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Husqvarna Svartpilen 801: il ritorno della naked anticonformista
Un cilindro in più, un listino più appetibile, una declinazione più naked che scrambler e lo stesso stile “modern rétro”: Husqvarna prova così a rilanciare la sua inconfondibile ammiraglia naked
Presentata a Eicma 2017 in forma di concept e messa in vendita a inizio 2019, la Husqvarna Svartpilen (“freccia nera” in svedese) è stata, con la sorella Vitpilen (“freccia bianca”), una delle proposte più originali degli ultimi anni. Con una base tecnica derivata dalle monocilindriche KTM 690 e uno stile pulitissimo, ispirato al mondo flat track ma di fatto senza antenati, aveva ottime doti di guida ma era probabilmente troppo anticonformista e anche troppo costosa per una monocilindrica (pur con prestazioni degne di un twin). Vendette così poco che la Casa la tolse dai listini dopo poche stagioni.
Se in campo off-road Husqvarna è riuscita ben presto ad affermarsi con i suoi modelli sempre basati su piattaforme KTM, con dotazioni spesso ancora più al top e plastiche personali e controcorrenti, in campo stradale la ricetta non ha funzionato altrettanto bene; il primo modello di buon successo è stata la bicilindrica Norden 901, e ora Husqvarna prova a rilanciare la Svartpilen (per ora la Vitpilen non c’è) in salsa bicilindrica, visto che il motore mono è indubbiamente stato un freno alle vendite della versione 701.
La nuova direzione di Husqvarna: premium senza eccessi
C’è però una novità non da poco in questa Svartpilen 801, ed è che per la prima volta Husqvarna non si posiziona sopra a KTM per dotazioni e prezzo. Ci aspettavamo infatti una Svartpilen 901 col motore 889 cc della Norden (che lo ha sfoggiato qualche mese prima delle KTM Adventure), e invece arriva una 801 col 799 realizzato da CFMOTO che equipaggia la KTM 790 Duke. Probabilmente l'890 è destinato alla pensione con l'arrivo del 990 e quest'ultimo è stato ritenuto troppo grosso e potente per la Svartpilen.
Anche le dotazioni sono di alto livello, ma non tutte al top come ci aveva abituato Husqvarna: i freni sono J.Juan e non Brembo (anche se l’azienda spagnola da qualche anno fa parte del gruppo italiano) e anche la piattaforma inerziale è la versione semplificata di Bosch (ABS e controllo di trazione sono comunque cornering). Inoltre alcune dotazioni elettroniche (controllo del freno motore, anti-wheelie e regolazioni di fino del controllo di trazione) sono lasciate in optional. C’è insomma la volontà di presentare un prodotto sempre premium, ma comunque ragionevole nel listino, anche perché non si può più non tener conto della presenza cinese anche in questa fascia di cilindrata (e chissà, forse bisogna anche evitare di sovrapporsi alla certamente ingombrante presenza di MV Agusta ormai entrata nel Gruppo KTM).
Ecco allora inquadrata la nuova Svartpilen 801: originale nel look, ottimamente dotata e rifinita ma non necessariamente non-plus-ultra, in modo da ingolosire una più ampia platea di motociclisti. Lo fa con le stesse armi della Svartpilen 701: un rapporto peso/potenza ai vertici di categoria, una dinamica di guida agilissima, un colpo d’occhio indiscutibilmente unico, aggiungendo alla salsa il bicilindrico LC8c che per quanto reattivo è comunque più versatile del mono LC4.
Base tecnica KTM 790 Duke, dotazioni premium
Nonostante il look più da flat track o da scrambler che da streetfighter, la Svartpilen 801 condivide come detto la base tecnica con la KTM 790 Duke. Motore bicilindrico in linea bialbero LC8c con 105 CV a 9.250 giri/min (95 CV nella versione per patente A2) con alimentazione RBW Bosch-Dellorto, lubrificazione semi-secca e frizione antisaltellamento. Telaio a traliccio in acciaio con motore portante, telaietto in alluminio, pacchetto sospensioni WP APEX con forcella rovesciata da 43 mm regolabile in compressione ed estensione e mono senza leveraggio e regolabile in precarico ed estensione; c’è anche un ammortizzatore di sterzo, sempre marchiato WP. Freni J.Juan con pinze anteriori radiali e dischi da 300 mm, con ABS Bosch 9.3MP cornering e modalità Supermoto a intervento ridotto e solo sull’anteriore. Le ruote sono in lega da 17”, mentre sulla 701 erano a raggi da 18”-17”, tipicamente scrambler. Piuttosto stradali anche i pneumatici Pirelli MT 60 RS, con solo un accenno di tassellatura, e svelte le quote con 1.388 mm di interasse, 98 mm di avancorsa e circa 190 kg di peso in ordine di marcia.
Ricca la suite elettronica, con 3 riding mode che integrano il controllo di trazione e il quickshifter bidirezionale e il display TFT da 5” con connettività a smartphone. Il Dynamic Pack opzionale aggiunge come detto la regolazione dell’MTC su 10 livelli, l’anti-wheelie su 5 livelli e il controllo attivo del freno motore MSR. In opzione anche il cruise control.
In termini di dotazioni siamo un po’ sopra alla KTM 790 Duke che ha il motore soltanto in versione 95 CV, il quickshifter in opzione, sospensioni sempre WP APEX ma in versione non regolabile, è priva dell’ammortizzatore di sterzo e monta una versione precedente dell’ABS. La Duke è però più leggera di qualche kg e verosimilmente più reattiva; è comunque dedicata a chi cerca una fun-bike, mentre la Svartpilen 801 è indubbiamente rivolta a un pubblico più maturo o comunque in cerca di qualcosa di distintivo.
Originale, ma non a tutti i costi
Resta infatti l'originale aspetto, diverso dal solito tanto nelle verniciature dai toni freddi e scuri (in linea con il nome) a contrasto col bronzo dei carter quanto nelle plastiche, caratterizzate dalle protuberanze ai lati del serbatoio e dallo “split”, la linea che taglia diagonalmente la moto tra serbatoio e sella (pur se meno evidente che in passato). Restano il codino cortissimo e conico e il taglio asimmetrico dei due gusci in plastica che avvolgono il serbatoio, mentre lo scarico singolo ora è alto come sulla KTM 790 Duke. Specchietti sempre appesi e fari LED, con quello anteriore tondo sempre caratterizzato dalla corona circolare DRL.
La Svartpilen 801 appare nel complesso più atletica della vecchia 701, più alta e snella nella parte posteriore e più caricata in avanti. È però anche più simile a una 790 Duke, meno “diversa a tutti i costi” rispetto alla progenitrice, probabilmente per sconcertare di meno. Dal punto di vista ergonomico, ha un manubrio rialzato in stile off-road per una posizione di guida eretta e ben inserita nel corpo moto. Sarà meno a suo agio il passeggero, cui è riservato soltanto uno strapuntino.
La Svartpilen 801 2024 sarà disponibile a partire da maggio 2024 a un prezzo di 11.760 euro chiavi in mano: come prevedibile più alto rispetto alla KTM 790 Duke, ma di fatto ben più competitivo rispetto alla 701 monocilindrica, che prima del Covid e delle varie crisi internazionali costava soltanto 1.000 euro in meno, con un motore monocilindrico e un’elettronica meno ricca. Lo sforzo di razionalizzazione ha quindi pagato: adesso aspettiamo soltanto di poter vedere dal vivo la nuova Svartpilen 801 e naturalmente provarla per capire l’effetto che fa.
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