Molise
Molise: la Valle del Trigno
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Un itinerario di 180 km sui tornanti che costeggiano il fiume Trigno, alla riscoperta delle antiche tradizioni paesane. Tutte le indicazioni, le foto, i consigli e la nostra mappa da scaricare
di Fiammetta La Guidara
Duronia: le vette dei "morconi" che dalla valle s'innalzano per più di duecento metri
Essere vicini ai centri abitati e allo stesso tempo sentirsi immersi in un ambiente incontaminato e percepire una silenziosa solitudine: è possibile? Qualche volta sì, specialmente nel Molise, regione dai paesaggi impervi ancora in gran parte inviolati nella loro integrità naturale.
Duronia: le vette dei "morconi" che dalla valle s'innalzano per più di duecento metri
Essere vicini ai centri abitati e allo stesso tempo sentirsi immersi in un ambiente incontaminato e percepire una silenziosa solitudine: è possibile? Qualche volta sì, specialmente nel Molise, regione dai paesaggi impervi ancora in gran parte inviolati nella loro integrità naturale.
Qui gli Appennini assumono profili drammatici e sono punteggiati da paesi minuscoli che sorgono a breve distanza tra loro e si offrono allo sguardo altrui quasi timidamente, senza voler disturbare l'armonia del panorama, anzi completandolo, con le loro geometrie di tetti, di finestre e facciate scalcinate e corrose dal tempo e dal sole.
Il nostro itinerario attraversa il cuore del Molise per 180 km: si parte da Isernia, a lungo penalizzata dall'arretratezza per via della sua posizione interna, e ci si insinua tra i percorsi semi-abbandonati, dove la vegetazione interrotta da sottili strisce d'asfalto tenta di impadronirsi di nuovo della sua continuità e si riversa sulle stradicciole che si avvolgono a tornanti sulle montagne.
Il nostro itinerario attraversa il cuore del Molise per 180 km: si parte da Isernia, a lungo penalizzata dall'arretratezza per via della sua posizione interna, e ci si insinua tra i percorsi semi-abbandonati, dove la vegetazione interrotta da sottili strisce d'asfalto tenta di impadronirsi di nuovo della sua continuità e si riversa sulle stradicciole che si avvolgono a tornanti sulle montagne.
Attraversando una miriade di paesini situati a piccola distanza tra loro – tra cui anche San Felice, che ospita etnie di lingua slava – si raggiunge Termoli, che vanta l'unico porto attivo della regione e che negli ultimi anni sta conoscendo una sorprendente crescita edilizia (non sempre con esiti positivi sul piano estetico-ambientale).
Dall'alto dei crinali, di tanto in tanto seguiamo l'andamento rettilineo della statale che costeggia il fiume Trigno a fondovalle e conduce rapidamente da Isernia alla costiera Adriatica: è lì che si riversano tutti i mezzi pesanti e quasi tutto il traffico. Le "nostre" strade, invece, sono del tutto sgombre, verdeggianti, e consentono di assumere una guida divertente e respirare aria frizzante e limpida. Alla nostra altezza, poi, veleggiano anche i falchi: li incontriamo di frequente, e ogni volta viaggiamo insieme per qualche centinaio di metri, affascinati dall'eleganza del loro volo.
Le strade, proprio perché poco frequentate, non godono di un asfalto liscio: l'itinerario si percorre anche con moto sportive, ma è certo che con le sospensioni più morbide di una tuttoterreno le imperfezioni si sentono meno. É bene approvvigiornarsi di carburante ogni qualvolta se ne presenta l'occasione, anche se spesso è sufficiente scendere sulla statale del Trigno per trovare un rifornimento. Scarseggiano anche gli alberghi e i luoghi di ristoro, quindi occorre pianificare per tempo le soste: del resto, se il Molise conserva l'integrità ambientale è proprio perché deve ancora scoprire le potenzialità del turismo.
Dall'alto dei crinali, di tanto in tanto seguiamo l'andamento rettilineo della statale che costeggia il fiume Trigno a fondovalle e conduce rapidamente da Isernia alla costiera Adriatica: è lì che si riversano tutti i mezzi pesanti e quasi tutto il traffico. Le "nostre" strade, invece, sono del tutto sgombre, verdeggianti, e consentono di assumere una guida divertente e respirare aria frizzante e limpida. Alla nostra altezza, poi, veleggiano anche i falchi: li incontriamo di frequente, e ogni volta viaggiamo insieme per qualche centinaio di metri, affascinati dall'eleganza del loro volo.
