Moto & Scooter
Niente incentivi per gli Euro 2
Nessun accordo fra Confindustria ANCMA e Ministero dell’Ambiente. Decade così anche il protocollo firmato in primavera dal precedente Governo che aveva dimenticato di inviarlo alla Corte dei Conti
Nel 2006 non ci saranno incentivi nazionali per l’acquisto di ciclomotori Euro 2. Lo ha annunciato l’associazione degli industriali delle due ruote, Confindustria ANCMA, ma già pochi giorni fa, in un incontro a Milano con il Ministro dell’Ambiente, si era capito che sarebbe finita così.
Eravamo proprio all’assemblea di Confindustria ANCMA, dove Pecoraro Scanio aveva chiarito di avere la volontà di firmare un accordo di programma, ma solo a determinate condizioni. In particolare il ministro aveva subordinato la concessione dei contributi alla rottamazione di mezzi inquinanti. E si sarebbe trattato di contributi differenziati, in funzione della “qualità ambientale” dei vari modelli, con una priorità per le grandi aree inquinate: “Dare contributi interessa il Ministero dell’Ambiente – aveva detto - solo per le grandi città, perché non si può continuare ad avere ogni anno i blocchi della circolazione. Per quali motivo dare contributi per zone come Sondrio, Enna o Benevento?”. “Del resto - aveva continuato il ministro - il mancato rispetto degli standard ambientali ci costerà fra i 3 e i 5 miliardi l’anno in multe dell’Europa. Anzi, è ora di cominciare a controllare anche le emissioni di CO2 (oggi non monitorate da nessuna omologazione, ndr)“.
Confindustria ANCMA nel suo comunicato dichiara di aver deciso di non firmare l’Accordo di programma ritenendo che “il meccanismo farraginoso delle procedure, la discriminazione fra comuni e tecnologie, l’obbligo di rottamazione (con le complicazioni burocratiche conseguenti e costi per il concessionario) avrebbero provocato turbative di mercato ben superiori ai vantaggi”. “Siamo rammaricati per questa conclusione e soprattutto dispiaciuti per gli utenti che dopo l’Accordo siglato nell’ aprile scorso fra il Ministero e la nostra Associazione erano legittimamente in attesa che il provvedimento diventasse operativo – ha dichiarato Guidalberto Guidi, Presidente di Confindustria Ancma-. Purtroppo quell’Accordo, che prevedeva, con un meccanismo molto semplice, un incentivo di 250 euro per chiunque acquistasse un ciclomotore Euro 2 (lo stesso meccanismo che negli anni scorsi aveva consentito di introdurre oltre 365.000 ciclomotori di nuova generazione su un parco circolante in cui il 60% è ancora costituito da veicoli Euro 0) per motivi che ci sfuggono non è mai pervenuto alla Corte dei Conti che avrebbe dovuto ratificarlo; dopo il cambio della guardia al Ministero i contenuti sono stati rivisti in misura e con modalità che i costruttori hanno ritenuto rendessero il provvedimento inutilmente complesso, burocratico, e quindi, inefficace”.
“Si spera ora che, sgombrato il campo da ogni aspettativa, il mercato dei ciclomotori possa rimettersi in moto, dopo che l’effetto-annuncio degli incentivi imminenti lo aveva di fatto bloccato”.
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