Lazio
Lazio: Il lago del Turano
Un itinerario di 120 km tra stradine e boschi di montagna per raggiungere uno specchio d'acqua azzurro in mezzo all'Appennino. Descrizioni, foto, consigli e la nostra mappa da stampare!
Esistono ancora luoghi dove la presenza dell'uomo non ha deturpato il paesaggio, alcune oasi idilliache anche a poca distanza dalle grandi città. Una di queste zone è senz'altro quella che lambisce il lago del Turano, nel cuore della Sabina. Qui, anzi, l'opera dell'uomo è stata positiva per il paesaggio, perché ha dato vita al lago, nel lontano 1939.
In linea d'aria siamo sì e no ad una cinquantina di chilometri da Roma, ma quanto alle strade, alle case, alle attività commerciali e turistiche il salto indietro è di parecchie decine di anni. La risorsa economica prevalente è stata fino a poco tempo fa la pastorizia, come testimonia la presenza di mulattiere, fontanili, terrazzamenti artificiali.
Il nostro itinerario attraversa anche il Parco regionale dei Monti Lucretili, poco sfruttato turisticamente ma ricco di sorprese archeologiche, come l'antica villa di Orazio, fatta costruire niente meno che da Mecenate.
Le strade sono un vero spasso: curve a tutto andare che si spalancano sui paesaggi più sorprendenti: fitte faggete e boschi di querce o castagni, distese di abeti, opulenti oliveti, pascoli verdissimi, pareti di roccia oppure le mille tonalità di azzurro del lago. Ce n'è per tutti i gusti, insomma. Attenzione solo al brecciolino, spesso presente, e occhio ai rifornimenti, sia di carburante che alimentari: il turismo scarseggia, almeno in bassa stagione, e la zona non trabocca né di stazioni di servizio né di ristoranti. Eseguire anche un bel check-up della moto prima di partire, perché sul tragitto non si incontreranno officine.
L’itinerario parte dall’uscita per Vicovaro dell’autostrada A24. Da qui si imbocca subito la Tiburtina Valeria che si inerpica tra oliveti e frutteti e poi sale a tornanti fino ai 518 metri di Roccagiovine, nostro primo obiettivo. Arroccata su uno sperone roccioso, la cittadina è dominata dall’imponente Castello Orsini e all’epoca dell’antica Roma costituì uno dei luoghi preferiti dal poeta Orazio, che dimorò nei dintorni. Oggi conta meno di 300 abitanti. Si punta poi verso Licenza, altra località cara a Orazio, al quale sono dedicati una statua e un museo.
Si prosegue sulla statale 314 licinese lungo la valle sino al km. 30 e si devia a destra sulla strada che sale a Percile, grazioso borghetto situato sopra una collina calcarea e immerso nel Parco naturale dei Monti Lucretili. Nelle vicinanze si trovano i lagustelli, laghetti di origine carsica, attorno ai quali prolifica la fauna alata. Visitato il paese (merita soprattutto il Palazzo Borghese), si riprende la statale e si prosegue per Orvinio: 9 km divertentissimi, tutti curve e tornanti, fino a raggiungere un arioso altopiano. Il paese è a quota 840 metri. E’ ancora la bellezza della strada a farla da padrona in questo itinerario: verso Vivaro Romano ci aspetta ancora un entusiasmante misto stretto che si affaccia su lunghi tratti non antropizzati nella Valle del Turano. Il paese di Vivaro, al centro della Sabina, conta soltanto 220 abitanti! Qui, due o trecento anni prima di Cristo si era stanziata la popolazione degli Equi, scacciata dai Romani, che scelsero questi territori per fondare una colonia adibita all’allevamenti di animali destinati all’alimentazione e ai sacrifici. La chiamarono “vivarium” (vivaio), da cui l’attuale nome del paese.
