Piemonte
Nel Canavese, a spasso tra due laghi e la Serra
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Un viaggio facile, a bordo di uno scooter, tra cantine, castelli e ottima cucina di terra e d'acqua dolce dal Lago di Viverone al Lago di Candia. Per divertirsi sulle curve è poi perfetta la strada della Serra
Il lago di Viverone e la Serra
Viverone è il lago; quello stesso lago, dolce e malinconico se avvolto dalla luce lattiginosa delle giornate di inizio autunno ma che diventa fresco e attraente, (anche per un bel bagno) nelle giornate calde estive.
Percorrendone infatti la sponda, almeno fin dove si può, la località di Viverone desta meno attenzione del lago stesso: ad attirare la curiosità sono, semmai, le piccole spiagge attrezzate di Comuna o del Lido, dove, dopo una lunga passeggiata sulla riva, si possono noleggiare piccole barche o pedalò, per scoprire il lago proprio dalle sue acque.
E magari "allungarsi" verso la sponda sud occidentale, quella intatta, quella che restituisce l'immagine più genuina di lago, col canneto, le anatre, qualche vecchia palafitta usata un tempo dai pescatori.
Dal lago è ben visibile il Castello di Roppolo, un sito privato i cui ampi saloni possono ospitare ricevimenti o eventi culturali; ma è l'enoteca regionale, posta nelle cantine del Castello, che vale da sola una puntata fin quassù.
Ci si viene per i vini, certo, per degustare e acquistare, ma la visita in sé dei locali è un avvenimento di grande fascino.
Si scende attraverso una stretta e ripida scala a chiocciola e subito ci si trova in un ampio ambiente in pietra con le caratteristiche strutture ad archetti tipiche degli antichi infernotti.
Una suddivisione tematica mostra, nelle varie sale che si susseguono, i vini locali, tra cui il famoso Erbaluce, i vini regionali, i passiti e gli spumanti, i vini della Valle d'Aosta (che non ha un'enoteca regionale) e, infine, le birre artigianali locali, dalle bottiglie storiche a quelle di produzione attuale.
Ma dove porta ancora, quella seconda scala a chiocciola che scende verso il buio?
Viverone è il lago; quello stesso lago, dolce e malinconico se avvolto dalla luce lattiginosa delle giornate di inizio autunno ma che diventa fresco e attraente, (anche per un bel bagno) nelle giornate calde estive.
Percorrendone infatti la sponda, almeno fin dove si può, la località di Viverone desta meno attenzione del lago stesso: ad attirare la curiosità sono, semmai, le piccole spiagge attrezzate di Comuna o del Lido, dove, dopo una lunga passeggiata sulla riva, si possono noleggiare piccole barche o pedalò, per scoprire il lago proprio dalle sue acque.
E magari "allungarsi" verso la sponda sud occidentale, quella intatta, quella che restituisce l'immagine più genuina di lago, col canneto, le anatre, qualche vecchia palafitta usata un tempo dai pescatori.
Dal lago è ben visibile il Castello di Roppolo, un sito privato i cui ampi saloni possono ospitare ricevimenti o eventi culturali; ma è l'enoteca regionale, posta nelle cantine del Castello, che vale da sola una puntata fin quassù.
Ci si viene per i vini, certo, per degustare e acquistare, ma la visita in sé dei locali è un avvenimento di grande fascino.
Si scende attraverso una stretta e ripida scala a chiocciola e subito ci si trova in un ampio ambiente in pietra con le caratteristiche strutture ad archetti tipiche degli antichi infernotti.
Una suddivisione tematica mostra, nelle varie sale che si susseguono, i vini locali, tra cui il famoso Erbaluce, i vini regionali, i passiti e gli spumanti, i vini della Valle d'Aosta (che non ha un'enoteca regionale) e, infine, le birre artigianali locali, dalle bottiglie storiche a quelle di produzione attuale.
Ma dove porta ancora, quella seconda scala a chiocciola che scende verso il buio?
Ancora più giù e, per dirla tutta, è la stanza che più richiama e al tempo stesso respinge la curiosità: vi sono custoditi, infatti, i resti di Bernardo Valperga di Mazzè, murato vivo nel 1457 nella torre del Castello, dentro la sua armatura, per volere del cugino Ludovico Valperga di Masino.
