Portogallo
Portogallo: un assaggio di Estremadura
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Giro spensierato in Vespa, nel distretto di Leiria, la parte più settentrionale dell'Estremadura portoghese. Passando dai boschi di eucalipti dell'interno, alle spiagge e alle scogliere dell'Oceano; tra il vento e la nebbia che, da queste parti, non è rara nemmeno in estate
Se Lisbona è la capitale dove tutto sta assumendo un carattere avveniristico e grandioso, fuori da essa e, soprattutto all'interno e nelle regioni più a nord, l'atmosfera che si respira è quasi da film nostalgico.
Piccoli paesi, imbiancati a calce o, in una concezione più moderna, vivacemente tinteggiati, spuntano da un ambiente autentico che fatica a spogliarsi delle sue antiche sembianze. A dire il vero, una certa "confusione edilizia" di nuovissima generazione suggerisce che un'idea di espansione si sta affermando. Non possiamo però parlare di deturpazione, poiché si nota subito che questo impulso tiene ben conto di aspetti estetici e di impatto ambientale; tuttavia, il nuovo che avanza distorce quell'immagine ancestrale che tutti noi abbiamo dell'Estremadura.
Fatima, che richiama centinaia di pellegrini in tutte le stagioni, non ci sembra - e non è - un luogo-non-luogo tutto cemento, hotel e parcheggi; nonostante il santuario di fattezze moderne, nonostante la presenza di molti alberghi (i cui nomi, con grande fantasia, contengono tutti i santi del calendario), Fatima si stringe attorno al culto dei tre pastorelli con un piccolo centro pedonale silenzioso e un'architettura recente che si mantiene entro limiti gradevoli.
Fatima è la città, una città strana, che vive sul turismo religioso, nel cui centro si alternano negozietti di souvenir e artigianato a locande dove si mangia bene e si spende poco. Una città strana che la mattina ti dà la sveglia e la sera la buonanotte con i canti religiosi. Una città che dorme poco e prega molto, ma che si diverte, anche: lo scorso mese di luglio ha ospitato il Raduno Mondiale delle Vespe nella grande area degli impianti sportivi comunali, sede utilizzata per concerti e grandi feste.
Fuori città, l'Estremadura può accoglierti con la nebbia anche in piena estate. Così non capisci bene dove stai scorrendo; alte conifere si allargano appena per far passare la strada, imponenti e austere quanto il Monastero che si raggiunge a Batalha.
La pittoresca città lo abbraccia; il silenzio delle stradine è rotto da una moltitudine di visitatori, in fila ad aspettare di entrare in quello che viene considerato uno dei più importanti edifici religiosi del Portogallo. Poi la strada si allunga solitaria verso Alcobaça, centro vivo e indaffarato, dove un altro Monastero, ben diverso da quello di Batalha, merita almeno una sosta: in stile barocco, racchiude il Chiostro del Silenzio, uno dei chiostri cistercensi più grandi d'Europa. Molto luminoso e ricco di marmi bianchi, il Monastero induce ad entrare anche per la sua leggenda attorno alle tombe, meravigliose sculture gotiche, di due amanti ostacolati, il re Dom Pedro e Inés de Castro, dama di compagnia della sovrana moglie del re. Pare che sfiorare queste tombe porti una gran fortuna in amore…
Fatima è la città, una città strana, che vive sul turismo religioso, nel cui centro si alternano negozietti di souvenir e artigianato a locande dove si mangia bene e si spende poco. Una città strana che la mattina ti dà la sveglia e la sera la buonanotte con i canti religiosi. Una città che dorme poco e prega molto, ma che si diverte, anche: lo scorso mese di luglio ha ospitato il Raduno Mondiale delle Vespe nella grande area degli impianti sportivi comunali, sede utilizzata per concerti e grandi feste.
Fuori città, l'Estremadura può accoglierti con la nebbia anche in piena estate. Così non capisci bene dove stai scorrendo; alte conifere si allargano appena per far passare la strada, imponenti e austere quanto il Monastero che si raggiunge a Batalha.
