Lazio
Lazio: i Castelli Romani
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Tra boschi e laghi, sui pendii dei Colli Albani: un itinerario di 140 chilometri per scoprire le bellezze della classica gita "fuori porta" dei capitolini e per gustare le prelibatezze gastronomiche
La zona dei "Castelli Romani" deve questa sua denominazione alle rocche fatte costruire nel Medioevo da pontefici e feudatari, intorno alle quali in seguito si svilupparono dei borghi oggi divenuti eleganti cittadine. I "Castelli" rappresentano da tempo immemorabile l'approdo prediletto dagli abitanti dell'Urbe, che vi si recano soprattutto per gustare le prelibatezze gastronomiche, immancabilmente innaffiate dal celebre vinello bianco, prodotto dalla spremitura dell'uva locale.
Per le loro straordinarie bellezze, queste zone sono state poste sotto tutela amministrativa nel 1984, con la creazione del "Parco regionale dei Castelli Romani", cercando così di arginare il dirompente sfregio edilizio che già molti danni ha fatto. I paesaggi verdeggianti, le stradine curvilinee che si arrampicano verso le antiche rocche, i reperti archeologici e le osterie, immutate da oltre mezzo secolo, sono dei luoghi ghiotti da visitare in moto. L'unico difetto è la vicinanza con Roma che incide negativamente sotto il profilo del traffico: soprattutto nel tardo pomeriggio, all'ora del "rientro" dei pendolari, la circolazione sulle principali vie di collegamento soprattutto con Frascati, Grottaferrata e Marino diventa un po' caotica.
L'itinerario, di 140 km, si esaurisce in tre ore e mezza, ma la bellezza e la varietà dei luoghi vi indurranno a sostare, magari indugiando sui panorami che si godono da Rocca di Papa o dall'incantevole Nemi, che si affaccia sull'omonimo specchio lacustre.
Se poi, a Marino vi lascerete tentare dalle famose "fontane che danno vino", come recita un antico stornello, sarà consigliabile l'immersione totale nelle abitudini romane cedendo anche alla "pennichella" (classico riposino dopo un lauto pranzo), magari approfittando delle accoglienti locande della zona. Occhio, però, ai prezzi, che non sempre sono alla mano, trovandoci in località prettamente turistiche.
Il percorso tra le vivaci e pittoresche alture dei Colli Albani è adatto a tutti i tipi di moto: solo sul Monte Artemisio è indispensabile una enduro per proseguire oltre il Rifugio della Forestale.
Nessuna difficoltà quanto ai rifornimenti: la breve distanza da Roma fa sì che gli impianti di carburante siano piuttosto frequenti. Qualche accortezza in più solo la domenica, per via delle aperture a turno.
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Da Frascati ad Ariccia
Il punto di partenza è Frascati, che dista una ventina di chilometri da Roma ed è raggiungibile anche dal raccordo anulare, imboccando l’uscita per la Via Tuscolana, in direzione esterna alla città. In quel tratto la consolare costeggia le grandiose arcate dell’Acquedotto Claudio, iniziato da Caligola duemila anni fa per portare l’acqua dalla Valle dell’Aniene a Roma. Dall’acqua al vino: Frascati ne è il simbolo; in autunno tra i suoi vicoli si respira l’odore del mosto. Ma Frascati è anche il più elegante e frequentato dei “Castelli”, prediletto già in epoca antica da Lucullo e Cicerone ed è ricco di splendide ville patrizie. Quasi confinante con Frascati è Grottaferrata, nota per l’Abbazia di San Nilo, che risale all’anno 1004. Attraversando la località di Squarciarelli si arriva a Rocca di Papa, borgo medievale sorto alle pendici del Monte Cavo.
