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Attualità

L'inaugurazione di EICMA-Cina

di Luigi Bianchi
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Siamo volati alla grande fiera orientale della moto. L'evento promette bene: a Pechino c'è richiesta di moto vere e si ammira il made in Italy. Allo stesso tempo, la Cina produce decine di milioni di veicoli a due ruote pronti a essere immessi nei mercati mondiali

L'inaugurazione davanti alle autorità cinesi e internazionali
Honda Gold Wing: status symbol dei nuovi ricchi in Cina
Pechino - E finalmente la prima edizione di Eicma-Cina, la fiera del moto ciclo che si tiene nella capitale, è stata inaugurata, con una cerimonia d'altri tempi con tanto di banda, ragazze in costume tradizionale e un'importante partecipazione di autorità tutte con coccarda regolamentare. Ma, al di là del folklore, è stata unanime la sensazione che le autorità Cinesi abbiano voluto dare molta importanza a questa manifestazione, inviando alla sua apertura personaggi politici di primissimo livello. Brevi i discorsi e subito in visita agli stand.
In realtà quelli italiani sono relativamente pochi ma, chi ha voluto essere presente, è subito rimasto soddisfatto dell'interesse di pubblico e operatori, con innumerevoli richieste di contatto. Il clima che si respirava era davvero un po' particolare, come se si stesse vivendo un'esperienza pionieristica, di quelle che poi uno racconta dicendo "quella volta c'ero anch'io"…
Sembra strano perché di Cina e industria cinese si parla spesso ma è ben diverso incontrarsi per la prima volta di persona. Come nota di colore devo dire che i rappresentanti commerciali delle aziende italiane con i loro omologhi cinesi hanno trovato subito un feeling, anzi mi dicevano alcuni che si sono pure divertiti, con un tuffo in tempi passati quando le trattative passavano ancora dal rapporto personale diretto e non dai fogli Excel sui computer…
Comunque, se la partecipazione italiana è ridotta di numero, le nostre moto presenti (MV Agusta, Ducati e aggiungerei Benelli) hanno lasciato letteralmente a bocca aperta un pubblico che, di norma, per le strade vede al massimo dei 150 cc utilitari.
Comincia però ad esserci qualche gruppo di motociclisti veri e propri, come un club di possessori di Honda Goldwing che hanno addirittura occupato un loro spazio espositivo. In definitiva, nel 2010 in Cina si produrranno oltre 30 milioni di motoveicoli e, tra questi, iniziano a comparire anche numerose medie cilindrate, comprese tra i 250 e i 5600 cc. Per ora sono destinate soprattutto all'esportazione in altri mercati del far east ma la previsione è che a breve si aprirà per loro anche il mercato interno cinese.

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