La pittoresca città lo abbraccia; il silenzio delle stradine è rotto da una moltitudine di visitatori, in fila ad aspettare di entrare in quello che viene considerato uno dei più importanti edifici religiosi del Portogallo. Poi la strada si allunga solitaria verso Alcobaça, centro vivo e indaffarato, dove un altro Monastero, ben diverso da quello di Batalha, merita almeno una sosta: in stile barocco, racchiude il Chiostro del Silenzio, uno dei chiostri cistercensi più grandi d'Europa. Molto luminoso e ricco di marmi bianchi, il Monastero induce ad entrare anche per la sua leggenda attorno alle tombe, meravigliose sculture gotiche, di due amanti ostacolati, il re Dom Pedro e Inés de Castro, dama di compagnia della sovrana moglie del re. Pare che sfiorare queste tombe porti una gran fortuna in amore…
Nazarè e la costa
In poco meno di 15 chilometri tra gli eucalipti che hanno preso il posto delle conifere, l'altopiano si abbassa fino alla bellissima cittadina di Nazarè. Se si va fuori stagione, evitando cioè luglio e agosto, non si può non rimanerne affascinati. File di case allineate in stretti vicoli affollati si distendono lungo la vasta spiaggia circolare, una spiaggia da Oceano, col vento forte e gli ombrelloni che sono, in realtà, piccole cabine di tela rigata. Dentro i vicoli tanti negozietti e un gran vociare, tanti sorrisi e un incredibile mix di aromi mediterranei che il vento non riesce a cancellare.
Dal centro, una funicolare si arrampica fino a Sitio, la graziosa frazione che sorge sul promontorio sopra Nazarè. Se la città affascina, la vista dal promontorio incanta: la costa mostra la sua lingua dorata, che contrasta col verde della macchia, fino a confondersi con l'orizzonte. Allora, correre verso sud costituisce un gran richiamo; prima di raggiungere l'ambiente intatto e selvaggio del Cabo Carvoeiro, un incantevole borgo interrompe la corsa: è Obidos, il cui nucleo antico e murato è raccolto sulla sommità di un colle.
Si entra a piedi, nel dedalo di stradine con le casette bianchissime coi bordi dipinti a tinte vivaci o piastrellate di azulejos; o ancora coperte di glicini e buganvillee; la passeggiata verso il castello, alto sul borgo, si snoda tra botteghe di artigianato e cantine dove si può assaggiare il vino o acquistare il famoso liquore locale, la Ginja d'Obidos. Per strada, donne intente a ricamare o a intrecciare fiori: insomma, un altro mondo.
Fuori paese, un segnale attira l'attenzione: indica la Laguna di Obidos. Quello che si incontra seguendolo, è un paesaggio ricco del fascino proprio degli ambienti lagunari: ci si ferma a scrutare in quello spazio strano dove l'acqua dolce e quella salata si fondono, creando un meraviglioso habitat per molte specie di uccelli, i cui richiami sono l'unico suono percepibile.
La scogliera di Cabo Carvoeiro è un'altra storia. Sotto è l'Oceano; le rocce che vi si affacciano sono sagomate in mille fantastiche forme, dal lavoro incessante dell'acqua, del sale e del vento. È difficile persino una passeggiata, su questa scogliera tutta frastagliata, ma raggiungere il punto più esposto sembra un richiamo cui nessuno dei presenti resiste. Si saltella sugli scogli, con molta attenzione e poi si sta lì a fissare l'orizzonte, spezzato dalla scia di qualche barca da pesca seguita dai gabbiani; nessuno pensa di andarsene prima che sia sceso il tramonto. Poco distante, il faro di Remedios offre un'altra fotografia classica del Portogallo di mare.
All'interno, merita una sosta anche Caldas da Rainha, per curiosare tra le strane architetture dell'ingresso alle terme, un tributo alla lavorazione locale delle ceramiche.
Poi si costeggia dapprima, e si penetra poi, il Parco Naturale delle Serre dos Aires e Candeeiros, una distesa verde dove si rincorrono muretti in pietra a dividere i campi soleggiati e interrotta da numerose formazioni calcaree e grotte molto visitate.
Porto de Mos è il maggiore centro all'estremità nord del Parco, con il palazzo fortificato del XV secolo, perfettamente conservato. Poi si riprende per Batalha; la strada a ritroso verso Fatima può rivelarsi davvero una sorpresa se, come spesso accade, la si è già percorsa avvolti nella nebbia. Allora le deboli alture dei colli ricoperti da frutteti e vite, possono svelare delle belle sorprese.
