Attualità
Il paradosso dei concessionari pieni e delle fabbriche vuote
Il mondo della bici e quello dell'auto elettrica stanno fronteggiando gli effetti della sovrapproduzione. Per capire se potrebbe succedere anche alle moto, bisogna guardare alla Cina
Capita che la vicinanza casuale di persone, azioni o situazioni faccia emergere qualcosa a cui non avevi pensato. Nelle ultime settimane ho sentito Luca Martin, il nuovo amministratore delegato di MV Agusta, dichiarare di voler produrre “una moto in meno della richiesta che avremo”: non è una stranezza, ma un modo di tenere elevato il valore di mercato evitando l’eccesso di offerta, da sempre considerato una sciagura da economisti, esperti di politica industriale e manager in generale.
Pensiamo sempre in termini di “valore” di quello che compriamo e il valore lo stimiamo con la lista della spesa: motore così e così, sospensioni così e così, eccetera. In realtà la vera misura del valore è data dalla domanda di prodotto. Una Ferrari 250 GTO “vale” decine di milioni di euro non per la cura con cui è costruita, ma perché ce ne sono poche e c’è chi è disposto a pagare decine di milioni per averne una.