Calabria
Calabria in moto: coast to coast
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Un viaggio in moto che tocca due mari, ma che si snoda principalmente sui monti selvatici dell’interno, aspri e incantati, dove s’incontrano solo pastori e silenzio, su strade piccole, sperdute e a volte sterrate
Questo itinerario è stato pubblicato sul numero 143 di Dueruote di Marzo 2017
Di là dal mare c'è la Sicilia, che a volte pare così vicina da poterla raggiungere a nuoto. Si passeggia sul lungomare Falcomatà come sentinelle silenziose, stretti tra il Tirreno e gli edifici barocchi di Reggio Calabria. Il traffico è più a nord, a Villa San Giovanni: da lì si salpa, lì si transita, lì si torna. Nodo nevralgico, imbuto che frena gli arrivi a Reggio. Eppure la città più importante della Calabria, partenza e arrivo di questo itinerario, è un posto interessante. Ha le vie vissute del sud, con le facciate color tufo delle case da cui fanno capolino i panni stesi. E i ciuffi di palme che ornano i marciapiedi, il brusio delle comari che in strada ci stanno parecchio, sedute fuori casa o alla finestra a commentare il passeggio. E questo, nonostante sia una città di buone dimensioni, con uno dei musei archeologici più importanti del mondo. Prima di uscire dall'abitato, la moto sfila davanti al castello Aragonese e alla piacevole architettura della villa Genoese Zerbi. Poi, dopo una breve periferia e qualche sobborgo, la strada sale e tutto sparisce alla vista. Il mare prende il sopravvento: a guardare giù lo sguardo scivola sulla costa e abbraccia la città, che appare così lontana. Sulle colline è già silenzio: i pochi borghi che s'incontrano sono immobili nel sole. I campi, la macchia, i pochi alberi sfilano sommessi accanto alla moto. Indietro non c'è più niente, solo l'Etna appare imbiancato, così immenso eppure distante. Il passo Petrulli segna il passaggio in montagna, anche se già alcuni boschi ne avevano anticipato la scenografia. Gambarie appare dopo un toboga di curve e sembra quasi una cittadina, in tutto questo susseguirsi di alberi svettanti e foreste ombrose.
Lasciando indietro il Santuario si continua sulla sterrata che sale verso Montalto. Il sentiero è molto sconnesso, occorre fare attenzione ai grandi massi che fanno sobbalzare la moto (e i bagagli!). Intorno è bosco, vento e leggende. Si segue per Montalto, incrociando qualche sportivo in mountain bike, per poi sbucare in cima, dove la vegetazione si dirada.
Tirando una boccata di quest'aria trasparente e frizzante, si punta in discesa, lungo una via sottilissima ma dall'asfalto stranamente compatto, fino a raggiungere la statale. Le colline tornano ad adornare il paesaggio con il loro andamento morbido. A Cardeto, tra le pale eoliche, si ammira di nuovo il profilo dell'Etna e in basso riappare il blu profondo dello stretto di Scilla e Cariddi. La città è in fondo, ma per raggiungerla ci sono ancora buche e rattoppi evidenti sulla carreggiata: mai distrarsi! Gli uliveti colorano d'argento la campagna, alternati a piccoli orti, qualche agrumeto e piccole attività. La periferia di Reggio Calabria arriva senza invadenza e il Tirreno appare famigliare e accogliente dopo l'asprezza dei monti. Una sola cosa accomuna le due facce della stessa Calabria, ed è quell'Eolo che mescola gli aromi: chiudendo gli occhi, si possono percepire tutte le facce di questa terra di monti e di mare. Questo itinerario è stato pubblicato sul numero 143 di Dueruote di Marzo 2017
Di là dal mare c'è la Sicilia, che a volte pare così vicina da poterla raggiungere a nuoto. Si passeggia sul lungomare Falcomatà come sentinelle silenziose, stretti tra il Tirreno e gli edifici barocchi di Reggio Calabria. Il traffico è più a nord, a Villa San Giovanni: da lì si salpa, lì si transita, lì si torna. Nodo nevralgico, imbuto che frena gli arrivi a Reggio. Eppure la città più importante della Calabria, partenza e arrivo di questo itinerario, è un posto interessante. Ha le vie vissute del sud, con le facciate color tufo delle case da cui fanno capolino i panni stesi. E i ciuffi di palme che ornano i marciapiedi, il brusio delle comari che in strada ci stanno parecchio, sedute fuori casa o alla finestra a commentare il passeggio. E questo, nonostante sia una città di buone dimensioni, con uno dei musei archeologici più importanti del mondo. Prima di uscire dall'abitato, la moto sfila davanti al castello Aragonese e alla piacevole architettura della villa Genoese Zerbi. Poi, dopo una breve periferia e qualche sobborgo, la strada sale e tutto sparisce alla vista. Il mare prende il sopravvento: a guardare giù lo sguardo scivola sulla costa e abbraccia la città, che appare così lontana. Sulle colline è già silenzio: i pochi borghi che s'incontrano sono immobili nel sole. I campi, la macchia, i pochi alberi sfilano sommessi accanto alla moto. Indietro non c'è più niente, solo l'Etna appare imbiancato, così immenso eppure distante. Il passo Petrulli segna il passaggio in montagna, anche se già alcuni boschi ne avevano anticipato la scenografia. Gambarie appare dopo un toboga di curve e sembra quasi una cittadina, in tutto questo susseguirsi di alberi svettanti e foreste ombrose.