Dal centro, una funicolare si arrampica fino a Sitio, la graziosa frazione che sorge sul promontorio sopra Nazarè. Se la città affascina, la vista dal promontorio incanta: la costa mostra la sua lingua dorata, che contrasta col verde della macchia, fino a confondersi con l'orizzonte. Allora, correre verso sud costituisce un gran richiamo; prima di raggiungere l'ambiente intatto e selvaggio del Cabo Carvoeiro, un incantevole borgo interrompe la corsa: è Obidos, il cui nucleo antico e murato è raccolto sulla sommità di un colle.
Si entra a piedi, nel dedalo di stradine con le casette bianchissime coi bordi dipinti a tinte vivaci o piastrellate di azulejos; o ancora coperte di glicini e buganvillee; la passeggiata verso il castello, alto sul borgo, si snoda tra botteghe di artigianato e cantine dove si può assaggiare il vino o acquistare il famoso liquore locale, la Ginja d'Obidos. Per strada, donne intente a ricamare o a intrecciare fiori: insomma, un altro mondo.
Fuori paese, un segnale attira l'attenzione: indica la Laguna di Obidos. Quello che si incontra seguendolo, è un paesaggio ricco del fascino proprio degli ambienti lagunari: ci si ferma a scrutare in quello spazio strano dove l'acqua dolce e quella salata si fondono, creando un meraviglioso habitat per molte specie di uccelli, i cui richiami sono l'unico suono percepibile.
La scogliera di Cabo Carvoeiro è un'altra storia. Sotto è l'Oceano; le rocce che vi si affacciano sono sagomate in mille fantastiche forme, dal lavoro incessante dell'acqua, del sale e del vento. È difficile persino una passeggiata, su questa scogliera tutta frastagliata, ma raggiungere il punto più esposto sembra un richiamo cui nessuno dei presenti resiste. Si saltella sugli scogli, con molta attenzione e poi si sta lì a fissare l'orizzonte, spezzato dalla scia di qualche barca da pesca seguita dai gabbiani; nessuno pensa di andarsene prima che sia sceso il tramonto. Poco distante, il faro di Remedios offre un'altra fotografia classica del Portogallo di mare.
All'interno, merita una sosta anche Caldas da Rainha, per curiosare tra le strane architetture dell'ingresso alle terme, un tributo alla lavorazione locale delle ceramiche.
Poi si costeggia dapprima, e si penetra poi, il Parco Naturale delle Serre dos Aires e Candeeiros, una distesa verde dove si rincorrono muretti in pietra a dividere i campi soleggiati e interrotta da numerose formazioni calcaree e grotte molto visitate.
Porto de Mos è il maggiore centro all'estremità nord del Parco, con il palazzo fortificato del XV secolo, perfettamente conservato. Poi si riprende per Batalha; la strada a ritroso verso Fatima può rivelarsi davvero una sorpresa se, come spesso accade, la si è già percorsa avvolti nella nebbia. Allora le deboli alture dei colli ricoperti da frutteti e vite, possono svelare delle belle sorprese.
Dove mangiare
In Portogallo si mangia a prezzi nettamente inferiori rispetto alla media italiana. Un'usanza nei piccoli ristoranti di provincia è quella di portare ai clienti, prima ancora che questi abbiamo scelto dal menù, due, tre assaggi di antipasto (salumi, verdure sott'olio, olive, formaggini locali). Accettarli viene considerato un apprezzamento nei confronti della qualità della cucina tipica, ma si possono gentilmente rifiutare. Quando si consumano, anche se non richiesti, entrano nel conto!
Fatima
Retiro dos Caçadores, Rua Sao João de Deus 44, tel. (00351) 249.531323; www.retirodoscacadores.com. Pesce fresco e ottima carne alla brace, in un locale che assomiglia molto a una taverna.
Nazarè
Miraduro, tel. (00351) 262.286458. Piccolo bar con un gazebo alto sul miramare di Nazarè; serve piatti unici, semplici, ma molto caratteristici, tra cui le immancabili sardine; poi olive, formaggini di capra, bruschette. Grande panorama, location suggestiva, prezzi modicissimi, per un pranzo spuntino.
Fatima
Retiro dos Caçadores, Rua Sao João de Deus 44, tel. (00351) 249.531323; www.retirodoscacadores.com. Pesce fresco e ottima carne alla brace, in un locale che assomiglia molto a una taverna.
