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A Losail Spies spara per primo

foto Alex Photo
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Pochi giri per imparare le traiettorie di un circuito sconosciuto, poi l'americano apre il gas e spara un tempone impressionante. Alle Honda Ten Kate il 2° e 3° tempo, l'Aprilia è quarta con Biaggi e la Ducati arranca

Ben Spies
Losail – Ducati, che succede? In una giornata segnata dallo strepitoso tempone di Ben Spies e da una Yamaha che fa sempre più paura, la Rossa cola a picco. Noriyuki Haga, per quasi tutta la sessione ai margini della top16, chiude in undicesima posizione, mentre Michel Fabrizio finisce la sessione ottavo (ma dopo esser rimasto anche lui fuori dai dieci per quasi tutto il turno) prendendo paga dai privati Shane Byrne – risorto dopo i pasticci australiani – e Jakub Smrz sempre più concreto, nonostante una fuoriuscita sulla sabbia.

In questa giornata nera la Ducati si è trovata costretta ad inseguire l'Aprilia. Max Biaggi, autore di un bell'affondo, è al quarto posto finale (con due passaggi di fila sotto il muro dei due minuti) mentre Shinya Nakano (a lungo davanti a tutti) conclude decimo.
"Perdiamo un'enormità nel primo settore e stiamo cercando di capire perché" - ha detto un Davide Tardozzi apparso particolarmente seccato dalla situazione. Su questo tracciato la Ducati lo scorso anno fece la voce grossa con Troy Bayliss vittorioso in gara uno dopo uno strepitoso duello con Max Biaggi risoltosi all'ultima curva.
In passato Losail è stata particolarmente severa con le gomme perché la sabbia portata dal vento diminuisce il grip, le coperture scivolando si riscaldano e vanno in crisi. Oggi però l'asfalto era particolarmente pulito "e mi sono stupito di non avere i soliti problemi degli anni scorsi" - ha commentato Max Biaggi. Il romano ha fatto un po' di pretattica. "Ancora non ci siamo, la RSV4 ha diversi piccoli problemi e stiamo tentando di venire a capo" ha detto con un sorriso sornione. I tecnici non hanno ancora montato i leveraggi realizzati dopo l'Australia e portati in valigia dall'Italia dal direttore tecnico Luigi Dall'Igna.
L'uomo del momento è Ben Spies. Sotto gli occhi di Davide Brivio, manager Yamaha MotoGP, il texano è stato superlativo. Al mattino, su una pista mai vista, si era accodato al tedesco Max Neukirchner. Poi, imparate le traiettorie, il talento ha scatenato la cavalleria della Yamaha R1 spiccando un eccezionale 1'58"886, tre decimi sotto il primato della pista (con gomme da gara) realizzato nel 2008 da Fonsi Nieto con la Suzuki in 1'59"156.
Tra Spies, che è veloce anche sul passo, e Max Biaggi si sono inserite le due Honda Ten Kate di Jonathan Re e Carlos Checa: sono stati due lampi non impressionanti, perché né l'uno né l'altro hanno lo stesso ritmo di Ben e Max.
Mentre l'Aprilia avanza a grandi falcate, la BMW segna un po' il passo sia con Troy Corser (che qui è sempre andato fortissimo: vittoria 2005 e due pole consecutive nelle ultime due edizioni) che con Ruben Xaus, sedicesimo e diciassettesimo. Non c'è da far drammi perché la Superpole di domani pomeriggio (ore 13 italiane) potrebbe rimettere molte cose in discussione: la Ducati spera che questo giovedi sia stato solo un brutto incubo.