Che sia verità o leggenda è tutto da scoprire e, forse, un bel bicchiere di vino ci sta!
Un breve tratto si strada separa il lago dall'attacco della salita sulla Serra; si tratta della maggiore formazione morenica europea, caratterizzata da laghi di origine glaciale, tra cui, appunto, il lago di Viverone.
Guidare sulla Serra è piacevole e divertente; è qui che la domenica i motociclisti che vogliono sfogare qualche velleità si danno appuntamento, piegano e contropiegano, si mettono in scia o si superano, si perdono e poi si riprendono tutti allo stesso bar, in cima, per recitare il solito copione: birra, sigaretta, commenti.
In un contesto un po' insolito: ci sono, tra loro, anche alcuni anziani signori, seduti ai tavolini, che ascoltano, si mischiano alle discussioni, guardano.
Che sia verità o leggenda è tutto da scoprire e, forse, un bel bicchiere di vino ci sta!
Un breve tratto si strada separa il lago dall'attacco della salita sulla Serra; si tratta della maggiore formazione morenica europea, caratterizzata da laghi di origine glaciale, tra cui, appunto, il lago di Viverone.
Guidare sulla Serra è piacevole e divertente; è qui che la domenica i motociclisti che vogliono sfogare qualche velleità si danno appuntamento, piegano e contropiegano, si mettono in scia o si superano, si perdono e poi si riprendono tutti allo stesso bar, in cima, per recitare il solito copione: birra, sigaretta, commenti.
In un contesto un po' insolito: ci sono, tra loro, anche alcuni anziani signori, seduti ai tavolini, che ascoltano, si mischiano alle discussioni, guardano.
Qualcuno arriva fin qui con lo scooter; noi stessi siamo a bordo di due scooteroni che non ci hanno impedito di divertirci e cercare di stare al passo e che suscitano, a ogni sosta, una discreta attenzione!
La discesa verso Cerrione scorre tranquilla accanto al bellissimo ambiente della Riserva Naturale la Bessa: alcuni segnali destano curiosità; indicano la Valle dell'Oro, con un museo e un centro di documentazione.
Scopriamo che lungo il corso del torrente Elvo l'attività estrattiva è tutt'altro che storia e ha dato vita a un'attivissima associazione, punto di riferimento internazionale per i cercatori d'oro in Italia.
L'associazione ha acquistato, 10 anni fa, l'area dov'è nato Victimula, il villaggio dei cercatori, con le vasche di lavaggio e il centro visite.
Nella bella discesa da Zimone il lago si mostra incorniciato dai rilievi più deboli, ricoperti da vegetazione fittissima.
La discesa verso Cerrione scorre tranquilla accanto al bellissimo ambiente della Riserva Naturale la Bessa: alcuni segnali destano curiosità; indicano la Valle dell'Oro, con un museo e un centro di documentazione.
Scopriamo che lungo il corso del torrente Elvo l'attività estrattiva è tutt'altro che storia e ha dato vita a un'attivissima associazione, punto di riferimento internazionale per i cercatori d'oro in Italia.
L'associazione ha acquistato, 10 anni fa, l'area dov'è nato Victimula, il villaggio dei cercatori, con le vasche di lavaggio e il centro visite.
Nella bella discesa da Zimone il lago si mostra incorniciato dai rilievi più deboli, ricoperti da vegetazione fittissima.
Verso il lago di Candia
A sud del lago, il Canavese appare quasi piatto sulle carte stradali, ma percorrerlo è una piacevole sorpresa.
Stradine strette, mai trafficate, deserte anche nelle giornate da "bollino rosso", sembrano allontanarsi da tutto, per poi finire, dopo qualche curva spigolosa, tra le case di piccoli paesi.
Si scopre Azeglio, un borgo di sapore antico, che vide l'avvicendarsi di varie signorie, tra cui i Marchesi di Ponzone, da cui discese Massimo d'Azeglio.
