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Lombardia

Lombardia: (in moto) lungo il Ticino

di Valerio Boni
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Lombardia: (in moto) lungo il Ticino
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Un viaggio lungo le sponde del fiume, seguendone le sinuosità, tra pioppeti e risaie, giocando con la bruma del mattino e i riflessi dell'acqua dolce che portano alla scoperta di borghi, cittadine e splendide campagne, sconfinando poi in Svizzera

Questo itinerario è stato pubblicato sul n. 146 di Dueruote di giugno 2017

Se un fiume ha carattere, le strade che ne seguono il corso sono sicuramente all'altezza della situazione per chi vuole avventurarsi in sella a una moto. Non è necessario andare alla scoperta del Rio delle Amazzoni o spingersi fino alle sorgenti del Nilo, che evidentemente possono regalare emozioni uniche, perché anche tutti i fiumi italiani possono giustificare un viaggio da ricordare. Il Ticino, per esempio, può rappresentare il filo conduttore di un itinerario internazionale, con partenza da Pavia e arrivo a Locarno, in Svizzera, seguendo un percorso che risale la corrente in un ambiente che non si evolve solo di chilometro in chilometro, ma varia notevolmente in funzione delle stagioni. Se il clima e la lunghezza delle giornate estive possono essere vantaggi da non sottovalutare, l'ambiente che si attraversa assume un fascino particolare con i colori dell'autunno, ma anche la nebbiolina tipica dei mesi invernali, che entra nelle ossa, può avere un suo perché soprattutto nella parte bassa del percorso, da Pavia a Sesto Calende. Senza dimenticare che il limitato dislivello altimetrico e l'andamento non troppo tormentato del percorso, con lunghi tratti rettilinei, ne fa un itinerario rilassante, teoricamente percorribile 365 giorni l'anno.

Dove scorre la storia

Non si può fare a meno di partire dal monumento che dal quattordicesimo secolo è l'icona della città di Pavia, il Ponte Coperto, anche se la configurazione attuale è molto più recente e risale all'immediato dopoguerra. Qui il transito è limitato ai mezzi pubblici, ma le due ruote hanno il privilegio di accedere liberamente per passare da un lato all'altro del fiume in un ambiente molto più esclusivo di quello del trafficato ponte che sorge poche centinaia di metri più a ovest. Si inizia viaggiando controcorrente in direzione di Bereguardo, evitando la bretella autostradale che per anni è stata una palestra clandestina per il rilevamento della velocità massima di auto e moto, e seguendo la più stretta strada che attraversa minuscoli centri rurali dove la carreggiata non è sempre larga a sufficienza per consentire il transito di due veicoli. Quello che scorre sui lati è il film caratteristico di queste zone, con gli ordinati campi coltivati, a tratti interrotti da ancor più ordinati filari di pioppi che giocano con la luce e le prospettive come un caleidoscopio. Siamo nel parco del Ticino e poco più in là si viaggia tra due corsi d'acqua: il Ticino sulla sinistra e il Naviglio di Bereguardo sul lato opposto, che solo in pochi punti si lasciano vedere. Tuttavia non mancano le possibilità di avvicinarsi in qualunque momento, basta imboccare la prima deviazione su una strada secondaria per raggiungerne le rive.

La pace delle cascine

Si ha la sensazione di viaggiare nel nulla, o poco più, ma arte e architettura del passato sono ben presenti, anche se celate, come il borgo di Fallavecchia al quale si accede attraverso il porticato di una cascina aprendo una finestra su una fattoria modello del XII secolo. O, qualche chilometro più avanti, un altro esempio di stile è offerto dall'abbazia cistercense di Morimondo, che non è una cattedrale nel deserto ma è la dimostrazione di come i monaci avessero una marcia in più nella ricerca di luoghi in grado farsi sentire in pace con il mondo.

