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Sbk
Losail, podio fotocopia: Spies, Haga, Biaggi
foto Alex Photo
il 14/03/2009 in Sbk
Impossibile oggi piegare il campione americano e la sua Yamaha. Nori dà il massimo, ma riesce solo a tener dietro, e a fatica, Max e la sua formidabile Aprilia. Laverty prima vittoria in Supersport
Losail – E tre. Ben Spies sbanca anche il Qatar e riesce quasi a colmare il ritardo causato dal fuoripista di Phillip Island. La Ducati, che nelle prove aveva manifestato forti difficoltà, però non affonda: Noriyuki Haga salva la giornata con due secondi posti che valgono oro e permettono alla F09 di restare al comando della classifica. Intanto l'Aprilia festeggia i primi due podi di Max Biaggi, alla seconda uscita della RSV4 che sta cominciando ad andare forte, molto prima del previsto.
E anche la BMW si avvicina ai piani alti della classifica sia con Corser, sia con Xaus.
Difficile capire che cosa stia succedendo alla Honda: le moto di Ten Kate sono altalenanti e solo quella di Kiyonari, tra un motore rotto e l'altro è riuscita ad emergere in gara-2 lottando per il secondo posto fin quasi alla fine. Haslam invece, dopo il bellissimo terzo posto in Australia, a Losail praticamente non si è visto. La Suzuki ha vissuto una delle sue giornate più nere e solo la bella seconda manche di Neukirchner ha fatto un po' di luce nelle tenebre. E dire che sulla carta la Suzuki era la favorita... Quanto alla Kawasaki, Parkes è una spanna sopra le altre "verdi", ma a sua volta è una spanna sotto le altre marche. In conclusione non è ancora cambiato nulla. Della Yamaha infine non diciamo niente, se non che la nuova R1 è attualmente la moto da battere. A patto che la guidi Spies. Ma a Galbusera, Meregalli e soci, vanno le nostre sincere congratulazioni.
Losail – E chi lo ferma più? Dopo aver dominato le qualifiche e la Superpole, Ben "Gomito-a-terra" Spies ha spianato gli avversari anche in gara 1. Non li ha stracciati, come si poteva supporre
dall'analisi del cronologico, piuttosto ha lasciato cuocere a fuoco lento Max Biaggi e Noriyuki Haga prima di fulminarli in poche curve quando mancavano cinque passaggi alla fine.
Ducati e Aprilia però non escono sconfitte da Gara-1. Noriyuki Haga resta capoclassifica rialzando la testa dopo prove tribolate. Max Biaggi è al settimo cielo con un'Aprilia che al secondo GP ha compiuto tredici passaggi al comando rivelandosi velocissima e stabile. "Il podio era l'obbiettivo per metà stagione, siamo solo a marzo e l'abbiamo già centrato, stiamo spazzando via uno dopo l'altro i punti interrogativi che avevamo davanti prima dell'inizio e presto ci toglieremo altre soddisfazioni. Tornare in Aprilia è stata una scelta giustissima" - ha chiosato Max.
Il romano è stato autore di una partenza impeccabile ed è rimasto davanti per oltre metà gara rispondendo colpo su colpo ai tentativi di sorpasso di Noriyuki Haga. La Ducati ha messo la testa davanti parecchie volte, ma la RSV4 è sembrata stabilissima in frenata, così Max non ha ceduto un millimetro.
Fin quando la corsa è entrata nella fase calda, arroventata da Ben Spies che fino a quel momento era sembrato in difficoltà o in prudente attesa. L'americano della Yamaha, da quinto alla prima curva, era passato terzo dopo essersi sbarazzato di Nakano e Smrz, quest'ultimo partito con un'infiltrazione antidolorifica alla spalla sinistra per un incidente nel warm up e volato di nuovo al sesto giro. All'inizio del tredicesimo passaggio Spies ha superato Haga in pieno rettilineo (la Ducati ha perso il primato tecnico?) e poco dopo, al tornante più lento, è entrato all'interno di Biaggi. Mancavano ancora cinque giri al traguardo finale, ma la lotta per il successo è finita lì.
