Lazio
Lazio: i Monti Lepini
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160 km di strade collinari tutte curve e saliscendi, in un panorama magnifico: la pianura Pontina, il mare e il promontorio del Circeo. Un itinerario per tutte le stagioni
Trovarsi a quaranta chilometri dal mare e poterne ammirare lo splendore, viaggiare tra le fresche e alberate alture e lasciarsi scortare dal magico profilo della Maga Circe, scolpito dalla natura nel promontorio del Circeo; affrontare anche in inverno strade tortuose e verdeggianti senza patire il freddo della montagna, accompagnati invece da un clima reso mite dalla vicinanza con il mare e fatto palese dalla ricorrente presenza dei fichi d'india abbarbicati alle rocce e delle palme che ornano le ville in mezzo alla campagna.
Una felice combinazione di elementi che si trova sui Monti Lepini, pochi chilometri a sud di Roma ma… tanti quanto basta per trovarsi in un ambiente dove la natura predomina rigogliosa ed i centri storici conservano ancora l'architettura medievale e le antiche tradizioni, soprattutto gastronomiche.
Nel nostro itinerario attraverseremo zone prevalentemente agricole, come la pianura Pontina, ricchissima di oliveti che prosperano fino alle altezze massime consentite dal clima. Il turismo su larga scala non ha scoperto queste zone, che effettivamente non possono soddisfare chi cerca delle tipiche strutture ricettive, ma che invece offrono molte ricchezze nascoste, e tutte da gustare: la tranquillità dei centri storici, i panorami a perdita d'occhio dalle sommità collinari, ospitalità verso i visitatori, e una cucina semplice ma saporita, a base di pasta fatta in casa, carni alla brace, selvaggina e funghi porcini.
Un'altra ricchezza della zona è costituita dai reperti storici: lungo l'antica via pedemontana si dispiegò la colonizzazione romana nel momento iniziale della sua espansione, e i centri fortificati di Cori, dell'antica Norba e Sezze furono fondati per contrastare le popolazioni dei Volsci. E sempre questa strada fu percorsa da una serie di personaggi celebri. Alcune strade sono un po' dissestate, altre, pur se riasfaltate di recente, nascondono insidie: dietro le curve si possono trovare brecciolino. Dunque: prudenza.
I rifornimenti sono pressoché inesistenti nelle zone interne, ma non c'è pericolo di rimanere "a secco", perché il punto di partenza e quello d'arrivo sono vicini all'autostrada e durante il viaggio si incrocia una statale.
Nel nostro itinerario attraverseremo zone prevalentemente agricole, come la pianura Pontina, ricchissima di oliveti che prosperano fino alle altezze massime consentite dal clima. Il turismo su larga scala non ha scoperto queste zone, che effettivamente non possono soddisfare chi cerca delle tipiche strutture ricettive, ma che invece offrono molte ricchezze nascoste, e tutte da gustare: la tranquillità dei centri storici, i panorami a perdita d'occhio dalle sommità collinari, ospitalità verso i visitatori, e una cucina semplice ma saporita, a base di pasta fatta in casa, carni alla brace, selvaggina e funghi porcini.
Un'altra ricchezza della zona è costituita dai reperti storici: lungo l'antica via pedemontana si dispiegò la colonizzazione romana nel momento iniziale della sua espansione, e i centri fortificati di Cori, dell'antica Norba e Sezze furono fondati per contrastare le popolazioni dei Volsci. E sempre questa strada fu percorsa da una serie di personaggi celebri. Alcune strade sono un po' dissestate, altre, pur se riasfaltate di recente, nascondono insidie: dietro le curve si possono trovare brecciolino. Dunque: prudenza.
I rifornimenti sono pressoché inesistenti nelle zone interne, ma non c'è pericolo di rimanere "a secco", perché il punto di partenza e quello d'arrivo sono vicini all'autostrada e durante il viaggio si incrocia una statale.
