Molise
Molise: la Valle del Volturno
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Un itinerario di 120 km sulle strade che serpeggiano tra i monti, costeggiando le sponde di un lago incorniciato da natura selvaggia: tutte le indicazioni, le foto, consigli e la nostra mappa da scaricare
Il Molise è una regione "recente", istituita nel 1970 dopo essere stata scorporata dall'Abruzzo, e che ancora stenta a trovare la propria identità. Forse proprio per questo motivo è una zona ancora incontaminata, sia sotto il profilo industriale che turistico: un'«arretratezza» che i molisani considerano uno svantaggio, perché porta i loro giovani a emigrare verso Nord, ma che per i visitatori in cerca di relax è una virtù rara.
Il nostro itinerario ci porta in una delle zone più interne del Molise. Si parte dalla popolosa e antica Venafro e tra i fitti oliveti si risale la Valle del Volturno fino ad incontrare la sorgente del fiume. A poca distanza ci si imbatte nel lago di Castel San Vincenzo: un piccolo specchio d'acqua tra le montagne creato dalla mano dell'uomo ma completamente integrato nel paesaggio naturale. Oltrepassati paesi sperduti che sembrano fuori dal tempo, si raggiunge la scenografica cittadina di Cerro al Volturno e infine si prosegue fino alla moderna Isernia, che offre scorci pittoreschi con il suo centro storico costituito da un'intricata ragnatela di vicoli.
Su questo percorso ci aspettano bellezze «inedite», non tanto per la grandiosità, ma per la semplicità del paesaggio, per l'alternarsi dei colli, dei pascoli, delle pareti rocciose, delle pianure e dei paesi, per la trasparenza e la leggerezza dell'aria e per la limpidezza delle acque dei fiumi e dei torrenti che solcano le vallate scrosciando tra gole selvagge e ricche di vegetazione.
La scarsa attitudine al turismo fa sì che il Molise offra poche strutture sia di ristoro che alberghiere, pertanto se si prevede di effettuare l'itinerario in due giorni si consiglia di prenotare una camera. Lontano dai centri maggiori scarseggiano anche i rifornimenti di carburante, mentre le strade sono perlopiù in buone condizioni. Poiché si attraversano zone prevalentemente agricole, comunque, è bene moderare la velocità: dietro alle curve non è raro trovare animali al pascolo o trattori che procedono a passo d'uomo.
Da Venafro al lago di Castel San Vincenzo
Il punto di partenza è Venafro, che dista 14 km dall’uscita di "San Vittore" sull'autostrada Roma-Napoli. Protetta alle spalle da vasti oliveti, questa cittadina è considerata la "porta del Molise" e vanta origini antichissime: conobbe il suo massimo fulgore addirittura in età imperiale, quando a Roma dominava Ottaviano. Da qui ci si inoltra subito nel cuore dell’Alta Valle del Volturno, percorrendo una strada stretta e suggestiva, lambita, per i primi chilometri, da olivi e alberi d'alto fusto: poi si inizia a salire sulla Atinense, si attraversa Filignano, circondata da prati sempreverdi, e si entra nel Parco Nazionale d’Abruzzo (che, sia pure in minima parte, "sconfina" nel Molise).
Si sale dolcemente costeggiando i massicci e il Rio Chiaro, piccolo affluente del Volturno che ci accompagna fino al piccolo centro di Cerasuolo. Pochi chilometri dopo si devia a destra sulla Statale della Vandra e al bivio per Scapoli e Rocchetta si prende in quest’ultima direzione: ci aspetta una una stretta lingua d’asfalto che serpeggia tra gli oliveti e vallate verdeggianti. Le armoniose voci della natura qui regnano sovrane, e il progresso appare lontano anni luce. Ma non è così: pochi chilometri dopo ci appare d’improvviso il nucleo di Rocchetta Nuova, che attraversiamo per andare a scoprire, invece Rocchetta al Volturno, un paese fantasma, quasi completamente abbandonato negli anni Venti dopo una frana, e proprio per questo vestito di un insolito fascino, con il suo agglomerato monocolore di case, tutte antiche e grigie come la roccia a cui sembrano quasi aggrappate.
