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Motogp

La Moto2 è davvero la nuova frontiera?

di Marco Masetti
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Finita l'epoca della 250 la nuova classe iridata parte con un obiettivo dichiarato: la riduzione dei costi. Ecco una panoramica del "nuovo mondo" e il parere del nostro inviato. E voi cosa ne pensate? Dite la vostra

La nuova Suter Moto2 presentata a Misano; il budget richiesto per l'acquisto supera di poco i 75000 euro, a cui va aggiunto il costo del motore Honda
Roberto Rolfo durante i test di sviluppo di Valencia sulla nuova Moto2
Non passa settimana, anzi giorno, senza che salti fuori una nuova Moto2 (l'ultima nata è quella della Suter che vedete nelle foto qui accanto).
Il campionato che prenderà il via il prossimo anno al posto della 250, classe che rimpiangeremo credetemi, sembra davvero la nuova frontiera, il west da conquistare, il nuovo Eldorado.
Ricapitolando ecco i concetti chiave del regolamento: ciclistica libera, motore Honda CBR600RR elaborato e dotato di elettronica fissa, cambio non estraibile e gestione (rotazione e revisione) gestita direttamente dalla Dorna.
E i pneumatici? Tutti forniti dalla Dunlop. Insomma, non diremo mai che si tratta di un mondiale prototipi, nemmeno se ci minacciano con un AK 47, ma è un "papocchio", figlio della crisi, della necessità di abbassare i costi, eccessivi, della 250 Aprilia.
La Moto2 rappresenta anche il grande trionfo della Honda che riempie già buona parte della griglia MotoGP e che adesso ha un suo monomarca con titolazione iridata.
La Moto2 un vantaggio però ce l'ha, almeno sulla carta: costa poco.

Suter vende la sua ciclistica a 75.000 euro, ma da qui a correre ci vuole qualche altro step. Gomme, ad esempio (che non sono gratis anzi bisogna mettere in conto una cifra di 80.000 euro, più o meno) poi sospensioni, ovviamente al top, e tutto quel che serve.
La Moriwaki è quella che sembra messa meglio: la sua moto, la Step 7, è davvero molto evoluta e sembra già pronto gara, non per altro è quella che piace di più ai team manager della Moto GP, "consigliati" a scendere in campo anche nella Moto2.
Abbiamo visto le proposte di Bimota, i progetti del team Scot e soprattutto l'idea di Aprilia. Una soluzione quella proposta dalla Casa di Noale molto evoluta, diciamo il top della gamma, che però costa 210.000 euro, nei quali però è compreso tutto, anche l'assistenza degli ingegneri del reparto corse.
Però la vera Moto2 nessuno l'ha vista: i motori arriveranno solo nei primi mesi del 2010, quindi per il momento si possono fare esperimenti con un motore CBR di serie, più o meno preparato. E questo già fa storcere il naso.
Poi si scopre un altro dettaglio: il "banned period", ovvero la lunga sosta invernale nel corso della quale non si può provare non vale per la Moto2. Questo significa che chi avrà risorse potrà girare tutto l'inverno in Spagna. E se di soldi se ne hanno molti, si può anche andare a Sepang, alla faccia del contenimento dei costi.
Secondo noi, correndo per vincere il titolo, magari con piloti al top come Toni Elias e Crutchlow (l'idea del team Gresini, per capirci) si spenderà più o meno come l'attuale 250.
Passando ai piloti sulla carta l'idea della Moto2 piace molto, anche perché consente di entrare nel classifica con una spesa più accettabile. Diciamo che con un budget di 300.000 euro, un pilota si può accasare con una buona squadra e correre un mondiale. Ma per vincere, temo, occorre qualcosa di più.
L'Aprilia, che per ora non sappiamo se userà il proprio marchio, è l'unico costruttore iscritto alla Moto2, gli altri sono telaisti e assemblatori. Suter, Bimota, Scot, Moriwaki: bei nomi, bravi tecnici, ma preferivo vedere quelli dei costruttori Honda, Aprilia, Gilera e KTM.
Il disegno CAD della nuova Moto2 progettata dalla Suter
Il motore che equipaggerà tutte le Moto2 sarà quello della Honda CBR600RR
Un altro disegno CAD della Moto2
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