Liguria
Liguria: il levante genovese
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Un itinerario di 120 km lungo la costa ligure da Genova a Sestri Levante: una gita ideale da intraprendere in estate, ma anche quando finisce il tempo di sdraio e ombrelloni e la costa e le spiagge tornano ad essere una meta attraente e silenziosa. Oltre alle informazioni utili, ai luoghi da non perdere e al road book, vi proponiamo una ricca gallery fotografica
La gita che vi proponiamo parte da Genova e termina a Sestri Levante, lungo 120 chilometri di litoranea che riserva molte piacevoli soste. Un viaggio da intraprendere durante l'estate, ma anche fuori stagione quando le spiagge tornano silenziose e si colorano delle barche issate sulla sabbia o, più spesso, i ciottoli del litorale della Liguria di levante.
I rumori del traffico di Genova e del brulicare di gente attorno al Porto Antico si spengono già nella pittoresca baia di Boccadasse. Si passano poi Nervi con la sua lunga passeggiata dedicata ad Anita Garibaldi, e ci si lascia tentare dalle stradette per Pieve Ligure Alta e Polanesi.
Affascinante il borgo di Camogli dove i vicoli e la spiaggetta di ciottoli incantano. E dove spiccano le pareti della Madonna dei Gotti (i bicchieri di vino che i marinai consumavano nella vicina osteria), ricoperte di ex voto e conchiglie.
I rumori del traffico di Genova e del brulicare di gente attorno al Porto Antico si spengono già nella pittoresca baia di Boccadasse. Si passano poi Nervi con la sua lunga passeggiata dedicata ad Anita Garibaldi, e ci si lascia tentare dalle stradette per Pieve Ligure Alta e Polanesi.
Affascinante il borgo di Camogli dove i vicoli e la spiaggetta di ciottoli incantano. E dove spiccano le pareti della Madonna dei Gotti (i bicchieri di vino che i marinai consumavano nella vicina osteria), ricoperte di ex voto e conchiglie.
Portofino non ha bisogno di presentazioni: modaiola, internazionale è zeppa di turisti in ogni stagione. Quasi meglio rilassarsi nella vivace Santa Margherita, o sulla deliziosa passeggiata di Prelo a San Michele di Pagana.
Rapallo vale una sosta sul lungomare, su cui troneggia il Castello cinquecentesco: da prevedere anche un pranzo al mitico bar Colombo, anche sede dell’omonimo Motoclub: Cesare e gli altri ragazzi sono sempre disponibili per chiacchiere e consigli ai motociclisti! E, a Rapallo, c’è la prima vera deviazione di montagna: la provinciale della Crocetta raggiunge in 10 tortuosi chilometri il santuario di Montallegro. Tornati al mare, si guida volentieri su un’Aurelia ora più attorcigliata nel tratto fino a Chiavari. La cittadina è da vedere nella sua parte storica, zeppa di botteghe di artigiani e bellissimi negozi che mantengono la struttura e i dettagli originali.
A Lavagna c’è l’ultima deviazione lungo la strada stretta e panoramica che conduce a Santa Giulia di Centaura.
La fine del viaggio è la bella Sestri Levante, stretta tra le due baie. Ma è la baia del Silenzio, spoglia e silenziosa davvero, a regalare l’ultimo affascinante fotogramma di questo mare vero.
L’itinerario completo è stato pubblicato sul numero 123 di Dueruote di luglio 2015 che potete trovare subito nella Digital Edition, cliccando qui!
Rapallo vale una sosta sul lungomare, su cui troneggia il Castello cinquecentesco: da prevedere anche un pranzo al mitico bar Colombo, anche sede dell’omonimo Motoclub: Cesare e gli altri ragazzi sono sempre disponibili per chiacchiere e consigli ai motociclisti! E, a Rapallo, c’è la prima vera deviazione di montagna: la provinciale della Crocetta raggiunge in 10 tortuosi chilometri il santuario di Montallegro. Tornati al mare, si guida volentieri su un’Aurelia ora più attorcigliata nel tratto fino a Chiavari. La cittadina è da vedere nella sua parte storica, zeppa di botteghe di artigiani e bellissimi negozi che mantengono la struttura e i dettagli originali.
A Lavagna c’è l’ultima deviazione lungo la strada stretta e panoramica che conduce a Santa Giulia di Centaura.
La fine del viaggio è la bella Sestri Levante, stretta tra le due baie. Ma è la baia del Silenzio, spoglia e silenziosa davvero, a regalare l’ultimo affascinante fotogramma di questo mare vero.
L’itinerario completo è stato pubblicato sul numero 123 di Dueruote di luglio 2015 che potete trovare subito nella Digital Edition, cliccando qui!
Da non perdere
Due passi nei parchi
Si parte dal complesso dei parchi di Nervi dove ogni giardino ne custodisce altri, più piccoli e diversi per specie e architetture.
L'insieme è costituito dai giardini delle ville Serra, Groppallo e Grimaldi su 92mila metri quadri di verde rigoglioso. www.parchidinervi.it.
A picco sul mare di Portofino si visita, poi, il museo del Parco: in origine di pertinenza del Castello, è oggi un grande museo a cielo aperto con 120 sculture monumentali, create da artisti del calibro di Pomodoro, Fontana, Spoerri e molti altri. www.museodiportofino.it.
Il parco della seicentesca villa Durazzo domina Santa Margherita Ligure e il golfo del Tigullio ed ha ingresso gratuito. Arricchito da statue e fontane, si visita lungo sinuosi percorsi che culminano alla grande terrazza davanti all'ingresso della villa. www.villadurazzo.it.