Passato Settimo Rottaro, teatro, in gennaio, di una curiosissima Sagra del Salam'd Patata, la marcia culmina al cospetto di una serie di strettissimi e ripidi tornanti nel bosco, proprio sotto al Castello di Masino: ci sarebbe la strada più diretta, ma a noi piace questa, dove gli unici avventori sono qualche ciclista tosto e, può capitare, una coppia di cavalli e cavalieri che rientra dopo la passeggiata.
Il Castello appartiene al FAI; il grande parco è accessibile a un prezzo inferiore rispetto alla visita completa del maniero e questo sembra una bella opportunità per godersi il fresco, la pace e un bel panorama su una porzione di Canavese ancora perfettamente integra.
Poi, una corsa veloce conduce al lago di Candia: più vero e selvaggio, molto più piccolo anche, del lago di Viverone, è "civilizzato" solo nel tratto che ospita il Lido di Candia.
L'area protetta del Parco Naturale ospita numerose specie di uccelli e, cosa insolita, un rospodotto, un sistema di protezione che impedisce alle rane di attraversare la strada, ma di spostarsi mediante sottopassaggi, proteggendo così la riproduzione degli anfibi.
ertanto, non suonerà strano imbattersi in un segnale che recita "Attenzione attraversamento rane"!
La bella strada panoramica che sale verso Vische porta a scoprire il lago dal suo lato migliore.
Nessuna costruzione occupa la sponda; solo campi di erba medica e di granoturco, alternati a ordinati filari d'uva, si stendono tra la strada e le acque del lago.
Per raggiungere Moncrivello, dominato dal castello medievale, un piacevole saliscendi tra il verde porta a ridosso della Dora Baltea, in uno dei tratti più suggestivi del suo percorso, pochi chilometri prima che le sue anse incontrino il Po. Si scorge Maglione, che con i murales e le sculture sulle facciate, ha dato vita al MACAM, Museo di Arte Contemporanea all'Aperto di Maglione, il cui obiettivo è quello di portare le opere d'arte fuori dall'ambiente asettico dei musei, senza vincoli di biglietti da pagare e orari da rispettare.
Infine, una corsa solitaria in un paesaggio dolce, chiude il cerchio, di nuovo tra le località di Roppolo e Viverone: è ora di sedersi a tavola e di predisporsi alla buona cucina e al buon vino: per scegliere tra fritto misto piemontese e pesce di lago, da annaffiare con rossi, rosati o bianchi, tutti rigorosamente da uve autoctone.
Stradine strette, mai trafficate, deserte anche nelle giornate da "bollino rosso", sembrano allontanarsi da tutto, per poi finire, dopo qualche curva spigolosa, tra le case di piccoli paesi.
Si scopre Azeglio, un borgo di sapore antico, che vide l'avvicendarsi di varie signorie, tra cui i Marchesi di Ponzone, da cui discese Massimo d'Azeglio.
Passato Settimo Rottaro, teatro, in gennaio, di una curiosissima Sagra del Salam'd Patata, la marcia culmina al cospetto di una serie di strettissimi e ripidi tornanti nel bosco, proprio sotto al Castello di Masino: ci sarebbe la strada più diretta, ma a noi piace questa, dove gli unici avventori sono qualche ciclista tosto e, può capitare, una coppia di cavalli e cavalieri che rientra dopo la passeggiata.
Il Castello appartiene al FAI; il grande parco è accessibile a un prezzo inferiore rispetto alla visita completa del maniero e questo sembra una bella opportunità per godersi il fresco, la pace e un bel panorama su una porzione di Canavese ancora perfettamente integra.
Poi, una corsa veloce conduce al lago di Candia: più vero e selvaggio, molto più piccolo anche, del lago di Viverone, è "civilizzato" solo nel tratto che ospita il Lido di Candia.
L'area protetta del Parco Naturale ospita numerose specie di uccelli e, cosa insolita, un rospodotto, un sistema di protezione che impedisce alle rane di attraversare la strada, ma di spostarsi mediante sottopassaggi, proteggendo così la riproduzione degli anfibi.
ertanto, non suonerà strano imbattersi in un segnale che recita "Attenzione attraversamento rane"!
La bella strada panoramica che sale verso Vische porta a scoprire il lago dal suo lato migliore.
