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Triumph Rocket III Roadster ABS

Fabio Cormio il 06/05/2012 in Prove della redazione
Triumph Rocket III Roadster ABS
Triumph Rocket III Roadster ABS
2294 cc / 109 kW (147 CV) / 3 cilindri in linea / Euro 3
€ 16.600 c.i.m.

Elegante nel suo abito scuro, sensuale per le forme prorompenti, la signora inglese ci ha accompagnato per sette giorni e si è rivelata meno bisbetica del previsto. Ma è impossibile farla smettere di bere...

Se è uno scherzo, non fa ridere!», azzardo un tono da duro col direttore sperando di fargli cambiare idea sulla prova che ha deciso di affibbiarmi. Invece nisba: altro che scherzo, la settimana in sella a quel pachiderma della Rocket III mi tocca sul serio, «senza se e senza ma». Non che rappresenti chissà quale titanica impresa, ma andarsene a spasso nel traffico dell'ora di punta tentando improbabili zig-zag in circonvallazione sulla gigantessa inglese è come spostarsi in una cristalleria a cavallo di un ippopotamo miope: faticoso e assai poco allettante. O almeno questo credo quando, il lunedì, prendo in consegna la Triumph Rocket III, power cruiser da 2300 cc e oltre 360 kg di peso, nel nuovo allestimento Roadster che ne estremizza le già eccitanti prestazioni. Eppure qualcosa non torna: nelle varie declinazioni, dal 2004 (anno della sua introduzione sul mercato) la Rocket è stata venduta in 18.000 esemplari nel mondo, molti dei quali nelle grandi città... non posso credere che gli acquirenti siano tutti masochisti.

Nuove posizioni

Dato il recente lancio sul mercato della bicilindrica Thunderbird 1600, chiamata a coprire il classico ruolo di cruiser «anti-Harley», la Triumph ha deciso di riposizionare la Rocket nel segmento streetfighter... e, già che c'era, ha riposizionato anche il pilota sulla sua tre cilindri. Infatti basta salire a bordo per accorgersi che qualcosa è cambiato rispetto alle altre Rocket: la sella avanzata di 14 mm e abbassata di 10, insieme alle «pedaline» (usiamo questo termine per distinguerle dalle lunghe pedane «a tavoletta» adottate dalle versioni standard e Touring) arretrate, descrivono una posizione più da naked che da cruiser, migliorando le possibilità di piega.

Bisonte amico

Prima di arrivare a piegare, comunque, sulla Rocket occorre salirci e non è semplice come dirlo: sollevarla dal cavalletto richiede sforzo, dopo di che ci si chiede dove diamine si sia nascosto il blocchetto dell'avviamento... finché si scopre che è lontano, davanti alla strumentazione: per raggiungerlo da seduti occorrono braccia da babbuino. Poi si tira la frizione, dal comando morbido, si innesta la prima senza fatica e si dà gas. Appena partito scopro una moto più amichevole del previsto, i cui limiti in termini di maneggevolezza dipendono soprattutto da due fattori: la lunghezza e la gommatura «oversize» (in particolare il pneumatico 150/80 all'anteriore si fa sentire in manovra). Visto che è larga quanto un'utilitaria, gli slalom tra le auto in colonna non sono il cavallo di battaglia della Rocket, che però ripaga con l'assenza quasi assoluta di vibrazioni e un motore dalla trattabilità impareggiabile. In città basta una marcia - la terza - per fare tutto. Partire al semaforo, trottare a passo d'uomo, allungare sui tratti ad alto scorrimento.

Meglio da soli

Il mercoledì un collega mi chiede uno strappo a casa: da una moto così grossa mi sarei aspettato una maggiore attenzione al passeggero che, per non temere di essere disarcionato, deve tenersi stretto al pilota (a saperlo, lo strappo l'avrei dato a una bella ragazza!). Tuttavia il peso aggiuntivo non rende più complicata la guida della Rocket che, grazie al baricentro rasoterra e al raggio di sterzata contenuto, rende gestibile la propria mole senza troppa fatica. È nella classica uscita del fine settimana che la Triumph gioca al meglio i propri assi: una stabilità eccellente ma anche un'apprezzabile sincerità del comparto ciclistico che, stressato più del dovuto, perde progressivamente precisione: in particolare, aprendo troppo il gas in uscita di curva la Triumph tende a «sedersi» e allargare la traiettoria. Il feeling con l'avantreno non è dei migliori e in curva si tende a utilizzare più il freno posteriore (impeccabile e resistente alla fatica) degli anteriori per «chiudere» la linea. Il piatto forte resta il mastodontico tre cilindri dal tiro devastante e dall'erogazione automobilistica, ossia del tipo «tutto in basso»: superare i 5000 giri indicati è inutile, così come cercare l'allungo. La velocità di punta è peraltro limitata a poco più di 190 km/h (in questa versione non è, invece, limitata la coppia motrice in prima e seconda marcia), scoraggiando velleità da record casello-casello. Alla fine della settimana, malgrado il dispiacere di separarmi da una moto così esaltante, la restituisco volentieri per una semplice questione economica: ero sempre dal benzinaio...

