I nostri itinerari
Liguria: in moto nell'entroterra di Ponente
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Un viaggio prevalentemente in quota, nascosti tra villaggi sperduti e valli selvagge, tra strade sinuose e scorci spettacolari che alimentano il desiderio di mare. E la spiaggia rappresenta il premio finale
Questo itinerario è stato pubblicato sul n. 155 di Dueruote di marzo 2018
La Liguria è notoriamente quella mezzaluna di terra affacciata sul mare che a molti suggerisce il più classico dei dilemmi: Riviera di Levante o di Ponente? In realtà questa regione spesso considerata solo una meta vicina per chi abita a Milano o Torino per un week-end nei mesi estivi offre molto più che spiagge e focaccia, poiché nessun'altra riesce a offrire la stessa varietà e lo stesso assortimento di mare e montagna in spazi tanto limitati. Se l'itinerario più classico per un viaggio in moto è rappresentato del percorso della SS 1, l'Aurelia che segue il contorno della costa in un clima che è mite quasi 365 giorni l'anno, l'entroterra offre numerosi spunti interessanti sospesi tra cielo e acqua.
Non solo mare
L'itinerario parte da Ovada, quindi ancora in territorio piemontese, nella cittadina costruita sulle rive del fiume Orba, dove ogni anno nel giorno di Pasquetta si svolge un curioso campionato riservato ai cercatori d'oro, armati della classica padella usata nel Far West, che arrivano qui a decine da ogni parte del mondo, Yukon compreso. Qui passa l'autostrada che con ampi curvoni in discesa arriva a Genova Voltri, ma è evidente che non è questa la via da seguire, anche perché non è previsto il transito dal capoluogo. Ci si dirige invece verso sud ovest, fino a imboccare la deviazione per Costa di Ovada. Un paese di poche case sulla collina, dal quale parte una stretta strada asfaltata tracciata nel bosco, che in una decina di chilometri di curve e saliscendi sbuca sulla radura di Rossiglione, dove inizia il parco naturale del Monte Beigua. Da qui si raggiunge il fondovalle, passando da Masone, sulla strada che costeggia l'autostrada, fino a scollinare al passo del Turchino. Poi inizia la discesa, ma è importante non distrarsi perché dopo poche centinaia di metri bisogna imboccare la svolta sulla strada che conduce al passo del Faiallo.Sempre più in alto
La vegetazione sparisce all'improvviso e si avanza in mezza costa in un ambiente brullo, spesso sferzato dal vento, dove il traffico è quasi del tutto assente. Qualche curva e si viaggia intorno ai 1.000 metri sul livello del mare, che è lì, appena sotto. Nelle giornate più limpide da qui si vede tutto il Levante ligure e si possono identificare i contorni della Corsica, mentre più vicino c'è il porto di Genova. Non è granché, ma bisogna accontentarsi di considerarlo un aperitivo, perché il meglio (come dice Ligabue) deve ancora venire. Ci si arriva per gradi, prima avventurandosi tra i faggeti dell'interno, e poi entrando nel cuore del parco del Beigua. Si procede su una strada asfaltata che è poco più di una pista, molto frequentata da biker in bicicletta, curiosamente divisa da una riga tratteggiata, che ha il compito di rendere visibile il percorso in caso di nebbia. Se il tempo è buono, invece, dal balcone naturale che si incontra il panorama è impagabile: a destra la catena delle Alpi piemontesi, al centro gli Appennini e sulla sinistra la vista si estende fino alla Costa Azzurra.Osiglia, il lago nascosto
Si resta in quota, passando il passo del Melogno tra le mura della fortezza del 1895 e dirigendosi verso Pontinvrea, da dove si svolta verso sudovest in direzione Altare, sul colle di Cadibona, dove convenzionalmente le Alpi diventano Appennini. Il punto preciso è indicato da un cippo un paio di km prima del centro abitato. A tratti si ha l'impressione di essere molto distanti dal mare, una sensazione amplificata dall'ambiente e dalle strade, mentre invece le spiagge sono appena oltre la fila di montagne, teoricamente a un soffio in linea d'aria. Si continua a viaggiare al confine tra Liguria e Piemonte, costeggiando corsi d'acqua cristallina e il lago artificiale di Osiglia che si è creato nel 1939 dopo la costruzione della diga. Il luogo è incantevole e, se avete la fortuna di passare nel momento giusto, potrete vedere sul fondo del bacino i resti di una parte del paese. Di solito rimangono sommersi, ma quando, per ragioni di manutenzione il lago viene prosciugato, i resti del paese riaffiorano, offrendo uno spettacolo molto suggestivo. Si prosegue salendo al Santuario del Deserto, fino a raggiungere Calizzano, dove inizia la discesa verso il mare. Che comincia ad apparire prima furtivamente tra un tornante e l'altro, fino a diventare ben visibile, ma non è ancora il momento di raggiungerlo. Sul roadbook ci sono ancora un paio di borghi da visitare, due tra i più belli d'Italia. Sono Verezzi, che domina Finale Ligure dall'alto, e Finalborgo, il villaggio fortificato medievale dominato dalla fortezza di Castel San Giovanni. L'ingresso è chiaramente vietato ai veicoli a motore, moto comprese, ma entrambi valgono decisamente una sosta per una visita, prima di riprendere la moto e raggiungere la spiaggia per una passeggiata rigenerante dopo una giornata in sella. Il nostro viaggio sulle strade della Liguria non è ancora terminato, resta ancora il tempo per affrontare il tratto dell'Aurelia che collega Finale a Pietra Ligure, da percorrere rigorosamente con un filo di gas per gustarsi, se si è fortunati, lo spettacolo del sole che tramonta tra le onde della Riviera di Ponente.Dove mangiare