Max e Nori invece hanno continuato il loro confronto. Duro ma corretto, nonostante l'acerrima rivalità. Alla staccata del penultimo giro Haga è riuscito ad avere la meglio in fondo al rettilineo, Max ha fatto un paio di tentativi di risposta ma poi ha abbozzato.
La RSV4 è andata molto forte anche con Shinya Nakano, ottimo quarto, mentre la Honda di Carlos Checa è risalita fino alla quinta posizione precedendo Byrne e Sykes. La scorsa stagione la CBR-RR era temibile per tutti, adesso invece lo spagnolo deve accontentarsi dei piazzamenti.
Il bilancio della Ducati è stato un po' rovinato dalla scivolata di Michel Fabrizio, che per adesso sta vivendo un fine settimana veramente negativo. Disastro anche sul fronte Suzuki, che qui aveva vinto 5 delle 8 manche precedenti. Max Neukirchner, due voli in prova, ha fatto un dritto e poi si è steso di nuovo, in piena accelerazione (problemi irrisolti di trazione). Anche Kagayama è finito nella sabbia.
Ducati e Aprilia però non escono sconfitte da Gara-1. Noriyuki Haga resta capoclassifica rialzando la testa dopo prove tribolate. Max Biaggi è al settimo cielo con un'Aprilia che al secondo GP ha compiuto tredici passaggi al comando rivelandosi velocissima e stabile. "Il podio era l'obbiettivo per metà stagione, siamo solo a marzo e l'abbiamo già centrato, stiamo spazzando via uno dopo l'altro i punti interrogativi che avevamo davanti prima dell'inizio e presto ci toglieremo altre soddisfazioni. Tornare in Aprilia è stata una scelta giustissima" - ha chiosato Max.
Il romano è stato autore di una partenza impeccabile ed è rimasto davanti per oltre metà gara rispondendo colpo su colpo ai tentativi di sorpasso di Noriyuki Haga. La Ducati ha messo la testa davanti parecchie volte, ma la RSV4 è sembrata stabilissima in frenata, così Max non ha ceduto un millimetro.
Fin quando la corsa è entrata nella fase calda, arroventata da Ben Spies che fino a quel momento era sembrato in difficoltà o in prudente attesa. L'americano della Yamaha, da quinto alla prima curva, era passato terzo dopo essersi sbarazzato di Nakano e Smrz, quest'ultimo partito con un'infiltrazione antidolorifica alla spalla sinistra per un incidente nel warm up e volato di nuovo al sesto giro. All'inizio del tredicesimo passaggio Spies ha superato Haga in pieno rettilineo (la Ducati ha perso il primato tecnico?) e poco dopo, al tornante più lento, è entrato all'interno di Biaggi. Mancavano ancora cinque giri al traguardo finale, ma la lotta per il successo è finita lì.
Max e Nori invece hanno continuato il loro confronto. Duro ma corretto, nonostante l'acerrima rivalità. Alla staccata del penultimo giro Haga è riuscito ad avere la meglio in fondo al rettilineo, Max ha fatto un paio di tentativi di risposta ma poi ha abbozzato.
La RSV4 è andata molto forte anche con Shinya Nakano, ottimo quarto, mentre la Honda di Carlos Checa è risalita fino alla quinta posizione precedendo Byrne e Sykes. La scorsa stagione la CBR-RR era temibile per tutti, adesso invece lo spagnolo deve accontentarsi dei piazzamenti.
Il bilancio della Ducati è stato un po' rovinato dalla scivolata di Michel Fabrizio, che per adesso sta vivendo un fine settimana veramente negativo. Disastro anche sul fronte Suzuki, che qui aveva vinto 5 delle 8 manche precedenti. Max Neukirchner, due voli in prova, ha fatto un dritto e poi si è steso di nuovo, in piena accelerazione (problemi irrisolti di trazione). Anche Kagayama è finito nella sabbia.
1
Spies
B.