Da Artena a Sermoneta, nell’Abbazia dei Cavalieri Templari
Il punto di partenza è Artena, che dista 5 km dall’uscita per Valmontone sull’autostrada Roma-Napoli. Prima di inoltrarci nel nostro itinerario, merita una visita il centro medievale dell’antica Montefortino,addossata sul fianco settentrionale dei Monti Lepini: dal piazzale del Palazzo Borghese, il panorama è dei migliori.
Procedendo verso Roccamassima, in direzione Cori, si consiglia di deviare sulla via del Santuario: la strada sale rapidamente e in breve diventa un sentiero asfaltato che gira intorno al colle in mezzo alla fitta vegetazione. Ripresa la via per Cori, ci si addentra in una vasta pianura e, dopo il confine con la provincia di Latina, appaiono i fitti uliveti, che ci accompagneranno per tutto il viaggio. Nelle giornate limpide già da qui, sulla nostra destra, in lontananza si scorge il mare. Prima di entrare nella frazione di Giulianello si svolta a sinistra per Rocca Massima. Se è già l’ora di pranzo, si può fare sosta al ristorante “La Baracca”, per uno spuntino veloce e di qualità al prezzo di un panino.
La strada per Rocca Massima (che con i suoi 746 m è il comune più alto della provincia) si avvolge a tornanti, ad una certa altezza cedono il passo al terreno pietroso e ai maestosi pini. Il paese si caratterizza per il centro storico medievale, con la sue viuzze pedonali, e per un belvedere a perdita d’occhio sulla Pianura Pontina fino al mare e al Promontorio del Circeo, con il suo caratteristico profilo. Arrivati a Cori che si caratterizza per i numerosi reperti archeologici e per le stradine ripide del centro storico. Il traffico è notevole e la popolazione numerosa, per via della vicinanza sia con Roma che con Latina.
Lasciamo Cori per raggiungere un’altra cittadina dalle origini antiche: Norma. Per i primi due chilometri la strada, che si inoltra in pianura, è dissestata; per il restante percorso è stata riasfaltata di fresco, e consente di salire con una guida disinvolta, in un misto non troppo impegnativo, anche perché l’eventuale brecciolino si troverebbe in direzione opposta a quella che percorriamo noi, fiancheggiando la vallata.
Prima di raggiungere Norma, sulla destra troviamo il bivio per l’antica Norba. Attenzione, perché la strada verso i ruderi è piena di buche. Norma non offre grandi attrattive, mentre è suggestiva la strada che porta a Ninfa: si scende a tornanti stretti (e non segnalati!), tra gli oliveti, e le pareti rocciose ospitano le piante di fichi d’india e le gigantesche piante di agave. Sulla destra, la pianura e un primo scorcio di Ninfa, la città abbandonata che emerge dalle acque di un tranquillo laghetto. Per visitare dall’interno i resti dell’antica città, si deve contattare il WWF, o attenersi agli orari d’apertura. Lo sterrato che costeggia i ruderi è percorribile solo con moto da fuoristrada e si inoltra nelle campagne di Sermoneta.
Il nostro itinerario prosegue invece tornando al bivio per Norma. Qui prendere per Latina e seguire le indicazioni per un altro gioiello medievale: Sermoneta, città racchiusa tra le mura del suo storico castello, raggiungibile tramite una stradina fiancheggiata da un muraglione di macchia mediterranea. La prossima tappa è l’abbazia di Valvisciolo, preceduta da un viale alberato, imponente e con un magnifico belvedere. Pensate che qui, ben oltre mezzo secolo fa, si riunivano i Cavalieri Templari, uno degli Ordini cavallereschi più potenti e misteriosi di tutto il Medioevo.
Dal fortilizio di Bassiano a Segni
Dalla storica abbazia si sale verso Bassiano, per una strada suggestiva, dove i fenomeni carsici che caratterizzano i Monti Lepini sono particolarmente evidenti. Il centro della cittadina di Bassiano merita una visita a piedi, per la sua architettura “a spirale”, con le stradine interne alla fortezza che si avvolgono fino al punto più alto. Da qui, inoltrandosi in uno strada costeggiata da enormi massi, e lasciandosi sulla destra il Santuario, con moto da enduro ci si può addentrare nella natura selvaggia fino a Sermoneta. Con le stradali vale comunque la pena di percorrere i due chilometri che precedono lo sterrato, per arrivare ad un’oasi verde, ombreggiata dai pini e attrezzata con panche per pic-nic.