Sempre a Santa Margherita ci si sposta nell'ambiente abbaziale della Cervara che offre visite guidate negli ambienti, fino alle terrazze. www.cervara.it. Infine, il parco botanico di Villa Rocca, a Chiavari, si snoda tra serre restaurate e giochi d'acqua. Vi si accede da piazza Matteotti e da via Mafalda di Savoia. Tel. 0185 365336.
Pescaturismo
L'attività di pescaturismo è diffusa nel tratto di mare qui proposto e può essere un'occasione per osservare il litorale da un'angolazione privilegiata. Di solito si parte la mattina presto, si pranza a bordo col pescato freschissimo e si rientra nel primo pomeriggio. Per scegliere la più adatta alle proprie esigenze vi segnaliamo alcuni operatori, come Pelagica, a Sestri Levante, che propone, dal 10 aprile al 15 novembre due tipologie di escursioni. Partenza al sorgere del sole.
www.pelagicapescaturismo.com
Da Camogli, Recco, Santa Margherita e Portofino si può navigare sulla barca Casteldragone, con pranzo a bordo col pescato del giorno, www.pescaturismocamogli.com.
A Sestri si pranza all'ittiturismo Bistromare, che offre anche la possibilità di uscite in pescaturismo, su gozzo, www.bistromare.it
Si parte dal complesso dei parchi di Nervi dove ogni giardino ne custodisce altri, più piccoli e diversi per specie e architetture.
L'insieme è costituito dai giardini delle ville Serra, Groppallo e Grimaldi su 92mila metri quadri di verde rigoglioso. www.parchidinervi.it.
A picco sul mare di Portofino si visita, poi, il museo del Parco: in origine di pertinenza del Castello, è oggi un grande museo a cielo aperto con 120 sculture monumentali, create da artisti del calibro di Pomodoro, Fontana, Spoerri e molti altri. www.museodiportofino.it.
Il parco della seicentesca villa Durazzo domina Santa Margherita Ligure e il golfo del Tigullio ed ha ingresso gratuito. Arricchito da statue e fontane, si visita lungo sinuosi percorsi che culminano alla grande terrazza davanti all'ingresso della villa. www.villadurazzo.it.
Sempre a Santa Margherita ci si sposta nell'ambiente abbaziale della Cervara che offre visite guidate negli ambienti, fino alle terrazze. www.cervara.it. Infine, il parco botanico di Villa Rocca, a Chiavari, si snoda tra serre restaurate e giochi d'acqua. Vi si accede da piazza Matteotti e da via Mafalda di Savoia. Tel. 0185 365336.
Pescaturismo
L'attività di pescaturismo è diffusa nel tratto di mare qui proposto e può essere un'occasione per osservare il litorale da un'angolazione privilegiata. Di solito si parte la mattina presto, si pranza a bordo col pescato freschissimo e si rientra nel primo pomeriggio. Per scegliere la più adatta alle proprie esigenze vi segnaliamo alcuni operatori, come Pelagica, a Sestri Levante, che propone, dal 10 aprile al 15 novembre due tipologie di escursioni. Partenza al sorgere del sole.
www.pelagicapescaturismo.com
Da Camogli, Recco, Santa Margherita e Portofino si può navigare sulla barca Casteldragone, con pranzo a bordo col pescato del giorno, www.pescaturismocamogli.com.
A Sestri si pranza all'ittiturismo Bistromare, che offre anche la possibilità di uscite in pescaturismo, su gozzo, www.bistromare.it
Il Roadbook
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Da sapere
I prodotti tipici
Focaccia, limoni e limoncello, pesto, trofie fresche, poi olive in vaso o in paté e, naturalmente, l'olio! Una visita ai frantoi delle cooperative locali permette di riempirsi la borsa di tipicità, ma anche di degustare l'olio e di conoscere i giusti abbinamenti. Nella Cooperativa Sestese è inoltre inserito il Museo delle eccellenze, con un frantoio in pietra (www.olivicoltori.net).
La sedia di Chiavari, le polene e altre storie
Nel cuore del centro storico di Chiavari c'è la bottega di Franco Casoni, simpatico e loquace intagliatore. Un artista cui si devono anche i restauri del gruppo statutario della Santissima Trinità del duomo di Modica. Nella sua bottega diverse polene, tra cui quelle che rappresentano Garibaldi e San Sebastiano. Accanto, il più giovane Andrea Biancalani restaura le sedie di Chiavari, create nel 1807 e famose per la loro leggerezza strutturale, così graziose che Gi Ponti se ne ispirò per la sua Superleggera, disegnata nel 1955.
Focaccia, limoni e limoncello, pesto, trofie fresche, poi olive in vaso o in paté e, naturalmente, l'olio! Una visita ai frantoi delle cooperative locali permette di riempirsi la borsa di tipicità, ma anche di degustare l'olio e di conoscere i giusti abbinamenti. Nella Cooperativa Sestese è inoltre inserito il Museo delle eccellenze, con un frantoio in pietra (www.olivicoltori.net).
La sedia di Chiavari, le polene e altre storie
Nel cuore del centro storico di Chiavari c'è la bottega di Franco Casoni, simpatico e loquace intagliatore. Un artista cui si devono anche i restauri del gruppo statutario della Santissima Trinità del duomo di Modica. Nella sua bottega diverse polene, tra cui quelle che rappresentano Garibaldi e San Sebastiano. Accanto, il più giovane Andrea Biancalani restaura le sedie di Chiavari, create nel 1807 e famose per la loro leggerezza strutturale, così graziose che Gi Ponti se ne ispirò per la sua Superleggera, disegnata nel 1955.
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