Dati Tecnici

 
Triumph
Rocket III Roadster ABS

Motore

3 cilindri in linea longitudinali a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 101,6x94,3 mm; cilindrata 2294,0 cc; rapporto di compressione 8,7:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica con doppie farfalle per cilindro, diametro corpi farfallati di 52 mm. Capacità serbatoio carburante 24 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale ad albero. Frizione multidisco in bagno d’olio. Cambio a cinque marce.

Ciclistica

telaio a doppia culla in acciaio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 43 mm, escursione ruota 120 mm; sospensione posteriore, forcellone con doppio ammortizzatore regolabile nel precarico su cinque posizioni, escursione ruota 105 mm. Cerchi: anteriore 3,50x17”, posteriore 7,50x16”. Pneumatici: anteriore 150/80-R17, posteriore 240/50-R16. Freni: anteriore a doppio disco fl ottante in acciaio da 320 mm e pinze a 4 pistoncini; posteriore a disco singolo fisso in acciaio da 320 mm e pinza fl ottante a doppio pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2500, larghezza 970, altezza sella 750, interasse 1695, avancorsa 145, inclinazione cannotto di sterzo 32°. Peso in ordine di marcia 367 kg.

Prestazioni

potenza 109,0 kW (147 CV) a 5750 giri, coppia 221 Nm (22,5 kgm) a 2750 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

Abbiamo effettuato i rilevamenti in una giornata particolarmente fredda (temperatura dell’asfalto vicino allo zero), fatto che induce a non considerare definitivi i risultati delle prove di frenata che tuttavia sono stati più che dignitosi: molto buona, in particolare, la resa dell’ABS. La curva di coppia è talmente regolare che non ci si rende conto della rapidità con cui si accelera: dopo 700 metri la Rocket ha già raggiunto, in quarta marcia, la velocità di punta, limitata elettronicamente a 192 km/h (il limitatore chiude le valvole secondarie dei corpi farfallati impedendo al motore di superare i 4800 giri in quinta): è facile intuire che la velocità reale raggiungibile senza blocchi sarebbe certamente superiore ai 220 km/h. Fatto singolare, il peso misurato dalle nostre bilance è esattamente identico a quello dichiarato dalla Triumph: con 367 kg la Rocket è tra le moto di serie più pesanti in commercio.

Curva di accelerazione

Triumph Rocket III Roadster ABS

Condizione della prova

Cielo velato
Vento 1 m/s
Temperatura aria n.r.
Pressione atmosferica 1008 mb
Temperatura asfalto 3°C

Rilevamenti

 
Triumph
Rocket III Roadster ABS

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 192,5 km/h (33,2 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,5 s (179,9 km/h)
0-1000 m 23,9 s (192,0 km/h)
0-90 km/h 3,6 s (46,1 m)
0-130 km/h 6,0 s (122,0 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 5,2 s (150,8 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (79,8 m)
50-0 km/h 2,5 s (24,2 m)

CONSUMO

Urbano 7,4 km
Extraurbano 13,0 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 11,5 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 367,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 46,0/54,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 43,0/57,0

Pagelle

 
Triumph
Rocket III Roadster ABS

In sella

4.0

La posizione a bordo non è sdraiata come sulle solite cruiser. La sella è morbida, i comandi sotto controllo.

Comfort

3.5

La manopola del gas è dura, come la leva del freno anteriore. L’aria si prende in pieno, le vibrazioni invece sono molto contenute.

Dotazioni

3.0

La strumentazione è completa e l’ABS è di serie. Chi vuole di più dia un’occhiata al ricco catalogo di accessori ufficiali.

Qualità percepita

3.0

Complessivamente discreta, ma non sempre consona a un’ammiraglia come la Rocket: ci riferiamo in particolare alle pedane posteriori.

Capacità carico

3.5

Pilota e, saltuariamente, il passeggero: il resto non è previsto. D’altronde è una Roadster. Se avete altre esigenze esiste la Touring.

Motore

4.5

Enorme, dalla coppia debordante ma mai scorbutico. Non allunga, ma non ce n’è alcun bisogno.

Trasmissione

5.0

Impeccabile. La frizione è piuttosto morbida e gli innesti del cambio sono precisi. La quinta marcia serve solo in autostrada.

Sospensioni

3.5

La taratura standard, morbida, è molto azzeccata. Meno male, perché le possibilità di regolazione si riducono al precarico al posteriore.

Freni

4.0

L’impianto anteriore fa il suo dovere senza eccellere (inoltre la leva è dura e lontana); più convincente il posteriore, encomiabile l’ABS.

Su strada

3.0

Piacevole e rassicurante fin quando si va tranquilli. Oltre, rivela i suoi limiti. Difficile fidarsi di un avantreno tanto lontano!

Versatilità

3.0

Non è certo uno scooter, ma se non si pretende di saettare tra le auto in colonna va bene anche in città... e al semaforo brucia chiunque. Su strade aperte asseconda una guida rilassata e fa valere la stabilità dovuta al lungo interasse e alle enormi coperture di serie.

Prezzo

4.0

Cinquemila euro di risparmio rispetto alla principale concorrente (Yamaha VMax) faranno certamente gola a chi cerca una muscle bike.

Pregi e difetti

 
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Rocket III Roadster ABS

PREGI

Accelerazione e ripresa, Trattabilità del motore, Frenata e funzionamento dell’ABS di serie

DIFETTI

Dimensioni poco gestibili, Scarsa precisione in curva, Consumi eccessivi

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