Nessuna costruzione occupa la sponda; solo campi di erba medica e di granoturco, alternati a ordinati filari d'uva, si stendono tra la strada e le acque del lago.
Per raggiungere Moncrivello, dominato dal castello medievale, un piacevole saliscendi tra il verde porta a ridosso della Dora Baltea, in uno dei tratti più suggestivi del suo percorso, pochi chilometri prima che le sue anse incontrino il Po. Si scorge Maglione, che con i murales e le sculture sulle facciate, ha dato vita al MACAM, Museo di Arte Contemporanea all'Aperto di Maglione, il cui obiettivo è quello di portare le opere d'arte fuori dall'ambiente asettico dei musei, senza vincoli di biglietti da pagare e orari da rispettare.
Infine, una corsa solitaria in un paesaggio dolce, chiude il cerchio, di nuovo tra le località di Roppolo e Viverone: è ora di sedersi a tavola e di predisporsi alla buona cucina e al buon vino: per scegliere tra fritto misto piemontese e pesce di lago, da annaffiare con rossi, rosati o bianchi, tutti rigorosamente da uve autoctone.
Il Sym JoyMax Evo
Un 300 cc performante quanto basta da non farci rimpiangere di avere scelto uno scoooter, anziché una moto "vera".
Comodo, decisamente comodo anche per il passeggero, su quella bella sellona ampia, completa di schienalino.
Noi però viaggiamo ognuno sul proprio; così, tra l'enorme capienza del vano sottosella e due borse morbide Tucano Urbano su uno dei due, non ci facciamo mancare proprio niente.
Infatti abbiamo con noi una tenda da campeggio (peso: 4,5 kg; dimensioni: 160 x 210 x H 150 cm ) che sta comodamente sotto la sella, insieme a un secondo borsone; due materassini delle stesse dimensioni dei materassi di casa sono sotto la sella del secondo scooter, insieme ai sacchi a pelo, ai cuscini e altri accessori da camping.
L'alloggiamento non proprio capiente ricavato nello scudo, che di solito tendiamo a non utilizzare, risulta, insieme al piccolo portaoggetti sulla pedana, un posto utile per riporre occhiali, telefonini, caricabatterie e piccole cose che dobbiamo tenere a portata di mano.
Il peso complessivo, che rimane comunque in basso, non disturba l'assetto in corsa e i cambi di direzione risultano veloci, come quando si viaggia scarichi.
La protezione del parabrezza, che garantisce un ottimo comfort nelle lunghe percorrenze, ci consente di spostarci, senza troppa preoccupazione di abbigliamento supplementare, anche nelle ore notturne, magari per uscire a cena.
Il comfort, nel nostro giro su strade secondarie non sempre perfette, è assicurato anche da forcella e ammortizzatori tarati morbidi, che rispondono bene anche sullo sconnesso.
Sui tornanti della Serra, dietro agli smanettoni (dietro!!) la ruota anteriore da 13 e il baricentro basso ci regalano un'agilità insperata e una buona dose di divertimento.
Ci è piaciuto il motore, che spinge regolare, con una buona coppia, consentendo di tenere un passo allegro anche nel misto stretto.
Insomma, tutte cose che ci fanno chiudere tutti e due gli occhi su qualche piccola imperfezione, su qualcosa che avremmo voluto migliore (i vani portaoggetti, per esempio, che non sempre chiudono come si deve e l'imbocco per il carburante, che, nonostante il tappo con la pratica chiusura, per la sua conformazione causa spesso la fuoriuscita della benzina durante il rifornimento)…
Comodo, decisamente comodo anche per il passeggero, su quella bella sellona ampia, completa di schienalino.
Noi però viaggiamo ognuno sul proprio; così, tra l'enorme capienza del vano sottosella e due borse morbide Tucano Urbano su uno dei due, non ci facciamo mancare proprio niente.
Infatti abbiamo con noi una tenda da campeggio (peso: 4,5 kg; dimensioni: 160 x 210 x H 150 cm ) che sta comodamente sotto la sella, insieme a un secondo borsone; due materassini delle stesse dimensioni dei materassi di casa sono sotto la sella del secondo scooter, insieme ai sacchi a pelo, ai cuscini e altri accessori da camping.