Ridiscesi a valle, alle falde del Monte Rocchetta si trova la Fonte del fiume Volturno, che con i suoi 175 km è il corso d'acqua più importante dell'Italia meridionale. Alla fonte si forma un limpido laghetto, ritrovo di anitre e altri uccelli lacustri. Un sottile nastro d’acqua unisce le sorgenti all'abbazia di San Vincenzo. Procedendo verso Castel San Vincenzo ci si imbatte nel suo piccolo lago azzurrissimo, che è opera dell'uomo (fu realizzato nel 1956 a scopi idroelettrici), ma appare ben incastonato nel territorio. Si consiglia di circumnavigarlo, anche se la strada è sterrata e con molte buche: noi ce l’abbiamo fatta con una Guzzi Nevada 750. Una sosta lungo le rive selvagge è l’ideale per un momento di relax, respirando a pieni polmoni l’aria frizzante dei 783 mt di altitudine e sperando di scorgere qualcuna delle aquile reali che dimorano nella zona.
Si sale dolcemente costeggiando i massicci e il Rio Chiaro, piccolo affluente del Volturno che ci accompagna fino al piccolo centro di Cerasuolo. Pochi chilometri dopo si devia a destra sulla Statale della Vandra e al bivio per Scapoli e Rocchetta si prende in quest’ultima direzione: ci aspetta una una stretta lingua d’asfalto che serpeggia tra gli oliveti e vallate verdeggianti. Le armoniose voci della natura qui regnano sovrane, e il progresso appare lontano anni luce. Ma non è così: pochi chilometri dopo ci appare d’improvviso il nucleo di Rocchetta Nuova, che attraversiamo per andare a scoprire, invece Rocchetta al Volturno, un paese fantasma, quasi completamente abbandonato negli anni Venti dopo una frana, e proprio per questo vestito di un insolito fascino, con il suo agglomerato monocolore di case, tutte antiche e grigie come la roccia a cui sembrano quasi aggrappate.
Ridiscesi a valle, alle falde del Monte Rocchetta si trova la Fonte del fiume Volturno, che con i suoi 175 km è il corso d'acqua più importante dell'Italia meridionale. Alla fonte si forma un limpido laghetto, ritrovo di anitre e altri uccelli lacustri. Un sottile nastro d’acqua unisce le sorgenti all'abbazia di San Vincenzo. Procedendo verso Castel San Vincenzo ci si imbatte nel suo piccolo lago azzurrissimo, che è opera dell'uomo (fu realizzato nel 1956 a scopi idroelettrici), ma appare ben incastonato nel territorio. Si consiglia di circumnavigarlo, anche se la strada è sterrata e con molte buche: noi ce l’abbiamo fatta con una Guzzi Nevada 750. Una sosta lungo le rive selvagge è l’ideale per un momento di relax, respirando a pieni polmoni l’aria frizzante dei 783 mt di altitudine e sperando di scorgere qualcuna delle aquile reali che dimorano nella zona.
Da Montenero a Isernia
Visitato rapidamente il piccolo centro storico di Castel San Vincenzo, con i suoi antichi portali, ci si addentra nuovamente tra le montagne su una divertente strada fatta di sole curve che ci porta a sconfinare brevemente in Abruzzo, in zone dove la fauna è ricchissima ed è costituita perlopiù da camosci, cinghiali, cervi, lupi ed orsi marsicani. Verso Montenero si incontra una pianura verdeggiante che poco dopo lascia nuovamente il posto ai saliscendi e ai tornanti: veleggiamo verso Rionero Sannitico (siamo a quota mille metri) e imbocchiamo il panoramico «raccordo» per Acquaviva (è chiamato così ma è una spassosissima strada di montagna).
Giusto il tempo di divertirsi un po’ tra le curve e davanti ci appare l’inconfondibile sagoma di Cerro al Volturno, arroccata a oltre 500 metri e dominata da un superbo maniero. Peccato solo che la vicina superstrada, con i suoi moderni viadotti, stoni un po’ con il verdeggiante panorama montano. Nei pressi di Cerro il fiume scorre copioso e ci fa pensare alla leggenda che lo circonda: si racconta che nelle sue acque sopravviva la divinità Volturno, dal volto umano e nobile, che nell’antica mitologia romana era il dio che di tutto ciò che scorreva con corso sinuoso.
La strada che porta verso il paese di Fornelli è interrotta per una frana. Percorriamo allora un breve tratto della statale fino a Colli a Volturno, cittadina che sorge ai piedi dell'imponente gruppo montuoso delle Mainarde, e che incanta per la natura grandiosa e impervia, che offre boschi e pinete, ma anche uliveti, vigneti, alberi da frutta e querce. Dalle porte di Colli al Volturno ci addentriamo sulla statale della Vandra, attraversando gli ultimi paesaggi incontaminati prima del grosso nucleo di Isernia, adagiata su un'altura delimitata dai valloni dei torrenti Sordo e Carpino. Le origini di questa cittadina risalgono almeno al V secolo a.C.
