Svizzera
Quattro mitici passi svizzeri
Pagina principale
Novena, Grimsel, Susten e San Gottardo, un classico del turismo motociclistico in Europa. Un bellissimo percorso tra valli, ghiacciai e alpeggi. L'asfalto è ottimo ma occhio alla velocità: le multe sono salatissime! La road map e la gallery fotografica
È questo un itinerario di montagna che porta valicare quattro passi sopra i duemila metri: il passo di Novena (in tedesco Nufenenpass, m 2478), il passo Grimsel (m 2165), il passo Susten (m 2274) e il S. Gottardo (m 2108); con una piccola deviazione si aggiunge il Furkapass (m 2431) alla collezione. Si tratta quindi di strade strette e tortuose ma mai troppo lente, con ottimo asfalto e scarse protezioni per cui è bene procedere con attenzione e non farsi prendere troppo la mano con il gas, perché è facilissimo beccare multe salate per eccesso di velocità (salvo diverse indicazioni: 50 km/h nei centri abitati, 80 km/h sulle strade normali e 120 km/h sulle autostrade) o per superamento di linea continua: e una volta infranta la legge svizzera o pagate subito (carte di credito accettate) o vi fucilano sul posto.
Questo itinerario si percorre agevolmente in una giornata ma, data la distanza dalle principali città, è consigliabile dedicarvi due giorni, magari seguendo per l'avvicinamento a Bellinzona l'itinerario Lago Maggiore, da Sesto Calende a Zenna o anche l'itinerario Milano-Como-Lugano.
Il periodo indicato per questo itinerario va dalla fine di maggio alla fine di settembre: ovviamente è bene prevedere anche in estate un adeguato abbigliamento perché si sale in alto e il tempo in montagna cambia rapidamente. Meglio infine munirsi di franchi svizzeri per evitare cambi arbitrari nei negozi; accettate ovunque, anche ai distributori, le carte di credito.
L'itinerario ha inizio e termine a Bellinzona, capoluogo del Canton Ticino: si raggiunge questa città con l'autostrada A2 da Milano prendendo per Como-Chiasso e proseguendo quindi per Lugano e Bellinzona (circa 90 km). Ricordiamo che per percorrere le autostrade svizzere anche le moto debbono munirsi dell'apposito tagliando adesivo che si acquista in frontiera (40 FS).
Se avete voglia di fare una sosta, Bellinzona merita la visita : il centro storico di origine medievale è ancora in parte cinto da mura che collegano il borgo con il Castel Grande (sec. XIII-XV, all'interno è il museo storico artistico) posto in cima a uno sperone roccioso; di fronte si trova l'altro castello, il castello di Montebello, della stessa epoca. Nel centro è notevole la Collegiata (sec. XIV ma continuata successivamente) dovuta a Tommaso Rodari, noto per i suoi lavori al duomo di Como; interessante la chiesa di S.Maria delle Grazie con un ciclo di affreschi tardo quattrocentesco illustrante la vita di Gesù. Piacevole è una passeggiata per le vie del centro storico (area pedonale) tra antichi palazzi e tanti negozi e bar-ristoranti con tavoli all'aperto; il sabato mattina si tiene il mercato settimanale.
Da Bellinzona a Gletsch
Per giungere ad Airolo, punto dove inizia il percorso di montagna, si puo continuare per l’autostrada (km 54, circa 45’) o prendere la strada normale (km 55, circa 1h 15’), ovviamente più lenta ma più bella come paesaggio e più piacevole da guidare. In questo tratto si risale l’ampia valle dell’alto Ticino (detta Val Leventina), passando attraverso ameni alpeggi, lindi villaggi svizzeri e, ogni tanto, per strette gole dove si infila rumoreggiando il fiume.