Yamaha
YZF-R1
36'06.304
2 Haga N. Ducati 1098R a 1.893
3 Biaggi M. Aprilia RSV4 a 2.168
4 Nakano S. Aprilia RSV4 a 12.061
5 Checa C. Honda CBR1000RR a 12.597
6 Byrne S. Ducati 1098R a 12.971
7 Sykes T. Yamaha YZF-R1 a 13.570
8 Kiyonari R. Honda CBR1000RR a 19.306
9 Corser T. BMW S1000-RR a 19.388
10 Laconi R. Ducati 1098R a 20.981
11 Haslam L. Honda CBR1000RR a 21.164
12 Rea J. Honda CBR1000RR a 21.994
13 Xaus R. BMW S1000-RR a 22.917
14 Parkes B. Kawasaki ZX-10R a 27.218
15 Hill T. Honda CBR1000RR a 31.602
16 Muggeridge K. Suzuki GSXR-1000 a 33.934
17 Scassa L. Kawasaki ZX-10R a 47.496
18 Salom D. Kawasaki ZX-10R a 47.505
19 Baiocco M. Kawasaki ZX-10R a 59.278
20 Iannuzzo V. Honda CBR1000RR a 59.295
21 Roberts B. Ducati 1098R a 59.338
22 Kagayama Y. Suzuki GSXR-1000 a 1'04.008
2 Haga N. Ducati 1098R a 1.893
3 Biaggi M. Aprilia RSV4 a 2.168
4 Nakano S. Aprilia RSV4 a 12.061
5 Checa C. Honda CBR1000RR a 12.597
6 Byrne S. Ducati 1098R a 12.971
7 Sykes T. Yamaha YZF-R1 a 13.570
8 Kiyonari R. Honda CBR1000RR a 19.306
9 Corser T. BMW S1000-RR a 19.388
10 Laconi R. Ducati 1098R a 20.981
11 Haslam L. Honda CBR1000RR a 21.164
12 Rea J. Honda CBR1000RR a 21.994
13 Xaus R. BMW S1000-RR a 22.917
14 Parkes B. Kawasaki ZX-10R a 27.218
15 Hill T. Honda CBR1000RR a 31.602
16 Muggeridge K. Suzuki GSXR-1000 a 33.934
17 Scassa L. Kawasaki ZX-10R a 47.496
18 Salom D. Kawasaki ZX-10R a 47.505
19 Baiocco M. Kawasaki ZX-10R a 59.278
20 Iannuzzo V. Honda CBR1000RR a 59.295
21 Roberts B. Ducati 1098R a 59.338
22 Kagayama Y. Suzuki GSXR-1000 a 1'04.008
Losail - Biaggi riparte a razzo tirandosi dietro i soliti Haga e Spies. Al secondo passaggio Nori rompe gli indugi, supera Max e con un giro velocissimo in 1'59"126 prova a dare un primo scrollone alla corsa. Ma i due scomodi compagni di fuga non si impressionano. Due tornate dopo Spies attacca con successo Biaggi e al sesto giro si sbarazza anche della Ducati. Il texano vola, infila il nuovo primato, 1'59"041 e stronca la resistenza degli inseguitori. Impressionante il ritmo e la lucidità con la quale interpreta la corsa guadagnando 1-2 decimi a giro. Talento e visione, le doti del fuoriclasse.
Dietro al mattatore, Max e Nori se le danno di santa ragione, incuranti della rimota di Kiyonari che, dopo una bella partenza, si lancia a caccia di un podio che finora per la Honda Ten Kate è rimasto un miraggio. Intanto al dodicesimo passaggio Michel Fabrizio infila il box per cambiare la gomma. Il romano riparte, ma il problema non è quello e due tornate dopo la sua giornata finisce con un mesto ritiro.
Con Spies ormai irraggiungibile (massimo vantaggio 2"4 al giro dodici) tra Ducati e Aprilia decide tutto l'ultimo giro. Max infila Nori in fondo al rettilineo, ma nel misto la F09 ha un certo vantaggio. Così, in uscita dal tornantino, Haga si infila all'interno e si riprende un secondo posto utilissimo per limitare i danni. Biaggi cede: per adesso va bene anche così.