Le strade, proprio perché poco frequentate, non godono di un asfalto liscio: l'itinerario si percorre anche con moto sportive, ma è certo che con le sospensioni più morbide di una tuttoterreno le imperfezioni si sentono meno. É bene approvvigiornarsi di carburante ogni qualvolta se ne presenta l'occasione, anche se spesso è sufficiente scendere sulla statale del Trigno per trovare un rifornimento. Scarseggiano anche gli alberghi e i luoghi di ristoro, quindi occorre pianificare per tempo le soste: del resto, se il Molise conserva l'integrità ambientale è proprio perché deve ancora scoprire le potenzialità del turismo.
Da Isernia a Duronia
Partiamo da Isernia, che si raggiunge velocemente dall’autostrada A1 Roma-Napoli uscendo ai caselli di San Vittore o di Caianello a seconda che si provenga da Nord o da Sud. A lungo isolata dallo sviluppo economico e sociale, la cittadina si offre ora con i suoi moderni palazzi della periferia, ma nell’antico borgo – un dedalo di viuzze e piazzette silenziose – sopravvivono le tradizioni, il folklore e l’artigianato. Imboccata la statale 17 in direzione di Campobasso, si devia quasi subito per Carpinone e dopo 3 km inizia un divertente misto stretto tra le montagne. Oltrepassato il ponte sul fiume Tura, si procede per Castelpetroso, che merita una sosta: è un paesino spopolato che sorge alto sui rilievi della Pentria e offre un affascinante centro storico, a cui si accede tramite l’antica porta detta “del Parco”. A soli 2 km la provinciale costeggia Sant’Angelo in Grotte.
Le pinete che ci avevano accompagnato finora scompaiono e lasciano il posto alla montagna nuda, frequentemente erosa dalle cave. Attraversiamo il centro di Macchiagodena e, lasciandoci le alture alle spalle, procediamo verso Frosolone, percorrendo un altopiano frastagliato da viottoli sterrati che si perdono nel verde. A testimonianza della sua tradizione artigianale di lavorazione del ferro (forbici e coltelli in particolare), il paese ospita una bella scultura che rappresenta un fabbro.
Rabboccato il carburante, puntiamo ora verso il paese che dà il nome a tutta la regione: Molise, che fu il primo feudo dei Conti De Molisio. La strada serpeggia tra montagne e vallate verdeggianti e poi si arrampica sul crinale che ospita il piccolo centro abitato che non offre molto, tranne il panorama sulle valli che si gode dalla stradina che circumnaviga il paese. Decisamente più suggestiva la città sannita di Duronia, che si raggiunge attraverso la provinciale Molisana: una strada immersa tra i campi che ricalca il percorso di un antico tratturo. Una serie di tornanti ci porta al paese, a quota 918 metri. Sorpassato il centro, sulla vetta della montagna campeggiano splendide rocce che sembrano scagliate da un misterioso gigante. E il panorama di cui si gode è il più vasto del Molise: si ammirano distintamente ben ventotto comuni. Oltre a campagne fiorenti o selvagge, rocce aspre e pianure verdeggianti, monti nudi e boschi frondosi.
Le pinete che ci avevano accompagnato finora scompaiono e lasciano il posto alla montagna nuda, frequentemente erosa dalle cave. Attraversiamo il centro di Macchiagodena e, lasciandoci le alture alle spalle, procediamo verso Frosolone, percorrendo un altopiano frastagliato da viottoli sterrati che si perdono nel verde. A testimonianza della sua tradizione artigianale di lavorazione del ferro (forbici e coltelli in particolare), il paese ospita una bella scultura che rappresenta un fabbro.
Rabboccato il carburante, puntiamo ora verso il paese che dà il nome a tutta la regione: Molise, che fu il primo feudo dei Conti De Molisio. La strada serpeggia tra montagne e vallate verdeggianti e poi si arrampica sul crinale che ospita il piccolo centro abitato che non offre molto, tranne il panorama sulle valli che si gode dalla stradina che circumnaviga il paese. Decisamente più suggestiva la città sannita di Duronia, che si raggiunge attraverso la provinciale Molisana: una strada immersa tra i campi che ricalca il percorso di un antico tratturo. Una serie di tornanti ci porta al paese, a quota 918 metri. Sorpassato il centro, sulla vetta della montagna campeggiano splendide rocce che sembrano scagliate da un misterioso gigante. E il panorama di cui si gode è il più vasto del Molise: si ammirano distintamente ben ventotto comuni. Oltre a campagne fiorenti o selvagge, rocce aspre e pianure verdeggianti, monti nudi e boschi frondosi.