Il lato sinistro del Ticino

Ma le sorprese non sono finite, perché una svolta a sinistra ci porta sulla sponda opposta del fiume e nel centro di Vigevano, in una tra le piazze più belle d'Italia, anche se non è azzardato definirla una tra le più affascinanti in assoluto. Voluta da Ludovico il Moro, come anticamera del suo castello, piazza Ducale è uno splendido esercizio di stile rinascimentale, da gustare rigorosamente a piedi, visto che i parcheggi gratuiti per moto in zona non mancano. All'altezza di Boffalora si passa nuovamente sul lato sinistro del Ticino e proseguendo verso nord il panorama cambia in rapida sequenza, con i campi che lasciano per qualche decina di chilometri la scena alle risaie popolate da aironi solitari che ci osservano passare, e quindi alla brughiera. Il letto del fiume si allarga progressivamente mentre ci si avvicina al lago Maggiore, e prima di Golasecca si può scendere sulla stradina che ne segue da vicino i contorni. Quelli che ci accompagnano in questa fase dell'itinerario sembrano boschi come tanti altri, ma in realtà hanno molto da raccontare, visto che in questa zona si era sviluppata una civiltà nell'età del bronzo, come testimoniano i ritrovamenti di oggetti risalenti al IX secolo avanti Cristo.

Il Lago Maggiore in moto

L'itinerario prosegue verso nord seguendo quello che è considerato il versante meno nobile del lago Maggiore. Se il lungolago occidentale è quello delle camelie, dei lussuosi hotel in stile liberty e delle Isole Borromee, quello opposto è meno mondano, ma anche meno trafficato, e ha il pregio di offrire una vista inusuale sugli skyline di Arona, di Stresa e del piccolo arcipelago bomboniera. Viaggiare da questo lato è un po' come osservare la Terra dalla Luna! L'asfalto in buone condizioni segue quasi alla perfezione il contorno della città di Angera, dominata dalla Rocca Borromea all'interno della quale è ospitato un museo che raccoglie bambole e giocattoli dal XVIII secolo, fino a entrare in territorio svizzero dopo avere attraversato IspraLaveno Mombello (dove è tra l'altro possibile traghettare la moto fino a Intra) e Porto Valtravaglia. L'ingresso in Svizzera non modifica più di tanto il panorama, ma impone una maggiore attenzione al rispetto delle regole del Codice della Strada, con particolare riferimento ai limiti di velocità e all'uso degli indicatori di direzione in uscita dalla rotatorie.

Svizzera!

E, dopo avere attraversato un'ultima volta il Ticino, il nostro viaggio si conclude a Locarno, piacevole città, un po' cara economicamente parlando, e sede di un'importante festival internazionale del cinema. Una località dal clima particolare, che favorisce la crescita di una vegetazione subtropicale che non ci si aspetterebbe di trovare a queste latitudini e ai piedi delle Alpi. Questo itinerario è stato pubblicato sul n. 146 di Dueruote di giugno 2017
Lombardia: (in moto) lungo il Ticino
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Lombardia: (in moto) lungo il Ticino
MORIMONDO
Trattoria San Bernardo
Piazzale dell'Abbazia
Tel. 02 94602192
www.trattoriasanbernardo.it
Se la giornata lo consente, si può mangiare all'aperto, da un punto di osservazione privilegiato sull'Abbazia e sulla campagna alla base della collina. I piatti forti sono quelli della cucina milanese, dall'ossobuco con il risotto alla cotoletta. Si mangia con meno di 30 euro. ANGERA
Bar Souvenir
Viale Martire Pietro, 8
Tel. 0331 931650
Il posto ideale se non si desidera un pasto completo, ma vi basta uno spuntino in un locale accogliente, arricchito da un'ampia terrazza. Per il rito dell'aperitivo arrivano anche da fuori, quindi negli orari canonici è preso d'assalto, ma l'esperienza è giustificata dal servizio e dai prezzi. LOCARNO
Ristorante Svizzero
Largo Franco Zorzi 18
Tel. +41 917512874
Aperto sette giorni su sette, permette di mangiare a ogni ora, o quasi, visto che è aperto dalle 9 ma chiude alle 21. Rappresenta l'occasione per provare la cucina della svizzera meridionale, che si scosta da quella lombarda, in particolare il risotto al formaggio e il pollo nel cestello. Prezzi di fascia alta: un primo costa circa 25 euro.  
CASATE DI BERNATE TICINO
B&B Cà Nobil
Via Rossini, 1
Tel. 0340 8274071
www.canobil.it
Questo bed & breakfast è in una posizione tranquilla e le stanze sono ampie e tutte con accesso indipendente. Le tariffe per una notte sono comprese tra 35 e 65 euro e comprendono naturalmente la prima colazione, servita all'interno di una sala ampia e accogliente. È prevista un'ampia disponibilità di prodotti per celiaci. LOCARNO
Garni du Lac
Via alla Ramogna 3
Tel. +41 917512921
www.du-lac-locarno.ch/it
In posizione centrale e strategica, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, dalla funicolare, dal molo e dalla stazione degli autobus, si affaccia direttamente sul Lago Maggiore da un lato e sulla Piazza Grande dall'altro. L'ambiente è decisamente tranquillo e rilassante, e il pernottamento in camera doppia costa in media 150 euro, ma la quotazione varia in base alla stagione. Nel prezzo è compresa una card che permette la libera circolazione sui mezzi pubblici del Cantone per tutta la durata del soggiorno. GOLASECCA
Camping Turist
Il Gabbiano
Viale Europa, 81
Tel 0331 959131
www.campingilgabbiano.com