La prossima meta è Sezze, che si raggiunge in pochi chilometri riprendendo la provinciale Ninfina, che scende a curve dolci, fino a raggiungere le prime case della cittadina, che pur avendo uno storico passato, non offre grandi attrattive (sembra che sia stata edificata nel 382). Si procede per Priverno, percorrendo la statale 156 fino a raggiungere la cittadina, che era un antico centro Volsco (una leggenda ne attribuisce il nome al re degli Osci, Priverio). Dopo una breve visita al centro si può senz’altro puntare verso Roccasecca de’ Volsci. La strada che ci conduce al paese sale a tornanti, ed è un po’ impegnativa ma piacevole.
Ridiscesi a Priverno, si imbocca per due chilometri la statale 156 (e qui si può rifare il pieno di benzina), ci si imbatte nelle rovine dell’antica Privernum e poi si prende la 609 in direzione di Maenza: una strada che si inoltra nelle montagne e in poco più di 20 chilometri ci porta a Carpineto Romano, estesa e antica cittadina che si formò durante le invasioni barbariche sul crinale del monte La Foresta, prendendo il nome di "Karpineta" dai boschi circostanti di carpino. Si prosegue per Segni, seguendo la statale che sale tra pareti rocciose e boschive del Monte Semprevisa, che con i suoi 1536 metri è la vetta più elevata dei Lepini. All’altezza di Montelanico si abbandona la statale per seguire la strada secondaria, che porta a Segni con un divertente susseguirsi di curve dolci. Segni, poi, si presenta molto piacevole da visitare, con il suo centro medievale e con le stradine che si aprono a picco sulla vallata. Particolarmente suggestivo il percorso esterno, lungo le antiche mura ciclopiche, con una vista a perdita d’occhio sulla Valle del Sacco. Segni sorge solo a 650 metri sul livello del mare, però nei giorni meno limpidi la nebbia sottostante regala la sensazione di trovarsi su una vetta altissima, tanto alta da sovrastare le nuvole.
L’itinerario è finito. Per chi ha fretta di tornare, la moderna Colleferro, con il traffico caotico ed i suoi palazzoni che ricordano Roma, è a due passi da qui e dall’autostrada. Altrimenti, per godere ancora un poco delle magiche atmosfere dei borghi medievali, da Segni si può tornare a Roccamassima percorrendo dieci chilometri di una provinciale alberata e raggiungere l’autostrada da Artena.
Chilometraggi e tempi
Località
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Istruzioni
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Dist. (km) |
Tempo
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Artena | Prima di partire in direzione di Cori, deviare a sinistra sulla Via del Santuario: è in 3 km riporta in città. Ripresa la strada per Cori, dopo 9 km svoltare a sinistra per Rocca Massima | 0,0 | 0.0 |
Rocca Massima | È d'obbligo fermarsi a guardare il panorama dal punto più alto del paese, che dista una quarantina di chilometri in linea d'aria. Procedere per Cori. | 19,5 | 35' |
Cori | Da Piazza Signina procedere in direzione opposta a quella per l'autostrada. Lasciando sulla destra i giardini pubblici, svoltare alla seconda a destra. Giunti al Pozzo Dorico, attraversare il ponticello e svoltare a destra e poi subito a sinistra seguendo le indicazioni per il ristorante "La Pigna". Al primo bivio tenere la destra e proseguire fino a Norma. | 12 | 12' |
Norma |
Procedere in direzione Latina sulla Provinciale Norbana. Dopo 8 km prendere la Provinciale Ninfina in direzione Cori, fino a raggiungere l'Oasi di Ninfa. | 11,5 | 10' |
Ninfa | Tornare indietro per 2,5 km, fino al bivio per Norma e prendere a destra in direzione Latina, continuando sulla provinciale Ninfina. Seguire la Sermonetana fino al paese. | 9 | 8' |
