Attualità
Gli USA svettano al 59° MX delle Nazioni
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I piloti americani trascinati da Ricky Carmichael svettano sul resto del mondo anche a causa della disomogeneità delle altre squadre. Sul podio anche Francia e Belgio
Hanno vinto ma non hanno dominato, gli americani del Motocross delle Nazioni. Anche se sono riusciti a strappare la loro 16ª vittoria di questa gara a squadre, la 59ª edizione del Trofeo Chamberlain non li ha visti così forti e compatti come nelle mitiche annate che portarono alla ribalta del cross internazionale i miti del cross d’oltreoceano come David Bailey, Ricky Johnson, Johnny O’Mara, Jeff Ward.
Questa volta gli Stati Uniti hanno vinto soprattutto grazie alla disomogeneità delle formazioni avversarie, oltre che alla indiscussa supremazia di Ricky Carmichael che dopo aver dettato legge sia nel Supercross che nel campionato outdoor 250 con una punta d’orgoglio ed una sconcertante determinazione anche in Francia, davanti ad una fantastica cornice di pubblico stimata in circa 40.000 spettatori, ha fatto piazza pulita degli avversari. Nelle due manche a cui ha preso parte l’ufficiale Suzuki si è sbarazzato degli avversari già nelle prime battute di gara, per poi mantenersi al comando sino al traguardo acclamato dal pubblico diviso tra i suoi sostenitori e quello dei piloti di casa.
L’unico ad aver cercato di mettergli i bastoni tra le ruote è stato Ben Townley, che con la valigia in mano per il trasferimento in Florida dove farà base per disputare la stagione Supercross e National 2006 ha voluto suonare un campanello d’allarme per gli americani mantenendosi in scia al battistrada per buona parte della seconda manche e vincendo l’altra batteria che ha disputato. Kevin Windham e Ivan Tedesco non sono stati così incisivi come ci si aspettava, a testimonianza di quanto si sia alzato il livello dei piloti del mondiale cross. Il primo dopo il 3° ottenuto in Gara 1 in quella successiva non è infatti riuscito a fare meglio di 5° complice anche una scivolata, mentre il campione outdoor 125 si è classificato solo 6° e 17°, preceduto con soddisfazione da meno blasonati piloti dei GP. Gli statunitensi hanno battuto di 8 punti la Francia, che ha corso con David Vuillemin, Sebastien Tortelli e Mickael Pichon. Una formazione di alto spessore, che ha visto Pichon concludere 3° e 5° malgrado una caduta in Gara 2, Tortelli mettersi in luce con la KTM 250 4T anche se nella seconda manche ha compromesso il risultato con tre scivolate, e Vuillemin affiancare al posto d’onore ottenuto in apertura una modesta 7ª posizione dovuta ad una cattiva partenza e ad un ginocchio dolorante.
I transalpini l’hanno spuntata di sette lunghezze sui campioni uscenti del Belgio, rimasti questa volta al disotto delle aspettative a causa soprattutto della modesta prestazione di Stefan Everts. Stanco ed esausto della lunga stagione che lo ha portato a cogliere il suo nono titolo iridato, l’ufficiale Yamaha non ha trovato la concentrazione e lo stimolo per battersi a denti stretti, rimediando un 5° ed un 9° posto che non hanno scusanti neppure nelle due cadute alla partenza di cui è stato protagonista. Lo stesso punteggio di Everts è stato totalizzato da Kevin Strijbos (6° e 8°), mentre Steve Ramon dopo il 9° iniziale ha ottenuto il miglior piazzamento MX2 nella seconda manche giungendo al traguardo 3°. Per un solo punto la Nuova Zelanda si è vista sfumare il terzo gradino del podio ma ha avuto la soddisfazione di vedere nelle prime posizioni oltre a Townley anche il neo vice campione MX2 Joshua Coppins, 2° e 4°; purtroppo per loro il compagno di squadra Cody Cooper non è stato all’altezza dell’appuntamento come hanno dimostrato i due piazzamenti riportati dal pilota nazionale classificato due volte 23°.
