Quotazione Moto&Scooter

Cerca

Seguici con

Prove della redazione

Aprilia Dorsoduro 1200 Abs ATC

Fabio Cormio il 26/04/2012 in Prove della redazione
Aprilia Dorsoduro 1200 Abs ATC
Aprilia Dorsoduro 1200 Abs ATC
1197 cc / 96 kW (130 CV) / 2 cilindri a V di 90° / Euro 3
€ 12.690 c.i.m.

Centotrenta cavalli purosangue imbrigliati da redini tecnologiche. Sette giorni in sella alla maximotard veneta ci hanno confermato che «la potenza è nulla senza controllo»...

Domenica sera: cena leggera e a letto presto. Domani è il primo dei miei sette giorni in sella alla Dorsoduro 1200 e i colleghi mi hanno già messo in guardia: «Hai presente la 750? Ecco, scordatela. Questa è una vera belva e se apri troppo il gas te la metti per cappello...». Simpatici, dei veri amici: non si negano mai la soddisfazione di farmi venire l'ansia. Comunque il lunedì mattina - alla faccia loro - verso in uno stato psicofisico da maestro zen e prendo possesso, tutto soddisfatto, della «temibile» motardona veneta. Prima di tutto capisco che i brevilinei avranno qualche difficoltà a salire a bordo, visto che il piano di seduta dista da terra ben ottantasette centimetri. Mentre a distanza la Dorsoduro 1200 appare estremamente simile alla versione di minor cubatura, in sella le differenze sono evidenti: il manubrio è più largo e basso, il serbatoio più imponente e in sostanza mi trovo meno «inserito» e più «appoggiato» sulla moto, una sensazione già provata tempo addietro sulla Ducati Hypermotard 1100 che, non a caso, è una delle concorrenti dirette della «Dorso».

Facciamo amicizia?

Avvio il motore e dagli scarichi (i terminali sono proprio due, non uno sdoppiato come sulla settemmezzo) proviene un ringhio metallico, tagliente, che lascia pochi dubbi riguardo il carattere della nuova Aprilia. I pochi eventualmente rimasti, comunque, verrebbero fugati all'istante dalla prontezza di risposta del bicilindrico a «L»: appena innesto la prima e apro il gas (la centralina è impostata sulla mappa Full Power) la moto mi proietta in avanti come una furia e ho la conferma che le raccomandazioni dei colleghi non erano del tutto campate per aria. La temperatura, inoltre, è bassa e l'asfalto umido: non sono certo le condizioni ideali per prendere le misure a un mezzo tanto potente. Il baricentro alto e il ride by wire non facilitano le cose: in particolare l'acceleratore elet- tronico, pur innegabilmente migliorato rispetto al passato, ancora non regala la confidenza del «gas» tradizionale. Dopo aver smaltito l'emozione del primo approccio, il martedì decido di provare a sfruttare al meglio le molte potenzialità della Dorsoduro, a partire dalle diverse mappature della centralina. Se è vero che, utilizzando le mappe Rain e Touring, l'erogazione si addolcisce sensibilmente, vanno però messi in conto degli effetti indesiderati: la gestione del comando del gas diventa ancora meno naturale e il ritardo nella risposta si fa (soprattutto con la Rain) particolarmente fastidioso. Capisco presto che il mio «setting elettronico» preferito è il seguente: mappa Full, ABS inserito e controllo di trazione impostato sul livello due, ossia quello intermedio. Il dispositivo antibloccaggio, disinseribile indipendentemente dall'ATC, è di ottimo livello (è del tipo a due ruote foniche: rispetto a quello della RSV4 APRC manca solo il sensore di inclinazione) e garantisce un buon feeling nonostante - come è normale - sul viscido allunghi leggermente gli spazi di frenata. Il controllo di trazione è addirittura oltre le aspettative: settandolo sul livello tre (il massimo) può risultare troppo invasivo, ma regolato sulle altre due soglie è uno strumento validissimo che nulla toglie al piacere di guida, intervenendo solo in caso d'impennata e di pericolose perdite di aderenza. Il giovedì devo percorrere un lungo tratto in autostrada e scopro nella Dorsoduro una insospettabile passista: le vibrazioni sono praticamente inesistenti e la posizione in sella è confortevole. Si vorrebbe solo un cupolino più protettivo in modo da affaticare meno collo e braccia. Ma occhio al tachimetro, perché la coppia è tale che viaggiando a centotrenta orari basta un'impercettibile incremento nell'apertura del gas e in un attimo ci si ritrova a velocità proibite! Del motore, comunque, sono entusiasta: permette di scendere in sesta fin sotto i duemila giri senza perdere in regolarità per poi riprendere con un tiro eccezionale. Tra i bicilindrici attualmente sul mercato, solo il Testastretta Ducati nella versione adottata dalla Multistrada lotta ad armi pari con il twin veneto.