Sermoneta | Ridiscendere seguendo le indicazioni per l'Abbazia di Valvisciolo. | 7 | 5' |
Abbazia di Valvisciolo | Riprendere la provinciale Ninfina in direzione di Bassiano | 9 | 12' |
Bassiano | Dopo la visita al paese, proseguire sulla Ninfina fino a Sezze | 8 | 10' |
Sezze | Seguire le indicazioni per Latina e, giunti a Sezze Scalo, procedere a sinistra verso Frosinone-Priverno, sulla statale 156 che corre nella campagna tra oliveti e canneti fino al bivio per Priverno | 17,5 | 15' |
Priverno | Scendere dal paese passando da Porta Campanina e seguire le indicazioni per Roccasecca de' Volsci | 12 | 15' (passeg-giando...) |
Roccasecca de' Volsci | Ridiscendere da Roccasecca e prendere a sinistra per Priverno. Incrociata la Marittima 3, la si prende a destra, percorrendola per 2 km, fino ad incrociare la statale 169. Qui si svolta nuovamente a destra in direzione Frosinone costeggiando gli scavi dell'antica Privernum. Dopo 500 metri si trova sulla sinistra il bivio per la statale 609. Prenderla, in direzione Maenza e percorrerla fino a Carpineto Romano. | 36 | 40' |
Carpineto Romano | Procedere in direzione di Colleferro fino a Montelanico | 13 | 8' |
Montelanico | Lasciare la statale e seguire la provinciale per Segni | 7.5 | 10' (passeg-giando...) |
Segni | Scendere verso Colleferro | 5 | 5' |
Da non perdere
Cori – Il tempio dorico di Ercole, sull’acropoli della città, le mura ciclopiche, che risalgono al V secolo a.C., le rovine del Tempio Corinzio di Castore e Polluce, la Chiesa medievale dell’Annunziata. Ninfa – Le rovine della città medievale, fondata nell’VIII secolo, costruita presso le sorgenti che formano il laghetto da cui nasce il fiume Ninfa. Dalla vegetazione emergono le mura, la torre, che si affaccia sul lago, e ciò che resta di alcuni palazzi. Una vera meraviglia è anche il Parco con il Giardino Botanico, realizzato all’inizio del Novecento e oggi oasi di protezione del WWF. Orario di visita: da aprile a ottobre, il primo sabato e la prima domenica del mese, dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18. Informazioni: WWF Lazio, Tel. 06(3723653 oppure 06/3723646, oppure LIPU, Tel. 0773.484993, o l’EPT di Latina, Tel. 0773.695404 (ore 08.00 - 13.00) Norma – Le rovine di Norba, colonia latina fondata nel 492 a.C. La città sostenne il suo ruolo per il V e il IV scolo, quando fu ripetutamente attaccata dai Volsci. Fu distrutta dai Siliani nell'89 a.C. e mai più ricostruita. Sorge sul Colle Civita, a circa 1 km. da Norma Sulmona – La Cattedrale di San Panfilo, sorta nell’alto Medioevo sulle fondamenta del tempio romano di Apollo e Vesta; il Complesso dell’Annunziata, che risale al 1300 e comprende un originale Museo archeologico sorto intorno ai resti degli edifici romani, che non sono mai stati spostati. Sermoneta – Il Castello Caetani, maestoso e ricco di ponti levatoi e terrazzamenti. Fu realizzato nel XII secolo e ampliato e trasformato in fortezza nel XV secolo. L’interno è ricco di affreschi del Quattrocento. Priverno – Il Museo Archeologico, che raccoglie materiali provenienti dall’area archeologica della città antica di Privernum, colonia romana del II secolo a.C. Sono stati ricostruiti monumenti, case, mosaici e statue. Orario di visita: dal 16 settembre al 31 maggio, il mercoledì, il giovedì e il venerdì dalle 9 alle 13; il sabato e la domenica anche dalle 15 alle 18. Dal 1° giugno al 15 settembre, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16 alle 20; il sabato e la domenica anche dalle 10 alle 13. Da vedere anche il Duomo, in forme