Attualità
Sempre più moto e bici in circolazione: ecco come il Covid ha cambiato (per sempre) la mobilità
Non si arresta la crescita degli spostamenti privati sulle due ruote a pedale e a motore in Italia, in particolare quelli con i motocicli, che passano dal da 2,6% del 2019 a 4,1%. E le amministrazioni comunali continuano rispondere e a pianificare, sebbene con intensità e qualità d’intervento differenti e discontinue. Aumentano così la disponibilità media di piste ciclabili, i parcheggi per le bici, le soluzioni di bike sharing e nascono nuove forme di incentivi per l’utilizzo di Cargo Bike nella gestione della logistica di ultimo miglio.
Continua invece ad essere troppo limitato l’accesso dei veicoli a due ruote alle corsie riservate e si sviluppano più lentamente le opportunità di scooter sharing rispetto a quelle dedicate alla bici. L’incremento della sicurezza degli utenti delle due ruote a motore è ancora lontano da essere un punto essenziale negli strumenti di pianificazioni della mobilità urbana e rimane pressoché invariato il numero delle città che puntano su soluzioni come guardrail a tutela dell’incolumità dei motociclisti in caso di impatto. Resta viceversa consistente e importante il numero dei municipi che considerano il miglioramento della sicurezza dei ciclisti una priorità. È quanto emerge dall’ottavo rapporto dell’Osservatorio Focus2R, la ricerca promossa da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) con Legambiente, elaborato dalla società di consulenza Ambiente Italia e presentato a Milano, attraverso un evento a cui hanno partecipato anche gli assessori con deleghe alla mobilità dei comuni i Milano (Arianna Censi), Palermo (Maurizio Carta), Roma (Eugenio Patanè) e con Andrea Colombo, Project manager del comune di Bologna.