Scorrere sì, spigolare no

Com'è normale che sia con una maximotard, il divertimento è da ricercare sui percorsi misti e così la domenica mi dirigo svelto verso le colline: tra le curve la Dorsoduro convince per stabilità, ma mi sarei aspettato una reattività maggiore. Le quote ciclistiche «conservative», in particolare l'inclinazione del cannotto di sterzo (ben 27,3°), rendono questa bicilindrica una moto rassicurante ma tutt'altro che fulminea nei cambi di direzione. Le sospensioni sono tarate sul rigido, in particolare la forcella: intervenendo sui registri idraulici, comunque, si riesce agevolmente a rendere la moto più comunicativa, migliorando sensibilmente il feeling. In definitiva, la Dorsoduro 1200 è una gran moto: velocissima, rigorosa, ben frenata, costituisce un nuovo punto di riferimento nella sua categoria. Ora tocca alla concorrenza fare di meglio: sarà dura.
L'esuberanza è la cifra distintiva della Dorsoduro 1200 ed è dovuta principalmente a un motore straripante: per goderne al cento per cento occorre andare in pista, anche perché già in terza marcia si supera ampiamente qualsiasi limite di velocità. Prima di entrare in circuito abbiamo regolato i freni idraulici della forcella, presenti sulla piastra di sterzo: a destra la compressione, a sinistra l'estensione; altra operazione irrinunciabile quando si gira in pista, soprattutto con gli stivali da motard (più «spessi» di quelli stradali), consiste nel rimuovere il rivestimento in gomma dalle pedane. Tramite un pulsante sul blocchetto sinistro si può accedere al menu della strumentazione per scegliere così tra le tre mappature Full Power, Touring e Rain; per esibirsi in impennate, come quella del nostro tester, occorre escludere il controllo di trazione. Al posteriore trova posto uno scarico a due silenziatori, simile ma non identico a quello della versione settemmezzo, sulla quale l'effetto «branchie di squalo» è più evidente. Rimuovendo la sella si accede alla batteria: non c'è alcun vano portaoggetti, a malapena trovano posto i documenti.

Dati Tecnici

 
Aprilia
Dorsoduro 1200 Abs ATC

Motore

2 cilindri V di 90° a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 106,0x67,8 mm; cilindrata 1197 cc; rapporto di compressione 12:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando misto ingranaggi-catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica con gestrione elettronica dell’apertura dei corpi farfallati. Serbatoio carburante 15 litri (di cui 3,5 di riserva). Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale a catena (16/40). Frizione multidisco in bagno d’olio e comando idraulico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio a traliccio in acciaio con piastre laterali in alluminio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 43 mm completamente regolabile, escursione ruota 160 mm; sospensione posteriore, forcellone con mono ammortizzatore completamente regolabile, escursione ruota 155 mm. Cerchi: anteriore 3,50x17”, posteriore 6,00x17”. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 320 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 240 mm e pinza a singolo pistoncino. Sistema antibloccaggio ABS a doppio canale.

Dimensioni

lunghezza 2248, larghezza 925, altezza sella 870, interasse 1528. Peso nd.