Lasciata Airolo ci si infila nella val Bedretto continuando a seguire il corso del Ticino che nasce appunto nei pressi del passo di Novena: ampia nel primo tratto e cosparsa di alpeggi, la valle successivamente si stringe con la strada che sale rapidamente con lo scenario delle nude montagne innevate ancora a giugno. Una serie di ampi tornanti porta sino al passo passando tra alti muri di neve e sbocca nell’ampio parcheggio del passo da cui si apre un panorama entusiasmante sulle montagne del Vallese, dall’Aletschorn al Finsteraarnhorn, tutti oltre i 3000 metri. Si scende a valle infilandosi presto tra freschi boschi di abeti seguendo un tracciato sempre vario e divertente sino a che una serie di ampi tornanti ci conduce nella valle del Rodano:è questa una amplissima conca occupata da vasti alpeggi verdissimi, con i villaggi costituiti dalle tipiche case in legno, il tutto come sempre in Svizzera, molto curato e ordinato. Fa effetto pensare che il Rodano nasce qui, dall’omonimo ghiacciaio che vedremo tra poco, dopo aver attraversato per centinaia di chilometri la Svizzera e la Francia (toccando Lione, Avignone e passando per la Camargue) andando infine a gettarsi nel Mediterraneo.
Si risale quindi l’ampia e amenissima valle del Rodano percorrendo rettilinee strade posate tra i prati: poi la strada si stringe improvvisamente e una serie di tornanti superano un salto di roccia dove il fiume forma belle cascate sino a giungere a Gletsch. È questo un villaggio di poche case posto sul bivio per il passo di Grimsel: da qui si gode una bella vista sul ghiacciaio del Rodano che si annida in lontananza tra le montagne che chiudono la valle. Ma in passato, intorno al sec. XVII il ghiacciaio era molto più esteso e scendeva fino a minacciare Gletsch: è stato il riscaldamento del clima, a partire dalla metà dell’Ottocento, a provocarne la ritirata.
A Gletsch c’è un bar che è una tappa per i motociclisti di passaggio, soprattutto svizzeri e tedeschi ma anche italiani in buon numero. Qui, oltre al meritato riposo, avrete modo di sperimentare i salati prezzi svizzeri, ben superiori a quelli italiani: per un secondo e una birra siamo intorno ai 25 euro, 2 euro per un caffé e 3 per un cappuccino. Da Gletsch si puo’ fare una deviazione e salire al Furkapass (m 2431), passando accanto al ghiacciaio del Rodano nel quale si può fare un’escursione in un tunnel scavato nel ghiaccio (5 FS).
Lasciata Airolo ci si infila nella val Bedretto continuando a seguire il corso del Ticino che nasce appunto nei pressi del passo di Novena: ampia nel primo tratto e cosparsa di alpeggi, la valle successivamente si stringe con la strada che sale rapidamente con lo scenario delle nude montagne innevate ancora a giugno. Una serie di ampi tornanti porta sino al passo passando tra alti muri di neve e sbocca nell’ampio parcheggio del passo da cui si apre un panorama entusiasmante sulle montagne del Vallese, dall’Aletschorn al Finsteraarnhorn, tutti oltre i 3000 metri. Si scende a valle infilandosi presto tra freschi boschi di abeti seguendo un tracciato sempre vario e divertente sino a che una serie di ampi tornanti ci conduce nella valle del Rodano:è questa una amplissima conca occupata da vasti alpeggi verdissimi, con i villaggi costituiti dalle tipiche case in legno, il tutto come sempre in Svizzera, molto curato e ordinato. Fa effetto pensare che il Rodano nasce qui, dall’omonimo ghiacciaio che vedremo tra poco, dopo aver attraversato per centinaia di chilometri la Svizzera e la Francia (toccando Lione, Avignone e passando per la Camargue) andando infine a gettarsi nel Mediterraneo.
Si risale quindi l’ampia e amenissima valle del Rodano percorrendo rettilinee strade posate tra i prati: poi la strada si stringe improvvisamente e una serie di tornanti superano un salto di roccia dove il fiume forma belle cascate sino a giungere a Gletsch. È questo un villaggio di poche case posto sul bivio per il passo di Grimsel: da qui si gode una bella vista sul ghiacciaio del Rodano che si annida in lontananza tra le montagne che chiudono la valle. Ma in passato, intorno al sec. XVII il ghiacciaio era molto più esteso e scendeva fino a minacciare Gletsch: è stato il riscaldamento del clima, a partire dalla metà dell’Ottocento, a provocarne la ritirata.
