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Il punto sulla sicurezza

il 19/02/2007 in Moto & Scooter

Per la prima volta i dati ISTAT 2005 segnalano un calo degli incidenti mortali dei motociclisti. Intanto l’ACI lancia una petizione per spingere il Governo italiano, l’ONU e il G8 a importanti impegni economici. E l’Honda fornisce simulatori alle scuole

Per la prima volta i dati ISTAT 2005 segnalano un calo degli incidenti mortali dei motociclisti. Intanto l?ACI lancia una petizione per spingere il Governo italiano, l?ONU e il G8 a importanti impegni economici. E l?Honda fornisce simulatori alle scuole
di Riccardo Matesic

Mano a mano che si avvicina il 2010, si allontana sempre di più la possibilità di raggiungere l?obiettivo europeo di dimezzare la mortalità stradale nel primo decennio del secolo. L?Italia ha un buon tasso di miglioramento, ma per centrare il risultato dovremmo ancora ridurre ogni anno del 9% le vittime della strada quando il Lussemburgo ha già ridotto del 50% la sua mortalità stradale rispetto al 2000.
In questo scenario i motociclisti in tutta Europa si caratterizzino per un numero troppo alto di incidenti. È dunque con un certo sollievo che accogliamo la notizia che il consuntivo ISTAT relativo al 2005 (recentemente diffuso) vede finalmente una leggera controtendenza dei motociclisti.
Nel frattempo si moltiplicano le iniziative. L?ACI ha lanciato una petizione per domandare al Governo Italiano e all?ONU di varare una strategia per ottenere la riduzione della mortalità stradale; ma anche per ottenere fondi da dedicare a questa priorità.
La Honda dal canto suo ha raggiunto un accordo con la provincia di Modena, per piazzare 11 suoi simulatori di guida in altrettanti istituti scolastici, in modo da permettere agli studenti di esercitarsi anche con questo importante ausilio.

Arrivano dal rapporto ISTAT sugli incidenti 2005 – dice l’ANCMA in un comunicato - i primi segnali positivi di una significativa inversione di tendenza sul fronte delle due ruote a motore. I dati sembrano infatti giustificare un moderato ottimismo per il futuro, con un -5% di vittime rispetto al 2004.
In particolare, i ciclomotori hanno avuto 325 vittime nel 2005, con un -20% rispetto all’anno precedente; anche se a onor del vero, aggiungiamo noi, va considerato il calo del parco circolante. Appare evidente comunque – sempre secondo l’ANCMA - la correlazione tra la diminuzione delle vittime e l’effetto “Patentino” per la g
uida dei cinquantini, obbligatorio dal luglio del 2004. “L’industria delle 2 ruote – secondo il presidente ANCMA, Guidalberto Guidi -, che nelle attività di supporto alle scuole italiane ha investito 2 milioni di euro in cinque anni, non può che esprimere soddisfazione per i risultati incoraggianti degli sforzi fatti da tutto il settore”.
Qualche preoccupazione in più la solleva invece il segmento moto, in sostanziale stabilità rispetto al 2004 ( +1%), anche se occorre considerare che, nello stesso lasso di tempo, il parco circolante è aumentato del 13%, e la percorrenza media del 4%; determinando una maggiore esposizione al rischio.
A questo proposito è bene ricordare che l’Italia, considerando il numero di motociclisti rimasti vittima di incidenti in rapporto al parco circolante, è il paese meno incidentale d’Europa. Con 1,6 vittime ogni 10 mila veicoli l’ANCMA sottolinea così che siamo secondi solo alla Finlandia, che ha 1,3 vittime ogni 10 mila veicoli. Peggiore la situazione in Germania (1,8), Gran Bretagna (4,5) e Francia (4,6).

Con un investimento di 19.000 euro, la Provincia di Modena ha acquistato 11 simulatori di guida dalla Honda, da destinare ad altrettanti istituti scolastici; a uso dei ragazzi che seguono i corsi per il patentino del ciclomotore. All’iniziativa ha contribuito anche l’Osservatorio per l’Educazione e la Sicurezza Stradale della Regione Emilia Romagna. «La nuova attrezzatura – spiega Maurizio Guaitoli, assessore provinciale a Sanità e politiche sociali – ha un carattere fortemente innovativo ed è tra le prime in Italia. E non si tratta di una sperimentazione limitata, ma rappresenta un’offerta diffusa e capillare, che coinvolgerà cinquemila studenti che ogni anno frequentano i corsi di preparazione alla guida del ciclomotore e consentirà di dare loro una formazione pratica di guida oltre che teorica».
Gli alunni iscritti nell’anno scolastico 2006/2007 sono 4692 (2300 alle medie di primo grado; 2392 alle medie di secondo grado). I corsi istituiti sono 168 e tutti gratuiti.
Queste le scuole che ospiteranno gli 11 simulatori di guida. A Modena l’istituto Selmi (via Leonardo Da Vinci), il liceo classico Muratori (via Cittadella 50), il Ctp (Centro territoriale permanente per l’educazione degli adulti) di via Monte Kosica Benedetto Marcello 51. In provincia saranno invece l’istituto Vinci di Carpi, l’istituto Spallanzani di Castelfranco, il liceo scientifico Morandi di Finale Emilia, il Galilei di Mirandola, il Cavazzi di Pavullo, l’Ipsia Ferrari di Maranello, il Volta di Sassuolo e il Levi di Vignola.

