Motogp
MotoGP Phillip Island: la sesta di Marquez
In Australia Marquez fa volare la Honda, vince e allunga in classifica. Le Yamaha tornano sul podio con Rossi e Vinales. Ducati fuori dai giochi con Dovizioso che non riesce ad attaccare e perde terreno in classifica: il distacco è salito a 33 punti
A Phillip Island Marc Marquez con la Honda ha conquistato una vittoria fondamentale per il campionato nel giorno in cui Andrea Dovizioso non è mai riuscito ad attaccare e ha portato a casa solo un 13esimo posto che gli costa ben 33 punti di distacco dal Campione del Mondo.
In pochi giorni Dovi è passato dalla gioia per la vittoria di Motegi, in cui aveva battuto Marquez e si era riportato a 11 punti dallo spagnolo, alla delusione di una gara opaca, che l’ha visto perdere sul finale anche due posizioni nell’arrivo in volata.
In una MotoGP in cui abbiamo visto lo scenario mutare da un tracciato all’altro, tutto può succedere, ma Marquez si sta rivelando il più costante da molte gare e certo è che oggi ha messo in tasca una bella fetta di Mondiale. “La gara di oggi è stata una grande delusione, ha sottolineato Dovizioso, e abbiamo perso davvero molti punti in classifica. Sicuramente il mio errore di inizio gara ha complicato le cose e forse anche la scelta della gomma posteriore non è stata la migliore, ma su questa pista la nostra moto fa ancora fatica. Quest’anno siamo riusciti a migliorare molti aspetti e ad essere competitivi per tutta la stagione, però quando arriviamo su tracciati come questo, dove non ci sono grandi frenate e con curvoni molto lunghi, alcuni dei nostri limiti vengono amplificati: infatti qui a Phillip Island tutte le Ducati non sono state molto veloci. Peccato, perché in questo momento della stagione sarebbe stato importante essere più vicino a Marquez in classifica, ma adesso dobbiamo pensare alla Malesia, dove dovremo semplicemente dare il nostro massimo”.
Ora le speranze di Dovizioso e della Ducati sono tutte riposte sulla prossima gara di Sepang che proprio lo scorso anno vide il forlivese sul gradino più alto del podio.
FIGHT CLUB
L’Australia ci ha regalato una delle più belle gare della stagione. Una corsa in cui i protagonisti non si sono risparmiati e hanno lottato gomito a gomito e carena contro carena nel vero senso della parola. In queste condizioni le Yamaha di Valentino Rossi e Maverick Vinales, una settimana fa in crisi, sono tornate nei piani alti. E, nonostante come poi sottolineato anche da Rossi nel dopo gara, i problemi non siano stati ancora risolti, sul podio sono finite le due M1 ufficiali e (quarta l’altra Yamaha di Zarco) con un Valentino Rossi che a 38 anni ha corso con la stessa determinazione e spavalderia dei suoi avversari più giovani, cogliendo un secondo posto che lo ripaga ancora di più degli sforzi fatti per essere rientrato ad Aragon accelerando i tempi del recupero del suo infortunio alla gamba rimediato una settimana prima del Gp di Misano.
MILLER RIENTRA E VOLA
Rimanendo sui rientri record, onore a Jack Miller che non solo è rientrato prima del previsto ma si è preso anche la soddisfazione di guidare la corsa per alcune tornate. Si conferma un animale da gara anche Johann Zarco - rookie of the year di questa stagione - che insieme ad Andrea Iannone e Rossi ha dato vita ad un finale di gara senza respiro. Se la Suzuki con Iannone e anche con Rins porta a casa un risultato positivo, le Ducati non sono mai state della partita.
Di fatto la prima Desmosedici al traguardo è stata quella di Scott Redding undicesima e fuori dalla top ten. Top ten che invece hanno conquistato le due KTM di Smith ed Espargaro, mentre l’Aprilia di Espargaro sempre più protagonista è uscita dai giochi.
Se nella Moto2 Franco Morbidelli sente sempre più vicino il titolo Mondiale, nella Moto3 lo spagnolo Joan Mir è il primo campione del mondo del 2017. Ora pochissimi giorni di pausa per i piloti del Motomondiale che torneranno in pista il prossimo fine settimana sul circuito di Sepang per il GP della Malesia.
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