L'alloggiamento non proprio capiente ricavato nello scudo, che di solito tendiamo a non utilizzare, risulta, insieme al piccolo portaoggetti sulla pedana, un posto utile per riporre occhiali, telefonini, caricabatterie e piccole cose che dobbiamo tenere a portata di mano.
Il peso complessivo, che rimane comunque in basso, non disturba l'assetto in corsa e i cambi di direzione risultano veloci, come quando si viaggia scarichi.
La protezione del parabrezza, che garantisce un ottimo comfort nelle lunghe percorrenze, ci consente di spostarci, senza troppa preoccupazione di abbigliamento supplementare, anche nelle ore notturne, magari per uscire a cena.
Il comfort, nel nostro giro su strade secondarie non sempre perfette, è assicurato anche da forcella e ammortizzatori tarati morbidi, che rispondono bene anche sullo sconnesso.
Sui tornanti della Serra, dietro agli smanettoni (dietro!!) la ruota anteriore da 13 e il baricentro basso ci regalano un'agilità insperata e una buona dose di divertimento.
Ci è piaciuto il motore, che spinge regolare, con una buona coppia, consentendo di tenere un passo allegro anche nel misto stretto.
Insomma, tutte cose che ci fanno chiudere tutti e due gli occhi su qualche piccola imperfezione, su qualcosa che avremmo voluto migliore (i vani portaoggetti, per esempio, che non sempre chiudono come si deve e l'imbocco per il carburante, che, nonostante il tappo con la pratica chiusura, per la sua conformazione causa spesso la fuoriuscita della benzina durante il rifornimento)…
Dove mangiare
Roppolo (BI)
Ristorante Tarello, Via Massa 2, tel. 0161.987133; www.ristorantetarello.it. . Già sull'insegna è sbandierato il fritto misto piemontese, piatto tipico imperdibile, con 10 ingredienti, tra salato e agrodolce. Ottimi anche gli antipasti con salumi locali e verdure grigliate e la carne alla brace di bovino piemontese. Prezzo medio circa 30 euro a persona, senza farsi mancare il vino.
Viverone (BI)
Ristorante Pizzeria Viverè, Via Provinciale 22, tel. 0161.987030. Locale molto frequentato, fino a tarda sera, che porpone ottime pizze, piatti di cucina locale e proposte dello chef fuori dal menù. Si cena anche all'aperto, in atmosfera informale; meglio prenotare. Economico, con vino sfuso.
Piverone (TO)
Trattoria del Campanile, Piazza Lucca 8, tel. 0125.687556; www.trattoriadelcampanile.it. Carne piemontese e pesce di lago, ma anche piatti semplici e freschi per uno spuntino a mezzogiorno. Nella suggestiva cornice della piazzetta principale di Piverone. Due insalatone, un litro di vino sfuso e caffè a 14 euro.
Moncrivello (VC)
Vecchia Cascina Italia, tel. 340.5318115; www.vecchiacascina.com. Difficile dire esattamente dove si trova questo nuovissimo posto ristoro, con servizio delizioso e informale; però, da Moncrivello, basta seguire i numerosi e ben visibili cartelli gialli. La proposta parte da un menù fisso a 25 euro, dall'antipasto al dolce, ma si può optare per singole portate; ottima la brace. Con camere in via di ultimazione e piccola piscina.
Ristorante Tarello, Via Massa 2, tel. 0161.987133; www.ristorantetarello.it. . Già sull'insegna è sbandierato il fritto misto piemontese, piatto tipico imperdibile, con 10 ingredienti, tra salato e agrodolce. Ottimi anche gli antipasti con salumi locali e verdure grigliate e la carne alla brace di bovino piemontese. Prezzo medio circa 30 euro a persona, senza farsi mancare il vino.
Viverone (BI)
Ristorante Pizzeria Viverè, Via Provinciale 22, tel. 0161.987030. Locale molto frequentato, fino a tarda sera, che porpone ottime pizze, piatti di cucina locale e proposte dello chef fuori dal menù. Si cena anche all'aperto, in atmosfera informale; meglio prenotare. Economico, con vino sfuso.