In breve si raggiunge Turania, che ha poco da offrire se non una spettacolare vista sulla vallata e una strada incantevole, che sale rapidamente verso il paese, ombreggiata dai castagni. Ridiscesi dal borgo di Turania, si punta verso il lago, ma vale la pena di fare una deviazione per la bellezza del paesaggio – brullo e disabitato – ma soprattutto per strada, che ancora una volta ci propone una divertente serie di curve e tornanti: svoltiamo così verso Pietraforte, che ci si para subito davanti, abbarbicata su una rupe. Scendiamo verso il piccolo agglomerato di Montorio in Valle e poi riprendiamo a salire fino a raggiungere, a quota 848 metri, la medievale Pozzaglia, tipico paese che vive dei proventi dell'agricoltura, e che si trova a cavallo del torrente Farfa e la media valle del Turano. Ancora qualche curva e ci ritroviamo sulla statale 314, che avevamo lasciato a Orvinio. La percorriamo in direzione di Poggio Moiano: se è ora di pranzo, ci aspetta la cucina casereccia del ristorante “Maria Fontana”.
Da Poggio Moiano si torna sui propri passi per poco più di due chilometri, fino a incontrare la deviazione a sinistra per il lago del Turano. E’ una strada asfaltata da poco (attenzione al brecciolino!) costeggiata dagli uliveti e, salendo di quota, è sempre più scavata nella nuda roccia, a volte sgretolata dalle radici degli abeti. Qui non ci sono case, né paeselli. L’assenza dell’uomo è totale. E consente di godere di sensazioni uniche. Poi, d’improvviso, allo sguardo appare il lago con le due cittadine che vi si riflettono: Colle di Tora e Castel di Tora che si fronteggiano, una su una penisola, e l’altra su uno sperone roccioso, che si erge a un centinaio di metri sul livello del lago. Entrambe le cittadine meritano una visita, se non altro per il panorama lacustre di cui si può godere, soprattutto da Colle di Tora, costituito da una lingua di terra e case che si insinua per oltre 1 km nelle acque cristalline del lago. Attraversato un ponte e percorsa una breve ma irta strada in salita, si giunge a Castel di Tora, che sovrasta il lago con la torre del Castello duecentesco. Questi due paesi sono gli unici del nostro itinerario dove esiste una certa predisposizione a ricevere il turista e il visitatore, senza limitarsi a sgranare gli occhi al suo arrivo come se fosse un abitante di un altro pianeta. Cosa che avviene invece puntualmente negli altri centri all’interno. Uno stupore che raddoppia verso i motociclisti… specie se donne! (Reazione comprensibile in paesi che contano sì e no due o trecento abitanti).
Lasciando Castel di Tora (luogo ideale per un pranzo o per pernottare, se avete fatto tardi), si punta verso sud. Siamo sulla via del ritorno ma c’è ancora molto da vedere. La strada costeggia il lago, affascinante e diverso a tutte le ore e da ogni angolazione. Ora, per esempio, scopriamo che l’acqua limpida si insinua in contorte gole, e lo spettacolo è suggestivo, specie al tramonto.
Più a monte, sui due lati di un selvaggio vallone, si fronteggiano due paesetti aggrappati alle pendici rocciose: Ascrea e Paganico. Procediamo fino a Collalto Sabino, che raggiungiamo dopo 12 km di curve immerse in un paesaggio mozzafiato, tra rocce e boschi di castagne e cerri. Il paese è ancora cinto dalle antiche mura merlate. Le case di pietra antica e le stradine tortuose si raccolgono intorno al maestoso castello quattrocentesco, da cui si gode un panorama superbo: siamo a 980 metri e dominiamo la vallata del Turano a perdita d’occhio. Nelle giornate più limpide dal punto più alto del castello si possono scorgere il Terminillo, la Maiella e il Gran Sasso.
Proseguiamo sulla strada che scende a Poggio Cinolfo, altro borgo medievale caratteristico per le sue viuzze strette e le piccole case addossate le une alle altre. Qui finisce il nostro itinerario. Il casello di Carsoli della Roma-L’Aquila è a soli 5 km.
