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Burocrazia

Moto con targa straniera e divieti di circolazione: come comportarsi?

Marco Gentili
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Moto con targa straniera e divieti di circolazione: come comportarsi?
Moto con targa straniera e divieti di circolazione: come comportarsi?

Il decreto sicurezza 113/2018 introduce il divieto, per chi risiede in Italia, di circolare con un veicolo con targa straniera. Le deroghe sono pochissime e le multe molto salate. Ecco cosa c’è da sapere

Il decreto sicurezza 113/2018 introduce il divieto, per chi risiede in Italia da oltre sessanta giorni, di circolare con un veicolo immatricolato all’estero, in modo tale da punire i furbi che, approfittando del domicilio straniero del veicolo, non pagano il bollo. E la circolare ministeriale del 10 gennaio scorso spiega chiaramente come comportarsi.  

Divieto per tutti

La norma infatti vale per tutti, sia ai proprietari sia a coloro che si trovano anche occasionalmente a guidare il veicolo a qualsiasi titolo. Non importa infatti da quanto tempo il veicolo si trovi in Italia, o come sia stato portato all’interno del Paese. Allo stesso modo, la circolazione è vietata anche se a bordo del veicolo c’è un documento che autorizza la persona residente in Italia a condurlo. L'unica soluzione è recarsi in un ufficio della Motorizzazione per restituire la targa straniera e reimmatricolare il mezzo.  

Le deroghe

Le uniche deroghe alla circolazione con veicolo immatricolato all’estero sono relative a mezzi concessi in leasing oppure in locazione senza conducente da parte di imprese straniere che non hanno una sede in Italia, o se il veicolo è stato dato in comodato d’uso a un dipendente o collaboratore dell’azienda. Sono anche esclusi dal divieto i conducenti dei veicoli (ma le moto, nella fattispecie, sono pochissime) con targa CC, CD, EE e AFI.  

Le sanzioni

Le sanzioni previste per chi viene beccato a circolare con una moto con targa straniera sono molto severe: si applica infatti una sanzione amministrativa di 712 euro, l’immediato blocco del mezzo e il trasporto dello stesso in un deposito. Trascorsi 180 giorni senza che il veicolo sia stato reimmatricolato con targa italiana, o senza che il proprietario abbia chiesto il rilascio di un foglio di via per condurlo al di fuori dell’Italia, scatta la confisca del mezzo.  

I casi limite e i dubbi

La circolare del ministero evidenzia come siano in corso di approfondimento alcuni casi limite, ossia quelli che riguardano i veicoli della Città del Vaticano, quelli immatricolati a San Marino e quelli immatricolati all’estero condotti dai residenti dell’exclave italiana di Campione d’Italia.  

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