Dove mangiare
ALTARE Trattoria San Rocco Via Restagno Annibale, 1 Tel. 019 58256 In una piccola piazza alle spalle della strada principale che attraversa Altare (e alla base di quella che raggiunge il cippo del Colle di Cadibona) questo ristorante offre ai turisti un clima accogliente. I piatti serviti sono quelli che si possono trovare nelle terre di "confine", con un menu che permette di scegliere tra la cucina tipica ligure, che non riserva solo ricette di mare, e quella piemontese. La lista offre ampie possibilità di scelta, con proposte della tradizione affiancate da altre decisamente creative, con porzioni abbondanti. Per un pranzo completo si spendono mediamente 30 euro. PIETRA LIGURE Osteria Oride Via Ugo Foscolo, 41 Tel. 339 310 4061 Un piccolo locale in stile rustico tra i vicoli del centro storico, con pochi tavoli e un menu che è volutamente ridotto a un numero limitato di piatti per garantire il livello qualitativo. Il proprietario è calabrese, ma il menu è ligure al 100 per cento e le porzioni sono decisamente superiori alla media: un fritto o una grigliata sono sufficienti per soddisfare la fame di due persone. Il posto ideale per una cena da gustare in tranquillità, con una spesa che non supera i 25 euro.Dove dormire
Dove dormire
PIETRA LIGUREBnB I Love
Viale della Repubblica, 635
tel. 366 4737817
www.facebook.com/ bnbilovepietraligureGourmet
Il bed & breakfast all'ultimo piano di un condominio è in una zona di Pietra Ligure a pochi passi dalla spaggia, ma tranquilla. Offre tre camere accoglienti, con un tocco elegante e romantico (foto 2) e ha un terazzo panoramico. La colazione, con dolci preparati dalla titolare è da non perdere. I prezzi variano in base alla stagione dagli 80 ai 130 euro a notte per una doppia.
COGOLETO (MONTE BEIGUA)
Rifugio Pratorotondo
Via Pratorotondo 2
Località Pratorotondo
Tel. 010 9133578
www.rifugiopratorotondo.it
Lontano dalle rotte più classiche, è un vero rifugio di montagna, una tappa dell'Alta Via dei monti liguri frequentata da escursionisti a piedi o in mountain bike. A 1.100 m e a circa mezz'ora da Varazze, è il posto ideale per un pernottamento diverso dal solito, con un panorama suggestivo e un clima fresco anche a Ferragosto. Si può trascorrere la notte in camera doppia, oppure in camerata; la matrimoniale è offerta a 25 euro a persona (colazione compresa), mentre la camerata per 6 o 8 persone costa da 15 a 18 euro. In questo caso la colazione costa 2 euro a testa.
CREMOLINO
Hotel la Bruceta
Via Praglie, 11
Tel. 0143 879611
www.labruceta.it
A circa 5 km da Ovada, questo piccolo due stelle rappresenta un'opportunità economica, visto che una matrimoniale costa in media 65 euro. Le camere sono arredate in modo semplice, ma la pulizia non riserva mai sorprese. L'albergo offre anche pacchetti per un fine settimana di benessere. In questo caso si spendono 125 euro a coppia.
Da non perdere
Da non perdere
RIOFREDDOMuseo "C'era una volta"
Lungo la provinciale che porta a Calizzano, in prossimità di Ferriera Nuova, un cartello consiglia una svolta nel piccolo borgo di Riofreddo per una visita a un museo realizzato raccogliendo e classificando oggetti di vita quotidiana usati in passato nelle botteghe o nelle case, in questa zona al confine tra Liguria e Piemonte. Qui si trovano circa 2.000 oggetti che raccontano la vita rurale e montana a cavallo tra il 1700 e la prima metà del 1900. Ci sono per esempio un vecchio registro di carico e scarico della ferriera, un peso utilizzato nella ferriera e proveniente dall'Isola d’Elba, vasellame della ceramica di Albissola, oltre a numerosi capi di abbigliamento dei primi del '900. Il tutto è completato da oggetti sacri, stendardi e dal vestiario delle varie confraternite. VARAZZE
Pista ciclabile Varazze-Cogoleto
Come più a Ponente, nella zona di Sanremo, il tracciato della ferrovia che correva a ridosso del mare è stato trasformato in una spettacolare pista ciclopedonale, perfetta per una passeggiata. Sono circa un decina di chilometri di strada perfettamente pianeggiante con numerosi scorci panoramici sulla costa, con passaggi in gallerie perfettamente illuminate. Ci si può avventurare a piedi, oppure con le biciclette che possono essere noleggiate sul posto nei numerosi negozi attrezzati a partire da 2 euro l'ora. Non servono modelli dell'ultima generazione, bastano anche quelle più classiche ed economiche, prive di cambio. FINALE LIGURE
Downhill in bicicletta
L’entroterra di Pietra e Finale è perfetto per la pratica del downhill, e il traffico di furgoni attrezzati per il trasporto di biker e biciclette lo testimonia. I sentieri sono indicati chiaramente e classificati secondo le difficoltà, quindi percorribili autonomamente, ma la scelta migliore è sicuramente quella di affidarsi a un centro specializzato, in grado di fornire tutta l’attrezzatura e organizzare il trasporto, a partire da 50 euro al giorno.
Il roadbook
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