Prima di ripartire, è d’obbligo una passeggiata nei vicoli del centro storico, dove non è difficile trovare le ricamatrici al tombolo che creano preziosi pizzi e merletti sedute fuori dalla porta di casa, mantenendo salda una tradizione antichissima.
Giusto il tempo di divertirsi un po’ tra le curve e davanti ci appare l’inconfondibile sagoma di Cerro al Volturno, arroccata a oltre 500 metri e dominata da un superbo maniero. Peccato solo che la vicina superstrada, con i suoi moderni viadotti, stoni un po’ con il verdeggiante panorama montano. Nei pressi di Cerro il fiume scorre copioso e ci fa pensare alla leggenda che lo circonda: si racconta che nelle sue acque sopravviva la divinità Volturno, dal volto umano e nobile, che nell’antica mitologia romana era il dio che di tutto ciò che scorreva con corso sinuoso.
La strada che porta verso il paese di Fornelli è interrotta per una frana. Percorriamo allora un breve tratto della statale fino a Colli a Volturno, cittadina che sorge ai piedi dell'imponente gruppo montuoso delle Mainarde, e che incanta per la natura grandiosa e impervia, che offre boschi e pinete, ma anche uliveti, vigneti, alberi da frutta e querce. Dalle porte di Colli al Volturno ci addentriamo sulla statale della Vandra, attraversando gli ultimi paesaggi incontaminati prima del grosso nucleo di Isernia, adagiata su un'altura delimitata dai valloni dei torrenti Sordo e Carpino. Le origini di questa cittadina risalgono almeno al V secolo a.C.
Prima di ripartire, è d’obbligo una passeggiata nei vicoli del centro storico, dove non è difficile trovare le ricamatrici al tombolo che creano preziosi pizzi e merletti sedute fuori dalla porta di casa, mantenendo salda una tradizione antichissima.
Chilometraggi e tempi
Da non perdere
Venafro - Il Castello Pandone, impiantato su una preesistente fortificazione di origine sannitica, prese forma per volere dei Longobardi nel X secolo. Successivamente, gli Angioini lo munirono delle tre torri circolari. All’interno, affreschi che rappresentano soprattutto scene di cavalli. Da vedere anche il Verlascio, resti di un anfiteatro di epoca romana, attorno al quale sorgevano anche un teatro, di un ninfeo e ville suntuose. Le gradinate si sviluppavano per una superficie complessiva di circa 4.000 metri quadrati e potevano accogliere fino a 15.000 spettatori.
Scapoli – Il Museo e le botteghe artigiane della zampogna.
Rocchetta Alta - Nella sua quiete silenziosa, è un raro esempio di villaggio della civiltà contadina, conservato sino ai nostri giorni, anche se le case sono state in gran parte abbandonate dopo la frana degli anni Venti. Il borgo è adagiato su di uno costone roccioso e domina gran parte dell'Alta Valle del Volturno. Sulla sommità, i ruderi del castello Baronale. Suggestive la Chiesa dell'Assunta e la Chiesa rupestre di Santa Maria delle Grotte (sulla vecchia strada per Scapoli), edificata nel Seicento. Verso il lago, si incontrano l’Abbazia di San Vincenzo e gli antistanti scavi archeologici.
Castel San Vincenzo – L’antico borgo medievale, con le pittoresche case dai portali in pietra, il Museo della Fauna Appenninica.
Pizzone – Il Museo dell’Orso Bruno Marsicano
Cerro al Volturno - Il fiume Volturno, che riveste una grande importanza storica: sono ancora visibili oggi, presso Rocchetta al Volturno e alla confluenza del torrente Rio Chiaro, a Colli a Volturno, le tracce dell’acquedotto fatto costruire dall'imperatore romano Augusto per trasportare l'acqua dalle sorgenti fino alla città di Venafro. Inoltre, all'inizio del Novecento le acque del fiume furono usate per alimentare le industrie del napoletano e fu ancora sulle rive del Volturno che si raggiunse l’unità d'Italia nel 1860. Da vedere anche il Castello, edificato dai monaci benedettini su un imponente spuntone di massa calcarea anticamente usato anche dai Longobardi come punto di osservazione dell’Alta Valle del Volturno. Sul finire del 1400 furono costruite le tre torri bastoniate, che ne accentuano il carattere di fortezza inespugnabile.
Isernia – La fontana Fraterna, elegante costruzione a sei archi del Duecento; la vivace Piazza Andrea d'Isernia, dove anticamente si trovavano il Foro e la Basilica di Aesernia (città pre-romana sui cui resti fu costruita Isernia) e dove oggi si possono ancora vedere il Duomo, il Campanile della Cattedrale e l'Arco di San Pietro, che era una porta della città.