A Gletsch c’è un bar che è una tappa per i motociclisti di passaggio, soprattutto svizzeri e tedeschi ma anche italiani in buon numero. Qui, oltre al meritato riposo, avrete modo di sperimentare i salati prezzi svizzeri, ben superiori a quelli italiani: per un secondo e una birra siamo intorno ai 25 euro, 2 euro per un caffé e 3 per un cappuccino. Da Gletsch si puo’ fare una deviazione e salire al Furkapass (m 2431), passando accanto al ghiacciaio del Rodano nel quale si può fare un’escursione in un tunnel scavato nel ghiaccio (5 FS).
Da Gletsch ad Airolo
Tornati a Gletsch si imbocca la strada del passo di Grimsel salendo per una consistente serie di tornanti che offrono splendide vedute sul ghiacciaio del Rodano e la solita piacevole guida. Si giunge al passo e si prosegue costeggiando un laghetto ancora ghiacciato ai primi di giugno giungendo poi in un ampio parcheggio dove si radunano le moto di passaggio: fa impressione vederne tante, sembra di essere a un raduno.
Si scende quindi a valle seguendo un percorso che si distende sul fianco della montagna attraversando boschi di abeti sino a giungere ad Innertkircher, un piccolo villaggio posto al bivio per Interlaken e il passo di Susten. Da qui vale la pena di fare una deviazione verso Meiringen e alla Aareschluct, una gola strettissima di 1,5 Km scavata dal fiume, che si percorrere a piedi su passerelle. A Innertkircher si prende a destra risalendo la Gadmental, prima percorrendo un tracciato disteso e vario, poi superando con una serie di tornanti un salto di roccia e giungendo al passo. Qui vale la pena di imboccare la stradina sulla destra e raggiungere un piccolo bar-ristorante da cui si gode una bella vista sulle montagne intorno.
Si scende quindi nella verdeggiante Meiental, tra nudi alpeggi prima e fitti boschi di abete e larice poi sino a giungere a Wassen. Qui ci sono due possibilità, da considerare in relazione al tempo rimasto e alla stanchezza: la prima possibilità è percorrere la strada normale sino Andermatt (brutto percorso perché nella stretta valle si infilano sia l’autostrada che la strada normale ma unica via se volete fare il S.Gottardo) e poi salire al passo del S.Gottardo per ricollegarsi ad Airolo all’autostrada. Oppure prendere l’autostrada che si infila nel traforo del Gottardo (km 17, con una temperatura-chissà perché?- torrida) e sbuca ad Airolo da cui si prosegue per Bellinzona. Il passo del S.Gottardo, frequentato nell’antichità anche se meno del vicino passo del Lucomagno che è più basso, offre bei panorami e un tracciato ampio e relativamente veloce percorrendo la strada nuova; volendo si può percorrere l’antico tracciato, molto più stretto perché pensato per carri e carrozze, col fondo in quadrelli di porfido, comunque piacevole per chi non va di fretta e vuole guardarsi intorno.
Si scende quindi a valle seguendo un percorso che si distende sul fianco della montagna attraversando boschi di abeti sino a giungere ad Innertkircher, un piccolo villaggio posto al bivio per Interlaken e il passo di Susten. Da qui vale la pena di fare una deviazione verso Meiringen e alla Aareschluct, una gola strettissima di 1,5 Km scavata dal fiume, che si percorrere a piedi su passerelle. A Innertkircher si prende a destra risalendo la Gadmental, prima percorrendo un tracciato disteso e vario, poi superando con una serie di tornanti un salto di roccia e giungendo al passo. Qui vale la pena di imboccare la stradina sulla destra e raggiungere un piccolo bar-ristorante da cui si gode una bella vista sulle montagne intorno.