1 Spies B. (USA) Yamaha YZF R1 1'58.886
2 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 1'59.177
3 Checa C. (ESP) Honda CBR1000RR 1'59.731
4 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 1'59.826
5 Kiyonari R. (JPN) Honda CBR1000RR 1'59.937
6 Byrne S. (GBR) Ducati 1098R 1'59.980
7 Smrz J. (CZE) Ducati 1098R 2'00.024
8 Fabrizio M. (ITA) Ducati 1098R 2'00.101
9 Laconi R. (FRA) Ducati 1098R 2'00.232
10 Nakano S. (JPN) Aprilia RSV4 2'00.238
11 Haga N. (JPN) Ducati 1098R 2'00.254
12 Sykes T. (GBR) Yamaha YZF R1 2'00.283
13 Neukirchner M. (GER) Suzuki GSX-R 1000 K9 2'00.345
14 Rolfo R. (ITA) Honda CBR1000RR 2'00.374
15 Kagayama Y. (JPN) Suzuki GSX-R 1000 K9 2'00.398
16 Corser T. (AUS) BMW S1000 RR 2'00.455
17 Xaus R. (ESP) BMW S1000 RR 2'00.610
18 Parkes B. (AUS) Kawasaki ZX 10R 2'00.769
19 Haslam L. (GBR) Honda CBR1000RR 2'00.799
20 Tamada M. (JPN) Kawasaki ZX 10R 2'01.222
21 Muggeridge K. (AUS) Suzuki GSX-R 1000 K9 2'01.224
22 Hill T. (GBR) Honda CBR1000RR 2'01.336
23 Salom D. (ESP) Kawasaki ZX 10R 2'01.464
24 Iannuzzo V. (ITA) Honda CBR1000RR 2'01.560
25 Scassa L. (ITA) Kawasaki ZX 10R 2'01.607
26 Roberts B. (AUS) Ducati 1098R 2'01.779
27 Badovini A. (ITA) Kawasaki ZX 10R 2'02.272
28 Baiocco M. (ITA) Kawasaki ZX 10R 2'02.917
Cal Crutchlow
Losail – La SBK ha già scoperto Ben Spies mentre la Supersport potrebbe presto fare i conti con il talento di Cal Crutchlow, ventitrenne britannico che sarebbe già stato pronto per la categoria superiore. Del resto l'anno scorso era stato uno dei protagonisti della SBK britannica e con la stessa Honda ufficiale era finito terzo nel diluvio di Donington, guardando negli occhi il Sua Maestà Troy Bayliss senza farsi spaventare.
Come Big Ben, anche Crutchlow aveva visto Losail solo in televisione, ma gli sono bastati meno di 90 minuti di allenamento per balzare al comando della classifica, permettendo alla Yamaha di piazzare una significativa doppietta di giornata. Fabien Foret, 35 anni e veterano della categoria, non ha lo stesso sprint di Cal ma sta cercando disperatamente di tenere botta. La rivalità interna fa bene alla R6 che strappazza, per una volta, la Honda Ten Kate: Kenan Sofuoglu è terzo, Andrew Pitt insolitamente decimo. Piazzamenti comunque da prendere con le molle: su questo tracciato molto impegnativo per le gomme non conta tanto il giro a sensazione, quanto trovare un assetto che permetta alla copertura di arrivare in fondo integra. Quindi solo la gara dirà tutta la verità.
Intanto sono da registrare il sesto posto della Kawasaki di Juan Lascorz e l'ottavo della Triumph di Garry McCoy, questa volta più veloce del compagno di squadra Gianluca Nannelli undicesimo e primo degli italiani. "Non ci siamo - si è lamentato il toscano - perché la moto è molto nervosa e nel primo settore perdo una vita. Nel veloce va un po' meglio ma dobbiamo sistemare un po' di cose". Nannelli, che ha solo 7 decimi di ritardo dalla vetta (sono in quindici in meno di un secondo) precede un Michele Pirro che sta prendendo velocemente confidenza con la categoria. "Anche se ancora non ho in mano la R6, ho bisogno di girare tanto per capire soprattutto come far bastare le gomme fino alla fine, oggi dopo pochi giri erano già andate".
Curiosità: in 90 minuti, tra libere e ufficiali, non si è registrata neanche una scivolata, SBK compresa. I medici della clinica mobile si sono (fortunatamente) goduti il sole in mezzo al deserto e i team hanno risparmiato sui danni.
