Attualità
Royal Enfield Slide School: l'arte del traverso resa facile
Royal Enfield lancia una "scuola di traversi" itinerante. Moto derivate da Himalayan 411, istruttori top e approccio facile per avvicinare chiunque alla disciplina
Il traverso: l’essenza della guida della motocicletta, universalmente riconosciuta o quasi. Un gesto che prende forma in una disciplina, il Flat Track, che affonda le radici negli Stati Uniti degli anni ’50 e diventato la palestra che ha lanciato, soprattutto negli Anni 80, piloti diventati leggendari tra i cordoli.
Diversamente dallo Speedway che prevede moto super-specialistiche, il Flat Track si pratica in molti casi con moto derivate da modelli da cross o enduro, spesso preparati in casa con soluzioni artigianali ma efficaci. Anche la guida è meno estremizzata, e nel complesso la disciplina è quindi più abbordabile e popolare. Per avvicinarsi serve però una scintilla che accenda la fiamma. Come fare dunque?
Il traverso reso amichevole
Ecco la risposta, più semplice che mai: una scuola di Flat Track basata sulle moto più amichevoli che ci si possa immaginare. Sull’onda della crescente popolarità di questo sport e forte del successo dell’esperimento in altri Paesi, Royal Enfield ha inaugurato la propria “scuola di traversi” italiana, la Royal Enfield Slide School. La formula è itinerante, noi abbiamo partecipato alla sessione del Marani Motorsport Park di Badia Calavena, in provincia di Verona. Non è un segreto che la guida su sterrato sia formativa per tutte le discipline e tutti gli usi della moto, dalla pista agli spostamenti quotidiani. Acquisire confidenza ove il grip è precario è il modo migliore per sviluppare sensibilità, prontezza di riflessi e capacità di far fronte a perdite di aderenza e altri comportamenti imprevisti del mezzo. Quindi, provare il Flat Track per essere più veloci in pista? Sì. Provare il Flat Track per essere più sicuri in città? Sì. Provare il Flat Track per essere più disinvolti nel giro domenicale? Sì.Moto easy e istruttori super
Per formare i propri studenti, Royal Enfield Slide School si affida a due nomi, anzi cognomi, pesanti nel mondo degli ovali in terra battuta: Marzotto e Sorbo. Il primo è quello di Vittorio Emanuele, Lele per gli amici, vicecampione del mondo di flat e pluricampione italiano oltre che figlio del leggendario Giuseppe aka Charlie Brown, forte pilota di motocross e speedway tra gli anni ’70 e ’80 nonché fondatore della GM Motori, uno dei due maggiori produttori mondiali di propulsori da speedway vincitore di una settantina di titoli iridati. Quanto a Nico Sorbo, è campione di Francia e vincitore di tante altre gare in tutta Europa. Le moto della scuola sono Himalayan opportunamente modificate. Invariati il motore da 411 cm³ e il telaio, ma la moto viene spogliata di tutte le sovrastrutture e drasticamente alleggerita. Le sospensioni di serie vengono abbassate, come del resto si fa sulle moto da cross per adattarle all’ovale. Lo scarico è sostituito con un impianto più leggero e performante, viene rimosso in toto il freno anteriore (eh già: le moto da Flat Track mantengono il solo freno posteriore) e il telaietto posteriore sorregge un codino in vetroresina apposito che funge anche da sella.Meno cavalli, più tecnica
Si ottiene una moto bassa da terra – tocca facilmente con entrambi i piedi anche chi non è alto – dal motore tranquillo con pochi cavalli: poco più di una ventina. L’ideale per muovere i primi passi in una disciplina diversa da qualsiasi altra. Sì, perché per acquisire la tecnica di guida del Flat Track bisogna resettare tutte le proprie conoscenze, o quasi. La posizione in sella e i movimenti richiesti in impostazione e percorrenza di curva sono differenti da qualsiasi cosa abbiate mai provato prima. Certo, chi parte con una solida base fuoristradistica è avvantaggiato, ma avere dimestichezza con fondi a scarsa aderenza non basta. La Himalayan è davvero un ottimo strumento per apprendere i rudimenti della tecnica e per comprendere le traiettorie migliori. Il fatto di avere pochi cavalli a disposizione rende più difficile derapare e costringe anche chi pratica già cross o enduro a concentrarsi sulla scelta della linea e a curare la posizione di guida più di quanto non si farebbe con un motore potente sotto il sedere.Pochi cavalli, poco peso: la ricetta giusta per imparare concentrandosi sulla tecnica, la posizione in sella e le traiettorie