Trovare una sistemazione più vicina alle acque del Ticino è quasi impossibile, visto che le piazzole sono ricavate a ridosso della riva. Oltre alla possibilità di dormire in tenda, il campeggio offre la possibilità di affittare bungalow attrezzati per quattro persone con cucina, piccolo soggiorno con divano letto, camera, bagno con doccia, proposti a 70 euro. Tra i servizi è compresa la piscina e l'animazione nei mesi di luglio e agosto.
CERRO DI LAVENO MOMBELLO
Museo Internazionale del Design Ceramico Il museo che ha avuto direttori artistici autorevoli, da Guido Andlovitz a Giò Ponti, raccoglie una collezione completa di oggetti in ceramica realizzati dalla metà dell'Ottocento fino ai nostri giorni. Oltre a piatti e servizi da tavola completi, sono esposti portaombrelli e grandi vasi rigorosamente decorati a mano, ma non mancano interessanti oggetti in stile Liberty e una raccolta di rari servizi igienici del passato prodotti prevalentemente da Richard Ginori e altre aziende italiane e straniere. Il museo è aperto da mercoledì a domenica alle 10 alle 12.30, e dalle 14.30 alle 17.30, mentre il martedì è prevista solo l'apertura del mattino. L'ingresso costa 5 euro.
www.midec.org TURBIGO, BERNATE TICINO, CASSINETTA DI LUGAGNANO
Navigazione Naviglio Grande
Due diversi percorsi permettono di navigare in battello sul Naviglio Grande, in base alle stagioni. Da aprile a settembre si percorre l'Itinerario delle Delizie, tra Castelletto di Cuggiono e Cassinetta di Lugagnano con viste privilegiate sugli affascinanti palazzi patrizi, mentre l'Itinerario di Turbigo è servito tutto l'anno. In questo caso si va alla scoperta del borgo, delle antiche concerie e delle centrali idroelettriche di inizio Novecento. Le escursioni possono essere unite alle iniziative Navigarmangiando e Pranzo delle Delizie, che permettono di aggiungere all'esperienza la degustazione dei piatti tipici del sudovest milanese. www.consorzionavigli.it SESTO CALENDE
Sass da Preja Buia Tra i vari ritrovamenti della preistoria, questo grande masso erratico dell'Era Quaternaria è arrivato alle porte di Sesto Calende, nella periferia nordoccidentale, trascinato da un ghiacciaio nel corso dell'ultima glaciazione del Neozoico. Monumento naturale di interesse regionale, ha svolto nelle epoche antiche il ruolo di altare sacrificale, attorno al quale sono nate numerose leggende. Oltre alle dimensioni e al profilo che ricorda quello di una chioccia che cova i pulcini, il masso si distingue anche per essere un potente punto magnetico, capace di far impazzire l'ago di una bussola.
Il viaggio può proseguire verso le sorgenti del Ticino, e il plurale è d'obbligo poiché sono due i punti dai quali sgorga l'acqua che lo alimenta. Sono due splendide strade da scoprire che salgono in quota in due valli che si sdoppiano ad Airolo, in Svizzera: qui si può proseguire in direzione nord, verso l'Ospizio del Passo San Gottardo, dove sgorga la fonte secondaria a 2.114 metri, oppure imboccare il Passo della Novena (Nufenenpass, 2.480 metri di quota). In entrambi i casi, spettacolo garantito!

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