Kiyonari finisce quarto davanti all'altra Yamaha di Sykes (bravino, ma evidentemente la R1 non vince da sola…) mentre Neukirchner ci mette una pezza strappando il sesto posto a Nakano proprio sulla retta finale. La K9 ha un supermotore, ma ancora i tecnici non hanno trovato il modo per sistemare l'assetto.
Anche la BMW comincia a fare capolino. Troy Corser è partito in tromba e per un paio di giri è rimasto vicino ai tre di testa. Poi la S1000R è stata risucchiata dal gruppo terminando nona con l'australiano davanti al compagno Xaus. L'impressione è che la quattro cilindri tedesca abbia un gran potenziale, ma che la squadra, senza esperienza, non sia ancora riuscita a far quadrare il cerchio.
Sfortunatissimo Jakub Smrz: gli si rompe il supporto dell'ammortizzatore di sterzo nel giro di lancio ed è costretto a tornare al box per la riparazione partendo quando il gruppo è già a metà del primo giro.
Dietro al mattatore, Max e Nori se le danno di santa ragione, incuranti della rimota di Kiyonari che, dopo una bella partenza, si lancia a caccia di un podio che finora per la Honda Ten Kate è rimasto un miraggio. Intanto al dodicesimo passaggio Michel Fabrizio infila il box per cambiare la gomma. Il romano riparte, ma il problema non è quello e due tornate dopo la sua giornata finisce con un mesto ritiro.
Con Spies ormai irraggiungibile (massimo vantaggio 2"4 al giro dodici) tra Ducati e Aprilia decide tutto l'ultimo giro. Max infila Nori in fondo al rettilineo, ma nel misto la F09 ha un certo vantaggio. Così, in uscita dal tornantino, Haga si infila all'interno e si riprende un secondo posto utilissimo per limitare i danni. Biaggi cede: per adesso va bene anche così.
Kiyonari finisce quarto davanti all'altra Yamaha di Sykes (bravino, ma evidentemente la R1 non vince da sola…) mentre Neukirchner ci mette una pezza strappando il sesto posto a Nakano proprio sulla retta finale. La K9 ha un supermotore, ma ancora i tecnici non hanno trovato il modo per sistemare l'assetto.
Anche la BMW comincia a fare capolino. Troy Corser è partito in tromba e per un paio di giri è rimasto vicino ai tre di testa. Poi la S1000R è stata risucchiata dal gruppo terminando nona con l'australiano davanti al compagno Xaus. L'impressione è che la quattro cilindri tedesca abbia un gran potenziale, ma che la squadra, senza esperienza, non sia ancora riuscita a far quadrare il cerchio.
Sfortunatissimo Jakub Smrz: gli si rompe il supporto dell'ammortizzatore di sterzo nel giro di lancio ed è costretto a tornare al box per la riparazione partendo quando il gruppo è già a metà del primo giro.
1
Spies
B.
Yamaha
YZF-R1
36'02.126
2 Haga N. Ducati 1098R a 1.274
3 Biaggi M. Aprilia RSV4 a 1.622
4 Kiyonari R. Honda CBR1000RR a 1.845
5 Sykes T. Yamaha YZF-R1 a 5.117
6 Neukirchner M. Suzuki GSXR-1000 a 9.512
7 Nakano S. Aprilia RSV4 a 9.514
8 Rea J. Honda CBR1000RR a 12.621
9 Corser T. BMW S1000-RR a 13.842
10 Xaus R. BMW S1000-RR a 13.884
11 Haslam L. Honda CBR1000RR a 13.888
12 Byrne S. Ducati 1098R a 14.913
13 Checa C. Honda CBR1000RR a 15.762
14 Laconi R. Ducati 1098R a 15.920
15 Kagayama Y. Suzuki GSXR-1000 a 19.565
16 Parkes B. Kawasaki ZX-10R a 21.759
17 Smrz J. Ducati 1098R a 28.523
18 Muggeridge K. Suzuki GSXR-1000 a 40.499
19 Roberts B. Ducati 1098R a 43.761
20 Scassa L. Kawasaki ZX-10R a 44.669
21 Iannuzzo V. Honda CBR1000RR a 48.955