L’unico ad aver cercato di mettergli i bastoni tra le ruote è stato Ben Townley, che con la valigia in mano per il trasferimento in Florida dove farà base per disputare la stagione Supercross e National 2006 ha voluto suonare un campanello d’allarme per gli americani mantenendosi in scia al battistrada per buona parte della seconda manche e vincendo l’altra batteria che ha disputato. Kevin Windham e Ivan Tedesco non sono stati così incisivi come ci si aspettava, a testimonianza di quanto si sia alzato il livello dei piloti del mondiale cross. Il primo dopo il 3° ottenuto in Gara 1 in quella successiva non è infatti riuscito a fare meglio di 5° complice anche una scivolata, mentre il campione outdoor 125 si è classificato solo 6° e 17°, preceduto con soddisfazione da meno blasonati piloti dei GP. Gli statunitensi hanno battuto di 8 punti la Francia, che ha corso con David Vuillemin, Sebastien Tortelli e Mickael Pichon. Una formazione di alto spessore, che ha visto Pichon concludere 3° e 5° malgrado una caduta in Gara 2, Tortelli mettersi in luce con la KTM 250 4T anche se nella seconda manche ha compromesso il risultato con tre scivolate, e Vuillemin affiancare al posto d’onore ottenuto in apertura una modesta 7ª posizione dovuta ad una cattiva partenza e ad un ginocchio dolorante.
I transalpini l’hanno spuntata di sette lunghezze sui campioni uscenti del Belgio, rimasti questa volta al disotto delle aspettative a causa soprattutto della modesta prestazione di Stefan Everts. Stanco ed esausto della lunga stagione che lo ha portato a cogliere il suo nono titolo iridato, l’ufficiale Yamaha non ha trovato la concentrazione e lo stimolo per battersi a denti stretti, rimediando un 5° ed un 9° posto che non hanno scusanti neppure nelle due cadute alla partenza di cui è stato protagonista. Lo stesso punteggio di Everts è stato totalizzato da Kevin Strijbos (6° e 8°), mentre Steve Ramon dopo il 9° iniziale ha ottenuto il miglior piazzamento MX2 nella seconda manche giungendo al traguardo 3°. Per un solo punto la Nuova Zelanda si è vista sfumare il terzo gradino del podio ma ha avuto la soddisfazione di vedere nelle prime posizioni oltre a Townley anche il neo vice campione MX2 Joshua Coppins, 2° e 4°; purtroppo per loro il compagno di squadra Cody Cooper non è stato all’altezza dell’appuntamento come hanno dimostrato i due piazzamenti riportati dal pilota nazionale classificato due volte 23°.
Solo 13° l'Italia
21 anni di media, due piloti per la prima volta in sella ad una 450 al posto della loro abituale 250 4T, un pilota (Chicco Chiodi) sostituito pochi giorni prima della manifestazione per l’infortunio ad un ginocchio. E’ partita così dall’Italia, con un grosso supporto dalla Federmoto che oltre a mettere in palio un consistente montepremi ha fornito loro l’accogliente hospitality Casa Italia ed un seguito di persone altamente professionali tra i quali il due volte campione a squadre Andrea Bartolini al debutto come team manager e il massaggiatore del compianto Marco Pantani, l’avventura azzurra al Cross delle Nazioni di Antonio Cairoli, Davide Guarneri e David Philippaerts. Da una parte quindi l’incertezza del risultato che poteva ottenere una squadra così giovane e inesperta, dall’altra la motivazione derivata dai risultati ottenuti nel mondiale MX2 che potevano far sperare in un piazzamento da podio. Invece la sfortuna ci si è messa di mezzo, e per i colori azzurri è stata una mezza disfatta. Il 13° posto non ripaga infatti ne il potenziale dei nostri piloti, che ha brillato nonostante il risultato finale, ne gli sforzi fatti per dare ai nostri portacolori le condizioni migliori per potersi esprimere al meglio.
