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Ducati Monster 796+ ABS, Aprilia SL Shiver 750 Abs, Yamaha FZ8

Alfredo Verdicchio il 21/05/2012 in Prove della redazione
Ducati Monster 796+ ABS, Aprilia SL Shiver 750 Abs, Yamaha FZ8
Ducati Monster 796+ ABS
801,0 cc / 64,0 kW (87,0 CV) / 2 cil. a L / Euro 3
€ 9690 c.i.m.
Aprilia SL Shiver 750 Abs
749,9 cc / 69,85 kW (95,0 CV) / 2 cil. a V di 90° / Euro 3
€ 8590 c.i.m.
Yamaha FZ8
779,0 cc / 78,1 kW (106,2 CV) / 4 cilindri in linea / Euro 3
€ 8390 c.i.m.

Tagliente come le forbici l'Aprilia, dura come un sasso la Ducati, duttile come la carta la Yamaha. Le ultime arrivate nel segmento naked dicono basta al concetto di «seicento» offrendo molti cc in più a prezzi poco superiori

Sasso, forbice, carta; forbice, carta, sasso; carta, sasso, forbice; sarta, cacco, forcipe...Uffa,questo gioco è troppo «complicato», troppo veloce: al terzo lancio la lingua si attorciglia su se stessa, al quarto iniziano i primi segni di dislessia con la «chiamata» che non ci azzecca più con le dita, impegnate a comporre segni e gesti a volte anche vietati ai minori. Ora è chiaro perché si chiama Morra Cinese, perché non si capisce nulla! Molto più semplice è invece il motivo di questa prova: mettere a confronto le ultime novità del mondo naked, nello specifico quelle del movimentato segmento delle «medio-maxi», inaugurato nel 2004 dalla Kawasaki Z750, ancora oggi regina delle nude. Ma presentiamo le protagoniste: la rinnovata Aprilia Shiver 750 e le nuove Ducati Monster 796 e Yamaha FZ8, le prime due in versione ABS. Cosa c'entrano le tre moto con il gioco del far east? Semplice, ognuna di esse ha caratteristiche ben precise che superano quelle delle due concorrenti senza però vincere nettamente su entrambe. Non ci resta che metterle tutte e tre in gioco, scoprendo le attitudini di ciascuna.

Shiver: le forbici

Tra le tre non poteva che essere lei. La naked di Noale mette in bella mostra i suoi tanti spigoli grazie al design tagliente che per il 2010 ha ricevuto aggiornamenti nemmeno tanto leggeri. Il frontale ha un nuovo, piccolo cupolino disegnato intorno al faro pentagonale, mentre nella parte centrale spiccano fiancatine più compatte e filanti e una sella più stretta di 5 cm nella zona d'incontro con il serbatoio. Le pedane, inoltre, sono state arretrate e il manubrio leggermente «aperto». Modificata anche la ciclistica, con una taratura della forcella più rigida e progressiva nella fase di discesa e con il nuovo cerchio posteriore da 5,50' al posto del precedente da 6,00'. Queste migliorie hanno reso la Shiver più efficace: l'avantreno trasmette maggiore feeling, tanto in piega quanto in frenata, dove affonda con maggiore linearità, rendendo più preciso l'ingresso in curva. A questo si aggiunge un'accresciuta rapidità nei «pif-paf» anche se la Shiver resta la più faticosa delle tre per il baricentro alto e il peso superiore. Bene il motore che, grazie all'affinamento dell'elettronica, offre una risposta al gas finalmente alla pari del cavo, tanto che i dati rilevati dal nostro Centro Prove hanno evidenziato netti miglioramenti. Anche nella frenata «50-0 km/h» la Shiver fa segnare un dato record. È rimasta invece la marcata sensibilità del comando del gas che nell'uso urbano un po' infastidisce: infatti, in presenza di fondo sconnesso, anche micro movimenti del polso vengono trasferiti al sistema innescando una guida a singhiozzo.