Piverone (TO)
Trattoria del Campanile, Piazza Lucca 8, tel. 0125.687556; www.trattoriadelcampanile.it. Carne piemontese e pesce di lago, ma anche piatti semplici e freschi per uno spuntino a mezzogiorno. Nella suggestiva cornice della piazzetta principale di Piverone. Due insalatone, un litro di vino sfuso e caffè a 14 euro.
Moncrivello (VC)
Vecchia Cascina Italia, tel. 340.5318115; www.vecchiacascina.com. Difficile dire esattamente dove si trova questo nuovissimo posto ristoro, con servizio delizioso e informale; però, da Moncrivello, basta seguire i numerosi e ben visibili cartelli gialli. La proposta parte da un menù fisso a 25 euro, dall'antipasto al dolce, ma si può optare per singole portate; ottima la brace. Con camere in via di ultimazione e piccola piscina.
Dove dormire
Viverone (BI)
Hotel Marina; www.hotelmarinaviverone.it. Piccolo albergo appartato, affacciato direttamente sul lago, con giardino, spiaggia e parcheggio. Il ristorante in veranda propone cucina tipica locale. Tutte le camere dispongono di wi-fi, minibar, asciugacapelli e terrazzina attrezzata. Camera doppia da 89 euro inclusa colazione.
Piverone (TO)
Casa per Ferie La Steiva, Via Flecchia; gestita dal Comune, tel. 0125.72154. Antico ostello rimodernato, dispone di 27 posti letto, suddivisi in enormi e luminose camerate per massimo 8 persone, con letti a castello, comodini capienti e armadi spaziosi per ogni ospite. Si dorme con 15 euro a persona senza fornitura di lenzuola (ci sono coperte e cuscino); con 20 euro se si richiedono le lenzuola. Per 50 euro al giorno si può utilizzare la cucina, una vera cucina da ristorante perfettamente attrezzata. Con cortile per parcheggiare.
In campeggio
Sia a Viverone, nella frazione Comuna, che a Piverone, al Lido Anzasco ci sono piccoli campeggi affacciati sul lago. Ospitano prevalentemente roulotte stanziali, ma dispongono di piazzole ombreggiate per tende. Prezzo a notte per la piazzola con due persone 20 euro.
Hotel Marina; www.hotelmarinaviverone.it. Piccolo albergo appartato, affacciato direttamente sul lago, con giardino, spiaggia e parcheggio. Il ristorante in veranda propone cucina tipica locale. Tutte le camere dispongono di wi-fi, minibar, asciugacapelli e terrazzina attrezzata. Camera doppia da 89 euro inclusa colazione.
Piverone (TO)
Casa per Ferie La Steiva, Via Flecchia; gestita dal Comune, tel. 0125.72154. Antico ostello rimodernato, dispone di 27 posti letto, suddivisi in enormi e luminose camerate per massimo 8 persone, con letti a castello, comodini capienti e armadi spaziosi per ogni ospite. Si dorme con 15 euro a persona senza fornitura di lenzuola (ci sono coperte e cuscino); con 20 euro se si richiedono le lenzuola. Per 50 euro al giorno si può utilizzare la cucina, una vera cucina da ristorante perfettamente attrezzata. Con cortile per parcheggiare.
In campeggio
Sia a Viverone, nella frazione Comuna, che a Piverone, al Lido Anzasco ci sono piccoli campeggi affacciati sul lago. Ospitano prevalentemente roulotte stanziali, ma dispongono di piazzole ombreggiate per tende. Prezzo a notte per la piazzola con due persone 20 euro.
Da non perdere
Roppolo
Tra le mura del Castello è ospitata l'Enoteca Regionale della Serra, con una cantina a volte del XVI secolo. In esposizione e vendita tutti i vini locali (tra cui l'autoctono Erbaluce Doc), ma anche spumanti, grappe e birre antiche. Quattro diversi tipi di degustazione consentono di effettuare un vero e proprio viaggio – dura un'ora e mezza - intorno a una selezione di vini, anche solo per due persone, da prenotare, però, con una settimana di anticipo. La degustazione può essere integrata con visite alle cantine della collina morenica della Serra e con escursioni in battello sul lago. Tel. 0161.987520; www.enotecadellaserra.it.