1 Crutchlow C. (GBR) Yamaha YZF R6 2'02.634
2 Foret F. (FRA) Yamaha YZF R6 2'02.772
3 Sofuoglu K. (TUR) Honda CBR600RR 2'02.883
4 Lagrive M. (FRA) Honda CBR600RR 2'02.950
5 Aitchison M. (AUS) Honda CBR600RR 2'03.065
6 Lascorz J. (ESP) Kawasaki ZX-6R 2'03.111
7 Laverty E. (IRL) Honda CBR600RR 2'03.114
8 McCoy G. (AUS) Triumph Daytona 675 2'03.177
9 West A. (AUS) Honda CBR600RR 2'03.253
10 Pitt A. (AUS) Honda CBR600RR 2'03.282
11 Nannelli G. (ITA) Triumph Daytona 675 2'03.374
12 Pirro M. (ITA) Yamaha YZF R6 2'03.400
13 Harms R. (DEN) Honda CBR600RR 2'03.405
14 Praia M. (POR) Honda CBR600RR 2'03.410
15 Veneman B. (NED) Suzuki GSX-R600 2'03.560
16 Fujiwara K. (JPN) Kawasaki ZX-6R 2'04.226
17 Szkopek P. (POL) Triumph Daytona 675 2'04.276
18 Vizziello G. (ITA) Honda CBR600RR 2'04.326
19 Günther J. (GER) Honda CBR600RR 2'04.465
20 Smrz M. (CZE) Triumph Daytona 675 2'04.504
21 Vos A. (NED) Honda CBR600RR 2'04.778
22 Roccoli M. (ITA) Honda CBR600RR 2'04.820
23 Vostárek P. (CZE) Honda CBR600RR 2'05.082
24 Holland R. (AUS) Honda CBR600RR 2'05.158
25 Pradita T. (INA) Yamaha YZF R6 2'05.511
26 Dell'Omo D. (ITA) Honda CBR600RR 2'05.740
27 Lai F. (ITA) Honda CBR600RR 2'06.562
28 Morillas J. (ESP) Yamaha YZF R6 2'06.847
29 Guerra Y. (ESP) Yamaha YZF R6 2'07.154
30 Geronimi S. (AUS) Suzuki GSX-R600 2'08.973
Max Neukirchner
Losail – Si ricomincia più o meno da dove ci eravamo lasciati in Australia. Il primo acuto in mezzo al deserto è di Max Neukirchner e della Suzuki, che da queste parti è sempre andata fortissimo vincendo nel 2005 con Corser, nel 2007 con Biaggi e lo scorso anno con Fonsi Nieto. Dietro il tedesco c'è il sempre più travolgente Ben Spies. Il texano ha visto Losail solo giovedi ("E' un po' strano correre in mezzo al deserto, percorrendola in scooter non ho capito se la pista mi piace, l'unica cosa che so è che devo farmela piacere alla svelta") e stamane, dopo appena 20 giri, è arrivato a soli 28 millesimi dal vertice, tra l'altro con un 2'00"514 che rappresenta in assoluto un ottimo riferimento, visto che il giro veloce in gara è stato fatto nel 2008 da Nieto in 1'59"156.
Stamane si è girato in condizioni meteo perfette: 28°C nell'aria e 35°C sulla pista. E senza incubo sabbia. "Quando la pista è sporca le gomme scivolano molto, c'è un innaturale innalzamento delle temperature e il consumo è anomalo" spiega il responsabile sviluppo Pirelli Giorgio Barbier. "Per fortuna la pista è abbastanza pulita e non abbiamo registrato alcun problema, come si evince dai tempi che sono già ottimi".
Rialza la testa la Honda Ten Kate, suonata in Australia dalla debuttante Stiggy, sia con Jonathan Rea che con Ryuichi Kiyonari, terzo e quarto.
La Ducati ufficiale per adesso latita (Haga nono, Fabrizio diciottesimo) ma ci pensa il solito Jakub Smrz: il pilota low cost (prende mille euro al mese dal team Guandalini) è quinto e con un ideal time (la somma dei migliori settori) impressionante.
La BMW è in agguato (Corser ottavo) mentre l'Aprilia ha fatto rodaggio (Nakano settimo, Biaggi sedicesimo) collaudando anche i nuovi leveraggi portati dall'Italia.
Noriyuki Haga
La Honda di Kiyonari si fa una fumatina...
Max Biaggi
Jonathan Rea
L'ing. Dall'Igna al box Aprilia
Michel Fabrizio
Michele Pirro
Davide Tardozzi con Paolo Flammini (a sinistra) e Paolo Ciabatti della Infront Motorsports
Paolo Flammini, amministratore delegato della Infront Motorsports, con Massimo Meregalli, Team Manager della Yamaha Europa
Max Neukirchner
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SBK 2009

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