blu nel verde degli eucalipti.
Da non perdere
Porto Torres
La basilica di San Gavino, la più antica chiesa romanica dell'Isola, eretta nel XIX secolo è una perla sconosciuta ai più. Per scovarla ci si avvia tra edifici recenti e palazzoni residenziali, senza poesia. All'improvviso ci si trova i fronte una bella piazzetta, con un ulivo contorto e la prima abside della Basilica, che ne possiede due contrapposte, mentre il portone principale si trova sul lato. L'ingresso è a pagamento, ma vista l'importanza dei contenuti storico-artistici, ci sentiamo di consigliarlo.
La basilica di San Gavino, la più antica chiesa romanica dell'Isola, eretta nel XIX secolo è una perla sconosciuta ai più. Per scovarla ci si avvia tra edifici recenti e palazzoni residenziali, senza poesia. All'improvviso ci si trova i fronte una bella piazzetta, con un ulivo contorto e la prima abside della Basilica, che ne possiede due contrapposte, mentre il portone principale si trova sul lato. L'ingresso è a pagamento, ma vista l'importanza dei contenuti storico-artistici, ci sentiamo di consigliarlo.
Mappa e road book
Il viaggio sul web
Gallery