Dal mare alla montagna
D'inverno si scia, in primavera ci si perde tra i verdi di questa natura imperiosa, profumata, fiorita. D'estate ci si rifugia nella mitezza del sottobosco, tra i muschi che segnano il nord e creano cuscini soffici dove fermarsi per un pic-nic. Già, perché questo Aspromonte, parco naturale e massiccio roccioso, è un'oasi di pace e silenzio. Gli incontri sono con volpi e scoiattoli neri. Pochissime auto e ancora meno moto solcano queste strade sottili. L'asfalto è abbastanza buono, la moto regge un buon passo fino a Delianuova, procedendo in discesa e sbucando in un'area ampia, dove i boschi si allargano facendo spazio ad alcuni uliveti. Ma la salita non è finita: a Santa Cristina si risale verso il piano dello Zillastro, luogo di memorie di guerra, lungo una piacevole strada che poi punta repentinamente in discesa. Lo Ionio appare scintillante, ma non ci si deve distrarre: l'asfalto qui è rovinato. Un punto, al momento del nostro viaggio, è franato ma transitabile. In pieno Aspromonte tornano alla mente i fatti di cronaca nera che hanno reso, suo malgrado, famoso il Massiccio nel mondo. Tra Platì e la piana si segue la fiumara, asciutta, sassosa. L'arrivo al mare a sud di Bovalino è solo un transito, a meno che non si voglia fare rifornimento, per cui occorre recarsi in paese. Ma è di nuovo la montagna a chiedere attenzione: tra ginestre, tamerici, lentischi e mirti si annusa an che il profumo balsamico delle cime. Il monte Montalto è il più alto dell'Aspromonte ed è proprio la direzione che prendiamo seguendo il greto della fiumara Bonamico e la via per San Luca. Oltre si prosegue sulla sterrata che raggiunge il vallone in cui si trova il santuario della Madonna di Polsi, tra rocce dalle forme antropomorfiche e una bassa vegetazione che pian piano lascia posto a castagni e roveri. Dal vallone si dipanano strettissimi canyon, gole scoscese e irraggiungibili. Intorno rocce affioranti nascondono grotte e antri: l'immaginazione galoppa e, nonostante non ci sia nessuno intorno, ogni tanto ci si sente spiati. Questa è zona di pecore e pastori, il turismo è poco e a transitare su questi sentieri si diventa oggetto di attenzione per i locali.Il viaggio prosegue sullo sterrato
Il Santuario è molto articolato: pare quasi un villaggio e sembra impossibile che sia collegato agli altri centri solo con queste sterrate difficoltose. Tra fine agosto e inizio settembre si celebra la festa della Madonna, con pellegrinaggi, processioni ed eventi collaterali che richiamano un fiume di gente: la folla sembra un miraggio nell'immobilità degli altri periodi dell'anno.Lasciando indietro il Santuario si continua sulla sterrata che sale verso Montalto. Il sentiero è molto sconnesso, occorre fare attenzione ai grandi massi che fanno sobbalzare la moto (e i bagagli!). Intorno è bosco, vento e leggende. Si segue per Montalto, incrociando qualche sportivo in mountain bike, per poi sbucare in cima, dove la vegetazione si dirada.
Tirando una boccata di quest'aria trasparente e frizzante, si punta in discesa, lungo una via sottilissima ma dall'asfalto stranamente compatto, fino a raggiungere la statale. Le colline tornano ad adornare il paesaggio con il loro andamento morbido. A Cardeto, tra le pale eoliche, si ammira di nuovo il profilo dell'Etna e in basso riappare il blu profondo dello stretto di Scilla e Cariddi. La città è in fondo, ma per raggiungerla ci sono ancora buche e rattoppi evidenti sulla carreggiata: mai distrarsi! Gli uliveti colorano d'argento la campagna, alternati a piccoli orti, qualche agrumeto e piccole attività. La periferia di Reggio Calabria arriva senza invadenza e il Tirreno appare famigliare e accogliente dopo l'asprezza dei monti. Una sola cosa accomuna le due facce della stessa Calabria, ed è quell'Eolo che mescola gli aromi: chiudendo gli occhi, si possono percepire tutte le facce di questa terra di monti e di mare. Questo itinerario è stato pubblicato sul numero 143 di Dueruote di Marzo 2017
Da non perdere
Da non perdere
Gambarie di S.Stefano in Aspromonte (RC)Parco Nazionale d'Aspromonte
In via Aurora 1 si trova la sede principale del Parco (foto), mentre in giro lungo gli ampi confini si trovano i centri visita, ove reperire mappe e materiale informativo su tutta l'area e le attività. Il comprensorio è davvero affascinante e vi si trova flora variegata, dalla macchia mediterranea ai boschi di lecci, roveri e più in alto di faggi e abeti bianchi. Volpi, martore, tassi, lepri sono numerosissimi e da qualche tempo è stato anche reintrodotto il capriolo. All'interno del Parco si possono svolgere anche diverse attività sportive, seguendo i sentieri a piedi e in mountain bike, le vie d'acqua su canoa, le ippovie con i cavalli dei numerosi maneggi. E ci sono anche aree attrezzate per pic-nic, bivacchi e campeggio. Usufruire delle belle possibilità di questo Parco è un modo per vivere la sua meravigliosa realtà. www.parcoaspromonte.gov.it
Reggio Calabria
Museo Nazionale Archeologico
Rinnovato, completo, imperdibile: la casa dei Bronzi di Riace, visitabili a gruppi chiusi e con passaggi nelle sale di decontaminazione, è davvero interessante e ben organizzata. Visibile ora anche la necropoli ellenistica, scoperta proprio sotto a palazzo Piacentini durante i lavori di costruzione. Le collezioni archeologiche già in mostra e quelle inedite sono esposte e ben spiegate in oltre duecento teche. Varie le sezioni in cui sono suddivisi i reperti: da prevedere almeno mezza giornata di sosta. Si trova in piazza De Nava 26. Il biglietto d'ingresso costa 8 euro.