Procedendo verso la Via dei Laghi si incontra sulla sinistra la salita che porta a Monte Cavo, recentemente balzato all’onore della cronaca per via delle antenne e dei ripetitori installati sulla sua sommità, nonostante la zona rientri nella tutela del “Parco Regionale”. La strada per la vetta è a pagamento (L.1.000 a persona, a piedi o motorizzata) e consiste in un sottile nastro d’asfalto che si avvolge morbidamente verso la cima del monte, tra la vegetazione fittissima, da cui si diramano numerosi sentieri sterrati (vietati ai veicoli a motore). Attraverso questo scenario fiabesco si giunge, a quota 948 metri dove, purtroppo, su uno squallido piazzale campeggiano miriadi di antenne, che deturpano irrimediabilmente un panorama che sarebbe magnifico: dalle isole pontine al Gran Sasso. Non a caso qui, nell’antichità, sorgeva il Tempio di Giove Laziale, centro di grandiose “feste latine” che si tenevano prima ancora della nascita di Roma.
Ridiscesi da Monte Cavo si procede per la via statale 217, detta anche “via dei Laghi”, che si prende in direzione di Marino, costeggiando il lago di Albano, che è formato da due crateri di un antico vulcano e deriva il suo nome dall’antica città di Albalonga, fondata da Ascanio, figlio di Enea. Poco dopo si incontra la deviazione per Marino, altro noto centro vinicolo per la sagra del vino, nella prima settimana di ottobre.
Riguadagnata la via dei Laghi, si imbocca poi la statale 297 che scende dolcemente a Castelgandolfo. Sono sei chilometri incantevoli, che si vorrebbe non finissero mai: sulla sinistra una parete rocciosa del colle si erge minacciosa, mentre sul versante opposto lo sguardo spazia sul sottostante specchio lacustre di Albano, per niente disturbato dal guard-rail che è costituito da uno steccato in legno. Il lungolago è attrezzato e offre anche possibilità di gite in canoa.
Attraverso la strada detta “Galleria di sotto”, per gli antichi lecci dalle radici aggrovigliate che con i loro rami formano quasi un tunnel, si arriva ad Albano Laziale, che sorge sulle pendici dei Colli Albani, Un grandioso viadotto, 300 metri di lunghezza per 59 di altezza, scavalca un antico cratere vulcanico e conduce ad Ariccia, patria della “porchetta”, il tipico arrosto di maiale condito con saporite spezie locali.
Dagli “Occhi del Lazio” a Velletri e Montecompatri
Gli “Occhi del Lazio” sono i due laghi di Albano e Nemi, e la strada minore che corre tra le due conche è una panoramica da non perdere. In pochi minuti si torna sulla “Via dei Laghi”, che in poco più di tre chilometri ci conduce al bivio per Nemi. Attenzione a questo tratto: si dice che sia incantato. Fermatevi sulla salitella e provate ad appoggiare un sasso sull’asfalto: anziché rotolare lo vedrete salire, sfidando la forza di gravità! La strada che conduce al lago scende rapidamente di duecento metri, costeggiata da boschi di pini e castagni.
Il piccolo centro abitato di Nemi, famoso per le gustose fragole che vi si producono, è sorto attorno al Castello dei Ruspoli su di uno sperone di roccia vulcanica quasi a strapiombo sullo specchio del lago omonimo. Si dice che Nemi sia il domicilio di Muse e Ninfe: il lago, infatti, era anticamente conosciuto come lo “specchio di Diana”, perché rifletteva il bosco sacro del tempio dedicato alla dea della caccia.
Costeggiando il lungolago su uno sterrato di media difficoltà, percorribile anche con moto stradali, si giunge a Genzano, nota come “la città dell’Infiorata” per la coloratissima manifestazione folcloristica che si celebra da circa due secoli nella prima quindicina di giugno; qui non si trovano particolari attrattive, se non il celebre pane casereccio.