Monster: il sasso

Sasso batte forbice? Nì, e se lo fa è solo nel misto. Per la «796», infatti, Ducati ha realizzato una ciclistica studiata per le curve, molto più vicina alla versione «mille» - dalla quale eredita il monobraccio - che alla entry level 696. Se da una parte forcella e ammortizzatore filtrano poco le imperfezioni stradali, dall'altra regalano una guida davvero efficace: la Monster 796 nei cambi di direzione e fulminea e in più non è mai nervosa. In ingresso di curva l'avantreno combina alla perfezione rapidità nel puntare la corda e progressività nella fase di discesa. Inoltre, in uscita, il posteriore non si siede troppo anche spalancando il gas, garantendo così una guida molto neutra ed efficace. Tra le due concorrenti, solo l'Aprilia riesce a starle dietro nel misto, mentre la FZ8 soffre più che altro la minore spinta ai medi (la fluidità ai bassi invece rimane...) e le sospensioni economiche. Nonostante le modifiche a sella, riser e pedane abbiano reso la Monster abitabile anche per i più «lunghi», la ciclistica così specialistica e la posizione piuttosto caricata sulle braccia ne fanno una delle naked meno confortevoli. Nell'uso quotidiano i polsi soffrono non poco, mentre lo scarso angolo di sterzo obbliga a manovre complicate negli spazi stretti. La Shiver e la FZ8 di contro sono più gestibili grazie a un'ergonomia di seduta migliore che, nel complesso, risulta più ospitale. Della Monster non convince appieno l'impianto frenante, non tanto per la notevole potenza a disposizione, quanto per la mancanza di modulabilità di entrambi i comandi. Addirittura quello a pedale non trasmette alcun feedback, tanto che ci si rende conto di quanto si stia frenando solo al bloccaggio del posteriore. Insomma, la Monster, anche in questa cilindrata - per noi la migliore - si conferma un'arma letale tra le curve e poco confortevole nell'uso quotidiano.
Massiccia e di forte impatto estetico, la naked di Iwata è la più facile, gestibile e immediata delle tre. Bastano pochi metri per far sì che anche il pilota meno esperto si senta da subito padrone del mezzo. Anche se la FZ8 ricorda molto la FZ1, da cui eredita solo il telaio, le differenze sono notevoli: da segnalare i tanti dettagli estetici introdotti, il manubrio più ampio, il serbatoio più svasato sui fianchi e le pedane più basse e arretrate di 1,5 cm. Piccole ma importanti modifiche la rendono senza dubbio preferibile alla più impegnativa «mille», spinta dal potente propulsore derivato dal quattro cilindri della «R1» del 2008. I tecnici di Iwata hanno donato all'FZ8 un'erogazione generosa, molta fluidità ai bassissimi regimi e tanta coppia. Eppure, nonostante le due bicilindriche italiane mettano sul piatto della bilancia una «schiena» taurina ai medi regimi, l'immediatezza e la dolcezza di risposta ai comandi del gas della Yamaha nella guida controbilanciano la minore forza. Il ricorso al cambio si fa comunque necessario soprattutto in montagna dove - per forza di cose - ci si trova a scalare una marcia in più rispetto ai twin. Dai 6000 giri in su, invece, la «jap» tira fuori carattere, con un allungo più che discreto. Il vero difetto della FZ8, però, si cela nella ciclistica. La forcella, dalla taratura morbida e poco frenata nell'idraulica, affonda rapidamente nelle frenate più aggressive, mentre il mono oppone poca resistenza nei trasferimenti di carico quando si va a riprendere con decisione il gas in accelerazione. La sospensione posteriore patisce anche sugli avvallamenti in sequenza dove scalcia a causa di un'idraulica in estensione poco efficace. Risultato: se la strada non è perfettamente livellata la FZ8 non offre la stessa precisione di guida delle due italiane. La «jap» però si rifà in frenata: regala tanta potenza gestibile grazie a comandi ben modulabili, tanto da renderla sfruttabile anche ai novizi.

Dati Tecnici

 
Ducati Monster 796+ ABS
Ducati
Monster 796+ ABS
Aprilia SL Shiver 750 ABS
Aprilia
SL Shiver 750 Abs
Yamaha FZ8
Yamaha
FZ8

Motore

2 cilindri a L 90° a 4 tempi 2 cilindri a V di 90° a 4 tempi 4 cilindri in linea trasversali a 4 tempi

Raffreddamento

ad aria/olio a liquido a liquido

Alesaggio corsa

88,0x66,0 mm 92,0x56,4 mm 68,0x53,6 mm

Cilindrata (cc)

803,0 cc 749,9 cc 779,0 cc

Rapporto di compressione

11,0:1 11,0:1 12,0:1

Distribuzione

monoalbero a camme in testa di tipo desmodromico con comando a cinghia e 2 valvole per cilindro bialbero a camme in testa con comando misto ingranaggi-catena e 4 valvole per cilindro bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro

Alimentazione

a iniezione elettronica a iniezione elettronica a iniezione elettronica con doppie farfalle

Lubrificazione

a carter umido a carter umido a carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

15 litri 15 litri 17 litri

Frizione

multidisco in bagno d’olio con dispositivo antisaltellamento APTC e comando idraulico multidisco in bagno d’olio con comando idraulico multidisco in bagno d’olio con comando meccanico

Telaio

a traliccio a traliccio a doppio trave diagonale

Materiale

acciaio acciaio alluminio

Sospensione ant/regolazioni

forcella rovesciata da 43 mm priva di regolazioni forcella rovesciata da 43 mm priva di regolazioni forcella rovesciata da 43 mm priva di regolazioni