Si scende quindi nella verdeggiante Meiental, tra nudi alpeggi prima e fitti boschi di abete e larice poi sino a giungere a Wassen. Qui ci sono due possibilità, da considerare in relazione al tempo rimasto e alla stanchezza: la prima possibilità è percorrere la strada normale sino Andermatt (brutto percorso perché nella stretta valle si infilano sia l’autostrada che la strada normale ma unica via se volete fare il S.Gottardo) e poi salire al passo del S.Gottardo per ricollegarsi ad Airolo all’autostrada. Oppure prendere l’autostrada che si infila nel traforo del Gottardo (km 17, con una temperatura-chissà perché?- torrida) e sbuca ad Airolo da cui si prosegue per Bellinzona. Il passo del S.Gottardo, frequentato nell’antichità anche se meno del vicino passo del Lucomagno che è più basso, offre bei panorami e un tracciato ampio e relativamente veloce percorrendo la strada nuova; volendo si può percorrere l’antico tracciato, molto più stretto perché pensato per carri e carrozze, col fondo in quadrelli di porfido, comunque piacevole per chi non va di fretta e vuole guardarsi intorno.
Chilometraggi e tempi
Da non perdere
Questo itinerario ha un evidente interesse paesaggistico e motociclistico e sarete quindi appagatissimi da panorami mozzafiato e da curve di ogni genere.
Altri motivi di interesse sono a Bellinzona il castello visconteo; al passo del S.Gottardo il piccolo Museo del passo; vicino Innertkirchen le gole dell’Aare e al passo Furka la galleria nel ghiacciaio.
Altri motivi di interesse sono a Bellinzona il castello visconteo; al passo del S.Gottardo il piccolo Museo del passo; vicino Innertkirchen le gole dell’Aare e al passo Furka la galleria nel ghiacciaio.
Dove mangiare, dove dormire
In questo itinerario si consiglia di fare tappa a Bellinzona o ad Airolo che possono essere raggiunte nella giornata di sabato, destinando la domenica all’itinerario vero e proprio. Per i pranzi si consigliano i ristoranti-rifugio che si trovano ai passi, posti spesso in posizione panoramica, con terrazze all’aperto. I prezzi sono sensibilmente più cari che in Italia; in alternativa agli alberghi ci sono le camere presso i privati rintracciabili dai cartelli sulla strada indicanti in genere Camere-Zimmer frei.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di pernottare sul lago Maggiore a Luino o a Maccagno, con prezzi più convenienti, a circa mezz’ora di strada da Bellinzona. A Bellinzona, presso il Municipio, c’è l’ente del turismo che fornisce l’elenco degli alberghi e depliant informativi.
Bellinzona
Internazionale, via Stazione 35, tel. 091 825 43 33, singola 46-63 euro, doppia 140-184 euro.
Tsui-Fok, via Nocca 20, tel. 091 825 13 32, singola 39-42, doppia 58. Le camere hanno bagno in comune, una soluzione abbastanza diffusa nei piccoli alberghi svizzeri, in una villetta dei primi del Novecento.
Airolo
Hotel Motta, tel. 0041 91 869 22 11, singola 77-88, doppia 110-125. E’ un albergo ottocentesco curato e confortevole, con ristorante.
Alloggio Girasole
Via Stazione, tel. 0041 91, singola 28, doppia 56. In una casa tradizionale, piacevole, le camere hanno bagno in comune.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di pernottare sul lago Maggiore a Luino o a Maccagno, con prezzi più convenienti, a circa mezz’ora di strada da Bellinzona. A Bellinzona, presso il Municipio, c’è l’ente del turismo che fornisce l’elenco degli alberghi e depliant informativi.
Bellinzona
Internazionale, via Stazione 35, tel. 091 825 43 33, singola 46-63 euro, doppia 140-184 euro.
Tsui-Fok, via Nocca 20, tel. 091 825 13 32, singola 39-42, doppia 58. Le camere hanno bagno in comune, una soluzione abbastanza diffusa nei piccoli alberghi svizzeri, in una villetta dei primi del Novecento.
Airolo
Hotel Motta, tel. 0041 91 869 22 11, singola 77-88, doppia 110-125. E’ un albergo ottocentesco curato e confortevole, con ristorante.