2 Haga N. Ducati 1098R a 1.274
3 Biaggi M. Aprilia RSV4 a 1.622
4 Kiyonari R. Honda CBR1000RR a 1.845
5 Sykes T. Yamaha YZF-R1 a 5.117
6 Neukirchner M. Suzuki GSXR-1000 a 9.512
7 Nakano S. Aprilia RSV4 a 9.514
8 Rea J. Honda CBR1000RR a 12.621
9 Corser T. BMW S1000-RR a 13.842
10 Xaus R. BMW S1000-RR a 13.884
11 Haslam L. Honda CBR1000RR a 13.888
12 Byrne S. Ducati 1098R a 14.913
13 Checa C. Honda CBR1000RR a 15.762
14 Laconi R. Ducati 1098R a 15.920
15 Kagayama Y. Suzuki GSXR-1000 a 19.565
16 Parkes B. Kawasaki ZX-10R a 21.759
17 Smrz J. Ducati 1098R a 28.523
18 Muggeridge K. Suzuki GSXR-1000 a 40.499
19 Roberts B. Ducati 1098R a 43.761
20 Scassa L. Kawasaki ZX-10R a 44.669
21 Iannuzzo V. Honda CBR1000RR a 48.955
Losail – Eugene Laverty è passato alla 250 senza lasciare
traccia. Aveva una moto sbagliata e navigava in coda, facendosi notare
solo per i gran ruzzoloni. Appena gli hanno dato l'opportunità non ha
fallito e in Qatar ha spianato i due galletti della Ten Kate
regalando all'Irlanda il primo storico successo nel Mondiale delle
derivate dalla serie.
Laverty è partito a razzo conservando il comando della corsa fino all'ottavo dei diciotto giri. Poi Pitt si è fatto sotto trascinandosi dietro anche Crutchlow, Sofuoglu, Harms, Aitchison e Lagrive. Una bella battaglia a sette che ha tenuto desto l'interesse dalla prima all'ultima curva.
Due tornate più tardi è stato Sofuoglu a farsi largo nel gruppo, con una certa decisione: nel misto il turco ha centrato in pieno Crutchlow ma il tamponamento non ha avuto conseguenze e i due hanno continuato a darci dentro come prima. Una volta in testa Kenan ha provato a spingere per andare in fuga, ma non ha funzionato. Il giro dopo Pitt gli a risposto realizzando il giro veloce della corsa in 2'02"577, nuovo primato ufficiale e la bagarre è ripartita da zero. Laverty è tornato davanti al giro 14 mentre Crutchlow perdeva vistosamente terreno. La lotta a coltello degli ultimi due passaggi ha però rallentato il ritmo delle tre Honda permettendo alla Yamaha superstite (Fabien Foret è volato via al terzo giro dopo una cattiva partenza) di rifarsi sotto.
All'ultimo giro Pitt, dopo aver subito un nuovo sorpasso da Laverty in pieno rettilineo, è entrato duro nel misto, superando l'irlandese. Sembrava fatta, ma l'australiano non ha valutato che la Honda Parkalgar, squadra portoghese che appartiene al proprietario del circuito di Portimao, il milionario Paulo Pinheiro, in questa occasione non era affatto inferiore alla Ten Kate. Così, prendendo abilmente la scia, Eugene ha confezionato la beffa passando Pitt un attimo prima della bandiera.
E' stata una doppia beffa per la corazzata olandese perché all'ultima curva Sofuoglu è arrivato troppo forte aprendo la porta a Crutchlow per un comodo terzo posto. La classifica dice che potrebbe essere un Mondiale tutt'altro che scontato: Pitt (40 punti) precede Sofuoglu (38) Laverty (36) e Crutchlow (29).
L'Italia per adesso è ai margini. Massimo Roccoli è finito ottavo, ma per buona parte della gara ha girato con il passo dei piloti di vertice. Se fosse partito meglio… Il riminese ha rimontato in scia a McCoy, ottimo settimo con la Triumph. Zona punti centrata anche per Pirro e Vizziello, che però aspirano a qualcosa di meglio di un undicesimo e quattordicesimo posto. Se ne riparla il 5 aprile a Valencia.