Sospensione post/regolazioni

monobraccio con monoammortizzatore regolabile nel precarico della molla nell’idraulica in estensione forcellone in alluminio conmonoammortizzatore regolabile nel precarico della molla e nell’idraulica in estensione forcellone in alluminio con monoammortizzatore regolabile nel precarico molla

Escursione ruota ant/post

120 mm/148 mm 120 mm/ 130 mm 130 mm/130 mm

Pneumatico ant/post

ant. 120/70-ZR17, post. 180/55-ZR17 ant. 120/70-ZR17, post. 180/55-ZR17 ant. 120/70-ZR17, post. 180/55-ZR17

Freno anteriore

a doppio disco fl ottante in acciaio da 320 mm e pinze con attacco radiale a quattro pistoncini a doppio disco flottante in acciaio da 320 mm e pinze con attacco radiale a quattro pistoncini a doppio disco fl ottante in acciaio da 310 mm e pinze monoblocco a quattro pistoncini

Freno posteriore

a disco singolo in acciaio da 245 mm e pinza a doppio pistoncino a disco singolo in acciaioda 220 mm e pinza a singolo pistoncino a disco singolo in acciaio da 267 mm e pinza a singolo pistoncino

Lunghezza

2114 2265 2140

Altezza sella

800 810 815

Interasse

1450 1440 1460

Peso a secco

167 kg non disponibile 211 kg

Potenza max/giri

64,0 kW (87 CV) a 8250 giri non disponibile 78,1 kW (106,2 CV) a 10.000 giri

Coppia max/giri

78 Nm (8,0 kgm) a 6250 giri non disponibile 82,0 Nm (8,4 kgm) a 8000 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

Nella prova di accelerazione, la Yamaha fa valere la potenza e l’allungo agli alti regimi del suo quattro cilindri: evidente il gap sul traguardo dei 1500 m dove distanzia le avversarie di oltre 10 km/h. Il risultato non cambia sui 400 e sui 1000 metri: nel primo caso la differenza è di 4 decimi (i due bicilindrici viaggiano praticamente affiancati), distacco che sale a circa un secondo al traguardo del chilometro. Risultati in linea con le aspettative visto che in questo tipo di prova la lancetta del contagiri è sempre prossima al limitatore. La fluidità ai regimi inferiori premia l’FZ8 anche nella Prova di Sorpasso: in questo caso i distacchi sono abissali. La più penalizzata è la Ducati che ai bassi regimi è penalizzata da evidenti e fastidiosi strappi. Allineate le prestazioni nella prova di frenata mentre merita una segnalazione il peso rilevato della Ducati, decisamente inferiore a quello delle concorrenti.

Curva di accelerazione

Ducati Monster 796+ ABS, Aprilia SL Shiver 750 Abs, Yamaha FZ8

Condizione della prova

Cielo Sereno
Vento 2,0 m/s
Temperatura aria 28°C
Pressione atmosferica 1005 mb
Temperatura asfalto 37°C

Rilevamenti

 
Ducati Monster 796+ ABS
Ducati
Monster 796+ ABS
Aprilia SL Shiver 750 ABS
Aprilia
SL Shiver 750 Abs
Yamaha FZ8
Yamaha
FZ8

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 202,2 km/h (33,0 s) 203,8 km/h (33,1 s) 214,0 km/h (31,6 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,6 s (175,7 km/h) 12,6 s (173,1 km/h) 12,2 s (183,1 km/h)
0-1000 m 24,0 s (200,4 km/h) 24,1 s (196,4 km/h) 23,0 s (210,0 km/h)
0-90 km/h 3,7 s (44,5 m) 3,5 s (45,3 m) 3,4 s (23,0 m)
0-130 km/h 6,2 s (121,6 m) 6,5 s (137,9 m) 5,6 s (111,4 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 8,4 s (249,8 m) 6,8 s (201,1 m) 5,9 s (182,3 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,3 s (75,0 m) 2,2 s (77,8 m) 2,3 s (74,1 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,2 m) 2,3 s (20,1 m) 2,2 s (22,6 m)

CONSUMO

Extraurbano 16,34 km/l 16,04 km/l 14,31 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 191,0 kg 225,0 kg 212,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 48,5/51,5 47,5/52,5 50,5/49,5
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 46,0/54,0 44,0/56,0 47,0/53,0

Pagelle

 
Ducati Monster 796+ ABS
Ducati
Monster 796+ ABS
Aprilia SL Shiver 750 ABS
Aprilia
SL Shiver 750 Abs
Yamaha FZ8
Yamaha
FZ8