Un milione di firme per una petizione che impegni l’ONU, il G8 e il Governo italiano a un piano per raggiungere l’obiettivo della riduzione del 50% della mortalità stradale entro il 2010. L’ha lanciata l’ACI, insieme alla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) per la parte internazionale.
I sette giorni dal 23 al 29 aprile saranno infatti la Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale, e l’ACI per lunedì 23 ha chiesto a sindaci e presidenti di province e regioni di convocare i consigli comunali, mettendo all’ordine del giorno il tema della sicurezza stradale e dell’approvazione della petizione ACI/FIA.
Al Governo italiano l’Automobil Club chiede di varare un piano per centrare l’obiettivo fissato di riduzione della mortalità. Inoltre viene chiesto che un 10% della spesa totale in infrastrutture stradali, sia devoluto specificamente alla sicurezza stradale.
A livello internazionale la petizione impegna l’ONU a un investimento di 300 milioni di dollari in dieci anni, per un piano globale d’intervento per la sicurezza nei paesi in via di sviluppo. Fondi vengono chiesto anche alla Banca Mondiale e agli altri enti erogatori: il 10% delle risorse elargite per infrastrutture, da destinare al tema specifico della sicurezza stradale. Infine si chiede l’organizzazione di un summit interministeriale mondiale, per concordare una politica internazionale d’intervento su questo problema.
“La sicurezza stradale – ha sottolineato il Presidente dell’ACI, Franco Lucchesi - è un’emergenza mondiale. Ogni anno, sulle strade del nostro pianeta perdono la vita un milione e duecentomila persone; e i feriti sono più di 50 milioni. Un bilancio inaccettabile, sia dal punto di vista morale, che economico. Non è più possibile stare a guardare e non si può continuare a parlare di “fatalità”. Sappiamo tutti che non si tratta di fatalità e che, al contrario, la maggior parte degli incidenti possono essere evitati. Quindi dobbiamo intervenire. Subito. C’è bisogno di una politica globale e di forti investimenti in favore della sicurezza e della formazione delle persone o, nei prossimi anni, il problema subirà una crescita incontrollabile e raggiungerà costi sociali insostenibili”.

Questi i dati forniti nel corso della conferenza stampa di presentazione della Petizione ACI/FIA dal presidente dell’Automobil Club, Franco Lucchesi (Fonte ACI-Istat 2005).

Obiettivo 2010 ancora lontano
In Italia, nel 2005 (ultimo dato disponibile) gli incidenti stradali sono stati 225.078, con una leggera flessione (-1,8%) rispetto all’anno precedente; i morti 5.426 (-4,7%), i feriti 313.754 (-2,7%). Nonostante il sensibile miglioramento, il bilancio resta pesante: 617 incidenti nel "giorno medio", con 15 morti e 860 feriti.
Ancora lontano l’obiettivo fissato dall’Unione Europea che prevede la riduzione del 50% dei morti entro il 2010. Per raggiungere questo risultato, infatti, l’Italia non dovrebbe superare i 3.100 morti annui, ciò equivale ad una riduzione ogni anno di circa il 9%.

Luglio e domenica i momenti peggiori
Luglio è il mese in cui si muore di più (19 morti al giorno); la domenica il giorno nero, con 1.014 decessi (19% del totale). L’orario più a rischio è quello fra le 14 e le 17, anche se di notte (tra la mezzanotte e le 6 del mattino) si registra il maggior numero dei decessi. Dove? In città! Il maggior numero di incidenti (151.349, il 67,2% del totale, con il 31,4% dei morti) si verifica sulle strade urbane. Sulle autostrade, invece, i sinistri sono 14.006 (6,2%), con il 10,2% dei morti.
Fra le cause, al primo posto il mancato rispetto della segnaletica (56.348 incidenti; 14,4% del totale), seguito da guida distratta o andamento indeciso (43.949; 11,2%), velocità non adeguata (35.539; 9,1%) e mancato rispetto della distanza di sicurezza (30.680; 7,9%).

Nel frattempo in Spagna, a Valladolid, è stato recentemente testato in un crash test con un manichino, un nuovo guard rail amichevole nei confronti dei motociclisti, prodotto dall’azienda spagnola Hiasa Gonvarri. Ne dà notizia l’AMI, l’Associazione Motociclisti Incolumi, invitata ad assistere al test.



La nuova barriera in metallo, prevede una banda orizzontale liscia, che impedisce al corpo del motociclista di impattare con i paletti di sostegno del guard rail. Prende il nome di SPM-ES4, ha superato brillantemente il test ed a breve dovrebbe iniziare a essere montata sulle strade iberiche.
In Italia, lo ricordiamo, c’è ancora un ostacolo normativo che rallenta e rende difficoltosa l’omologazione di guard rail sicuri per i motociclisti; mentre si continuano ad adottare le barriere omologate secondo la normativa europea EN1317, che non prevede alcun test per moto, ma solo prove per automobili e mezzi pesanti.

Sull’argomento abbiamo già pubblicato:
La provincia di Roma protegge la Campagnanese
Un guard rail amico sull’Apecchiese, in provincia di Perugia
SS1 Aurelia: un guard rail pericoloso
A Roma il primo guard rail sicuro

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