Il Castello, privato, è in parte adibito a ristorante di gran fascino, con saloni a disposizione per cerimonie; piatti locali come il pesce di lago all'Erbaluce o la carne in mesata con noci e Castelmagno, sono proposti accanto a piatti della più raffinata cucina internazionale. Sul sito www.ristorantecastellodiroppolo.it la storia del Castello e il menù con i prezzi.
Piverone
Non si pensi al classico paese di lago che finita l'estate si svuota. Piverone è vivo, animatissimo e ricco di opportunità che valgono una gita, in qualsiasi stagione. Da visitare, il Museo Etnografico La Steiva, in cui sono stati ricostruiti i diversi ambienti della vita e della cultura contadina, con una ricca raccolta di oggetti, arredi e costumi ben conservati. Da non perdere, se si capita nel periodo giusto, "La cursa dla galina", evento non violento in cui si tenta di far partecipare le galline a una spassosissima corsa, occasione di spettacoli folcloristici, di danze e di esibizioni di sbandieratori; la terza domenica di ottobre. www.prolocopiverone.it.
Caravino
Il Castello di Masino, aperto dalle 10 alle 18 tra marzo e settembre e fino alle 17 in ottobre e novembre; chiuso il lunedì. Interamente visitabile, annovera, tra i suoi ambienti più affascinanti, il Salotto Rosso, con i damaschi, la collezione di miniature e i ritratti di "belle donne", il salone da ballo, posto nel torrione rotondo e, naturalmente, l'appartamento di Madama Reale, con un pomposo letto a baldacchino e delicate sete chinè del XVIII secolo. www.fondoambientefai.it.
Tra le mura del Castello è ospitata l'Enoteca Regionale della Serra, con una cantina a volte del XVI secolo. In esposizione e vendita tutti i vini locali (tra cui l'autoctono Erbaluce Doc), ma anche spumanti, grappe e birre antiche. Quattro diversi tipi di degustazione consentono di effettuare un vero e proprio viaggio – dura un'ora e mezza - intorno a una selezione di vini, anche solo per due persone, da prenotare, però, con una settimana di anticipo. La degustazione può essere integrata con visite alle cantine della collina morenica della Serra e con escursioni in battello sul lago. Tel. 0161.987520; www.enotecadellaserra.it.
Il Castello, privato, è in parte adibito a ristorante di gran fascino, con saloni a disposizione per cerimonie; piatti locali come il pesce di lago all'Erbaluce o la carne in mesata con noci e Castelmagno, sono proposti accanto a piatti della più raffinata cucina internazionale. Sul sito www.ristorantecastellodiroppolo.it la storia del Castello e il menù con i prezzi.
Piverone
Non si pensi al classico paese di lago che finita l'estate si svuota. Piverone è vivo, animatissimo e ricco di opportunità che valgono una gita, in qualsiasi stagione. Da visitare, il Museo Etnografico La Steiva, in cui sono stati ricostruiti i diversi ambienti della vita e della cultura contadina, con una ricca raccolta di oggetti, arredi e costumi ben conservati. Da non perdere, se si capita nel periodo giusto, "La cursa dla galina", evento non violento in cui si tenta di far partecipare le galline a una spassosissima corsa, occasione di spettacoli folcloristici, di danze e di esibizioni di sbandieratori; la terza domenica di ottobre. www.prolocopiverone.it.
Caravino
Il Castello di Masino, aperto dalle 10 alle 18 tra marzo e settembre e fino alle 17 in ottobre e novembre; chiuso il lunedì. Interamente visitabile, annovera, tra i suoi ambienti più affascinanti, il Salotto Rosso, con i damaschi, la collezione di miniature e i ritratti di "belle donne", il salone da ballo, posto nel torrione rotondo e, naturalmente, l'appartamento di Madama Reale, con un pomposo letto a baldacchino e delicate sete chinè del XVIII secolo. www.fondoambientefai.it.
La tabella dei chilometri
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