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Ultima tappa: Despres campione
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E' lo statunitense Kellon Walch a passare per primo sotto il traguardo, nel giorno dell'incoronazione del pilota transalpino, costretto a difendersi da Coma per colpa di una pesante penalità. Si chiude così una delle più drammatiche e selettive edizion
Tappa 16 - 16 gennaio 2005 - Dakar > Dakar
Trasferimento 37 km - Speciale 31 km - Totale 68 km
Il talento di Cyril Despres
La sedicesima e ultima tappa della Dakar 2005 non è certo fra le più impegnative, data la breve speciale di soli 31 km intorno alla capitale senegalese. Ha però un significato simbolico fortissimo, visto che chiude un’edizione tragica, segnata indelebilmente prima del suo inizio dal ricordo di Richard Sainct e , in seguito, da quella del nostro Fabrizio Meoni.
Trasferimento 37 km - Speciale 31 km - Totale 68 km
Il talento di Cyril Despres
La sedicesima e ultima tappa della Dakar 2005 non è certo fra le più impegnative, data la breve speciale di soli 31 km intorno alla capitale senegalese. Ha però un significato simbolico fortissimo, visto che chiude un’edizione tragica, segnata indelebilmente prima del suo inizio dal ricordo di Richard Sainct e , in seguito, da quella del nostro Fabrizio Meoni.
Anche agonisticamente, la Dakar quest’anno è stata particolarmente selettiva: ad esempio, dei 29 piloti italiani partiti da Barcellona, sono arrivati al traguardo finale in 12. Eccoli, in ordine di arrivo: Giovanni Sala (8°), Matteo Graziani (15°), Marco Borsi (29°), Oscar Polli (42°), Fabio Benetti (47°), Mattia Pasquato (55°), Gianernesto Astori (67°), Antonio Cabini (86°), Giulio Verzeletti (89°), Franco De Megni (91°), Edo Mossi (94°), Ennio Cucurachi (98°). Particolarmente pregevoli i risulltati delle Yamaha di Benetti (WR tradizionale) e De Megni (WR a trazione integrale), del team Franco Picco.
KTM, col suo esercito di moto arancioni e blu (le ufficiali Gauloises), vince ancora: mattatore di quest’anno Cyril Despres, la cui leadership era stata messa in discussione, un paio di giorni fa, dalla penalità di nove minuti affibbiatagli per essere passato a velocità troppo alta in un villaggio. Vittoria meritatissima, comunque, per il francese, che non ha mai perso la concentrazione. “Sono molto felice di aver vinto, – ha dichiarato Despres – ma credo che non mi renderò conto di ciò che ho compiuto ancora per qualche settimana. Attualmente sono sollevato e soddisfatto per aver mantenuto la promessa che io e Fabrizio Meoni ci eravamo fatti durante i test in Tunisia. Volevamo un pilota “blu” sul gradino più alto del podio della Dakar: lo volevamo per Richard (Sainct). Ora che l’ho conquistata, la vittoria è dedicata anche a Fabrizio”.
Grande prova anche del suo rivale, Marc Coma, che ha tenuto duro fino alla fine e non ha avuto, data la singolare organizzazione della cerimonia di chiusura, nemmeno la gioia delle foto di rito sul secondo gradino del podio. Posizioni di rilievo anche per David Fretignè, quinto con la celebrata Yamaha WR 450 a trazione integrale e, come anticipato, per il nostro Giovanni Sala, ottavo con un distacco di un’ora e 33 minuti da Despres. Claudia Patuzzi ha sottolineato la grande prova del team Gauloises: “fino alla tappa Atar-Kiffa era tutto perfetto. Sono soddisfatta del mio team e dei miei piloti, ma anche di tutti gli altri team, che sono stati in grado di portare a termine la Dakar nonostante le difficoltà di cui tutti siamo a conoscenza.
Dopo l’11 gennaio è chiaro che la corsa e la vittoria sono divenuti argomenti d’interesse secondario. Ma noi siamo stati capaci di sentire nuovamente lo spirito della Dakar”. Vincitore della tappa odierna l’americano Kellon Walch. Classe 1983, lo statunitense su KTM è alla sua prima affermazione alla Dakar.
KTM, col suo esercito di moto arancioni e blu (le ufficiali Gauloises), vince ancora: mattatore di quest’anno Cyril Despres, la cui leadership era stata messa in discussione, un paio di giorni fa, dalla penalità di nove minuti affibbiatagli per essere passato a velocità troppo alta in un villaggio. Vittoria meritatissima, comunque, per il francese, che non ha mai perso la concentrazione. “Sono molto felice di aver vinto, – ha dichiarato Despres – ma credo che non mi renderò conto di ciò che ho compiuto ancora per qualche settimana. Attualmente sono sollevato e soddisfatto per aver mantenuto la promessa che io e Fabrizio Meoni ci eravamo fatti durante i test in Tunisia. Volevamo un pilota “blu” sul gradino più alto del podio della Dakar: lo volevamo per Richard (Sainct). Ora che l’ho conquistata, la vittoria è dedicata anche a Fabrizio”.
Grande prova anche del suo rivale, Marc Coma, che ha tenuto duro fino alla fine e non ha avuto, data la singolare organizzazione della cerimonia di chiusura, nemmeno la gioia delle foto di rito sul secondo gradino del podio. Posizioni di rilievo anche per David Fretignè, quinto con la celebrata Yamaha WR 450 a trazione integrale e, come anticipato, per il nostro Giovanni Sala, ottavo con un distacco di un’ora e 33 minuti da Despres. Claudia Patuzzi ha sottolineato la grande prova del team Gauloises: “fino alla tappa Atar-Kiffa era tutto perfetto. Sono soddisfatta del mio team e dei miei piloti, ma anche di tutti gli altri team, che sono stati in grado di portare a termine la Dakar nonostante le difficoltà di cui tutti siamo a conoscenza.
Dopo l’11 gennaio è chiaro che la corsa e la vittoria sono divenuti argomenti d’interesse secondario. Ma noi siamo stati capaci di sentire nuovamente lo spirito della Dakar”. Vincitore della tappa odierna l’americano Kellon Walch. Classe 1983, lo statunitense su KTM è alla sua prima affermazione alla Dakar.
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