Reggio Calabria
Gelato Cesare
Beh, già che ci siete perché non assaggiare le specialità di Cesare, nota gelateria sul lungomare, che da tempo immemore delizia i palati dei concittadini? In piazza Indipendenza.
Dove mangiare
Dove mangiare
Bianco (RC)Pizzeria da Cesare Contrada S. Antonio 35
Tel. 333 3672850
Una pizzeria dove si trovano anche gustosi antipasti, oltre a una bella vista sul mare. In più, volendo, si possono affittare stanze a un prezzo decisamente economico. Cena da 18 euro.
Gambarie (RC)
Trattoria C.A.I.
Piazzale dello Stretto
Tel. 0965 743075
Intorno il profumo dei boschi, dentro l'aroma dei porcini saltati in padella, delle carni stufate, dei pomodori e delle spezie. Maccaruni fatti in casa e gnocchetti: una delizia. La trattoria è arredata come dev'essere una trattoria di montagna e in cucina c'è la Signora Fortunata. Pranzo da 20 euro.
Reggio Calabria (RC)
Ristorante Baylik
Vico Leone 1/3/5
Tel. 0965 48624
www.baylik.it
Vicino al porto, non si può che mangiare pesce fresco: in questo locale dal piglio modaiolo ma dai piatti invitanti il pescato del giorno alla griglia fa da a da piatto unico. Cena 30 euro.
Dove dormire
Gambarie (RC)
Grande Albergo
Gambarie Via dei Tramonti 21
Tel. 0965743012 Camere spaziose e semplici in una bella struttura. L'hotel è aperto sia in inverno sia in estate e sulla pagina Facebook propone offerte e piccoli eventi. La doppia costa 90 euro, ma si può scegliere la mezza pensione a 55 euro a persona.
Brancaleone (RC)
Hotel Residence
Lungomare Via Lungomare
Tel. 0964934500 Questo hotel/residence dispone di camere, appartamenti e anche della piscina: per visualizzare le offerte anche qui occorre andare sulla pagina Facebook. La doppia parte da 80 euro, ma esistono pacchetti che includono la mezza pensione.
Catona (RC)
Hotel Regent
Via Mercato 9
Tel. 0965 3001067
www.regenthotel.rc.it
Affacciato sul mare, è la scelta giusta per avere tutti i comfort: parcheggio interno, piscina, ristorante e pizzeria, oltre a una porzione di spiaggia privata per gli ospiti dell'hotel. Perfetto per una sosta al mare, dopo aver concluso l'itinerario. La doppia (foto), inclusa colazione, costa 100 euro.
Grande Albergo
Gambarie Via dei Tramonti 21
Tel. 0965743012 Camere spaziose e semplici in una bella struttura. L'hotel è aperto sia in inverno sia in estate e sulla pagina Facebook propone offerte e piccoli eventi. La doppia costa 90 euro, ma si può scegliere la mezza pensione a 55 euro a persona.
Brancaleone (RC)
Hotel Residence
Lungomare Via Lungomare
Tel. 0964934500 Questo hotel/residence dispone di camere, appartamenti e anche della piscina: per visualizzare le offerte anche qui occorre andare sulla pagina Facebook. La doppia parte da 80 euro, ma esistono pacchetti che includono la mezza pensione.
Catona (RC)
Hotel Regent
Via Mercato 9
Tel. 0965 3001067
www.regenthotel.rc.it
Affacciato sul mare, è la scelta giusta per avere tutti i comfort: parcheggio interno, piscina, ristorante e pizzeria, oltre a una porzione di spiaggia privata per gli ospiti dell'hotel. Perfetto per una sosta al mare, dopo aver concluso l'itinerario. La doppia (foto), inclusa colazione, costa 100 euro.
Il roadbook del viaggio
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