Il primo scossone che ha portato subito alla realtà è arrivato già al via della prima manche, quando Cairoli partito nelle prime posizioni all’atterraggio di un salto ha perso il controllo dell’avantreno ed è finito a terra. Una volta rialzatosi, dopo aver fatto passare tutti gli avversari, il siciliano non ha potuto far altro che prendere la via dei box con la moto danneggiata dai concorrenti. I sogni di gloria si sono definitivamente arenati nella seconda manche, quando il neo campione MX2 è stato vittima di un’altra caduta nelle prime battute di gara innescata da un pilota che gli è caduto davatni e che il pilota della Yamaha-De Carli non ha potuto evitare. Cairoli, che ha corso con una 450 per provare l’emozione di confrontarsi con piloti del calibro di Carmichael ed Everts, ha ripreso attardato ma una successiva scivolata lo ha portato nuovamente al paddock, così come ha fatto verso fine gara Guarneri costretto al ritiro da un guasto tecnico. Philippaerts è stato quindi l’unico ad aver chiuso entrambe le manche, la prima sfoggiando una guida veloce e sicura che gli ha permesso piazzarsi al 4° posto addirittura davanti a Windham.
Il dispendio di energie si è fatto sentire nella seconda manche, dove il pilota della KTM al termine di un buon recupero è terminato 14° penalizzato anche da noie alla frizione. “Purtroppo qualche errore di troppo ed un po’ di sfortuna non ci hanno aiutato” ha dichiarato Bartolini “il quarto posto delle prove di qualificazione aveva dimostrato che il potenziale c’era ma la gara si è messa male e non c’è stato niente da fare. Peccato perché in squadra c’era una bella armonia, la Federmoto aveva fatto le cose bene e la formazione era giusta perché molto giovane ma composta da tutti piloti giovani. Addirittura sono rimasto sorpreso da come Cairoli e Philippaerts abbiano guidato bene la 450. Questo deve essere il punto di partenza per seguire e curare le nuove leve del cross tricolore, siamo sulla strada giusta e cercheremo di far si che il ricambio ai campioni non avvenga più dopo dieci anni comne è stata con la precedente generazione da Puzar in poi”.
Il primo scossone che ha portato subito alla realtà è arrivato già al via della prima manche, quando Cairoli partito nelle prime posizioni all’atterraggio di un salto ha perso il controllo dell’avantreno ed è finito a terra. Una volta rialzatosi, dopo aver fatto passare tutti gli avversari, il siciliano non ha potuto far altro che prendere la via dei box con la moto danneggiata dai concorrenti. I sogni di gloria si sono definitivamente arenati nella seconda manche, quando il neo campione MX2 è stato vittima di un’altra caduta nelle prime battute di gara innescata da un pilota che gli è caduto davatni e che il pilota della Yamaha-De Carli non ha potuto evitare. Cairoli, che ha corso con una 450 per provare l’emozione di confrontarsi con piloti del calibro di Carmichael ed Everts, ha ripreso attardato ma una successiva scivolata lo ha portato nuovamente al paddock, così come ha fatto verso fine gara Guarneri costretto al ritiro da un guasto tecnico. Philippaerts è stato quindi l’unico ad aver chiuso entrambe le manche, la prima sfoggiando una guida veloce e sicura che gli ha permesso piazzarsi al 4° posto addirittura davanti a Windham.
Il dispendio di energie si è fatto sentire nella seconda manche, dove il pilota della KTM al termine di un buon recupero è terminato 14° penalizzato anche da noie alla frizione. “Purtroppo qualche errore di troppo ed un po’ di sfortuna non ci hanno aiutato” ha dichiarato Bartolini “il quarto posto delle prove di qualificazione aveva dimostrato che il potenziale c’era ma la gara si è messa male e non c’è stato niente da fare. Peccato perché in squadra c’era una bella armonia, la Federmoto aveva fatto le cose bene e la formazione era giusta perché molto giovane ma composta da tutti piloti giovani. Addirittura sono rimasto sorpreso da come Cairoli e Philippaerts abbiano guidato bene la 450. Questo deve essere il punto di partenza per seguire e curare le nuove leve del cross tricolore, siamo sulla strada giusta e cercheremo di far si che il ricambio ai campioni non avvenga più dopo dieci anni comne è stata con la precedente generazione da Puzar in poi”.