Prestazioni

potenza 96,0 kW (130 CV) a 8700 giri, coppia 115 Nm (11,7 kgm) a 7200 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

Con la Dorsoduro 1200 siamo riusciti a spuntare ottimi tempi in accelerazione, non solo grazie agli elevati valori di potenza e coppia, ma anche in virtù della buona modulabilità della frizione e alla non esagerata tendenza all’impennata. Nel grafico sono riportate le curve di accelerazione ottenute col controllo di trazione escluso e con le mappature Full Power e Rain: il vantaggio prestazionale della prima sulla seconda è sensibile ma non abissale, in quanto la differenza si avverte soprattutto ai regimi transitori e non in a «pieno gas». Rispetto alla versione 750 Factory provata l’anno scorso il l’incremento prestazionale è enorme: la 1200 taglia il traguardo dei 1500 metri quattro secondi prima a una velocità di 30 km/h superiore. In compenso, il peso cresce di circa 15 kg. Da segnalare una distribuzione delle masse quasi scooteristica: col pilota in sella, il 55% del peso poggia sulla ruota posteriore.

Curva di accelerazione

Aprilia Dorsoduro 1200 Abs ATC

Condizione della prova

Cielo Cielo sereno
Vento 1 m/s
Temperatura aria 14°C
Pressione atmosferica 1006 mb
Temperatura asfalto 16°C

Rilevamenti

 
Aprilia
Dorsoduro 1200 Abs ATC

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 227,5 km/h (29,8 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 11,5 s (196,7 km/h)
0-1000 m 21,7 s (220,9 km/h)
0-90 km/h 3,1 s (39,3 m)
0-130 km/h 5,1 s (97,6 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 4,9 s (142,9 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,2 s (79,1 m)
50-0 km/h 2,3 s (22,6 m)

CONSUMO

Urbano 14,2 km/l
Extraurbano 15,7 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 15,0 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 227,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 47,5/22,5
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 45,0/55,0

Pagelle

 
Aprilia
Dorsoduro 1200 Abs ATC

In sella

3.0

Il piano seduta sfiora i 90 centimetri d’altezza, il manubrio è basso e ampio. Il serbatoio è sensibilmente più largo che sulla 750 cc.

Comfort

3.0

Le vibrazioni sono contenutissime e comunque mai fastidiose, la sella è ben imbottita. Il piccolo cupolino non basta a deviare l’aria dal petto.

Dotazioni

4.5

Ciclistica di ottimo livello, motore al top di categoria e tanta elettronica per sfruttarlo al meglio.

Qualità percepita

3.5

Alcune fiiture, come gli specchietti e qualche accoppiamento plastico, sono perfettibili, ma nel complesso è una moto solida e ben fatta.

Capacità carico

2.5

A malapena si sistemano i documenti sotto la sella, ma tra gli accessori ci sono valige laterali e borsa da serbatoio. Discreto lo spazio destinato al passeggero.

Motore

5.0

Capace di un tiro formidabile, è anche eccezionalmente elastico. Sicuramente il nuovo punto di riferimento nel settore.

Trasmissione

3.5

Rari gli strappi anche ai regimi più bassi. Veloce e preciso il cambio, robusta e modulabile la frizione.

Sospensioni

4.0

L’assetto standard è piuttosto rigido ma sia la forcella sia il mono sono completamente registrabili e sensibili alle regolazioni.

Freni

4.5

L’impianto radiale marcato Brembo è potentissimo e assicura un buon feeling. Ottimo anche l’ABS.

Su strada

4.0

Sulle prime si fatica a trovare la giusta confidenza. Ma dopo un breve apprendistato si gode: la «Dorso» è velocissima ed equilibrata.

Versatilità

3.0

Ovviamente il suo terreno di caccia è il misto (meglio sul veloce che sullo stretto, data la scarsa reattività nei cambi di direzione) e fa bella figura anche tra i cordoli, permettendo angoli di piega da vera sportiva. Con un parabrezza più protettivo e una sella più ampia potrebbe dire la sua anche nel turismo a medio raggio.

Prezzo

3.5

Adeguato alle dotazioni e alla qualità della componentistica. Per chi vuole risparmiare, è in arrivo la versione senza ABS e ATC.

Pregi e difetti

 
Aprilia
Dorsoduro 1200 Abs ATC

PREGI

Prestazioni motore, Stabilità, Controllo trazione

DIFETTI

Maneggevolezza, Scarsa utilità delle mappe Rain e Touring

Gallery

Aprilia Dorsoduro 1200 Abs ATC
Chiudi

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

Listino

Aprilia

Aprilia

Dorsoduro 1200 ABS ATC

Correlate

Annunci usato

ADV