Moto & Scooter
Motoblob: Forse il pirla non sono io
Cormigo non ci sta. Nemmeno in pista sei al sicuro dai rompiballe, che in questo caso si sentono in dovere di fare il circo per mettere in mostra l’ipersportiva. Fortuna che a volte la giustizia varca i cancelli del circuito per dar loro una lezione
Ho lasciato passare un po’ di tempo. Questione di smalto, nel senso che l’avevo sulle unghie e dovevo lasciarlo asciugare. Capita anche a voi di sentirvi il più pirla di tutti? A me – sarà un caso? - fin troppo di sovente.
Ad esempio quando vado a provare una moto in pista e mi trovo vittima dell’esaltato di turno. Oddio, ben vengano i motociclisti motivati: è che a volte hai in mano una nuda da 80 cavalli, ti fai il tuo turno senza rompere le palle a nessuno ed ecco che, immancabilmente, hai da fare i conti col cerebroleso in ZX-10, schiavo del mito del “passare all’esterno”. Sì, è così. All’esterno o niente. Al limite sul dritto, ma a due millimetri da te, a costo di far 50 metri sul cordolo. Forse lui pensa che la vernice dal tuo serbatoio venga via sul serio. Uè, Haga del mio calzino, guarda che le “sverniciate” di Meda e Reggiani sono solo un modo di dire!
In effetti per chi ha un minimo di rispetto per le regole si tratta di un momento esteticamente deteriore: tu che pennelli le curve, superi i più lenti e cerchi di non essere d’ostacolo ai più veloci. Il semplice bon-ton della pista. Finché non arriva il talebano della carena in vetroresina, il Mc Coy di Busto Garolfo in assetto antiguerriglia. E arriva, stà tranquillo che arriva… uno per turno si palesa sempre. Lui e la sua iper pistolata sono ospiti fissi di ogni circuito. Cosa va a fare in pista, cerca forse il tempo? No, altrimenti non starebbe a perdere secondi dietro a me e al mio cancello. Deve solo far vedere agli altri che lui è il più furbo di tutti.
Quando capita che questo superman vada per prati e per ghiaia, è un bene che la nostra concentrazione sia tutta per la pista: altrimenti toglieremmo la mano destra dal gas per mostrargli soddisfatti il dito medio.
Ad esempio quando vado a provare una moto in pista e mi trovo vittima dell’esaltato di turno. Oddio, ben vengano i motociclisti motivati: è che a volte hai in mano una nuda da 80 cavalli, ti fai il tuo turno senza rompere le palle a nessuno ed ecco che, immancabilmente, hai da fare i conti col cerebroleso in ZX-10, schiavo del mito del “passare all’esterno”. Sì, è così. All’esterno o niente. Al limite sul dritto, ma a due millimetri da te, a costo di far 50 metri sul cordolo. Forse lui pensa che la vernice dal tuo serbatoio venga via sul serio. Uè, Haga del mio calzino, guarda che le “sverniciate” di Meda e Reggiani sono solo un modo di dire!
In effetti per chi ha un minimo di rispetto per le regole si tratta di un momento esteticamente deteriore: tu che pennelli le curve, superi i più lenti e cerchi di non essere d’ostacolo ai più veloci. Il semplice bon-ton della pista. Finché non arriva il talebano della carena in vetroresina, il Mc Coy di Busto Garolfo in assetto antiguerriglia. E arriva, stà tranquillo che arriva… uno per turno si palesa sempre. Lui e la sua iper pistolata sono ospiti fissi di ogni circuito. Cosa va a fare in pista, cerca forse il tempo? No, altrimenti non starebbe a perdere secondi dietro a me e al mio cancello. Deve solo far vedere agli altri che lui è il più furbo di tutti.
Quando capita che questo superman vada per prati e per ghiaia, è un bene che la nostra concentrazione sia tutta per la pista: altrimenti toglieremmo la mano destra dal gas per mostrargli soddisfatti il dito medio.