Da Duronia a Termoli
La strada da Duronia a Bagnoli del Trigno scende a tornanti tra la fitta vegetazione, fino a raggiungere una pianeggiante distesa verde che ricorda le praterie del West. Con le sue case e il suo campanile incredibilmente abbarbicati sulle rupi, Bagnoli merita senz’altro una sosta: peccato soltanto che non offra strutture per il soggiorno. Percorriamo poi la provinciale interna “Trignina”, un po’ dissestata ma molto panoramica: ci permette di continuare guardare a lungo l’insolita bellezza di Bagnoli mentre ce la lasciamo alle spalle. Si raggiunge così Trivento, cittadina erta sopra un colle, che dai suoi 600 metri domina la Valle del Trigno coltivata ad oliveti e frutteti. Un panorama d’eccezione e un centro storico caratterizzato da strade a scalinate ne fanno un piccolo gioiello del Molise. Si scende brevemente a valle, tra ginestre e macchie di trifoglio, per risalire subito verso Roccavivara, percorrendo uno dei tratti più belli dell’itinerario: la strada stretta si avvolge intorno alla montagna argillosa tra la vegetazione fitta, alberi giganteschi e siepi fiorite di rosa canina e rosmarino, che spesso costituiscono l’unica protezione dagli spettacolari strapiombi.
Procediamo sul tratto più solitario del percorso, verso Castelmauro: legnaie, stradine interpoderali, tronchi che affondano le loro possenti radici nella nuda roccia. Sulla vetta, a quota 900 metri, un’area attrezzata per i pic-nic. Seguiamole indicazioni per Montefalcone, che attraversa piccoli campi strappati alla roccia e conduce fino al piccolo paese, dove è usanza comune delle donne ricamare al tombolo sedute, da sole o in gruppetti, davanti alla porta di casa.
A piccola distanza incontriamo San Felice del Molise, un’isola etnica di lingua slava fin dal XV secolo, quando alcuni profughi croati-dalmati si sono insediati nel paese, trovandolo deserto dopo un’epidemia di peste (lo stesso è avvenuto in altri due centri molisani, Montemitro e Acquaviva Collecroce, che ancora conservano l’idioma e le tradizioni slave). Tra oliveti e frutteti si prosegue fino al centro di Mafalda e poi, attraverso spettacolari campi di grano, si raggiunge la moderna Montenero, la cui periferia edificata a palazzoni crea un contrasto stridente con l’armonia del territorio circostante. A 3,5 km dal semaforo di questa città-dormitorio svoltiamo a destra per Petacciato, e il panorama cambia repentinamente: un sottilissimo nastro d’asfalto si dipana fra morbidi pendii tappezzati da piccoli quadrati di coltivazioni: con i loro mille fiori e colori, l’impressione è quella di fare un saliscendi su un magnifico patchwork. Raggiunta Petacciato proseguiamo verso il mare imbocchiamo la litoranea verso Termoli, che si distingue nella parte medievale, recintata da mura e raggruppata sul promontorio, e il borgo moderno, con vie ampie e rettilinee.. Con i suoi 28.000 abitanti, Termoli si presenta come un caotico agglomerato cittadino-industriale, ottimamente attrezzato sul profilo turistico e ricettivo. Da qui partono i traghetti per le famose Isole Tremiti.
Procediamo sul tratto più solitario del percorso, verso Castelmauro: legnaie, stradine interpoderali, tronchi che affondano le loro possenti radici nella nuda roccia. Sulla vetta, a quota 900 metri, un’area attrezzata per i pic-nic. Seguiamole indicazioni per Montefalcone, che attraversa piccoli campi strappati alla roccia e conduce fino al piccolo paese, dove è usanza comune delle donne ricamare al tombolo sedute, da sole o in gruppetti, davanti alla porta di casa.
