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Protos Ellisse 50, un tre ruote avanti

Stefano Borzacchiello il 10/01/2018 in Moto & Scooter

Realizzato e commercializzato negli Anni 90, questo scooter può essere considerato per certi aspetti un precursore dei tre ruote come li conosciamo oggi

Protos Ellisse 50, un tre ruote avanti
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Oggi gli scooter a tre ruote sono una realtà, e con l’arrivo della nuova Yamaha Niken ci abitueremo in fretta anche alle moto con una ruota in più. Guardando indietro, però, non era così. Fino all'arrivo dell'MP3, il tre ruote non era era sinonimo dell’Ape Piaggio - un mezzo utilitario e non basculante - di cui tra l'altro quest’anno si celebrano i settanta anni.

Gli Anni 90 sono però anni di grandi entusiasmi ed esperimenti, come quello coraggiosissimo dell'italiana Protos, che a fine decennio presentò un mezzo molto innovativo battezzato "scootercar". Il progetto che vedete in queste foto si chiamava Ellisse ed era solamente un cinquantino, motorizzazione allora non anomala per un mezzo urbano.

Dotato di un tranquillo motore 2T Franco Morini raffreddato ad aria, oltre alla carena ben dimensionata con plexi integrato e la predisposizione per il tetto, l'Ellisse aveva la peculiarità di avere al posteriore due ruote basculanti che consentivano allo scooter di piegare come un normale due ruote.

Una ruota sale, l’atra scende

Lo schema era con due ruote posteriori, a differenza dei 3 ruote "moderni": a fronte di un avantreno più semplice, questa architettura complica il retrotreno visto che in curva le due ruote gemelle devono ruotare a velocità diverse (quella esterna percorre più strada), e se sono motrici è necessario introdurre un differenziale. La cosa non era comunque una difficoltà insormontabile - e nemmeno una novità, visto che dai primi anni 80 Honda stava vendendo in Giappone migliaia di Gyro, una famiglia di cargo a 3 ruote basculanti con questa architettura.

Il sistema di oscillazione era così composto da due bracci indipendenti collegati al motore tramite il differenziale e due catene di trasmissione. Altra peculiarità di questo progetto innovativo era il sistema di frenata integrale e la presenza di un grosso bauletto integrato che al suo interno ospitava una presa 12 V. Una chicca (indispensabile vista la stazza) il freno di stazionamento. 

Costava oltre nove milioni di lire

Appare insomma evidente quanto fosse "avanti" questo modello; forse troppo per l'epoca. Venne messo in produzione vent'anni fa, nel luglio del 1997, e ne vennero realizzati una cinquantina. Anche per il suo costo elevato - 9 milioni su strada, quasi il triplo di uno scooter 50 cc  - se ne vendettero pochi: sicuramente molti meno rispetto ai piani della Protos. Persino in rete non sono rimaste molte tracce del suo passaggio; siamo però contenti di ricordarlo, perché di fatto può essere considerato per molti aspetti un precursore dei tre ruote come li conosciamo oggi, e portatore di una visione della mobilità urbana davvero modernissima.

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