Laverty è partito a razzo conservando il comando della corsa fino all'ottavo dei diciotto giri. Poi Pitt si è fatto sotto trascinandosi dietro anche Crutchlow, Sofuoglu, Harms, Aitchison e Lagrive. Una bella battaglia a sette che ha tenuto desto l'interesse dalla prima all'ultima curva.
Due tornate più tardi è stato Sofuoglu a farsi largo nel gruppo, con una certa decisione: nel misto il turco ha centrato in pieno Crutchlow ma il tamponamento non ha avuto conseguenze e i due hanno continuato a darci dentro come prima. Una volta in testa Kenan ha provato a spingere per andare in fuga, ma non ha funzionato. Il giro dopo Pitt gli a risposto realizzando il giro veloce della corsa in 2'02"577, nuovo primato ufficiale e la bagarre è ripartita da zero. Laverty è tornato davanti al giro 14 mentre Crutchlow perdeva vistosamente terreno. La lotta a coltello degli ultimi due passaggi ha però rallentato il ritmo delle tre Honda permettendo alla Yamaha superstite (Fabien Foret è volato via al terzo giro dopo una cattiva partenza) di rifarsi sotto.
All'ultimo giro Pitt, dopo aver subito un nuovo sorpasso da Laverty in pieno rettilineo, è entrato duro nel misto, superando l'irlandese. Sembrava fatta, ma l'australiano non ha valutato che la Honda Parkalgar, squadra portoghese che appartiene al proprietario del circuito di Portimao, il milionario Paulo Pinheiro, in questa occasione non era affatto inferiore alla Ten Kate. Così, prendendo abilmente la scia, Eugene ha confezionato la beffa passando Pitt un attimo prima della bandiera.
E' stata una doppia beffa per la corazzata olandese perché all'ultima curva Sofuoglu è arrivato troppo forte aprendo la porta a Crutchlow per un comodo terzo posto. La classifica dice che potrebbe essere un Mondiale tutt'altro che scontato: Pitt (40 punti) precede Sofuoglu (38) Laverty (36) e Crutchlow (29).
L'Italia per adesso è ai margini. Massimo Roccoli è finito ottavo, ma per buona parte della gara ha girato con il passo dei piloti di vertice. Se fosse partito meglio… Il riminese ha rimontato in scia a McCoy, ottimo settimo con la Triumph. Zona punti centrata anche per Pirro e Vizziello, che però aspirano a qualcosa di meglio di un undicesimo e quattordicesimo posto. Se ne riparla il 5 aprile a Valencia.
1
Laverty
E.
Honda
CBR600RR
37'06.285
2 Pitt A. Honda CBR600RR a 0.063
3 Crutchlow C. Yamaha YZF-R6 a 0.625
4 Sofuoglu K. Honda CBR600RR a 0.711
5 Harms R. Honda CBR600RR a 5.200
6 Lagrive M. Honda CBR600RR a 5.233
7 McCoy G. Triumph Daytona-675 a 9.538
8 Roccoli M. Honda CBR600RR a 9.551
9 West A. Honda CBR600RR a 9.616
10 Veneman B. Suzuki GSX-R600 a 12.159
11 Pirro M. Yamaha YZF-R6 a 15.044
12 Praia M. Honda CBR600RR a 17.611
13 Lascorz J. Kawasaki ZX-6R a 17.701
14 Vizziello G. Honda CBR600RR a 19.897
15 Aitchison M. Honda CBR600RR a 35.382
16 Dell'Omo D. Honda CBR600RR a 35.701
17 Vos A. Honda CBR600RR a 36.239
18 Holland R. Honda CBR600RR a 36.406
19 Nannelli G. Triumph Daytona-675 a 40.548
20 Pradita T. Yamaha YZF-R6 a 58.948
21 Guerra Y. Yamaha YZF-R6 a 1'01.386
22 Lai F. Honda CBR600RR a 1'18.036
23 Geronimi S. Suzuki GSX-R600 a 1'22.281
2 Pitt A. Honda CBR600RR a 0.063
3 Crutchlow C. Yamaha YZF-R6 a 0.625
4 Sofuoglu K. Honda CBR600RR a 0.711
5 Harms R. Honda CBR600RR a 5.200
6 Lagrive M. Honda CBR600RR a 5.233