A est di Genzano si estende Lanuvio, altro importante centro vinicolo. Percorrendo per pochi chilometri una via panoramica troviamo Velletri, che si adagia su uno sperone del Monte Artemisio, fra castagneti e sterminate distese di viti, antichissima città dei Volsci conquistata dai Romani, che vi realizzarono templi, un grandioso anfiteatro e splendide ville, ma poi fu distrutta dai barbari di Alarico e risorse durante il Medioevo. Il suo più bel monumento è la romanico-ogivale Torre del Trivio, alta 50 metri, che risale 1353, ma lo spettacolo più suggestivo si ha inerpicandosi sul Monte Artemisio, che raggiunge quota 925 metri. Dopo cinque chilometri di percorso asfaltato che si avvolge a tornanti morbidi, inizia uno sterrato che per altrettanti chilometri è percorribile anche con moto da strada, inoltrandosi nella odorosa vegetazione. Poi, oltrepassato il Rifugio della forestale, la ghiaia cede il posto a ciottoli sempre più grandi, fino a costringerci a tornare indietro. Peccato! Proseguendo, saremmo discesi ai pratoni del Vivaro, che invece raggiungiamo tornando sui nostri passi e riprendendo la Via dei Laghi, che sale fino al bivio per il Vivaro. Il paesaggio muta improvvisamente: siamo circondati da prati sterminati che hanno il colore del grano. Qui ha sede un importante centro federale di equitazione, mentre il paese offre ben poco.
Dalla Via Tuscolana si procede verso Rocca Priora, che si erge a 768 metri ed è il più elevato dei “Castelli”, spettacolare, con le sue case medievali che si affacciano su un paesaggio vastissimo. Tutto ciò non è valso a risparmiarlo da un’enorme antenna che campeggia sul punto più alto. La strada prosegue per Montecompatri, addossato ad un colle tra i boschi di castagni. Da qui una strada curvilinea e ombreggiata discende dalla collina attraversando la vegetazione boschiva e riporta a Frascati, concludendo il nostro itinerario.
Chilometraggi e tempi
Località
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Istruzioni
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Dist. (km) |
Tempo
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Frascati | Dalla piazza principale si seguono le indicazioni per Grottaferrata. | 0,0 | 0.0 |
Grottaferrata | Attraversato il centro di Grottaferrata, prendere la provinciale 218, che si inerpica verso Rocca di Papa | 3 | 5' |
Rocca di Papa | Procedere per Monte Cavo (bivio dopo 2,7 km). | 5,5 | 8' |
Monte Cavo | Ridiscendere e svoltare a sinistra in direzione Via dei Laghi. Quando si incrocia la statale, svoltare a destra per Marino | 7,7 | 12' |
Marino | Riprendere la Statale 217 e seguire le indicazioni per Castelgandolfo, percorrendo la statale 297 | 11 | 20' |
Castelgandolfo | Procedere verso Albano, attraversando la suggestiva "Galleria di Sotto" | 8 | 10' |
Albano | Attraversato il centro storico, seguire le indicazioni per Ariccia | 4 | 5' |
Ariccia | Pochi metri dopo Piazza della Repubblica, prendere a sinistra per Rocca di Papa, sulla statale 218. Dopo 4,3 km girare a destra per la 217, in direzione Velletri. Dopo 3,6 km svoltare per Nemi | 3 | 5' |
Nemi | Procedere in direzione Genzano sulla provinciale 76/d | 10 | 12' |
Genzano | Seguire le indicazioni per il Museo delle Navi. Una volta raggiunto, superarlo e svoltare poco dopo a destra, in Via della Pantana, che porta a circumnavigare il lago (per alcuni tratti la strada è sterrata, ma percorribile anche con moto stradali). Si ritorna a Genzano e si continua verso Lanuvio. | 4 | 5' |
Lanuvio | Dirigersi verso Velletri | 15 | 30' |
Velletri | Nei pressi della Circonvallazione di Levante, seguire le indicazioni per Monte Artemisio (si sale da Via Lata e poi da Via Cigliolo) Continuare a salire sulla Via Fontana Marcaccio, in direzione del Rifugio della Forestale. Dopo i primi 5 km la strada è sterrata. | 10 | 10' |
Monte Artemisio | Ridiscendere verso Velletri e imboccare la panoramica Via dei Laghi (statale 217) verso Marino, per svoltare dopo 7,2 km in direzione Colli del Vivaro. Svoltare dopo 2 km per entrare nel paese. | 12 | 30' |
Colli del Vivaro | Tornare sulla provinciale e dirigersi verso Rocca Priora. Dopo 1 km si incontra la Via Tuscolana, che si prende in direzione Frascati. Dopo 1,6 km si svolta a destra per Rocca Priora. | 19 |