I risultati al Motocross delle Nazioni 2005
Moto1 (MX1 e MX2): 1 Ricky Carmichael, (USA) Suzuki 35:52.761. 2 Joshua Coppins, (NZL) Honda 36:00.181. 3 Mickael Pichon, (FRA) Honda 36:07.889. 4 Tanel Leok, (EST) Kawasaki 36:33.092. 5 Stefan Everts, (BEL) Yamaha 36:48.056. 6 Ivan Tedesco, (USA) Kawasaki 36:49.925 7 Sébastien Tortelli, (FRA) KTM 36:50.723. 8 Marc de Reuver, (NED) KTM 37:01.901. 9 Steve Ramon, (BEL) KTM 37:04.875. 10 Billy Mackenzie, (GBR) Yamaha 37:14.988.; 19. Guarneri, (ITA) Yamaha 37:52.2.
Moto2 (MX2 e MX Open): 1 Ben Townley, (NZL) KTM 36:13.816. 2 David Vuillemin, (FRA) Yamaha 36:23.311. 3 Steve Ramon, (BEL) KTM 36:32.988. 4 David Philippaerts, (ITA) KTM 36:35.110. 5 Kevin Windham, (USA) Honda 36:51.853. 6 Kevin Strijbos, (BEL) Suzuki 36:56.094. 7 Francisco Garcia Vico, (SPA) Honda 37:18.508. 8 Marc Ristori, (SUI) Honda 37:20.725. 9 Yoshitaka Atsuta, (JPN) Suzuki 37:21.575. 10 Matti Seistola, (FIN) Honda 37:27.664.
Moto3 (Open e MX1): 1 Ricky Carmichael, (USA) Suzuki 35:34.904. 2 Ben Townley, (NZL) KTM 35:39.967. 3 Kevin Windham, (USA) Honda 35:50.717. 4 Joshua Coppins, (NZL) Honda 36:12.696. 5 Mickael Pichon, (FRA) Honda 36:17.609. 6 Marc de Reuver, (NED) KTM 36:22.992. 7 David Vuillemin, (FRA) Yamaha 36:29.152. 8 Kevin Strijbos, (BEL) Suzuki 36:33.253. 9 Stefan Everts, (BEL) Yamaha 36:36.942. 10 Tanel Leok, (EST) Kawasaki 36:39.921. 14 David Philippaerts, (ITA) KTM 37:18.0.
Classifica finale: 1 USA 16. 2 Francia 24. 3 Belgio 31. 4 Nuova Zelanda 32. 5 Gran Bretaagna 56. 6 Estonia 59. 7 Olanda 82. 8 Portogallo 83. 9 Sud Africa 86. 10 Spagna 99. 12 Japan 107. 13. Italia 110.
Moto2 (MX2 e MX Open): 1 Ben Townley, (NZL) KTM 36:13.816. 2 David Vuillemin, (FRA) Yamaha 36:23.311. 3 Steve Ramon, (BEL) KTM 36:32.988. 4 David Philippaerts, (ITA) KTM 36:35.110. 5 Kevin Windham, (USA) Honda 36:51.853. 6 Kevin Strijbos, (BEL) Suzuki 36:56.094. 7 Francisco Garcia Vico, (SPA) Honda 37:18.508. 8 Marc Ristori, (SUI) Honda 37:20.725. 9 Yoshitaka Atsuta, (JPN) Suzuki 37:21.575. 10 Matti Seistola, (FIN) Honda 37:27.664.
Moto3 (Open e MX1): 1 Ricky Carmichael, (USA) Suzuki 35:34.904. 2 Ben Townley, (NZL) KTM 35:39.967. 3 Kevin Windham, (USA) Honda 35:50.717. 4 Joshua Coppins, (NZL) Honda 36:12.696. 5 Mickael Pichon, (FRA) Honda 36:17.609. 6 Marc de Reuver, (NED) KTM 36:22.992. 7 David Vuillemin, (FRA) Yamaha 36:29.152. 8 Kevin Strijbos, (BEL) Suzuki 36:33.253. 9 Stefan Everts, (BEL) Yamaha 36:36.942. 10 Tanel Leok, (EST) Kawasaki 36:39.921. 14 David Philippaerts, (ITA) KTM 37:18.0.
Classifica finale: 1 USA 16. 2 Francia 24. 3 Belgio 31. 4 Nuova Zelanda 32. 5 Gran Bretaagna 56. 6 Estonia 59. 7 Olanda 82. 8 Portogallo 83. 9 Sud Africa 86. 10 Spagna 99. 12 Japan 107. 13. Italia 110.