Località | Istruzioni | Km | Tempo |
Roccagiovine | Si raggiunge dall'autostrada A24 Roma-L'Aquila uscendo a Vicovaro e inforcando la Tiburtina Valeria. | 6 | 8' |
Da sotto il Castello, si scende da Via della Passeggiata (molto dissestata) Dopo 2,5 km si trova a destra il bivio per la Villa di Orazio, che dista 300 metri. Tornati al bivio, dopo altri 2,5 km si raggiunge il paese di Licenza. | |||
Licenza |
Oltrepassato Licenza, si seguono le indicazioni per il vicino paese di Percile (ss 314 Licinese) Il manto stradale è quasi inesistente e richiede prudenza! |
5,6 | 10' |
Percile | Procedere per Orvinio sulla statale licinese. | 4 | 5' |
Orvinio | Seguire le indicazioni per Vivaro Romano. Attenzione al bivio che si trova a 9 km da Orvinio: i cartelli sono divelti e appoggiati ad una parete rocciosa. Per Vivaro si deve procedere facendo quasi un'inversione a "U" a sinistra | 9,5 | 8' |
Vivaro Romano | A questo punto seguire le indicazioni per il lago del Turano e per Turania. Il bivio che porta al paesino si incontra dopo 5,5 km. | 12,6 | 15' |
Turania | Scendere dal paese tornando sui propri passi per 4,3 km, poi procedere in direzione del Lago Turano. Dopo 5,2 km svoltare a sinistra in direzione di Pietraforte e Pozzaglia, che dista 9,5 km | 9,8 | 10' |
Pozzaglia | Superata Pozzaglia seguire la strada fino al bivio per Poggio Moiano, che va imboccato. Il paese dista altri 9 km. | 19 | 18' |
Poggio Moiano | Tornare sui propri passi per 3 km e inforcare il bivio a sinistra per il lago Turano. Attenzione al brecciolino! Proseguire fino a Colle di Tora | 11,9 | 12' |
Colle di Tora | D'obbligo una visita al paese. Poi seguire per la vicina Castel di Tora. | 15 | 15' |
Castel di Tora | Dopo aver ammirato il panorama, riprendere la Via Turanense e dopo 9 km svoltare a sinistra al bivio per Poggio Cinolfo. Seguono 6,5 km indimenticabili: si sale fino a quota 950 metri | 6 | 8' |
Collalto Sabino | Le indicazioni per Poggio Cinolfo mancano: seguire quelle per Carsoli | 15 | 12' |
Poggio Cinolfo | Fine dell'itinerario. Il casello di Carsoli sull'autostrada dista 5 km | 6 | 5' |
120,6 |
2'06' soste escluse |
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– Monte Follettoso e i Ruderi del Santuario della Madonna dei Ronci. Al paese si costeggia il Fosso delle Canepine e ci si tiene sulla sinistra lungo il percorso del Vallone denominato Stretta Vallicina. Di qui proseguire a piedi. Tra i ruderi del Santuario (che risale al XIII secolo) sembra che ancora oggi si aggirino i folletti che abitano il monte dopo la distruzione del santuario della Dea Vacuna, dività sabina protettrice dei raccolti e delle attività agricole.
Licenza – La Villa di Orazio. Fatta costruire da Mecenate nel 33 a.C. e poi proprietà degli Orsini e dei Borghese, era una casa semplice, integrata con la campagna circostante, ma dotata, come tutte le abitazioni signorili dell’epoca, di un suo impianto termale, nel quale nell’VIII secolo si insediò un monastero. E’ aperta tutti i giorni dalle 8,30 alle 19,00. Da vedere anche il Ninfeo degli Orsini: l’acqua sgorga da tre metri di altezza e si deposita in una vasca semicircolare con una cascatella.