Scapoli – Il Museo e le botteghe artigiane della zampogna.
Rocchetta Alta - Nella sua quiete silenziosa, è un raro esempio di villaggio della civiltà contadina, conservato sino ai nostri giorni, anche se le case sono state in gran parte abbandonate dopo la frana degli anni Venti. Il borgo è adagiato su di uno costone roccioso e domina gran parte dell'Alta Valle del Volturno. Sulla sommità, i ruderi del castello Baronale. Suggestive la Chiesa dell'Assunta e la Chiesa rupestre di Santa Maria delle Grotte (sulla vecchia strada per Scapoli), edificata nel Seicento. Verso il lago, si incontrano l’Abbazia di San Vincenzo e gli antistanti scavi archeologici.
Castel San Vincenzo – L’antico borgo medievale, con le pittoresche case dai portali in pietra, il Museo della Fauna Appenninica.
Pizzone – Il Museo dell’Orso Bruno Marsicano
Cerro al Volturno - Il fiume Volturno, che riveste una grande importanza storica: sono ancora visibili oggi, presso Rocchetta al Volturno e alla confluenza del torrente Rio Chiaro, a Colli a Volturno, le tracce dell’acquedotto fatto costruire dall'imperatore romano Augusto per trasportare l'acqua dalle sorgenti fino alla città di Venafro. Inoltre, all'inizio del Novecento le acque del fiume furono usate per alimentare le industrie del napoletano e fu ancora sulle rive del Volturno che si raggiunse l’unità d'Italia nel 1860. Da vedere anche il Castello, edificato dai monaci benedettini su un imponente spuntone di massa calcarea anticamente usato anche dai Longobardi come punto di osservazione dell’Alta Valle del Volturno. Sul finire del 1400 furono costruite le tre torri bastoniate, che ne accentuano il carattere di fortezza inespugnabile.
Isernia – La fontana Fraterna, elegante costruzione a sei archi del Duecento; la vivace Piazza Andrea d'Isernia, dove anticamente si trovavano il Foro e la Basilica di Aesernia (città pre-romana sui cui resti fu costruita Isernia) e dove oggi si possono ancora vedere il Duomo, il Campanile della Cattedrale e l'Arco di San Pietro, che era una porta della città.
Dove mangiare, dove dormire
, Via Aldo Moro, 1 - Cerro al Volturno - Tel: 0865 953602. Chiuso il martedì.
La Canonica, Via Portello - Colli Al Volturno - Tel: 0865 957367. Chiuso domenica sera e lunedì. La Falconara, Frazione Castiglioni, Colli A Volturno - Tel: 0865 955377. Chiuso il lunedì.
Lo Chalet, Viale Mainarde 22 - Castel San Vincenzo - Tel: 0865 952047. Sempre aperto nel periodo estivo. Giorno di chiusura da stabilire.
La lanterna sul lago, Strada Circumlago 7 - Castel San Vincenzo - Tel: 0865 951448. Anche pizzeria. Chiuso il martedì.
Hostaria Hatria, Piazza Marconi, 22 - Venafro - Tel: 0865 900266. Chiuso la domenica. (Sempre aperto in estate).
Alberghi
ELISA, Via Nicolò Machiavelli, 16 - Venafro - Tel: 0865 903191. Prezzi: 49 euro la doppia e 33 euro la singola (solo pernottamento). Parcheggio recintato per le moto.
Hotel Le Ginestre, Via Terra Grande - Filignano Tel.: 0865 926444 – È a 10 km dalla SS 85 Venafrana che collega il Molise alla A1. Camere con TV. Tra i servizi, campi da calcetto, discoteca, piscina. Parcheggio recintato. Prezzi: 56 euro la doppia, e 41 euro compresa la prima colazione. Pensione completa in camera doppia: 54 euro a persona. Sconti durante la bassa stagione e per comitive. E’ anche pizzeria e ristorante e propone una cucina all'insegna della genuinità e della tradizione: ghiottonerie locali molisane-abruzzesi, e tanti funghi e tartufi. Chiuso il lunedì. Aperto sempre in estate.
Desiderio Filodoro, Via Pontenuovo, Colli a Volturno - Tel.: 0865 955215. Sito Internet: www.albergovolturno.com. Albergo, bar, tabacchi. Sono disponibili 14 camere, tutte con televisione, telefono e bagno. Prezzi: singola 25 euro – Doppia 36 euro. (chiedere conferma)
E’ anche ristorante, secondo la migliore tradizione molisana: cucina casereccia, specialità alla griglia. Chiuso il sabato.