A piccola distanza incontriamo San Felice del Molise, un’isola etnica di lingua slava fin dal XV secolo, quando alcuni profughi croati-dalmati si sono insediati nel paese, trovandolo deserto dopo un’epidemia di peste (lo stesso è avvenuto in altri due centri molisani, Montemitro e Acquaviva Collecroce, che ancora conservano l’idioma e le tradizioni slave). Tra oliveti e frutteti si prosegue fino al centro di Mafalda e poi, attraverso spettacolari campi di grano, si raggiunge la moderna Montenero, la cui periferia edificata a palazzoni crea un contrasto stridente con l’armonia del territorio circostante. A 3,5 km dal semaforo di questa città-dormitorio svoltiamo a destra per Petacciato, e il panorama cambia repentinamente: un sottilissimo nastro d’asfalto si dipana fra morbidi pendii tappezzati da piccoli quadrati di coltivazioni: con i loro mille fiori e colori, l’impressione è quella di fare un saliscendi su un magnifico patchwork. Raggiunta Petacciato proseguiamo verso il mare imbocchiamo la litoranea verso Termoli, che si distingue nella parte medievale, recintata da mura e raggruppata sul promontorio, e il borgo moderno, con vie ampie e rettilinee.. Con i suoi 28.000 abitanti, Termoli si presenta come un caotico agglomerato cittadino-industriale, ottimamente attrezzato sul profilo turistico e ricettivo. Da qui partono i traghetti per le famose Isole Tremiti.
Chilometraggi e tempi
Da non perdere
Isernia – La fontana Fraterna, elegante costruzione a sei archi del XIV secolo; la vivace Piazza Andrea d'Isernia, dove anticamente si trovavano il Foro e la Basilica di Aesernia (città pre-romana sui cui resti fu costruita Isernia) e dove oggi si possono ancora vedere il Duomo, il Campanile della Cattedrale e l'Arco di San Pietro, che era una porta della città.
Carpinone – Il poderoso castello dei Caldora, fortificato da torrioni cilindrici.
Sant’Angelo in Grotte – La grotta di San Michele, la torre campanaria, la cripta.
Montefalcone – La Badia di Santa Maria del Canneto, con il suo grandioso campanile merlato, che risale al 1223.
Molise - La chiesa di San Nicola, sorta nel 1533 e l’antico borgo.
Duronia - L'imponente massiccio roccioso di Civita che presenta resti di fortificazioni sannitiche e sembra un arduo ed esteso pascolo con quattro creste che ne interrompono il profilo e sprofondano nella valle opposta determinando paurosi burroni; sono le vette dei “morconi” che dalla valle s'innalzano per più di duecento metri e anticamente rendevano Civita inaccessibile da attacchi esterni. Da vedere anche i resti del santuario in località San Tommaso, e l’area pic nic, in località Cannavine, presso una sorgente acquifera.
Trivento – Il centro storico, con le caratteristiche strade a scale; la Cattedrale, che si dice sia sorta sopra i resti di un tempio dedicato a Diana; il Castello e la Cripta, tempio cristiano di incerta datazione dedicato a San Casto.
San Felice – E’ famoso per il suo artigianato, che si tramanda da centinaia di anni: gli slavi confezionano coperte, stuoie, tovaglie e mantelli dai colori sgargianti, a rombi, a scacchi o a losanghe, intessuti a mano su antichi telai in legno. Da vedere la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, che risale al 1200 e fu costruita da architetti della scuola dei Benedettini del Canneto.
Termoli – Il massiccio Castello Svevo, eretto da Federico II nel 1247, con torri e bastioni ancora ben conservati ; il Duomo, considerato il monumento più importante di tutto il Molise: sembra che risalga al VI secolo
Carpinone – Il poderoso castello dei Caldora, fortificato da torrioni cilindrici.
Sant’Angelo in Grotte – La grotta di San Michele, la torre campanaria, la cripta.
Montefalcone – La Badia di Santa Maria del Canneto, con il suo grandioso campanile merlato, che risale al 1223.
Molise - La chiesa di San Nicola, sorta nel 1533 e l’antico borgo.
Duronia - L'imponente massiccio roccioso di Civita che presenta resti di fortificazioni sannitiche e sembra un arduo ed esteso pascolo con quattro creste che ne interrompono il profilo e sprofondano nella valle opposta determinando paurosi burroni; sono le vette dei “morconi” che dalla valle s'innalzano per più di duecento metri e anticamente rendevano Civita inaccessibile da attacchi esterni. Da vedere anche i resti del santuario in località San Tommaso, e l’area pic nic, in località Cannavine, presso una sorgente acquifera.
Trivento – Il centro storico, con le caratteristiche strade a scale; la Cattedrale, che si dice sia sorta sopra i resti di un tempio dedicato a Diana; il Castello e la Cripta, tempio cristiano di incerta datazione dedicato a San Casto.