In paese: il Museo Oraziano, che ospita una raccolta del materiale venuto alla luce negli scavi della villa di Orazio e si trova nel Palazzo Baronale. (Aperto il giovedì dalle 17 alle 18 e la domenica anche dalle 11 alle 12. Info: 0774-46031).
Percile – I cosiddetti “lagustelli”, due piccoli laghi naturali di origine carsica dominati dalle rovine medievali dell’antica Castel del Lago. Si trovano a circa 700 metri. In paese: il Palazzo Borghese, aperto tutti i giorni dalle 8,30 alle 16.00.
Castel di Tora – Il borgo medievale e, poco distante, i resti dell’abitato di Antuni, con le rovine del castello ancora in discrete condizioni. L’insediamento, il cui impianto originario risale probabilmente al X-XI secolo, passò a diverse famiglie nobiliari, tra cui i Lante della Rovere.
Collalto Sabino – Il Castello, splendido esempio di architettura militare quattrocentesca, restaurato alla fine del secolo scorso, presenta ancora elementi architettonici tipici dell'epoca come i robusti torrioni e le mura smerlate. Suggestivo il ponte levatoio che permette l'ingresso all'interno delle mura, dove si può ammirare il gioco di geometrie del vasto cortile.
Ristoranti
Il Castagneto, Via Core Tondo, Roccagiovine – Tel. 0774-498852. Chiuso il martedì. In mezzo al bosco, è rinomato per i primi con pasta fatta in casa e per i dolci alle castagne.
Maria Fontana, Viale Manzoni, 13, Poggio Moiano – Tel. 0765-876169. Chiuso il lunedì. Ambiente familiare, ottimo anche il servizio: ideale per un pranzo veloce, se si ha fretta di continuare l’itinerario.
La riva del Lago, Via Turanense, 17, Castel di Tora – Tel. 0765-716272 – Chiuso martedì sera e mercoledì. Si affaccia sul lago e offre, tra le specialità, tonnarelli con sugo di pesce, filetti di trota alle olive, pappardelle e funghi porcini.
Trattoria del Tasso, Via Turanense, 26, Castel di Tora - Tel: 0765 716301 Specialità locali, funghi porcini, tartufi, fagioli, cacciagione, pesce di lago. Sempre aperti a pranzo; la sera solo d’estate.
Il Vigneto, Via Turanense, 4, Colle di Tora - Tel: 0765-716224 - Specialità locali, accoglienza familiare. Chiuso il mercoledì (ma fino all’estate è aperto solo sabato e domenica).
Località la Mola, Licenza – Tel. 0774-46021. A due chilometri dal paese, nei pressi della Villa di Orazio. Dispone di un grande spazio coperto per custodire le moto. Prezzi: 35 euro la doppia, 20 la singola, compresa la prima colazione. E’ anche ristorante. Specialità: ravioli, polenta e carni alla brace. Sempre aperto.
Hotel Persi, Via Salaria km 53,500, Poggio Moiano Località Osteria Nuova - Tel.: 0765-841056. Immerso nel verde. Ambiente familiare e allo stesso tempo raffinato con stanze dotate di tv, telefono, frigo bar e condizionatore. Garage per moto. Prezzi: 57 euro la doppia e 37 euro la singola compresa la prima colazione. E’ anche ristorante, curato personalmente dalla proprietaria, con primi fatti in casa, specialità di carne e pesce alla brace e ottimi vini.
Al Turano, Via Turanense 50, Castel di Tora – Tel. 0765-716300. Sul lago, con un bel parcheggio che la sera viene chiuso con cancello. Prezzi: 40 euro la doppia, 25 euro la singola (solo pernottamento). La proprietaria consiglia di prenotare per tempo. E’ anche ristorante. Sempre aperto. Specialità: pasta fatta a mano, trote e pesce di lago in genere, ma anche cotolette d’agnello.
Agriturismo
Ferramosca Alessandro, Via dei Piani 1/a Turania - Fax: 0765-935032
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