Hotel Pablo, Via Roma 120, Rionero Sannitico - Tel: 0865 848110. Prezzi: 55 euro la doppia, 40 la singola, con prima colazione. Dispone di un ampio parcheggio custodito ma non coperto. E' anche ristorante, con cucina tipica abruzzese. Chiuso il lunedì.
La Canonica, Via Portello - Colli Al Volturno - Tel: 0865 957367. Chiuso domenica sera e lunedì. La Falconara, Frazione Castiglioni, Colli A Volturno - Tel: 0865 955377. Chiuso il lunedì.
Lo Chalet, Viale Mainarde 22 - Castel San Vincenzo - Tel: 0865 952047. Sempre aperto nel periodo estivo. Giorno di chiusura da stabilire.
La lanterna sul lago, Strada Circumlago 7 - Castel San Vincenzo - Tel: 0865 951448. Anche pizzeria. Chiuso il martedì.
Hostaria Hatria, Piazza Marconi, 22 - Venafro - Tel: 0865 900266. Chiuso la domenica. (Sempre aperto in estate).
Alberghi
ELISA, Via Nicolò Machiavelli, 16 - Venafro - Tel: 0865 903191. Prezzi: 49 euro la doppia e 33 euro la singola (solo pernottamento). Parcheggio recintato per le moto.
Hotel Le Ginestre, Via Terra Grande - Filignano Tel.: 0865 926444 – È a 10 km dalla SS 85 Venafrana che collega il Molise alla A1. Camere con TV. Tra i servizi, campi da calcetto, discoteca, piscina. Parcheggio recintato. Prezzi: 56 euro la doppia, e 41 euro compresa la prima colazione. Pensione completa in camera doppia: 54 euro a persona. Sconti durante la bassa stagione e per comitive. E’ anche pizzeria e ristorante e propone una cucina all'insegna della genuinità e della tradizione: ghiottonerie locali molisane-abruzzesi, e tanti funghi e tartufi. Chiuso il lunedì. Aperto sempre in estate.
Desiderio Filodoro, Via Pontenuovo, Colli a Volturno - Tel.: 0865 955215. Sito Internet: www.albergovolturno.com. Albergo, bar, tabacchi. Sono disponibili 14 camere, tutte con televisione, telefono e bagno. Prezzi: singola 25 euro – Doppia 36 euro. (chiedere conferma)
E’ anche ristorante, secondo la migliore tradizione molisana: cucina casereccia, specialità alla griglia. Chiuso il sabato.
Hotel Pablo, Via Roma 120, Rionero Sannitico - Tel: 0865 848110. Prezzi: 55 euro la doppia, 40 la singola, con prima colazione. Dispone di un ampio parcheggio custodito ma non coperto. E' anche ristorante, con cucina tipica abruzzese. Chiuso il lunedì.
Officine e concessionarie
Via Campania 73, Venafro – Tel. 0865-903971. Punto vendita scooter Aprilia e Yamaha. Servizio officina solo per gli scooter venduti dalla concessionaria.
C. M. MOTO di Castiello Marco, Via J.F. Kennedy, 100/a, Isernia
Tel: 0865 3341
Concessionaria Beta, KTM e Kawasaki e officina plurimarche. Aperto anche il sabato mattina.
Caruso Nicolino, Via S. Ippolito, 18, Isernia - Tel: 0865 26747
Officina per tutte le marche e servizio gomme. Aperto anche il sabato mattina.
Di Castro Giancarlo, Corso Risorgimento, Isernia - Tel: 0865 50665
Concessionaria Aprilia, Malaguti, Yamaha e Moto Guzzi. Officina plurimarche e servizio gomme. Aperto anche il sabato mattina.
Moto Racing di D’Alessandro Marco, Via Molise, 2, Isernia - Tel: 0865 412044
Concessionaria Piaggio, Gilera, Kawasaki e Pegeout. Officina plurimarche e servizio gomme. Aperto anche il sabato mattina.
Pacifico Maria Rosaria, Via XXIV Maggio, Isernia - Tel: 0865 414483
Concessionaria Suzuki e Honda. Servizio officina solo per mezzi venduti da loro.
Speed Motor F.lli Cuccovia, Via Roma, 52, Isernia - Tel: 0865 413239
Concessionaria ufficiale Honda e Suzuki. Officina autorizzata, svolge il servizio solo per questi marchi. Aperto anche il sabato mattina .
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