Alloggio Girasole
Via Stazione, tel. 0041 91, singola 28, doppia 56. In una casa tradizionale, piacevole, le camere hanno bagno in comune.
Officine e concessionarie
Lugano
Cagiva, MV Agusta, Husqvarna
Cagiva Motor Suisse, riva Paradiso 26, tel. 091 98 51 170
Viganello
Triumph, Aprilia, Kawasaki
Garage Crotta, via Merlina 8C, tel. 091 97 21 828
Malaguti, Benelli,Daelim
Perrone Moto, via Pedemonte 17, tel. 091 971 22 54
Manno
Harley, Ducati, BMW,Buell
The Pelican Drive, via Vedeggio 4, tel. 091 611 50 81
Riva S.Vitale
Honda, Tommasi, via Industria 16 B, tel. 091 648 34 60
Pregassona
Suzuki, Suzuki Center, via del Sole 22, tel. 091 972 79 59
Honda, Bauman Moto, via del Sole 22, tel. 091 972 79 52
Biasca
Honda, Bernardini, via Lugano 9, tel. 091 862 38 38
Balerna
Benelli, Tecnopolimer, via Sottobisio 42D, tel. 091 683 03 33
Piaggio, Moto Camuso, via Passeggiata, tel. 091 683 52 92
Arbedo
Marche varie, Pellencini Moto, via S.Gottardo 104, tel. 091 829 22 85
Cagiva, MV Agusta, Husqvarna
Cagiva Motor Suisse, riva Paradiso 26, tel. 091 98 51 170
Viganello
Triumph, Aprilia, Kawasaki
Garage Crotta, via Merlina 8C, tel. 091 97 21 828
Malaguti, Benelli,Daelim
Perrone Moto, via Pedemonte 17, tel. 091 971 22 54
Manno
Harley, Ducati, BMW,Buell
The Pelican Drive, via Vedeggio 4, tel. 091 611 50 81
Riva S.Vitale
Honda, Tommasi, via Industria 16 B, tel. 091 648 34 60
Pregassona
Suzuki, Suzuki Center, via del Sole 22, tel. 091 972 79 59
Honda, Bauman Moto, via del Sole 22, tel. 091 972 79 52
Biasca
Honda, Bernardini, via Lugano 9, tel. 091 862 38 38
Balerna
Benelli, Tecnopolimer, via Sottobisio 42D, tel. 091 683 03 33
Piaggio, Moto Camuso, via Passeggiata, tel. 091 683 52 92
Arbedo
Marche varie, Pellencini Moto, via S.Gottardo 104, tel. 091 829 22 85
Shopping
In Svizzera, dato il livello dei prezzi superiore rispetto all’Italia, non c’è molto da comperare anche perché tanti generi (abbigliamento, calzature, arredamento) sono di gusto tedesco: sono piuttosto gli elvetici che, per le stesse ragioni, vengono a comperare da noi.
Oltre alla consueta cioccolata, sigarette e benzina (la super costa circa 1,30FS) si possono acquistare generi alimentari come formaggi e salumi di montagna, miele e pasticceria (anche questa di tradizione tedesca a base di pasta frolla e frutta). Comunque consigliabile un giro nelle vie del centro di Bellinzona, piene di negozi ad ogni livello, in epoca di saldi può capitare di fare buoni acquisti; si può anche dare un’occhiata alle vetrine degli antiquari e dei più modesti rigattieri, interessanti per la diversità degli oggetti esposti rispetto a quanto si trova in Italia.
Oltre alla consueta cioccolata, sigarette e benzina (la super costa circa 1,30FS) si possono acquistare generi alimentari come formaggi e salumi di montagna, miele e pasticceria (anche questa di tradizione tedesca a base di pasta frolla e frutta). Comunque consigliabile un giro nelle vie del centro di Bellinzona, piene di negozi ad ogni livello, in epoca di saldi può capitare di fare buoni acquisti; si può anche dare un’occhiata alle vetrine degli antiquari e dei più modesti rigattieri, interessanti per la diversità degli oggetti esposti rispetto a quanto si trova in Italia.
Galleria fotografica