San Felice – E’ famoso per il suo artigianato, che si tramanda da centinaia di anni: gli slavi confezionano coperte, stuoie, tovaglie e mantelli dai colori sgargianti, a rombi, a scacchi o a losanghe, intessuti a mano su antichi telai in legno. Da vedere la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, che risale al 1200 e fu costruita da architetti della scuola dei Benedettini del Canneto.
Termoli – Il massiccio Castello Svevo, eretto da Federico II nel 1247, con torri e bastioni ancora ben conservati ; il Duomo, considerato il monumento più importante di tutto il Molise: sembra che risalga al VI secolo
Dove mangiare, dove dormire
Ristoranti
Termoli è una cittadina che si basa sul turismo e offre punti di ristoro per tutti i gusti. Ci limitiamo, quindi, a segnalare qualche indirizzo in altri punti dell’itinerario.
Il Poggio, Ctr. San Biase Tel. 0873 748259 - Montenero di Bisaccia, anche hotel.
Condot, Via F. Turati, 75, Montenero di Bisaccia - Tel. e fax 0875.968266 aperto tutto l'anno.
Rudy's Garden, Via A. de Gasperi, Montenero di Bisaccia - Tel. 0875.968239, aperto tutto l'anno. Solo Ristorante
Da Carlo, Via Cappella, 75, San Felice del Molise - Tel: 0874 879340
Lu Carratino, Fondovalle Trigno, 65, Svincolo per Trivento – Tel. 0874 871904 oppure 873087. Chiuso il martedì. E’ in attesa di licenza alberghiera: se non si sa dove andare a dormire conviene chiedere al proprietario.
Jolly Bar, Via Casalotti II, Trivento – Tel. 0874-871613- Pizzeria e tavola calda. Chiuso il mercoledì.
Alberghi
Termoli - Cian, Lungomare C.Colombo, 48, Tel 0875-704436 Tre stelle.
Garim, Lungomare C.Colombo, Tel e fax 0875-708242 email: garim@tin.it Tre stelle.
Rosa dei Venti, C.da Casa la Croce Tel 0875-752131 Fax 0875-752056 email: rosadeiventi@aliseo.it Sito Internet: www.rosadeiventi.com Tre stelle.
Rosary, Lungomare C.Colombo, Tel 0875-84944 Fax 0875-84947- Tre stelle
Caminetto, S.S. Europa 2, Tel 0875-52139 4 , due stelle.
Gli Eucalipti, Via Rio Vivo, 327, Tel. 0875-751072, due stelle.
Frosolone - Hotel Colombina, Via Dante, 10, Tel. 0874 890456
Agriturismo
La Quercia, ctr. Querce Grosse Tel 347.8624108..0875.966880. E-mail: laquercia@virgilio.it Sito Internet www.aritmedia.com/laquercia.htm. Solo su prenotazione
Termoli è una cittadina che si basa sul turismo e offre punti di ristoro per tutti i gusti. Ci limitiamo, quindi, a segnalare qualche indirizzo in altri punti dell’itinerario.
Il Poggio, Ctr. San Biase Tel. 0873 748259 - Montenero di Bisaccia, anche hotel.
Condot, Via F. Turati, 75, Montenero di Bisaccia - Tel. e fax 0875.968266 aperto tutto l'anno.
Rudy's Garden, Via A. de Gasperi, Montenero di Bisaccia - Tel. 0875.968239, aperto tutto l'anno. Solo Ristorante
Da Carlo, Via Cappella, 75, San Felice del Molise - Tel: 0874 879340
Lu Carratino, Fondovalle Trigno, 65, Svincolo per Trivento – Tel. 0874 871904 oppure 873087. Chiuso il martedì. E’ in attesa di licenza alberghiera: se non si sa dove andare a dormire conviene chiedere al proprietario.
Jolly Bar, Via Casalotti II, Trivento – Tel. 0874-871613- Pizzeria e tavola calda. Chiuso il mercoledì.
Alberghi
Termoli - Cian, Lungomare C.Colombo, 48, Tel 0875-704436 Tre stelle.
Garim, Lungomare C.Colombo, Tel e fax 0875-708242 email: garim@tin.it Tre stelle.
Rosa dei Venti, C.da Casa la Croce Tel 0875-752131 Fax 0875-752056 email: rosadeiventi@aliseo.it Sito Internet: www.rosadeiventi.com Tre stelle.
Rosary, Lungomare C.Colombo, Tel 0875-84944 Fax 0875-84947- Tre stelle
Caminetto, S.S. Europa 2, Tel 0875-52139 4 , due stelle.