gotiche, il Palazzo Comunale e l’Abbazia di Fossanova, edificata sui resti di una villa romana da alcuni monaci benedettini, tra l’VIII e il IX secolo d.C. Ospitò San Tommaso d’Aquino, che vi morì nel 1274. L’antica Privernum - Situata in località Mezzagosto. Lo scavo ha portato alla luce case patrizie con ampie sale e portici e un teatro con statue e mosaici. Roccasecca dei Volsci – Il Palazzo Baronale, rimaneggiato nel '400 e nel '600; la chiesa barocca di Santa Maria Assunta e, nel parco comunale, il Tempietto di San Raffaele , con affreschi secenteschi. Sezze - Le mura poligonali e i resti preistorici con preziose pitture parietali (Grotta Iolanda e Grotta Arnaldo dei Bufali). La via Corradini attraversa tutto l'abitato e porta al Duomo, caratteristica costruzione più volte rifatta e modificata nell'orientamento. Suggestiva la "Passeggiata dei Cappuccini" con vista sui Monti Lepini e sulla vallata di Suso Segni – Un tempo era l’antica città volsca di Signia, passata poi sotto il dominio romano. È cinta da due chilometri di mura poligonali del VI secolo a.C. Da vedere la Porta Saracena, la Porta di Lucino e quella della Foca, che si aprono tutte nelle mura poligonali, e la Cattedrale, una chiesa romanica riedificata nel XVII secolo. Inoltre: la Cisterna Romana, che risale al II secolo a.C., il Ponte Scarabeo, costruito con pezzi di tufo legati con malta, e la Loggetta Medievale. Dove mangiare, dove dormire
Ristoranti La zona non brulica di ristoranti, ma ovunque si vada si capita bene, perché sia nella provincia di Roma che di Latina la gastronomia è un’arte che si pratica ancora con ingredienti genuini. Tra le specialità, a Cori la zuppa di verdura in crosta e la zuppa di agnello con le lenticchie, a Bassiano il prosciutto, realizzato con metodi artigianali e con maiali allevati allo stato brado, a Sezze la polenta con i broccoletti, che ad Artena si gusta con sugo e carne di maiale. In genere, ottimi i piatti a base di tartufo, i formaggi, di pecora e di capra (ottimi quelli di Roccasecca dei Volsci e di Priverno), e i funghi, cucinati alla piastra e in zuppa. A completamento di tanti sapori forti, i vini bianchi e rossi, prodotti nell'area Bassiano e Sezze; il Cori bianco e il Cori rosso e altri vini D.O.C.: il Merlot; il bianco, il rosso e il rosato del Circeo; il Trebbiano e il Sangiovese di Aprilia. A fine pasto, non è raro vedersi offrire dolcetti tradizionali, semplici e gustosi, come le ciambelle al vino, i "pezzetti" (con mandorle e miele) e la “serpetta" di Sermoneta, ma anche gli amaretti di Roccasecca. I prezzi sono generalmente medio-bassi e le porzioni abbondanti. Il Federale, Via Latina km 0,800, Artena - Tel. 06/9516656, 06/9515391. Il posto è originale, come il menù, che ricorda quelli tipici del Ventennio, a partire dal pane che è quello locale nero. Tra i primi, cannolicchi neri del Balilla e la "Sagna a patacca" con funghi porcini. Il martedì e il venerdì anche pesce. Trattoria del Pergolato, Via della Gradinata, 2, Cori – Tel. 06/9678204. È una cucina saporita, a base di prodotti locali. Buona, soprattutto, la pasta fatta in casa. Chiuso il lunedì. Ristorante Pizzeria La Baracca, Via Artena, 96, Giulianello di Cori – Tel. 06/9664040. Un bel locale, ampio e ben tenuto, con un forno a legna a vista e con un servizio espresso, che consente di consumare un pasto completo a tempi record (e con ottimi prezzi) per proseguire nell’itinerario. Per chi ha veramente fretta, preparano anche panini. Chiuso il lunedì. Polifemo, Contrada San Giovanni, Norma – Tel. 0773/354088. Cucina di montagna e piatti a base di cacciagione. Anche