Nazarè
Miraduro, tel. (00351) 262.286458. Piccolo bar con un gazebo alto sul miramare di Nazarè; serve piatti unici, semplici, ma molto caratteristici, tra cui le immancabili sardine; poi olive, formaggini di capra, bruschette. Grande panorama, location suggestiva, prezzi modicissimi, per un pranzo spuntino.
Dove dormire
Fatima
Hotel Santa Maria, Rua de Santo Antonio, tel. (00351) 249.530110; www.hotelstmaria.com. Nuovissimo albergo in centro, vicino al santuario. Con garage; ci si sposta a piedi per uscire a cena e per le passeggiate. Buon ristorante interno, aperto anche ai non residenti in hotel.
Nazarè
Hotel Miramar, Rua Abel da Silva 36, tel. (00351) 262.550000. In località Pederneira, alle spalle della città, con splendida vista sul mare. Con bar, ristorante, sauna, cventro fitness e piscina. Internet wi-fi gratis nelle stanze e parcheggio gratuito.
Hotel Santa Maria, Rua de Santo Antonio, tel. (00351) 249.530110; www.hotelstmaria.com. Nuovissimo albergo in centro, vicino al santuario. Con garage; ci si sposta a piedi per uscire a cena e per le passeggiate. Buon ristorante interno, aperto anche ai non residenti in hotel.
Nazarè
Hotel Miramar, Rua Abel da Silva 36, tel. (00351) 262.550000. In località Pederneira, alle spalle della città, con splendida vista sul mare. Con bar, ristorante, sauna, cventro fitness e piscina. Internet wi-fi gratis nelle stanze e parcheggio gratuito.
Da non perdere
Nazarè
Quello che c'è da vedere – le barche colorate, il vivacissimo lungomare, il promontorio con il bellissimo punto panoramico – lo scoprite da soli. L'aspetto buffo di Nazarè, invece, è la singolare modalità di promozione dell'offerta di appartamenti (la cittadina è una rinomata meta turistica): signore giovani, meno giovani e molto anziane, sedute su una sedia di casa, portata in strada per l'occorrenza, lavorano all'uncinetto, un occhio basso sul lavoro, l'altro pronto a "magnetizzare" lo sguardo di qualche turista in passeggiata.
Ai loro piedi un cartello con la formula "affitto appartamento" e il numero di telefono. Se volete una sistemazione alquanto pittoresca, ma molto economica, non dovete far altro che andare a vedere e trattare un po'!
Batalha
Una visita al Monastero o, almeno, una passeggiata all'esterno, per ammirarne lo stile manuelino. Patrimonio dell'Umanità, è aperto dalle 9 alle 17,30 da ottobre a marzo e fino alle 18,30 da aprile a settembre.
Entrata individuale: 6 euro; è possibile acquistare, per 15 euro, un biglietto cumulativo per la "Rota de Patrimonio" che comprende la visita anche al Monastero di Alcobaça e al Convento de Cristo. www.mosteirobatalha.pt
Quello che c'è da vedere – le barche colorate, il vivacissimo lungomare, il promontorio con il bellissimo punto panoramico – lo scoprite da soli. L'aspetto buffo di Nazarè, invece, è la singolare modalità di promozione dell'offerta di appartamenti (la cittadina è una rinomata meta turistica): signore giovani, meno giovani e molto anziane, sedute su una sedia di casa, portata in strada per l'occorrenza, lavorano all'uncinetto, un occhio basso sul lavoro, l'altro pronto a "magnetizzare" lo sguardo di qualche turista in passeggiata.
Ai loro piedi un cartello con la formula "affitto appartamento" e il numero di telefono. Se volete una sistemazione alquanto pittoresca, ma molto economica, non dovete far altro che andare a vedere e trattare un po'!
Batalha
Una visita al Monastero o, almeno, una passeggiata all'esterno, per ammirarne lo stile manuelino. Patrimonio dell'Umanità, è aperto dalle 9 alle 17,30 da ottobre a marzo e fino alle 18,30 da aprile a settembre.
Entrata individuale: 6 euro; è possibile acquistare, per 15 euro, un biglietto cumulativo per la "Rota de Patrimonio" che comprende la visita anche al Monastero di Alcobaça e al Convento de Cristo. www.mosteirobatalha.pt
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