Gli Eucalipti, Via Rio Vivo, 327, Tel. 0875-751072, due stelle.
Frosolone - Hotel Colombina, Via Dante, 10, Tel. 0874 890456
Agriturismo
La Quercia, ctr. Querce Grosse Tel 347.8624108..0875.966880. E-mail: laquercia@virgilio.it Sito Internet www.aritmedia.com/laquercia.htm. Solo su prenotazione
Officine e concessionarie
C. M. Moto di Castiello Marco, Via J.F. Kennedy, 100/a, Isernia
Tel: 0865 3341
Concessionaria Beta, KTM e Kawasaki e officina plurimarche. Aperto anche il sabato mattina.
Caruso Nicolino, Via S. Ippolito, 18, Isernia - Tel: 0865 26747
Officina per tutte le marche e servizio gomme. Aperto anche il sabato mattina.
Di Castro Giancarlo, Corso Risorgimento, Isernia - Tel: 0865 50665
Concessionaria Aprilia, Malaguti, Yamaha e Moto Guzzi. Officina plurimarche e servizio gomme. Aperto anche il sabato mattina.
Moto Racing di D’Alessandro Marco, Via Molise, 2, Isernia - Tel: 0865 412044
Concessionaria Piaggio, Gilera, Kawasaki e Pegeout. Officina plurimarche e servizio gomme. Aperto anche il sabato mattina.
Pacifico Maria Rosaria, Via XXIV Maggio, Isernia - Tel: 0865 414483
Concessionaria Suzuki e Honda. Servizio officina solo per mezzi venduti da loro.
Speed Motor F.lli Cuccovia, Via Roma, 52, Isernia - Tel: 0865 413239
Concessionaria ufficiale Honda e Suzuki. Officina autorizzata, svolge il servizio solo per questi marchi. Aperto anche il sabato mattina .
Emidio Scarano, Trivento – Tel. 0874-873324 oppure 339-3249168
Concessionaria plurimarche. Svolge anche preparazione custom. E’ anche officina ed effettua servizio di SOS 24 ore su 24 per qualsiasi tipo di moto. Presso la concessionaria ha sede il Moto Club Spanki Racing, presieduto da Gino Scarano.
Cuccovia Moto, Via Corsica, 196 Termoli – Tel. 0875 726027
Concessionaria Suzuki, officina su prenotazione. Aperto anche sabato tutto il giorno.
Mybyke di Franco Langiano IV, Via Corsica 140, Termoli – Tel. 0875 714765
Rivenditore Yamaha – Magazzino ricambi plurimarche, officina per piccola manutenzione. Dispone di un furgone per il soccorso. Aperto anche sabato tutto il giorno.
Giovanni Baglieri, Via Messico 3, Termoli – Tel. 0875 81171
Concessionaria KL Kawasaki Cross e LEM e officina plurimarche. Aperto anche sabato mattina.
Motomania di Fernando Amoruso, Via del Nuoto, 8, Termoli- Tel. 0875 702286. Concessionaria plurimarche. Svolge anche servizio officina e gomme. Aperto anche il sabato mattina.
Tel: 0865 3341
Concessionaria Beta, KTM e Kawasaki e officina plurimarche. Aperto anche il sabato mattina.
Caruso Nicolino, Via S. Ippolito, 18, Isernia - Tel: 0865 26747
Officina per tutte le marche e servizio gomme. Aperto anche il sabato mattina.
Di Castro Giancarlo, Corso Risorgimento, Isernia - Tel: 0865 50665
Concessionaria Aprilia, Malaguti, Yamaha e Moto Guzzi. Officina plurimarche e servizio gomme. Aperto anche il sabato mattina.
Moto Racing di D’Alessandro Marco, Via Molise, 2, Isernia - Tel: 0865 412044
Concessionaria Piaggio, Gilera, Kawasaki e Pegeout. Officina plurimarche e servizio gomme. Aperto anche il sabato mattina.
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Concessionaria Suzuki e Honda. Servizio officina solo per mezzi venduti da loro.
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Concessionaria ufficiale Honda e Suzuki. Officina autorizzata, svolge il servizio solo per questi marchi. Aperto anche il sabato mattina .
Emidio Scarano, Trivento – Tel. 0874-873324 oppure 339-3249168
Concessionaria plurimarche. Svolge anche preparazione custom. E’ anche officina ed effettua servizio di SOS 24 ore su 24 per qualsiasi tipo di moto. Presso la concessionaria ha sede il Moto Club Spanki Racing, presieduto da Gino Scarano.
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