7 McCoy G. Triumph Daytona-675 a 9.538
8 Roccoli M. Honda CBR600RR a 9.551
9 West A. Honda CBR600RR a 9.616
10 Veneman B. Suzuki GSX-R600 a 12.159
11 Pirro M. Yamaha YZF-R6 a 15.044
12 Praia M. Honda CBR600RR a 17.611
13 Lascorz J. Kawasaki ZX-6R a 17.701
14 Vizziello G. Honda CBR600RR a 19.897
15 Aitchison M. Honda CBR600RR a 35.382
16 Dell'Omo D. Honda CBR600RR a 35.701
17 Vos A. Honda CBR600RR a 36.239
18 Holland R. Honda CBR600RR a 36.406
19 Nannelli G. Triumph Daytona-675 a 40.548
20 Pradita T. Yamaha YZF-R6 a 58.948
21 Guerra Y. Yamaha YZF-R6 a 1'01.386
22 Lai F. Honda CBR600RR a 1'18.036
23 Geronimi S. Suzuki GSX-R600 a 1'22.281
Losail – Che figuraccia ha fatto la Federmoto Internazionale!
Dopo aver cambiato il programma del venerdì, contro la volontà del
promoter Flammini, fissando l'inizio delle prove alle 14 invece che
alle 10.30, la stessa FIM è stata costretta a fare marcia indietro.
Da Valencia (5 aprile) il programma del venerdì comincerà alle 12:45
(prima ora di prove libere) per concludersi con le qualifiche previste
dalle 16.15 alle 17.15.
In Australia alcune squadre avevano chiesto di cancellare l'intero programma di venerdì, per arrivare in circuito un giorno dopo e contenere i costi, ma Flammini aveva risposto picche, causa gli accordi già presi con gli organizzatori dei singoli round. Così la FIM aveva scelto la strada del compromesso "per dare un segnale di contenimento dei costi" - era stato spiegato.
In Qatar però è venuto fuori il problema del montaggio delle gomme: la Pirelli, con le due sessioni concentrate nel pomeriggio, non sarebbe stata in grado di montare più di quattro gomme a pilota. Così, tra l'imbarazzo generale, la SBK ha fatto marcia indietro.
Altra grana. Alcuni team Supersport hanno l'acqua alla gola e hanno chiesto a Flammini di cancellare i due round previsti in Sud Africa e Usa, ma il promoter anche qui ha risposto picche. "Ci era stato richiesto proprio dalle squadre Supersport di uniformare i calendari SBK e SS, adesso non si torna indietro e le due gare sono confermate".
Ma è molto probabile che nel 2010 la Supersport si corra interamente in Europa.
In Australia alcune squadre avevano chiesto di cancellare l'intero programma di venerdì, per arrivare in circuito un giorno dopo e contenere i costi, ma Flammini aveva risposto picche, causa gli accordi già presi con gli organizzatori dei singoli round. Così la FIM aveva scelto la strada del compromesso "per dare un segnale di contenimento dei costi" - era stato spiegato.
In Qatar però è venuto fuori il problema del montaggio delle gomme: la Pirelli, con le due sessioni concentrate nel pomeriggio, non sarebbe stata in grado di montare più di quattro gomme a pilota. Così, tra l'imbarazzo generale, la SBK ha fatto marcia indietro.
Altra grana. Alcuni team Supersport hanno l'acqua alla gola e hanno chiesto a Flammini di cancellare i due round previsti in Sud Africa e Usa, ma il promoter anche qui ha risposto picche. "Ci era stato richiesto proprio dalle squadre Supersport di uniformare i calendari SBK e SS, adesso non si torna indietro e le due gare sono confermate".
Ma è molto probabile che nel 2010 la Supersport si corra interamente in Europa.
Losail, podio fotocopia: Spies, Haga, Biaggi
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