carne di canguro e di struzzo. Grandi sale con ampie vetrate, che si aprono sul giardino, dove in estate è possibile mangiare all'aperto, con sottofondo musicale. A disposizione dei clienti c'è un parco verde di 10.000 metri. Chiuso il martedì. Ristorante Pizzeria 2001, Passeggiata San Giovanni, 87, Norma – Tel.0773/35359. Sulla strada principale, ideale per un pranzo veloce. Ci sono ue menù fissi: con pizza L.10.000, con primo, secondo, contorno misto, vino o acqua, L.20.000. Al Castello, Via della Fortezza, 7, Sermoneta – Tel. 0773/330404. Si trova all’interno del borgo e propone, tra le specialità, gnocchi ripieni ai funghi e, tra i secondi, i filetti di maiale e pollo alla Lucrezia Borgia, detti anche “cazzetti d’angelo”. Chiuso il lunedì. Oliveto del Formale, Via Sezze, 4, Bassiano – Tel. 0773/355392. Tra le colline di Bassiano e Sezze. È una trattoria-pizzeria dove è possibile mangiare carni di produzione propria, pappardelle e fettuccine fatte in casa. Chiuso il lunedì, sempre aperto in estate Barbitto, Via dei Colli, 47, Sezze – Tel. 0773/3888523. È un ristorante in campagna dove si può gustare un’ottima cucina casalinga, che varia a seconda della stagione: funghi e tartufi in inverno e i famosi carciofi di Sezze in primavera: ottima la pasta in brodo con i carciofi. La Catena, Via Romana Vecchia, Località Tufette, tel.0773/319119 318510. Sorge tra Sermoneta e Sezze, sull’antica Via Pedemontana, in un ambiente storico. Glio Montano, Via Majo, 10, Priverno – Tel. 0773/903838. A due passi dalla piazza del Comune, è un antico frantoio dove si possono gustare molte specialità locali. Fra tutti i piatti, da provare la carne di bufalo e la “bazzoffia”, zuppa con carciofi, piselli e fave con uova, olio e pecorino. Chiuso il mercoledì. "Chiocchiò", Via Santa Maria, 36 – Tel. 06/9517096. E’ sulla strada panoramica che conduce al Santuario. Anche ristorante. Chiuso il mercoledì. Da Peppe Ciacitto, Via del Pozzo Nuovo, 17 – Tel. 06/9514518. Si trova sempre sul colle del Santuario. E’ anche ristorante. Chiuso il giovedì. Cori - Hotel del Colle, Via del Colle, 4 -.Tel 06.9679127 Prezzo: intorno alle 100.000 per la doppia, compresa la prima colazione. Nelle stanze, arredate con, si respira un'aria familiare. Attiguo all’hotel c’è il ristorante "Jo Botto", con la cucina tipica locale della signora Gabriella, ideale per i buongustai. Norma - Villa del Cardinale, Via dei Colli – Tel. 0773/354611. Nel centro del paese, ma circondato da ettari di terreno. Ci sono anche una piscina e un ippodromo. Prezzi: L.90/120.000 la doppia, a seconda della stagione. Sermoneta - Principe Serrone, Via del Serrone, 1 – Tel. 0773/30342. È all’interno di un palazzetto dell’XI secolo: ideale per una full immersion nel Medioevo. La doppia costa tra le 110 e le 150.000. Bassiano - Locanda Bella Lisa, Via della Croce – Tel. 0773/355606. È un piccolo albergo con un grazioso giardino. Anche ristorante. Sezze - Da Barbitto, Via Colli, 47 Tel 0773.888523. Prezzi: L.70-80.000 la doppia. Priverno - Antico Borgo, Loc. Fossanova, Tel 348.7077589 oppure 0773/707759. Tra le 110 e le 140.000 la doppia. Carpineto Romano - Villa Olimpia, Piazza Regina Margherita, 10, Carpineto Romano - Tel.: 06/9710007, oppure 348/6542990. E’ un palazzo in stile medioevale situato al centro del borgo principale di Carpineto. Organizza itinerari turistici, trekking con guida e feste agresti. Segni - La Pace, Via Cappuccini, 9 – Tel. 06/9767125. Mantiene fede al suo nome: è immerso nel silenzio di pinete e castagnete. Galleria fotografica
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