In sella

L’ergonomia offerta dall’Aprilia è la migliore: serbatoio stretto, manubrio alto e largo e pedane lontane dalla sella. Sulla Yamaha le distanze sono ben studiate ma i fianchi del serbatoio sono troppo larghi. La Ducati è molto migliorata ma la nuova posizione del manubrio trasferisce troppo carico sui polsi.
2.5
4.0
3.0

Comfort

Sulla Monster la seduta poco accogliente, anche per il passeggero, il motore che scalda e le sospensioni rigide riducono drasticamente la comodità a bordo. Sulla FZ8 le sospensioni morbide rendono discreto il comfort. Sulla Shiver si apprezzano le sospensioni e l’abitabilità, meno il calore proveniente dal motore.
2.0
3.0
4.0

Dotazioni

L’Aprilia è concettualmente moderna e dispone del ride-by-wire, la gestione elettronica dell’acceleratore. La Ducati è una delle naked più minimaliste ma sfoggia un bel monobraccio in alluminio. La FZ8 offre un evoluto sistema di alimentazione a doppia farfalla.
3.0
4.0
3.5

Qualità percepita

La Shiver guadagna mezza stella in più per le plastiche molto curate e il design ricercato. Bene nel complesso la FZ8 che però monta un terminale poco rifinito e specchietti da scooter. Ci è piaciuto il lay-out pulito ed essenziale della Ducati.
3.5
4.0
3.5

Capacità carico

La Ducati è la meno caricabile a causa dell’assenza di appigli solidi e dei terminali ai lati della sella. Più pratica la Shiver, grazie agli scarichi meno invasivi e alla sella più ampia anche per il passeggero. La Yamaha è l’unica ad avere uno spazio nel sottosella.
1.5
2.0
3.0

Motore

La FZ8 ai bassi regimi offre una spinta lineare ed efficace, unita a una potenza massima degna di un quattro in linea. La Monster segue a ruota: piace ai medi regimi dove mostra muscoli forti. La Shiver in basso spinge forte, si appiattisce ai medi per poi «risvegliarsi» agli alti regimi.
3.5
3.5
4.0

Trasmissione

Il cambio della Shiver è il migliore, preciso e rapido negli innesti. Quello della Monster ha evidenziato delle imprecisioni nel passaggio tra la prima e la seconda, mentre quello della FZ8 è un po’ ruvido e talvolta poco «pulito» nei cambi di marcia.
3.0
3.5
2.5

Sospensioni

Mono e forcella della Shiver offrono sostegno nella guida sportiva e un discreto comfort nel turismo. La FZ8 è tarata morbida e soprattutto il «mono» fatica a copiare nella guida veloce. La Monster è precisa e rapida nei cambi di direzione del misto, ma troppo rigida sulle imperfezioni più pronunciate della strada.
2.5
3.5
2.5

Freni

La Yamaha guadagna il primo posto per modulabilità ed efficacia dei suoi tre dischi. A pari punti l’Aprilia che non ha la stessa dosabilità ma dispone dell’ABS, non previsto per la FZ8. La Ducati ha tanta potenza ma i comandi sono meno «comunicativi».
3.0
4.0
4.0

Su strada

La Monster è di una efficacia disarmante, rapida, agile e precisa e con un motore che ha tanta sostanza ai medi regimi. La Shiver le sta in scia, stabile e comunicativa anche se nei cambi di direzione risulta pesante. La FZ8 è la più immediata delle tre ma paga sospensioni morbide.
4.0
3.5
3.0

Versatilità

La Shiver e la FZ8 sono le più eclettiche grazie alla buona abitabilità offerta anche al passeggero e per la possibilità di caricare bagagli ulteriori, specie sulla Yamaha. La Monster è divertente nel misto, ma nell’uso urbano e in viaggio mostra limiti superiori: passeggero scomodo, difficoltà nel montare borse.
2.0
3.0
3.5

Prezzo

Con i ritocchi apportati alla moto e il riposizionamento di prezzo la Shiver è finalmente competitiva su tutti i fronti, soprattutto per la qualità della componentistica. La FZ8 è nella media dei prodotti del segmento, mentre la Monster costa parecchio più delle altre.
2.5
4.0
3.0

Pregi e difetti

 
Ducati Monster 796+ ABS
Ducati
Monster 796+ ABS
Aprilia SL Shiver 750 ABS
Aprilia
SL Shiver 750 Abs
Yamaha FZ8
Yamaha
FZ8

PREGI

Consumi, Ciclistica, Agilità Spinta ai medi regimi, Ciclistica, Ergonomia seduta Erogazione, Facilità di guida, Freni

DIFETTI

Sospensioni in città, Modulabilità freni, Coppia ai bassi Comando acceleratore, Calore dal motore, Peso Finiture, Cambio, Sospensioni morbide

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